venerdì 25 agosto 2017

Finalmente Leeds, report di un viaggio fantastico

Il bellissimo racconto del nostro caro amico Alessio che ha finalmente realizzato il suo sogno andando a Leeds e ad Elland Road:

Dopo una lunga programmazione nei minimi dettagli e dopo lunghissime ed interminabili speranze e sogni, finalmente è arrivato il momento di tornare a calcare il suolo albionico. Ma stavolta non nella solita Londra, ma per la prima volta nello Yorkshire ed a Leeds, il luogo dove gioca quella squadra che mi fece innamorare nei primi anni 2000 grazie a giocatori come Harte, Viduka, Alan Smith, Nigel Martyn e tanti altri. Adesso è arrivato il momento di toccare con mano quella città e di vedere per la prima volta una partita dal vivo ad Elland Road, quello stadio che tanto ho sognato di vedere in tutti questi anni e che è diventato il mio chiodo fisso. L’entusiasmo si fa sentire e dopo tanti progetti è finalmente arrivato il momento di andare e immergersi in questa nuova avventura.
Si parte Venerdì 11 Agosto da Pisa con un volo Ryanair diretto verso il piccolo aeroporto di Leeds-Bradford. La partenza però programmata per le 13:10 viene rimandata alle ore 14:00 a causa del forte vento, ma una volta dentro l’aereo, ci toccherà aspettare un’altra mezzoretta prima che si verifichino le condizioni giuste per partire tranquilli. Dopo un lungo travaglio riusciamo finalmente ad atterrare in terra britannica e subito trovo quel classico cielo plumbeo e quel bel fresco che desideravo tanto, visto che dalle mie parti vivevamo in una condizione di caldo africano incessante e per fortuna al mio arrivo non piove. Fortunatamente ad aspettarmi c’è subito il bus che fa la spola tra l’aeroporto e la città e lungo il tragitto di circa un oretta, posso finalmente ammirare quei bei e graziosi paesaggi, riceverendo un caloroso (si fa per dire) benvenuto nello Yorkshire .

La stanchezza per il viaggio e la preoccupazione adesso cominciano a far spazio alla tranquillità ed alla consapevolezza che finalmente stavolta ci siamo e dopo una lunga attesa sono arrivato dove volevo da tempo. Rimango inebriato a scorgere ciò che scorre durante il percorso del bus, soprattutto quelle carine vie residenziali fatte di case piccoline e quasi fiabesche. Dopo di ciò entriamo in città e subito troviamo un grande traffico ed un grande via vai di gente, cosa che francamente non mi aspettavo. Alla fine arriviamo in stazione e dopo pochissimi minuti a piedi riesco a vedere quella che sarà la mia base per alcuni giorni, situata di fronte ad un bel pub ed alla bellissima Leeds Minster. Dopo un breve riposo in albergo, mi prende subito la voglia di fare una piccola perlustrazione in città, ma purtroppo comincia a pioviscolare, anche se si tratta di una pioggerellina piacevole ed innocua che non costringe la gente ad usare l’ombrello. Ritorno in hotel e arriva finalmente il momento di rilassarsi per davvero, con una bella doccia rigenerante che anticipa la prima cena. Decido di mangiare al vicino pub “The Palace”. Mentre nella tv assisto allo spettacolare finale di Arsenal-Leicester, divoro il mio primo fish and chips di questa nuova trasferta inglese, accompagnato da una buonissima birra Leeds Pale che ho deciso di assaggiare per curiosità. Segue una rapida visita del centro città e poi vado subito a dormire, stanco ma allo stesso tempo felice e carico.
La mattina seguente mi sveglio presto e comincio subito a pensare che questo sarà il football day dove finalmente farò la mia prima ad Elland Road. La mia paranoia mi spinge a controllare subito i biglietti, che vedo sani e salvi nella busta. Prima però di godersi il grande momento della partita, dedico la mattinata ad un tour cittadino. La porta d'accesso per il centro è Kirkgate, una piccola zona non molto caratteristica ma dotata di un grande mercato coperto, il Leeds Ciy Market e da vicino si può ammirare il Leeds Corner Exchange, un imponente edificio con cupola ed in stile vittoriano che è stato riadattato a centro commerciale, Come detto, questa e la chiave d'accesso alla zona centrale, con Vicar Lane e Boar Lane che sono le due strade fulcro del cure più moderno di Leeds, molto vive di giorno ed anche di notte. Tagliando Vicar Lane si arriva in particolare alla bellissima e carina zona “The Briggate”, uno dei quartieri storici di Leeds. Si tratta di un luogo nel quale si ha la vaga sensazione di sentirsi a casa e tranquilli. Qui sono presenti molti edifici storici e belli archiettonicamente ed antiche gallerie di negozi quali ad esempio il Queens Arcade nel prestigioso Victoria Quartier, vicino ad una delle più particolari attrazioni, ovvero l’orologio situato al di fuori di un'altro posto famoso in città, ovvero il Thornton's Arcade che è un'altra ennesima galleria

