Pagine

venerdì 30 dicembre 2011

EDIMBURGH, HEARTS AND CASUAL STYLE... by Paul MacMillan!

Sono contentissimo di pubblicare il racconto del mio grande amico Paul MacMillan riguardante la sua breve, ma fantastica ed intensa visita alla bellissima Edimburgo!
Sfidando il freddo gelido della Capitale Scozzese, Paul, accompagnato dalla moglie, ha potuto non solo ammirare meravigliosi posti come il Castello ed il Royal Mile, ma ha anche potuto conoscere gli scozzesi, gente favolosa che anche in questa occasione ha confermato e dimostrato la solita fantastica ospitalità e gentilezza!
Thanks, mate...



"Al mio amico Conor che ha alimentato ancor di più in me questa forte ed a volte inspiegata passione per la meravigliosa terra d'oltre Manica. A lui devo molto."

"5/12/11 Si parte.
Finalmente riesco a concedermi una vacanza se pur breve con mia moglie nella tanto sospirata Edimburgo.
Il viaggio in aereo va per il meglio, l'unica nota stonata e' la presenza a bordo di 4 ragazzi scozzesi con tanto di sciarpe e maglie bianconere!?!? Juventini pure qui? Scozzesi tra l'altro!!??
Alle 3 pm abbiamo già lasciato i bagagli e siamo già in centro.
Subito shopping! Prima strisciata di carta di credito e' per uno splendido giaccone della Lyle e Scott, in un negozio (Xile) in Princes Mall.
Qui e' il sogno per chi ama il casual !
Decidiamo di rimanere per quel che resta del pomeriggio nella New Town.
Prima di tornare in camera ci concediamo un po' di riposo in uno dei tanti Starbucks per un caldo "Scottish Tea" ed un delizioso shortbread al cioccolato.
Tornati alla nostra guest house, di fronte al St.James Centre, abbiamo modo di conoscere meglio il padrone di casa che ci accoglie come dei figli e che ci da delle dritte sui posti dove poter cenare.
Con un freddo pungente raggiungiamo il pub consigliatoci per una cena rigorosamente scozzese.
Al pub l'atmosfera e' unica, non come alcuni "finti" pub italiani!!
Si mangia, due Guinness e in tv che danno? Il Liverpool ! Perfetto ! Grande Bellamy ! Ah ah.

L'indomani la giornata è dedicata alla Old Town.
La mattina la passiamo interamente al Castello da cui si gode una vista mozzafiato. Che città stupenda, mi ricorda in parte la mia Firenze ma qui siamo in Scozia,grazie a Dio,e non in Italia!




Per pranzo andiamo alla ricerca del pub del famoso cagnolino Bobby. Incrociamo in una delle molteplici viette della Old Town una ragazza che oltre ad indicarci la strada si rende disponibile pure nel raccontarci la storia di questo cagnolino!
Il clima e' gelido ma la gente qui, con la loro gentilezza e disponibilità, lo rende meno freddo di quello che e' !!









Il pomeriggio scorre lungo il Royal Mile ricco di storia e di negozi davvero invitanti.
Seconda e già, purtroppo, ultima sera: si va al The Dogs, cucina inglese. Lo consiglio, carino.




Ultimo giorno: ci si sveglia presto, full scottish breakfast e via... lascio la moglie agli ultimi acquisti e torno da Xile a salutare i ragazzi conosciuti il giorno prima: Peter, tifoso degli Hearts, e altri suoi due colleghi di fede opposta, Hibs.
Decido così di prendere il bus che mi porta a Gorgie Road al Tynecastle Stadium degli Hearts. Conor... ora qualcosa in più ci unisce!






Visito il negozio ed entro sulle gradinate, si respira un'atmosfera unica che per me, come per tanti altri che sono cresciuti in una curva, possono capire. In Italia il calcio purtroppo e' ben diverso e me ne ero già accorto da parecchio tempo! Cosa darei per avere una stadio così, seppur piccolo, ma pieno di storia e di passione!






Tornando alla fermata del bus passo davanti ad un negozio di Fish and chips, resisto, poi ad un piccolo salone tattoo, e qui ci casco, entro, ma il tempo stringe anche se la voglia di aggiungermi un nuovo tatuaggio e' forte. Beh sarà per la prossima volta.
E' mezzogiorno, torno da mia moglie e corriamo al vicino aeroporto... e' giunta l'ora di salutare questa meravigliosa città con la promessa di tornarci al più presto."

Paul MacMillan

domenica 11 dicembre 2011

MINI

La Mini venne prodotta per la prima volta nel 1957 grazie al progetto di Alec Issigonis e messa in vendita nell'agosto del 1959.


