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lunedì 26 agosto 2013

I Dolly Blues e quella volata in FA Cup...

Lancaster, splendida città che sorge sul fiume Lune, città storica, antico centro commerciale, educativo e culturale dalla quale deriva la denominazione dell'intera Regione di cui fa parte, il Lancashire.


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Forte il legame tra Lancaster e la Monarchia Britannica, la Casa dei Lancaster era un ramo della Famiglia Reale e il Ducato di Lancaster detiene grandi patrimoni per conto di Elisabetta II, Duchessa di Lancaster e sin dal XIV e XV secolo ci sono stati molti "Duchi di Lancaster".
Nelle cene e nei ricevimenti formali nel Lancashire e presso i Reggimenti del Lancashire la Regina viene annunciata come "The Queen, Duke of Lancaster" e non è raro a Lancaster che l'Inno Nazionale venga cantato pronunciando "God save our gracious Queen, Long live our noble Duke".
Nel 1937 Lancaster ottenne lo status di "Città" per la sua "lunga collaborazione con la corona".
Storicamente, grazie al suo porto ed al suo canale, Lancaster è un antico insediamento, dominato dal Castello di Lancaster. E 'anche la sede della Lancaster University e di un campus della University of Cumbria.

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E' noto che esisteva una fortezza romana permanente sulla collina dove ora sorge Castello di Lancaster alla fine del I secolo DC. era durante la quale dovrebbero risalire le origini di Lancaster.
Ma storicamente Lancaster è soprattutto legata e conosciuta per la famosa Guerra delle Due Rose che vide opposte la Casa dei York, rappresentata dalla Rosa Bianca e, appunto, la Casa dei Lancaster, rappresentata dalla Rosa Rossa.
Gli emblemi con le rose risalgono infatti ai Ducati Reali di Lancaster e York nel XV secolo.
La contesa per l'ascesa al Trono sfociò nella guerra civile tra i due Ducati denominata appunto "la Guerra delle due rose".


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Una città quindi affascinante e storica nella quale non poteva certo mancare il football!
E il football qui è rappresentato dai Dolly Blues, il Lancaster City FC, Club non professionistico che ha sempre militato nella non-league inglese, ma non per questo meno amato dai suoi tifosi e di certo non privo di storie interessanti e pieno di quel romanticismo che il football può regalare, di qualsiasi squadra e categoria si tratti.
Il Lancaster City ha un importante legame con la città, basta osservare il logo del Club rappresentante il Castello di Lancaster e la Rosa Rossa dell'antica Casa dei Lancaster.
Un altro legame risale al 1937 dato che, come già detto quando Lancaster venne nominata "città" anche al Club venne aggiunto nella sua denominazione il suffisso "City", divenendo così Lancaster City FC.


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Dopo una ricerca intensa si è recentemente scoperto che il Club fu in realtà costituito nel 1911 e non nel 1905 come si era sempre creduto.
Un'Associazione calcistica sembra aver giocato nella zona di Lancaster dal tardo 1880 e ci sono stati Club rappresentanti della Lancashire Combination come lo Skerton FC nl 1897/8 e 1898/9 ed il Lancaster Athletic F.C. nel 1905/6 - 1909/10.
L'attuale Club è venne costituito in occasione delle riunioni del 9 maggio 1911 e del 7 luglio 1911 presso il Market Hall Tea Rooms (Coffee House).
Il collegamento che si pensava con il già citato Lancaster Athletic FC era in realtà errata, dato che questo Club fallì nel marzo 1911 come dimostrato dal fatto che i suoi calendario della stagione 1910-1911 nella North West Counties League vennero cancellati.
Fu solo dopo rigorose indagini da parte della Football Association del Lancashire per accertare che il Lancaster City non aveva alcun legame con Lancaster Athletic che al nuovo Club venne permesso di prendere il posto del Lancaster Athletic nella Lancashire Combination Division II per la stagione 1911-1912.

La promozione in Prima Divisione arrivò già nel 1915 ed in quello steso anno venne anche registrato un record per il club in FA Cup, quando l'Appleby venne sconfitto con il risultato di 17-2.
Tutto il calcio competitivo venne sospeso fino al 1919 a causa della prima guerra mondiale, ma al ritorno, il Lancaster arrivò secondo nella stagione 1919-20 e quinto nella stagione successiva.
Le ambizioni del club subirono una battuta d'arresto enorme quando gli fu negata l'ammissione alla nuova Third Division (Nord) della Football League.
Il Lancaster approfittò dell'assenza dei club che vennero invece eletti al campionato, vincendo la Lancashire Combination per la prima volta nel 1921-22, e poi di nuovo nel 1929-30.
Nella stagione 1921-22 il club fu protagonista anche di una grande corsa in FA Cup dato che I Dolly Blues eliminarono due squadre di Third Division come Stockport e Barrow.

