Pagine

martedì 29 maggio 2012

Giant Killer? Sutton United 1989..


Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti in cui i piccoli battono i grandi. Ogni volta è sempre un emozione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal del più debole è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica. E' forse non c'è teatro migliore per queste rappresentazioni che quello della celebre FA Cup. La coppa che parte dai piccoli stadi periferici delle grandi città, da quelli sperduti nella campagna inglese, piano, piano, senza fretta scalando la piramide, fino alle luci abbaglianti di Wembley.
Non spostiamoci troppo da Londra. Scendiamo a Sutton. Difficile capire dove finisce la Greater London e comincia il Surrey. Si perché un tempo la cittadina faceva parte proprio dell'antica contea del Surrey. Una striscia sabbiosa chiusa fra l'argilla del nord e le colline gessose del sud.
Ed è ancora più difficile trovare il Borough sports ground in Gander Green Lane ovvero la casa del Sutton United. Anno di fndazione 1898. Maglia gialla e un crest bellissimo derivante dallo stemma di medievali memorie del borough of Sutton. Un club che incarna molto bene lo stereotipo del piccolo club di non-league. E delle storie che questi sodalizi si portano dietro. Ma abbiamo iniziato parlando di poesia. Eccola. Il Sutton United è stato l'ultimo club non professionistico a eliminare dalla FA Cup una squadra della massima serie. E in quel giorno non una squadra qualunque. Il 7 gennaio 1989 gli Us eliminarono nel terzo turno niente meno che il Coventry City, che appena due anni prima aveva sorpreso tutti conquistando il trofeo in una storica finale contro il Tottenham Hotspur.
Una reputazione quella del Sutton prima della stagione 1988/89 che parlava di vittorie nella Athenian League di cui furono membri fino al 1963, quando si unirono alla Isthmian League. Avevano giocato a Wembley per tre volte, nel 1963 (perdendo contro il Wimbledon nella FA Amateur), nel 1969 (quando hanno perso ancora contro il North Shields) e nel 1981, quando sono stati sconfitti nella finale di FA Trophy contro i “vescovi” di Stortford. Il Sutton poi suscitò una buona impressione nella stampa nazionale nel 1970, quando riuscirono a raggiungere il quarto turno proprio in FA Cup, battendo Dagenham, Barnet e Hillingdon Borough, strappando un clamoroso pareggio casalingo con il Leeds United, uno dei giganti del calcio inglese e europeo del momento. Ad Elland Road di fronte a una folla di 14.000 persone, tuttavia, furono battuti nel replay per 6-0 dalla squadra di Don Revie. Nel 1979 ecco invece l'affermazione nell'originale torneo anglo-italiano. La loro parabola cominciò a cambiare a metà degli 80. Prima del 1986, i posti in seno alla Conference erano stati disponibili solo a squadre del Sud e della Nord Premier League, ma dal 1986 è stato permesso alla Isthmian League una terza promozione, e il Sutton United è stata la prima squadra ad approfittarne, vincendo il titolo per la seconda stagione di fila (e la terza volta in totale). Una volta nella Football Conference, nel 1988 in FA Cup, hanno ottenuto il terzo turno della competizione, battendo Aldershot e Peterborough United prima di perdere nella ripetizione contro il Middlesbrough.
Ma nel 1988/89 vale a dire l'anno seguente, dopo essersi imposti sul Walton & Hersham, Dagenahm, e Aylesbury United, si riaprirono le porte del third round. Il sorteggio disse partita in casa contro il Coventry City. Un club, che al momento, poteva vantare una ventennale presenza in First Division. Gander Green Lane deve essere stato un luogo inospitale per le stelle degli Sky Blues in quel freddo pomeriggio ventoso del gennaio 1989, fra piccole tribune dietro le quali si ergevano alberi spogli. Il Coventry poteva contare su almeno sette giocatori che avevano vinto la FA Cup due anni prima, ma dopo un periodo iniziale di pressione, divenne presto evidente che il Sutton non sarebbe stato intimidito dal loro prestigio. Il centrocampo degli uomini di Barrie Williams chiusero ogni passaggio, ogni varco, mordendo le caviglie e non concedendo tempo e spazio al Coventry City per sviluppare trame pericolose. La migliore occasione nelle fasi iniziali fu allora proprio dei gialli con Matthew Hanlon, il cui tiro basso venne respinto da Steve Ogrizovic. Fu l'avvisaglia del pericolo. Sul corner di Mark Golley, Tony Rains, il capitano, colpisce di testa dopo la spizzicata di un compagno, regalando incredulo il goal ai suoi. E' il 42° del primo tempo, e sul punteggio di 1-0 si chiude la prima frazione.
Ma l'ebrezza del vantaggio durò appena sette minuti dall'inizio del secondo tempo. Dave Bennett poco ostacolato dai giocatori di casa trova Steve Sedgley, il cui tocco si infila tra due difensori servendo David Phillips che batte Trevor Roffey comodamente. Ma Matthew Hanlon, che aveva avuto una buona occasione anche nel primo tempo, coglie impreparata la difesa del Coventry, e sullo spiovente proveniente da un lancio dalla tre-quarti susseguente a un calcio d'angolo, spara da distanza ravvicinata, per il 2-1. Alcuni minuti dopo, lo stesso Hanlon avrebbe potuto mettere la partita in ghiaccio, con un bel tiro al volo dal limite dell'area. Il Coventry ovviamente non ci sta. Comincia a spingere in avanti nella caccia disperata almeno di un pareggio per salvare la faccia e ottenere il replay ad Highfield Road. Cyrille Regis vede il suo tiro brillantemente salvato da Roffey. Keith Houchen e Steve Sedgley colpiscono addirittura la traversa, mentre un colpo di testa di Brian Kilcline si spegne sul fondo dopo il prodigioso salvataggio del terzino Robin Jones. Il Forte Alamo alla fine resiste a tutti gli assalti dei nemici. Quando il signor Alf Buksh fischia la fine, la folla invade il campo per festeggiare la grande impresa. Il Sutton quella sera era cinque divisioni inferiore al Coventry, ma la magia del calcio voleva scrivere un altra poesia. E la magia fa miracoli.




7 gennaio 1989 Borough Sports Ground
Sutton Utd:
Roffey, Jones, Rains, Golley, Vernon, Rogers, Sthepens, Dawson, Dennis, Mc Kinnon, Hanlan
Coventry City:
Ogrizovic, Borrows, Phillips, Sedgley, Kilcline, Peake, Bennett, Speedie, Regis, Mc Grath, Smith.
Referee: Alf Buksh
Att. 8000. goal: 42° Rains, 52° Phillips, 59° Hanlan.





di Sir Simon

Nessun commento:

Posta un commento