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Nel Briggate sono presenti moltissimi esercizi commerciali di vario genere, tra cui il grande Trinity Leeds, ovvero un modernissimo centro commerciale a tre piani molto frequentato e dove è facile perdersi. Non essendo un amante dello shopping mi sono soffermato a grandi linee ma l’occhio mi è caduto su un negozio di abbigliamento che si chiama “Lambretta” nel quale sono presenti sopratutto belle t-shirt e felpe con
appunto il logo della Lambretta e altri che credo richiamino la cultura inglese a livello di abiti.
La Briggate può essere considerata una sorta di piccola “Carnaby Street” anche se molto più a misura d’uomo e meno maniacale per lo shopping. Adesso però è il momento di allontanarsi un po’ dal cuore pulsante della città e recarsi alla vicina la Merrion Street dove è presente il “Merrion Centre”, cioè un altro centro commerciale dove è presente un minuscolo store del Leeds, che in quel momento si trova strapieno di persone vista la concomitanza con il matchday. Molti acquistano le nuove maglie, ma io decido di puntare ad uno storico obiettivo che si trova ad un ghiottissimo prezzo di saldo, ovvero la bellissima e priva di sponsor maglia home 2015/16. Per mia sfortuna sono solamente rimaste taglie non adatte a me e quindi alla fine decido di ripiegare sulla maglia away, anch’essa molto bella ed elegante comunque. In quello store però va a finire che ci rimango circa una mezz’ora come se fossi davanti ad il paese dei balocchi. Poi corro a mangiare qualcosa e vado in albergo per riposarmi un po’ prima del momento clou e posso indossare per la prima volta la divisa d’ordinanza :D .
Adesso ci siamo, è finalmente arrivato ciò che stavo aspettando e mi dirigo felice come una pasqua alla vicina fermata dell’autobus, già affollata di tifosi, che mi porterà allo stadio. Il viaggio (teoricamente di 15 minuti) inizia bene, ma purtroppo qualcosa deve andare storto: infatti c’è una grande ed interminabile coda di macchine e quella che dove essere una bella attesa, si trasforma invece una situazione snervante e la paura di poter perdere tutto comincia lentamente ad assalirmi. Ad un certo punto il nostro autista si decide finalmente a cambiare corsia e ci lascia a circa cinque minuti a piedi dallo stadio. A quel punto avrei voluto essere come Usain Bolt e scattare all’impazzata, ma la grande calma olimpica della fiumana di tifosi in maglia bianca mi tranquillizza. Dopo minuti di nervosa camminata arriva il momento di trovarsi davanti quel gigante quella strada (ammirati solo in foto) che da tanto ho desiderato “conoscere di persona”. Vorrei fermarmi ad ammirare lo spettacolo ed a fissare quei tifosi che quasi tutti i sabati hanno l’opportunità di fare quel giro, ma soprattutto vorrei andare a prendere una birra allo storico “The Old Peacock” ovvero il pub dei tifosi situato proprio davanti allo stadio ed unirmi ai loro cori che già sento, ma purtroppo c’è solo il tempo per scattare alcune foto ed acquistare il match programme, avviandosii verso l’entrata del mio settore, situato nella John Charles Stand, che riesco a trovare con facilità per poi varcare gli angusti tornelli ed essere finalmente dentro il cuore di Elland Road.

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Adesso sento che il grande momento sta arrivando tra alcuni istanti. Quindi, inizio a portarmi verso le scale ed oltrepassarle, trovandomi davanti qualcosa di semplicemente assurdo e mostruoso, in grado di togliere il respiro e di rimanere immobilizzati


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Dopo il suggestivo e maestoso impatto, torno subito in ansia, visto sono un imbranato cosmico già a cercare i posti al cinema, figuriamoci in uno stadio pieno ed infatti puntualmente sbaglio la fila, ma grazie all’aiuto di una gentile steward riesco finalmente ad accedere correttamente e trovare il mio posto, che è situato in una posizione spettacolare a pochi bassi dal campo, ancor più bella di come immaginavo quando ho acquistato i biglietti da casa.

