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domenica 18 marzo 2018

Belfast e Dublino

La neve a marzo ed un viaggio sognato e programmato da tempo che rischia di svanire.. la partenza è prevista per il sabato mattina, ma fino al venerdì sera precedente la neve ed il maltempo in generale stanno mettendo in difficoltà gli aeroporti irlandesi e molti voli vengono cancellati... le previsioni ci dicono che in Italia, ed in particolare a Bergamo, da dove dovremmo partire, il tempo migliorerà proprio sabato, ma la paura è che a Belfast, dove dovremmo atterrare, la situazione sia ancora d'emergenza.. beh, passo come prevedibile un venerdì pieno di ansie, ma fino a sera tarda non arriva nessuna comunicazione dalla Ryan Air così il sabato mattina io e Silvia partiamo fiduciosi per l'aeroporto di Orio al Serio... siamo fortunati... i voli per Dublino sono cancellati, ma non quelli per Belfast! Quindi è ufficiale, si parte.. per ora pensiamo solo alla partenza, poi per il ritorno, che avverrà proprio da Dublino, ci penseremo, ma comunque il tempo entro mercoledì prossimo dovrebbe migliorare...

Il volo scorre veloce talmente è tanta la voglia di arrivare, dopo diversi viaggi in Inghilterra, Scozia e Galles sono ansioso di mettere finalmente piede sul suolo irlandese, in Irlanda del Nord, che come sappiamo bene fa comunque parte del Regno Unito, e successivamente nella Repubblica di Irlanda, una terra affascinante, per certi versi misteriosa ed in ogni caso bellissima... non vedo l'ora di camminare per le vie di Belfast per viverne in un certo modo le sue vicissitudine storiche che da sempre attirano il mio interesse.

Appena l'aereo si sta avvicinando al suolo nordirlandese ci accorgiamo che, stranamente.. , piove a dirotto, beh.. nessun problema, questo è il clima che ci si deve aspettare quando si va in Irlanda... chi vuole sole e caldo può tranquillamente scegliere altre destinazioni!

Andiamo alla fermata del bus che ci dovrà portare in centro Belfast, siamo soltanto 5-6 persone, nessun italiano sembra... anzi no... saliamo sul bus nel piano superiore e di fianco a noi si siede proprio un italiano che al telefono dimostra la sua totale ignoranza sull'Irlanda... si lamenta con il suo interlocutore perchè qui in aeroporto non accettano gli euro, parla di Belfast come se fosse indipendente dal Regno Unito... beh.. è evidente la sua confusione, ma è davvero assurdo che sia venuto a Belfast senza nemmeno conoscerne minimamente la storia.. si lamenta della pioggia e da dell'incompetente al suo interlocutore che gli spiega, giustamente, che è Dublino la città che si trova nella Repubblica e che è invece proprio Belfast che fa parte della Gran Bretagna... faccio finta di niente, ma trovo che sia vergognoso che non sappia nulla dei Troubles dell'Irlanda del Nord e di quello che questo Popolo ha sofferto in passato, un passato tra l'altro molto recente, non si parla del Medioevo!!

Comunque lascio perdere e mi concentro sulle strade che stiamo percorrendo che da Aldergrove a Ballyclare ci portano dritti nel bel mezzo del centro di Belfast dove spunta nella sua imponenza la City Hall, nonostante la pioggia ed il freddo non vedo l'ora di tuffarmi nelle vie del centro in attesa di vedere, il giorno seguente, i quartieri più "veri" di questa fantastica città.

Scendiamo dal bus proprio in centro e subito ci dirigiamo verso il nostro hotel, seguiamo il percorso che ci indica "Google Maps" sul cellulare, ma evidentemente facciamo un pò di confusione, per fortuna, vedendoci in difficoltà, una gentilissima signora ci chiede se abbiamo bisogno e ci accompagna quasi fin sotto l'ingresso del Premier Inn... un gesto bellissimo, mi chiedo se io stesso lo avrei fatto vedendo dei turisti in difficoltà ad esempio a Milano... non so sinceramente... lo ammetto.