Dal 1945-46, dopo la seconda guerra mondiale, il City godeva di grande sostegno fino a raggiungere 4.500 spettatori, ma non riuscì a trovare il successo.
Nella stagione 1946-1947 il Lancaster raggiunse il 2 ° Turno in FA Cup , nel 1951-1952 arrivò secondo nella Combination e vinse la Lancashire Cup.

Dal 1960 la non-League subì continui cambiamenti, nuove leghe e divisioni vennero create.
Questa ristrutturazione aiutò il City ad entrare in leghe di un'area geografica più ampia rispetto al passato, e nel 1970-71 entrò nella Northern Premier League.

La stagione successiva raggiunse in FA Cup il 1st Round Proper ma perse contro il Notts County.

Ed è qui, a questa scalata in FA Cup nella stagione 1972/73, che si è fermata la mia curiosità quando al Whitch Water Pub lungo il Canale sul fiume Lune, viaggiavo con la mia fantasia pensando ai Dolly Blues...

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Dolly Blues, già questo nickname aveva attirato il mio interesse....
Tornato a casa ho cercato di capire le origini di questo soprannome così particolare.. beh, Blues, sicuramente si riferisce al colore della maglia del Lancaster, appunto blu.
Ma è il collegamento con la parola Dolly che mi sfuggiva... Dolly... sapevo che "Doll" tradotto in italiano significa "Bambola", ma dubitavo che una squadra di football potesse essere associata a delle bambole...
La mia curiosità è diventata fascino quando ho scoperto il famoso legame...
Dolly Blue era infatti il nome di una marca di biancheria nata nei primi anni del 1900 nel Nord Inghilterra, molto diffusa e famosa tanto che nel 1900 e nel 1911 i fondatori William Bordo & Sons combatterono a livello giudiziario per proteggere il proprio marchio.
La Dolly Blue si fuse con la Reckitt & Colman, ma chiuse nel 1968.
Reckitt successivamente acquisì la Robin blu, ora un leader dello "sbiancante post-lavaggio" in India e Pakistan.

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Ma torniamo al 1972/73 ed alla fantastica scalata nella prestigiosa FA Cup.
Già nella stagione 1921/22 il Lancaster fu protagonista di una corsa storica in questa stessa competizione, ma quella del 72/73 fu la migliore performance di sempre per i Dolly Blues che arrivarono fino al Second Round per essere poi eliminati a Nottingham dal Notts County.

Quella edizione della Fa Cup venne vinta dal Sunderland che a Wembley sconfisse per 1-0, grazie al gol decisivo di Porterfiled, il forte Leeds United di Don Revie che poteva annoverare tra le proprie file grandi campioni come Bremner, Lorimer, Giles ecc... insomma, il grande "Dirty Leeds" di quell'epoca.
Una Finale famosa anche per la corsa a fine partita del manager del Sunderland, Bob Stokoe che, cappello e impermeabile andò a festeggiare con i suoi ragazzi, un'immagine icona del football britannico e spesso vista anche nelle sigle di Match of the Day o nella trasmissione dell'epoca "The Big Match".

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A Sunderland hanno fatto addirittura una statua..



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Ma questa fu un'altra impresa...

Torniamo piuttosto all'impresa dei Dolly Blues...

L'avventura del Lancaster iniziò proprio tra le mura amiche del Giant Axe, casa dei Dolly Blues sin dalle loro origini nel 1911 e ristrutturato proprio negli anni '70, situato vicino alla stazione ferroviaria e dal quale si possono scorgere il Castello e la Cattedrale della città.

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Anche in questo caso è curioso conoscere l'origine del nome che letteralmente significa "L'ascia gigante" che a quanto pare fu adottato perchè, guardando dall'alto il terreno in cui era situato, si aveva l'impressione di vedere una grande testa di un'ascia.

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La prima partita valida per il First Qualifying Round si giocò contro il Fleetwood e i Dolly Blues si imposero per 3-1 sotto la guida del manager Peter Gilmour e guidati in attacco dalla formidabile coppia composta da due leggende del Club come Barry Whitbread e Jimmy Garrett (116 presenze per il Club) e da un altro giocatore che fece la storia come Ced Gelling.

All'ombra del Castello di Lancaster arrivò per Second Qualifying Roud il Bacup Borough che venne sconfitto dai ragazzi di Gilmour per 2-1.
Al Giant Axe forse si cominciava a sognare, sarebbero mancati ancora due turni per approdare al fatidico First Round, un'impresa difficilissima, ma che probabilmente si poteva tentare.

Il sorteggio diede ai Dolly Blues il vantaggio di giocare al Giant Axe anche il turno successivo e questa volta la vittima fu il Great Harwood sconfitto per 1-0.
Una marcia perfetta per il City che ora attendeva con ansia il nome dell'avversario che avrebbe affrontato al Quarto turno, quello che, vincendo, avrebbe aperto le porte al First Round, turno nel quale cominciavano a prendere parte alla Coppa anche squadre di Football League.