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Resto ancora a contemplare lo spettacolo perché sono tutti in piedi e , siccome sono solo e accanto a me non c’e posizionato nessuno, mi guardo intorno ancora con un volto sotto shock per scrutare le facce della gente cercare uno stranissimo appoggio simbolico. Girandomi indietro, non so perché ma ho clamorosamente attaccato bottone (come ho fatto proprio non lo so, magari sarà stata la magia del momento :D ) con un anziano signore e subito scatta una simpatia reciproca. Io gli spiego che è la prima volta che vengo ad Elland Road, che seguo il Leeds da diversi anni, che faccio parte del branch italiano associato ufficialmente al club e che tre anni fa siamo stati in Trentino a seguire alcuni giorni della pre season. Lui mi fa i complimenti e mi chiede da dove vengo e che squadra tifo in Italia, guardandomi poi con aria stupita, quasi incredula, raccontando alla moglie ciò che gli ho detto. Per tutta la partita abbiamo continuato a scambiarci qualche parola e si è dimostrato molto gentile , facendomi poi una domanda a trabocchetto per sapere la mia conoscenza sul Leeds, ovvero “What do you think of Manchester United ?” ed ovviamente non mi sono fatto certo trovare impreparato.
A questo punto Finalmente entrano le squadre in campo campo e siamo pronti davvero per partire, ma prima c’è un altro momento che aspettavo da tempo: ovvero Marching On Together, cantata da tutti con grande trasporto. Finalmente si parte ed inizia il match, ma ogni tanto continuo a scattare foto col telefono. Bellissimo è stato vedere da vicino i due allenatori, sempre in piedi e molto partecipi ed alcuni giocatori tra i quali il più amato, ovvero lo svedese Pontus Jansson che a vederlo da vicino è un vero armadio. Durante il primo tempo assistiamo alle bellissime chiusure del guerriero Ayling, applaudito fortemente per il suo impegno e lucidità difensiva, poi nella ripresa alle belle sgroppate sulla fascia del giovane terzino Bortwick-Jackson, appena arrivato in prestito dai Red Devils, che ha messo una grande quantità di cross purtroppo però mal raccolti dagli attaccanti ed in particolare dall’ormai ex Chris Wood, un po’ spento e capace di divorarsi un goal già fatto davanti al portiere. Nei minuti finali arriva poi la traversa del Preston che ammutolisce e gela tutto lo stadio. Durante il recupero alcuni tifosi cominciano ad abbandonare lo stadio ormai sfiduciati per una vittoria che ormai sta sfuggendo, nonostante molta gente ci creda ancora e continui ad incitare a squarciagola la squadra. A questo punto anche io comincio lentamente a demoralizzarmi ed a rendermi conto che non potrò assistere ad una vittoria e, mentre sono già pronto per salutare il mio nuovo “amico inglese”, in maniera cordiale ringraziandolo e magari chiedendoli come si chiama, mi sento invece toccare la spalla da dietro ed è questo signore che se ne va anticipatamente salutandomi con un “all the best” totalmente inaspettato. L’arbitro fischia poi la fine e ormai si spengono le speranze. Il Leeds ha avuto il pallino del gioco ed ha buttato via alcune occasioni, purtroppo però è mancato il vero guizzo, mentre il Preston ha fatto una partita lucidissima e coriacea reggendo all’espulsione e addirittura alla fine ha rischiato di vincere.

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A quel punto posso davvero fare foto all’impazzata del di fuori dello stadio e dei nuovissimi esterni, inaugurati pochi giorni fa e che danno una immagine più moderna ed attuale a uno stadio vecchiotto (che però non scambierei per nessuno). Sono presenti numerose raffigurazione ed una cronistoria per immagini che ripercorre i momenti più importanti della storia del club, dalla fondazione fino al ritorno in Championship nel 2010. Sono poi d’obbligo le foto alle statue di Don Revie e sopratutto a quella di Billy Bremner, addobbata da sciarpe. Faccio poi un salto allo store dello stadio che è abbastanza fornito ed acquisto un portachiavi e due targhette in versione magnete. L’idea sarebbe poi quella di rifocillarsi al The Old Peacock, ma la coda chilometrica mi fa desistere dalla mia intenzione e sono così mestamente costretto a bermi una Pepsi in un minimarket limitrofo.

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È stata una esperienza straordinaria che mi manca tanto già da adesso e vedere Elland Road dal vivo è stata una grande emozione, anche se però non mi è piaciuta la zona dov’è ubicato, anonima e lontana dall’idea romantica dello stadio incastonato tra le casette. Sono stato molto contento e per me è stata una festa aldilà del risultato. Avrei desiderato arrivare per tempo e tuffarmi nell'atmosfera festosa del prepartita, ma conservo comunque ricordi importanti come l'incontro casuale con quel signore, la strana signora con una sciarpa dei Pokemon sopra la maglia del Leeds ed il classico urlatore di professione che all'intervallo si è messo a distribuire caramelle mou al latte a me ed ai vicini di posto :lol:. Sicuramente la prossima volta non mi farò cogliere impreparato ed arriverò allo stadio molto ma molto presto.
Al mattino dopo, come già programmato da casa, decido di concedermi una bella gita fuori porta precisamente nella piccola località di Knaresborough, che fa parte del North Yorkshire e si trova a poca distanza da York. Il viaggetto di un oretta in treno scorre molto tranquillamente e dopo la lunghissima fermata alla stazione di Harrogate dove il treno si è svuotato e riempito, è il momento di arrivare a destinazione nella minuscola e carina stazione del paese, che dopo pochi passi mi conduce alle bellezze del posto