Riposiamo una mezz'oretta e beviamo qualcosa di caldo nella nostra camera d'albergo e poi, pieni di entusiasmo, andiamo direttamente in centro città, è il primo pomeriggio di sabato, ma la città non è affollata, forse anche a causa del maltempo, come capita a Londra o a Milano, per noi è anche meglio dato che ci si può muovere tranquillamente per le vie del centro e per i negozi.

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Beh.. per quanto riguarda i negozi non perdiamo tempo.. facciamo qualche acquisto, con difficoltà rinuncio ad un paio di Adidas viste da Size? , del resto proprio il giorno prima di partire mi ero comprato le leggendarie "Forest Hills" che ovviamente, nonostante la pioggia ed i residui di neve, indosso con orgoglio qui a Belfast, ma compro comunque una polo nel negozio ufficiale della Pretty Green, la marca di abbigliamento inglese fondata da Liam Gallagher, promettendo al simpatico commesso che sarei tornato il giorno dopo..

Belfast mi piace, mi sento subito a mio agio, ma capisco che per Silvia, cosi come per molti turisti "normali" (ed io non lo sono!! Sono troppo coinvolto emotivamente dalla mia passione per queste Terre) non sia proprio una città accogliente e con particolari attrazioni, probabilmente non può essere paragonata ad altre città importanti, ma secondo me ha un certo fascino che scopriremo meglio il giorno dopo...

Passiamo la nostra serata cenando nel famoso "The Crown Bar", un Pub antico e tradizionale che nel piano superiore si trasforma quasi in un locale raffinato dove si può cenare con tranquillità in un ambiente lussuoso e pieno di fascino.

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Questo primo giorno a Belfast è stato intenso ed emozionante e si chiude con le immagini in TV degli highlights dei campionati inglesi, questo sabato il campionato nordirlandese era fermo, si giocavano infatti alcune partite di Coppa.

La mattina seguente il tempo è migliore anche se scende una pioggia leggera, visitiamo meglio la City Hall e poi andiamo al centro "Visit Belfast" dove prenotiamo un taxi al costo di 35 sterline, che ci porterà a fare il "Black Cab Murals Tour" ovvero un giro turistico attraverso i quartieri cattolici e protestati della città dove le vicende politiche e storiche di Belfast sono raffigurate su bellissimi murali nelle varie strade che hanno visto in passato l'esplosione, purtroppo, di varie guerriglie durante i cosiddetti "Troubles", un periodo storico lungo e doloroso che ha segnato profondamente la vita di questa gente.

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Il taxi, o meglio, Black Cab, arriva a prenderci qualche minuto dopo, il taxista ci fa da vera e propria guida portandoci a vedere i murali più significativi nei quartieri protestanti e cattolici spiegandoci dettagliatamente i loro significati e parlandoci delle sue esperienze, lui, cattolico, ha perso nei conflitti due cugini, e mentre parla si capisce bene quanto sia coinvolto.

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Sono italiano e cattolico, ma l'amore verso l'Inghilterra e la Gran Bretagna in generale mi ha sempre spinto a simpatizzare per gli irlandesi unionisti e quindi i protestanti, non potevo condividere l'odio che gli irlandesi cattolici hanno o avevano verso la Corona, verso il Regno Unito, ma questo percorso attraverso i luoghi in cui molti di loro, molti innocenti, hanno perso la vita mi ha sensibilizzato tantissimo e ne sono uscito ancora più confuso di quanto lo fossi prima di vivere questa esperienza... certo, anche la fazione nazionalista ha commesso crimini, per mano dell'IRA, la loro mano armata, che gettano infamia, ma l'impressione che ho avuto è che molti cattolici non volessero avere nulla a che fare con la violenza di questa organizzazione e che, essendo comunque in minoranza, abbiano vissuto persecuzioni ed ingiustizie da parte del Governo Britannico e da parte della parte protestante del Paese.

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In ogni caso vedere queste zone di Belfast divise dai muri, oggi chiamati Peace Walls, vedere i tributi alle persone che hanno perso la vita durante i conflitti, immaginare quello che succedeva fino a poco tempo fa sulle stesse strade che stavo percorrendo mi ha profondamente colpito, è stata un'esperienza emotivamente forte, ma anche molto utile per rendermi conto di tante cose che forse prima non mi erano del tutto chiare nonostante il tema dei Troubles mi abbia sempre coinvolto moltissimo.

