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sabato 9 febbraio 2013

Diavolo di un Imp....


Come abbia fatto ad arrivarci, nessuno lo sa con certezza. Che cosa direte voi, e dove?.. Il diavoletto nella Cattedrale di Lincoln.

La Cattedrale..
Un colosso di pietra costruito sulla cima di una collina, ornato da alcune migliaia di sculture che ne fanno una sorta di enciclopedia della fede visibile a quaranta chilometri di distanza. Per arrivarci, i visitatori devono inerpicarsi come i pellegrini del Medioevo su per l’acciottolato Steep Hill. Arrivati in cima, si varcano gli archi dell’Exchequer Gate e si ammira l'edificio in tutto il suo splendore di elaborato miscuglio di stili e di epoche. Ed è qui dentro, sopra l'altare, che lo potete notare. Si proprio lì, dove per atavica e incrollabile fede cristiana si riterrebbe quantomeno fuori luogo la sua presenza. E invece eccolo, un diavoletto in pietra.

Secondo la leggenda, il diavolo (il principale..) inviò due spiritelli maligni a Lincoln per creare scompiglio. Arrivati nella Cattedrale, i due iniziarono a buttare giù sedie e panche, rovesciarono tavoli, fecero lo sgambetto al vescovo, minacciarono coristi e fedeli, e causarono molti altri problemi. L’intervento divino si rese alfine necessario. Si presentò quindi ben presto un angelo per cacciarli e riuscì a far fuggire uno dei due. Ma il più coraggioso, o il più incauto, degli spiritelli si arrampicò sopra l'altare e iniziò a scagliare sassi contro l'angelo, che reagì tramutandolo in pietra. La statua del diavoletto è giunta sino ai nostri giorni e sovrasta tuttora l'altare. Indipendentemente dalla leggenda vera o presunta, e in molti oggettivamente propendono per la seconda possibilità legata verosimilmente alla bizzarria di uno scultore, questo resta uno degli edifici medievali più belli della Gran Bretagna, che da sempre offre la sensazione di stupore che i costruttori vollero, e riuscirono a ottenere. La Cattedrale, ha avuto tre padri: il guerriero Remigius che ne è stato il fondatore, l’esteta Alexader che l’ha abbellita e Hugh il santo, il rifondatore. Uomini diversissimi per indole e storia ciascuno dei quali, ha lasciato il suo segno. Risultato: una “bibbia di pietra” che s’innalza verso il cielo con la sua torre, che rimane una delle più alte e caratteristiche di tutta Europa.


Tornando a quel diavoletto, c’è da aggiungere che ha un nome: Imp. Per l’esattezza, Poacher Imp. In breve da folletto malvagio questa strana creatura è diventata uno dei simboli della città di Lincoln, con l’adozione definitiva a ruolo di mascotte per la locale squadra di calcio in via ufficiosa dal 1930, concretizzandosi poi a pieno quando la vecchia canzone popolare, chiamata “The Lincolnshire Poacher”, è stata interpretata da Gary Hutchinson nel luglio del 1999. Per la serie corsi e ricorsi storici le vicende del Lincoln City Football Club sono per molti aspetti simili a quelle di molti altri club inglesi di non primissimo piano, una storia di lotte contro i problemi e le avversità, nel tentativo di migliorarsi e spesso solo di mantenersi. Con qualche record positivo e altri più negativi. In quest’ultimo dei casi il Lincoln City divenne infatti il primo club di Football League ad essere relegato automaticamente in Conference nel 1987. Fortuna e bravura fecero si però che la stagione “dell’ inverno del nostro scontento” venne immediatamente resa estate gloriosa dal ritorno in panchina di manager Colin Murphy, seguito a Sincil Bank da un grande afflusso di giocatori in sostituzione di quelli che avevano causato la retrocessione del 1986-87. Fu un lungo cammino, in un torneo all’epoca sponsorizzato dalla GM Vauxhall Motors, conclusosi all’ultima partita di campionato, quando 9432 persone salutarono la vittoria per 2 - 0 sul Wycombe Wanderers , e il primo posto davanti al Barnet. La fondazione del club, che data 1884, non rende giustizia alla discreta popolarità che il football aveva assunto all’ombra della cattedrale già a partire dal 1861 quando la cittadina vide sorgere un primo sodalizio calcistico denominato Lincoln FC.