Il Lancaster doveva vedersela con il pericoloso Barrow, un Club che aveva militato a lungo in Football League, ma che proprio a partire dalla stagione 1972/73 giocò nella Northern Premier League a causa della retrocessione subita nella stagione precedente anche a causa di difficoltà finanziarie.
I biancoblu provenienti dalla Cumbria partivano certamente favoriti, ma i Dolly Blues non li fermava nessuno al Giant Axe in quella Fa Cup!
Arrivò un sorprendente e clamoroso 3-1 che permise al Lancaster di qualificarsi per l'attesissimo First Round!
Un sogno che diventava realtà per Gilmour e i suoi ragazzi e per tutta la città!
Chissà se a quei tempi il The Water Whitch Pub esisteva già a quei tempi... di certi i giocatori e i tifosi qualche birra in un pub di Lancaster se la saranno bevuta per festeggiare l'evento!
Giocatori non professionisti che potevano realizzare il sogno di giocare contro le grandi squadre e i grandi giocatori di Football League, sicuramente in quei giorni che precedettero la grande sfida contro il Boston United furono pieni di entusiasmo, ma anche di paure ed incertezze; ma sarà stato Peter Gilmour a dare la carica giusta alla squadra.

Già, la carica giusta perchè a Boston, questa volta e per la prima volta i Dolly Blues dovettero viaggiare nel Lincolnshire, riuscirono in una nuova impresa sconfiggendo per 1-2 la squadra di casa, il Boston United.
Al "The Jakemans Stadium" i gialloneri di Boston, che militavano nella Northern Premier come il Barrow, subirono una sconfitta inaspettata che lanciò il Lancaster addirittura verso il Second Round.

Stavolta i festeggiamenti dovettero durare poco, c'era da restare concentrati, c'era da attendere il sorteggio che avrebbe regalato nuove emozioni, forse paure quando si scoprì che si sarebbe dovuti andare fino a Nottingham, al Meadow Lane ad affrontare il Notts County, Club storico, il più antico tra i professionisti, fondato nel 1862, ma soprattutto un Club che militava nella Division Three della Football League.
I Magpies avevano eliminato nel turno precedente l'Altrincham grazie ad un rigore trasformato da Randall ed erano ovviamente i favoriti per la partita contro il piccolo Lancaster.

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Era il 9 dicembre 1972, faceva freddo a Nottingham, e i Dolly Blues arrivarono concentrati, forse impauriti... giocare in uno stadio come il Meadow Lane incuteva certo timore e davanti a più di 6.000 spettatori le gambe sarebbero tremate a quei ragazzi che normalmente nella vita facevano altro di professione... non i calciatori, ma non quel giorno, quel 9 dicembre del 72 quei ragazzi avrebbero dovuto comportarsi e giocare come dei veri giocatori perchè ne avrebbero affrontati altri undici decisi a vincere.




I Blues di Lancaster ci provarono e tra lo stupore della folla accorsa passarono addirittura in vantaggio con un gol di Whitbread.
Chissà che gioia, chissà che entusiasmo e che emozione per quei ragazzi.
Whitbread avrà certamente corso per festeggiare con Garrett e Gelling, forse anche con Gilmour, chissà... e chissà quanti tifosi avevano seguito i Dolly Blues fino a Nottingham quel sabato pomeriggio, tanti di quei tifosi che avevano festeggiato e bevuto birra dopo le imprese contro Barrow e Boston.
Ma questa volta il sogno era destinato a finire, questa volta non erano nella loro fortezza, non si sentivano dei giganti al Giant Axe e non c'era il Castello a proteggerli dalle invasioni dei Magpies...
Invasioni che portarono al pareggio su calcio di rigore di Randall ed al gol decisivo di Bradd che pose fine ai sogni di quelli di Lancaster, dei Dolly Blues.
Ma non era una disfatta, era comunque una sconfitta onorevole, i Dolly Blues avevano lottato e onorato con orgoglio la Fa Cup, ci avevano provato e ci erano andati vicini con quel gol di Whitbread che aveva illuso... Ma che resterà per sempre nella storia del piccolo Lancaster City FC!

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Avevano perso contro una squadra di Football League, a casa loro, una squadra che nel turno successivo avrebbe perso soltanto dopo il replay proprio contro il Sunderland di Bob Stokoe che avrebbe poi vinto la Coppa ai danni del grande Leeds di Revie...

Quante storie che si intrecciano nel football, ma quante favole anche.

Come la favola dei Dolly Blues, del loro inespugnabile Giant Axe, il loro Castello.

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E allora torno alla mia birra e torno dai miei pensieri quando la cameriera del Water Witch Pub mi chiede se tutto va bene...

Sì, certo tutto va splendidamente, lì, con una birra fresca sul Canale del fiume Lune a Lancaster, città dei Dolly Blues.



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Qualche immagine del Lancaster City e del Giant Axw ai giorni nostri:

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