Il taxista ci porta infine in un punto di uno dei muri della pace, dalla parte protestante, dove si usa mettere la propria firma con magari una piccola dedica.. io scrivo semplicemente il mio nome e la scritta "PEACE", quello che esattamente mi sentivo di dire.. mi auguro di cuore che questo Paese e questa gente possano finalmente vivere per sempre in pace dopo un lungo periodo storico fatto di guerre, violenze, odio, ingiustizie, morti, dolore...

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Per finire il tour il taxista, anche se non previsto, mi porta a Sandy Row per vedere un murale, forse quello più famoso, dedicato a George Best.. infatti gli avevo chiesto se era possibile vedere durante il nostro tragitto degli stadi o comunque qualcosa che riguardasse il calcio... inutile dire che sia stato bellissimo anche solo "fiutare" attraverso un semplice disegno quello che questo fantastico giocatore ha rappresentato per un Paese intero, un Paese che in quel periodo duro ha potuto almeno aggrapparsi al fatto che "uno di loro" fosse riuscito a diventare "The Best".

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Quando il tour è terminato ci facciamo portare nel quartiere del Titanic, c'è infatti un museo dedicato alla famosa nave costruita proprio a Belfast, non lo visitiamo perchè ci porterebbe via troppo tempo, ma comunque possiamo vedere questa zona della città, contraddistinta dalla grossa costruzione che rappresenta appunto il Titanic oltre al grosso cantiere navale nel quale svettano due grosse gru gialle che spesso vengono anche usate come uno dei simboli della città.

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Nonostante Silvia non volesse assolutamente (!!) vedere stadi riesco a "strappare" una velocissima visita in taxi, vista la vicinanza con il quartiere del Titanic, al "The Oval", la fantastica casa del Glentoran, la squadra principale di East Belfast, purtroppo essendo domenica è tutto chiuso e non c'è modo di vedere lo stadio nel suo interno o di scovare qualche scorcio delle sue tribune così old style che avrei tanto voluto vedere dal vivo... mi devo accontentare dei cancelli esterni pitturati con i colori della squadra, il verde, il nero ed il rosso.. ho sempre preferito il Linfield, squadra tra l'altro rivale proprio dei Glens, ma il destino mi ha permesso di vedere, o meglio, intravedere un unico stadio a Belfast.. e questo è il The Oval... un segno? Chissà... di certo non ci si può affezionare ad una squadra in modo superficiale, ma spesso mi affido molto a questi piccoli segni del destino...

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Beh.. come avrete capito nelle successive poche ore che ci sono rimaste a Belfast non ho avuto la possibilità di vedere nessun altro stadio... Cliftonville, Crusaders, Linfield... niente da fare.. resterà un rimpianto per me, ma spero di tornarci e di rimediare...

Ci restano  poche ore da passare a Belfast, la mattina seguente infatti saremmo partiti per Dublino, andiamo in centro per negozi sfruttando la loro apertura fino alle ore 17 e come promesso torno nel negozio Pretty Green dove, approfittando di ottimi sconti, acquisto un giubbetto.

Poi ci rilassiamo bevendo una cioccolata da Starbucks, sempre un ambiente tranquillo dove potersi fermare per chiacchierare, leggere o, come fanno in molti, per studiare o lavorare dal pc portatile.

L'idea era quella di cenare in un pub, ma la stanchezza e la pioggia ci fanno optare per fermarci all'interno di un centro commerciale lì vicino dove c'è la famosa ed apprezzatissima (almeno in UK) catena "Five Guys" dove possiamo mangiare uno squisito hamburger con patatine sfiziosissime.. anche qui passiamo una bella serata, non sarà stato il tipico ambiente da pub che tanto amo, ma comunque sono contento di aver provato di persona questo locale di cui avevo spesso sentito parlare molto bene... soprattutto per la bontà dei suoi hamburger.


Infine torniamo in albergo dove ci aspettano le valigie... la mattina dopo alle 9 avremo infatti il bus che da Belfast ci porterà a Dublino, in Irlanda.