In realtà un divertimento per ricchi e benestanti signori che qualche tempo dopo decisero di fondersi con il Lindum, una compagine di cricket del quartiere di Brayford Waterfront, una zona che oggi offre un’infinità di luoghi accoglienti dove fermarsi a sorseggiare o mangiare qualcosa, mentre di sera si trasforma in un teatro di incontri e divertimenti dall’atmosfera cosmopolita. Il toponimo Lindum, necessita di una breve spiegazione. Quando alcune tra le prime tribù celtiche si stabilirono ai piedi della collina, nei pressi di un’ampia ansa del fiume, oggi nota appunto come Brayford, decisero di chiamare il posto Lindon. I Romani in seguito latinizzarono Lindon in “Lindum”, ed ecco compresa la piccola evoluzione del nome. Ci sarebbe da citare anche un'altra squadra nel periodo, il Recreation FC, che giocava in un campo battezzato Cowpaddle, perché vi pascolavano le mucche, si spera non nelle giornate dedicate al gioco. Ma, in barba agli agguati insidiosi degli escrementi di vacca lasciati sul terreno, quei giocatori indossavano una divisa bianca immacolata con i tradizionali orpelli del periodo fatti di berretti rossi, cinture e calzini, dello stesso colore. Insomma quando si arriva al 1884 nella valle segnata dal fiume Witham, c’erano già una serie di club a cui se ne aggiunse uno di recente formazione, detto Lincoln Rovers, nato per competere nella Coppa del Lincolnshire, che proprio in quell’anno si sciolse rigenerandosi nel City definitivo nel mese di giugno in una riunione svoltasi al Monsom Arms Hotel. Il primo passo, evitando con una certa solerzia e ovvietà Cowpaddle, fu quello di trovare un impianto di gioco adeguato. E allora la prima partita del Lincoln City giocata nei panni di squadra dilettantistica fu al John O'Gaunts ground, un terreno di proprietà di un facoltoso birraio locale, un certo Robert Dawber che affittò la sua terra al club, consentendogli di recintarla e quindi di riscuotere un obolo d’ingresso dai primi spettatori che accorsero ad applaudire un enfatica vittoria per 9-1 sui rivali locali di Sleaford, il 4 ottobre 1884. George Hallam in quell’occasione realizzò due imprese per i suoi quel giorno. Mise a segno il primo gol in assoluto, e anche la prima tripletta.


Nel frattempo i signori del Lindum FC, sempre più preoccupati per la presenza di una nuova squadra in città, si avvicinarono a quelli del Lincoln City tentando di far breccia nelle loro menti con abile opera di convincimento fatta di inviti a cena e allegre bevute, condite dalla speranza di mettere in pratica un progetto di fusione fra le due società. Ma nonostante i loro tentativi, la proposta venne in breve respinta al mittente. Il rifiuto provocò quello che i dirigenti del Lindum temevano, ovvero, la difficoltà nel poter proseguire l’attività sportiva in maniera economicamente indipendente, e la profezia di sventura si avverò nel 1884 al momento del mesto passaggio di consegne sul campo di Sincil Bank proprio fra Lindum e quelli del Lincoln City, che lasciarono in quella stagione il precedente terreno avuto dal signor O’Gaunts. Siamo in un periodo ancora in bilico fra professionisti e dilettanti, dove la coppa della contea era la priorità principale, e nel 1887 gli Imps ci metteranno le mani grazie a una vittoria per 2-0 nel replay della finale giocata contro il Grimsby Town (la prima partita era terminata 2-2). Il Lincoln City nel 1892 contribuisce a formare quella che allora era la seconda divisione, esordendo nel torneo con una sconfitta per 4-2 a Sheffield contro lo United, il 3 settembre 1892. Marcatori Irving e Cameron. Ironia della sorte anche la loro prima partita casalinga ufficiale in campionato sarà ancora una volta contro i biancorossi di Bramall Lane, ma almeno questa volta arriverà un successo per 1-0, guidati in panchina da mister David Calderhead. Fino agli anni venti il Lincoln trascorrerà la maggior parte del suo tempo in perenne oscillamento “Foucaultiano” tra la Seconda Divisione e le leghe locali. Dopodiché, però, nella stagione 1921/1922, gli Imps, insieme a diversi altri club dell’ Inghilterra centrale fondano la Third Division North. Un campionato dove il City si troverà talmente bene a tal punto di restarci fino al 1960, quando cadde malamente in Quarta Divisione nella stagione 1962/63.