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In primis un bellissimo parco che da sulle antiche rovine del castello, successivamente tramite una tortuosissima stradina si scende giù e si accede alla vera attrazione di Knaresborough, ovvero un antico viadotto che funge da ferrovia che si erge sopra il fiume Nidd, con la relativa Waterside ovvero una passeggiata lungo la riva del fiume dove ci sono diversi bar e dal quale si può prendere una piccola barchetta per il giro del fiume. Il paesaggio è bellissimo, il tutto arricchito da una bellissima e insolita domenica soleggiata e tiepida con moltissimi turisti che affollano il lungofiume.

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Successivamente visito il piccolo centro abitato e la piazza principale dove trovo un pub nel quale decido di pranzare e nella scelta del cibo azzardo il “traditional Sunday lunch” che si rivela essere una cosa buonissima ma allo stesso tempo una bomba calorica che poteva essere tranquillamente mangiabile da minimo due persone insieme, ma alla fine ne varrà la pena. Dopo questa scorpacciata assisto in piazza ad una sorta di discorso urlato da parte di alcuni signori vestiti da pirati.

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Avrei voluto volentieri visitare i Bebra Gardens, ma il caldo e la pesantezza mi spingono a tornare subito alla stazione per riprendere il treno per Leeds e da lì avrei dovuto prendere un mezzo per arrivare a visitare la Kirkstall Abbey, ma la stanchezza era tanta e decido di tornarmene in albergo. In serata, tanto per dare il colpo di grazia definitivo al mio povero stomaco, decido di mangiarmi al solito The Palace una bella pie con funghi e pollo, accompagnata stavolta da una Shropshire Gold.
Il giorno seguente è invece quello del triste ritorno a casa, ma in mattinata mi decido a comprare il tanto famoso Yorkshire Tea Gold ed a visitare la piccola St.Anne Leeds Cathedral, l’imponente Leeds City Museum, il Leeds City Council, Victoria Square, il municipio e la vicinissima “The Headrow” ovvero la principale arteria del traffico interno dove sono ubicate la galleria d’arte e la libreria.

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Proseguendo poi per questa strada fino si può arrivare poi al Park Square, dove si trova un bellissimo parco mantenuto a regola d’arte. Infine la zona finanziaria e ricca dove c’è l'altissimo Park Plaza Hotel, che svetta nei cieli di Leeds. L’ultima tappa della mia ultima mattinata Leeds prevede poi il cammino lungo la zona del Granary Wharf sulla riva del fiume Aire e dulcis in fundo decido di prendere il fish and chiips (o meglio oil invece che fish, perché la panatura era stracolma d’olio) finale al Leeds City Market prima di dare una ultima occhiata al centro e poi volare verso la stazione dei bus, prendendo la solitta navetta per l’aeroporto.
Di Leeds ho mancato alcune cose da visitare e prossimamente dovrò rifarmi anche se il grosso l’ho già esplorato e devo dire che la città non è eccelsa, però è comunque bella e si vede sempre un bel via vai di persone e di autobus, il che dimostra che Leeds è un posto vivo e attivo, anche se non è Londra.
Alcuni posti mi hanno fatto affezionare, ma anche singole insegne di negozi o banali punti di riferimento che però in quei giorni sono diventati per me familiari e utili per ritrovare sempre le giuste strade da percorrere. Durante il tragitto in bus, quelli stessi paesaggi che pochi giorni prima mi hanno il benvenuto e che ammiravo con gioia vista la contentezza per essere all’inizio di una bellissima avventura, adesso mi davano invece un malinconico arrivederci e stavano li a dirmi che per questa volta è davvero finita. Sono stati pochi ma intensi giorni che mi hanno lasciato un bel ricordo e la mia intenzione sarà quella tornarci quando potrò e di vedere tanti altri bei paesaggi che l’area dello Yorkshire può offrire, oltre ovviamente tornare ad Elland Road con cui è stato amore a prima vista e non vedo l’ora di supportare ancora quella bella squadra in maglia bianca (sperando stavolta di assistere ad una vittoria). Un’altra cosa è certa, ovvero che nel prossimo Yorkshire Tour sarà prevista una bella giornata a York e con annesso il suo stadio, visto che non mi sono dimenticato del football e vorrei vedere tanti più stadietti possibili.

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