Nel momento in cui avevamo prenotato il viaggio avevamo preferito il bus al treno perchè ci avrebbe permesso di vedere meglio paesaggi e città durante il percorso scegliendo infatti un tragitto con fermate e non un diretto nella speranza di addentrarci in qualche cittadina... quando arriviamo alla stazione dei bus, però, ci indirizzano su un bus che fa un tragitto diretto e quindi senza fermate, cerco di spiegare che preferiamo il bus che fa le fermate, ma niente da fare, ci fanno salire su questo dato che l'altro è probabilmente in ritardo.

E così il percorso è un pò meno interessante dato che viaggiamo sempre in autostrada e riesco soltanto a scorgere qualche paesaggio o qualche piccolo paese in lontananza.. dopo un paio di ore arriviamo a Dublino, passando prima dall'aeroporto e poi dritti verso il centro, dal bus possiamo cominciare ad intravedere qualche scorcio di una città che si sarebbe poi dimostrata bellissima.

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La stazione dei bus è a due passi dal nostro albergo, il Ripley Court, subito mi sembra un ambiente raffinato e mi sembra strano di aver speso così poco nel momento in cui avevo prenotato.. non avevamo comunque ancora saldato e nemmeno dato un anticipo.. e quando arriviamo al bancone arriva una brutta sorpresa... dobbiamo pagare esattamente il doppio di quanto ci era stato detto tramite mail... inizialmente, pensando ad un mio errore, pago senza dire nulla, ma poi in camera riprendo le mail che mi ero scambiato con l'hotel e capisco che l'errore non è mio, ma loro, vado subito a farlo notare e la ragazza ammette l'errore e provvede subito al rimborso...in pratica aveva calcolato il prezzo per 2 persone, ma per 1 sola notte...quindi restiamo lì per 2 notti al prezzo di 1.. beh.. non male.. ho apprezzato molto comunque l'ammissione di colpa da parte dell'hotel e l'immediato rimborso senza alcun tipo di problematiche.

E così, più rasserenati dopo aver temuto di dover pagare il doppio, ci tuffiamo con entusiasmo nella città di Dublino... una città spettacolare!

A piedi, in meno di 10 minuti, arriviamo in centro dopo aver attraversato le vie della città piene di pub e negozi di souvenirs ed il O'Connell Bridge, uno dei ponti che permettono di attraversare il fiume Liffey, entriamo nel famoso Trinity College ammirandone l'architettura e l'imponenza.

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Proprio sul lato opposto della strada c'è il Museo del Whisky, entriamo nel negozio nel quale ci sarebbero tante cose gustose ed interessanti da comprare...

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Percorrendo le strade di Dublino arriviamo poi nel fantastico quartiere denominato "The Temple Bar" dove ci sono un numero infinito di pub, uno più bello dell'altro, tutti con il proprio carico di fascino e dal sapore di autentici Irish Pub, quelli veri e tradizionali.

Il più famoso,  e di conseguenza il più affollato e fotografato, è lo splendido pub rosso da cui prende il nome l'intera zona, facciamo anche noi le foto di rito con l'intenzione di tornarci poi per trascorrere la serata.

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Dublino è una città vivace e colorata, ci sono pub, locali e negozi verdi, gialli, rossi, azzurri... ci sono i bus a due piani verdi o gialli e poi ci sono gli artisti di strada, le statue come quella di Joyce e quella di Molly Malone, uno dei simboli dell'Irlanda più famosi.

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In serata andiamo come detto al Temple Bar, riusciamo a trovare un posticino per sederci e cenare prendendo salmone fresco e ovviamente Guinness, il pub è stupendo e c'è anche musica tradizionale irlandese dal vivo tutto il giorno, forse, vista la sua fama, è sempre affollato soprattutto grazie ai turisti e probabilmente per trovare la vera atmosfera irlandese si dovrebbe andare in pub meno conosciuti e magari nemmeno in questo quartiere, ma in ogni caso il tempo scorre piacevolmente tra birra e musica in un ambiente davvero accogliente e che emana fascino.

La mattina seguente ci rechiamo a piedi verso la Guinness Storehouse, ma prima, dato che si trova sulla strada,  facciamo una breve visita alla Cattedrale di San Patrizio, molto bella in tutta la sua maestosità e passiamo poi nella zona più antica della città dove c'è anche un museo chiamato "Dublinia" nome antico di Dublino.