La chiave del suo successo fu sicuramente il suo essere anticonvenzionale ed inedita per quei tempi e per la concezione di automobile che si aveva negli anni 50 in Inghilterra e in tutta Europa.

L'idea di progettare la Mini arrivò quando nel 1956 il Colonnello Nasser, a capo del governo egiziano, decise di nazionalizzare il Canale di Suez bloccando di conseguenza le esportazioni di petrolio in Europa.
Il petrolio che si poteva ancora comprare in alcuni paesi arabi era costosissimo dato che doveva arrivare in Europa via nave circumnavigando il capo di Buona Speranza.

Le ripercussioni sul mercato automobilistico furono considerevoli ed in Inghilterra aumentarono le vendite di vetture sotto il litro di cilindrata.

La British Motor Corporation decise di mettere da parte il progetto di rinnovamento della Morris Minor e lanciare un nuovo progetto.
Leonard Lord, direttore generale della Bmc, capì che era il momento di lanciare qualcosa di nuovo, di compatto ed economico; l'azienda era nata dalla fusione delle case automobilistiche concorrenti, la Austin e la Morris che offrivano modelli di automobili classici e tradizionali.
In Inghilterra, a causa della crisi del petrolio, cominciarono a proliferare piccole macchine italiane e tedesche e questo per Lord era un oltraggio alla tradizione ed al buon gusto britannico e voleva assolutamente trovare un'alternativa.
Il progetto fu affidato ad Alec Issigonis che lavorava dal 1936 presso la Morris e che aveva già progettato la Minor.
Lord gli disse che avrebbe dovuto progettare una vettura che stesse all'interno di un ingombro di dieci piedi di lunghezza per quattro di larghezza e quattro di altezza con un abitacolo che misurasse almeno sei piedi e sfruttando la maggior parte possibile di componenti meccanici già esistenti... il tutto in 2 anni!
In soli 4 mesi il progetto passò dai tavoli da disegno al primo mock-up in legno a grandezza naturale e poco dopo i primi tre prototipi, chiamati orange boxes, iniziarono i collaudi su strada nell'ottobre del 1957.

Lord guidò un prototipo nel luglio 1958 e decise subito di partire con la produzione in grande serie.

Vennero fatte pochissime modifiche, una delle quali fu quella di ridurre la cilindrata del motore da 948 a 848 cc perchè la velocità massima di 92 miglia orarie era ritenuta eccessiva.

Nell'agosto 1959 ci fu il lancio della Mini!


download5yimages15c


download1l  images20yt



download4tl  images4snx


images12p    download6v


La Mini, per ragioni commerciali, pur essendo identiche, venne commercializzata dalla Austin, con il nome Se7en, ma anche dalla Morris con il nome Mini Minor per far capire che questa vettura era più piccola della Minor 1000. Entrambe erano disponibili anche nella versione De Luxe, con interni ed esterni più curati.
Le misure richieste da Lord vennero rispettate, il bagagliaio era ricavato dietro il sedile posteriore.

La Mini costava molto poco, fino a far pensare che alla base ci sia stato un errore di calcolo...
Quando la Mini venne presentata molti automobilisti erano scettici dato che la vettura era troppo piccola e poco adatta a trasportare 4 persone ed inizialmente le vendite andarono a rilento.

Ma poi la Regina Elisabetta la volle provare ad Hyde Park, accompagnata da Issigonis, e molti cambiarono idea sulle qualità di questa piccola macchina.

Nel giro di due anni la gamma delle Mini venne ampliata con versioni familiari, versioni lussuose /Riley Elf e Wolseley Hornet), ma soprattutto la versione Mini Cooper.
La Mini convinse e piacque a tutti e le vendite aumentarono di colpo.

I piloti di Formula Uno del team Cooper, Brabham e McLaren, guidavano una Mini e quando la Mini cominciò a vincere delle gare di rally cominciò ad essere apprezzata anche dai giovani.

La Mini cominciava a diventare un simbolo e nel 1962 venne ribattezzata Austin Mini 850.


images8je    images14y


images3vs   images13fu

images2itc   download7y


images18z  images22fyi


Nel 1964 vennero eseguite delle modifiche meccaniche, la Mini Mkl rimase in produzione per otto anni, ne erano state costruite poco meno di un milione e duecentomila.
Nel 1966 la BMC si unì con la Jaguar dando vita alla British Motor Holdings e preparando nuove modifiche alla loro vettura di maggiore successo.


I modelli disponibili nel corso degli anni erano tantissimi, la Austin Mini, la Coutryman, la Traveller, la Van, la Pick Up, la Riley Elf, la Wolselet Hornet, la Cooper, la Moke, la Mkl ( con tante evoluzioni fino al 2000), la Clubman...