In mezzo, nozione obbligatoria per Andy Graver il giocatore che con 143 centri realizzati in due periodi diversi a Sincil Bank è tutt’oggi il capocannoniere di tutti i tempi del club. Quando nel dicembre del 1972 Graham Taylor diventa manager del Lincoln, è l’allenatore più giovane della storia a sedersi su una panchina della Football Association. A soli 28 anni si dovette infatti ritirare dall’attività agonistica a seguito di un brutto infortunio all’anca rimediato proprio giocando nel City. Taylor, che in seguito farà le fortune del Watford di Elton John ed arriverà ad allenare anche la nazionale dei tre leoni, porta gli Imps al titolo della Quarta Divisione nel 1976, durante la quale gli scatenati diavoletti fisseranno il record di vittorie (32), il minor numero di sconfitte (4), e la maggior parte dei punti (74), in un periodo dove vigeva ancora la regola dei due punti a vittoria. E non è finita qui. Il City diventa inoltre il primo club in quasi un decennio, a segnare più di 100 gol in campionato (saranno 111 in totale). Tra le stelle della squadra, che scendeva in campo con divisa griffata dagli impagabili fratelli Humphrey, a strisce verticali biancorosse su pantaloncini neri, si ricordano John Ward, e Tony Woodcock davanti, Percy Freeman, Ian Branfoot e Sam Ellis in retroguardia. Ward è forse la figura di maggior risalto in quella squadra. Nome completo John Patrick Ward, nato proprio a Lincon, il 7 aprile 1951, l’anno, dell’apertura a New York, del quartier generale delle Nazioni Unite.


Lui unì senza dubbio, e più che altro i tifosi degli Imps, che lo eleggeranno ben presto a icona del club. Era un centravanti moderno, capelli lunghi alla moda dei “seventies”, bello, e per fortuna non dannato come altri della sua generazione. In campo, era estremamente versatile e capace di colpire a rete da ogni zona dell’area di rigore. Guai a concedergli spazio, un solo centimetro poteva essere fatale, e il bracconiere del Lincolnshire non perdonava. Aveva ritmo e grazia, ma prima di trasferirlo dal team riserve alla prima squadra, David Herd il manager di quel momento decise di svezzarlo a Workington nel 1972, dove si mise subito in mostra, al punto che lo Workington presentò rapidamente un'offerta. Per fortuna, prima di qualsiasi operazione, Herd lo riportò senza troppi indugi a Sincil Bank, e lui ripagò la sua fiducia con una tripletta allo Stockport County. Da lì, all’anno di grazia 1976 il passo è breve. In quella stagione in cui, lo stesso Graham Taylor ricorda, " Le squadre che venivano a giocare a Sincil Bank restavano pietrificate..” Proprio come lo spiritello nella Cattedrale. Diavolo di un Imp..

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Lincoln City


di SIR SIMON

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