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Arriviamo alla Guinness in anticipo rispetto all'orario stabilito nella prenotazione, ma comunque a quanto pare l'ingresso lo si può fare anche prima dell'ora e quindi iniziamo subito il nostro tour decidendo di non seguire una guida ed utilizzando invece le cuffie che spiegano in italiano quello che stiamo visitando.

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Sono 5 piani e la visita dura almeno un paio d'ore, ci sono tantissime cose interessanti ed anche una degustazione della birra gratuita, ci viene mostrato come è nata la fabbrica, come viene prodotta la birra, come veniva in passato imbottigliata e come veniva trasportata.. è tutto ben fatto e ben spiegato, vale la pena di fare questo tour ed alla fine c'è anche lo spettacolo dell'ultimo piano dal quale si può godere di una vista mozzafiato di Dublino bevendo in pieno relax una pinta, anche in questo caso gratuita.

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E' fantastico ritrovarsi seduti comodamente in poltrona gustandosi birra e panorama e restiamo lì più del tempo che avremmo previsto proprio perchè non ci aspettavamo che fosse così bello e riposante.

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Una volta lasciata la Guinness Storehouse ci dirigiamo al "The Brazen Head", il pub più antico d'Irlanda trovandolo, visto l'orario pomeridiano, pressochè vuoto il che ci permette di ordinare con calma una birra, Kilkenny stavolta, accompagnata da noccioline e patate fritte.

L'ambiente è anche qui meraviglioso, c'è il camino che da al pub un aspetto ancor più antico ed accogliente, ci sono quadri e oggetti storici e nel giardino esterno ci sono tavoli in legno e muri in pietra addobbati da quadretti e oggetti vari dedicati soprattutto alla Guinness.

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Torniamo poi in albergo percorrendo il lungo Liffey e per la sera decidiamo di andare in un pub più vicino, il "The Celt" che appare anche più caratteristico e "vero" nel senso che qui sembrano esserci più persone del posto oltre all'immancabile musica dal vivo che rende l'atmosfera ancora più magica.

Prendiamo fish & chips ed ovviamente birra, O'Hara's per me in questo caso, anche qui la serata passa in modo assolutamente piacevole, la gente è simpatica ed accogliente, ma è già tempo di diventare un pò nostalgici dato che questa sarà anche l'ultima sera in Irlanda...
Sono comunque rasserenato anche dal fatto che, seguendo dal cellulare la partita, il Preston North End ha vinto in questa stessa sera un importante scontro diretto contro il Bristol City facendo seguito alla vittoria a Bolton del sabato precedente mentre eravamo a Belfast.

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Il giorno dopo è infatti quello della partenza, ma l'aereo, non ci sono stavolta problemi dovuti alle condizioni meteorologiche, sarà nel tardo pomeriggio e quindi abbiamo tutta la mattinata da sfruttare e dopo la solita colazione fatta di uova, bacon e salsiccia camminiamo per le vie dello shopping facendo qualche acquisto compresa per me una maglietta Adidas alla quale non ho resistito..

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Ci dirigiamo poi verso il Merrion Square Park dove possiamo vedere la famosa statua del leggendario poeta e drammaturgo Oscar Wilde oltre, poco distante, la casa in cui nacque anche se solo dall'esterno.

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E' ora di tornare... ci immergiamo per l'ultima volta nelle vie di Dublino, rivediamo il Trinity College, le zone del Temple Bar e del centro, cerco di respirare ancora una volta questa magica atmosfera, ma poi eccoci in albergo, le valigie, il bus.. il tragitto che ci porta in aeroporto e quelle ultime immagini dublinesi che scorrono dai finestrini.. è finita... arriviamo in aeroporto e sale la nostalgia, quando si decolla diamo un ultimo sguardo dall'alto a quelle Terre... che malinconia.. ma anche tanti ricordi belli che non se ne andranno mai via.. a Dublino come a Belfast, due città profondamente diverse, ma entrambe con il proprio fascino.

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Dublino è certamente una città più bella, vivace, affollata, con tanti locali, pub, negozi, ma Belfast ha il suo fascino irresistibile e nei quartieri che hanno visto in passato scatenarsi i drammatici "Troubles" ho lasciato un pezzo del mio cuore..