Un capitolo a parte lo merita la Cooper: nel 1959, quando la Mini venne lanciata, John Cooper era uno degli uomini più famosi d'Inghilterra e le sue monoposto a motore posteriore si avviavano a vincere il Campionato del Mondo di Formula Uno. La BMC gli mandò una Mini per fargli fare da testimonial in alcune campagne pubblicitarie, ma Cooper si innamorò subito di quella piccola vettura; la macchina era molto maneggevole ed applicandole un motore più potente avrebbe potuto dare risultati eccezionali.
La Cooper aveva già un motore adatto, l'Austin A-Series 948 cc che veniva preparato per le monoposto di Formula Junior.

John Cooper adattò il motore sulla versione 848 cc e i 38 cavalli diventarono cento.
Mostrò la macchina ad Issigonis che però disse che la Mini doveva essere una macchina popolare e non da corsa, ma Cooper non si arrese e la fece provare a George Harriman, direttore generale della BMC, che decise di costruirne mille esemplari, il minimo per ottenere l'omologazione per correre nelle gare di categoria Turismo.

Nel settembre 1961 venne così lanciata la Mini Cooper dotata di freni a disco anteriori e capace di accelerare da zero a sessanta miglia orarie in meno di 18 secondi (dato impressionante negli anni '60).

Nell'aprile 1963 venne presentata la Mini Cooper S con motore di 1.071 cc con 70 cavalli e ben 95 mph di velocità massima. La produzione fu breve e finì già nell'agosto 1964, ma questa Mini venne consacrata con la vittoria al Rally di Montecarlo.
L'ultima Mini Cooper uscì dallo stabilimento di Longbridge nel 1971 ed in totale ne furono costruite 80.920 nelle versioni normali e 27.206 nella versione S.

Solo nel 1989 il Gruppo Rover diede ascolto a Cooper e vennero prodotti mille esemplari equipaggiati con una versione depotenziata del 1275 della Metro.



images25x      images1gz
images28we   images24j



Nel 1999 la Mini festeggiò i suoi 40 anni con una grande festa a Silverstone e con la presentazione di due nuovi modelli speciali, la Mini40 e la Mini John Cooper. Nel 2000 venne interrotta la sua produzione.


Cooper collaborò in seguito, insieme a suo figlio Michael, con la BMW per lo sviluppo della nuova Mini che avrebbe dovuto sostituire dopo 40 anni l'auto più famosa di Inghilterra, L'ultimo esemplare prodotto faceva parte di una serie speciale a lui dedicata, la Mini Cooper Sport 500 che uscì da Longbridge il 4 ottobre 2000.
John Cooper sarebbe morto poco dopo, il giorno di Natale.



xoegyzr3   images30x

download10                      download11q



Dopo l'acquisizione della Mini dal Gruppo Rover, la BMW si era posta il problema di come sostituire la Mini che era un'icona, ma che non poteva più sopravvivere con le nuove norme relative alla sicurezza ad all'inquinamento.
Ci furono diversi progetti, ma alla fine fu sviluppato quello dell'americano Frank Stephenson che voleva una Mini moderna e razionale, con uno stile "old" e che richiamasse la versione precedente che tanto era piaciuta.

Il primo prototipo fu esposto al Salone di Francoforte nel 1997, ma ci vollero altri quattro anni prima di arrivare alla produzione in serie.
La presentazione al pubblico avvenne il 28 settembre 2000 al Salone di Parigi e il nome scelto fu Mini One.

Stephenson dichiarò che non era una vettura in stile retrò, ma un'evoluzione dell'originale, con le stesse caratteristiche, ma molto più potente, muscolosa ed entusiasmante.

Fu subito un successo, ne vennero prodotte oltre 700.000 in 5 anni, venne commercializzata nella versione One, da 90 cavalli, Cooper, da 116 cavalli e la Cooper S da 163 cavalli e con prestazioni eccezionali.
Successivamente arrivarono le versioni One D (diesel), John Cooper Works, cabriolet, Clubman e Countryman.



images32d   images33dq


images39n  images41s

images36j     images37m

images43       images34w
images44z        images51


images53l   images46d

images48cj   images63vy

images62m   images61z




In questa ultima stagione la Mini è anche tornata a correre nel Mondiale Rally.


images40n   images50r


images54d   images55v


images56j  images57j



Una macchina che mi fa sognare!!!!
Una macchina in puro stile british, un'icona assoluta!!


W LA MINI!!


il mio "articolo" è in parte tratto dal Libro "MINI" (Alessandro Sannia - Gribaudo)