Articolo di Damiano F.
Negli articoli precedenti non si è mai attaccato con una data. In questo caso si è deciso di dar vita all'articolo con una storica data che ha visto come palcoscenico il vecchio Wembley con le sue famose torri gemelle.
Su questo, ipotetico, palcoscenico vi era anche l'Arsenal
che però, in questa circostanza, non funse da protagonista.
La “regina di Wembley” fu una piccola squadra del
Bedforshire (contea orientale dell'Inghilterra). Da quelle parti, la nota
squadra di football è il Luton Town; non se ne sente molto spesso parlare è
sempre stata, per lo più, rilegata nelle categorie inferiori del campionato
inglese (attualmente in League Two). Sempre in lotta per promozioni in
categorie superiori o avvincenti play-out per non ricadere in quelle inferiori,
il Luton vanta un solo trofeo, la League Cup, che conquistò proprio quel giorno
(24 Aprile 1988) ai danni dei Gunners allenati da George Graham.
E' una calda giornata primaverile a Londra, vi è un grande
afflusso di tifosi, circa 95.000, che riempiono il magnifico vecchio Wembley.
Sembra un po' Davide contro Golia, ma i tifosi del Luton,
come la squadra, sanno quel che vogliono, ormai sono arrivati in finale e, una
vittoria, sarebbe il giusto premio per club e supporter.
Sui programmi consegnati fuori lo stadio, si leggevano le
formazioni ovviamente si notava fin da subito il divario tecnico tra le due
rose. Ray Harford, manager del Luton dell'epoca, ci crede nell'impresa ed è
convinto che, per quella finale di League Cup, i suoi ragazzi non hanno nulla
da invidiare ai vari David Rocastle, Alan Smith, Tony Adams o Perry Groves.
Joe Worrall, l'arbitro della gara, da inizio alle danze e
fin da subito si nota un Arsenal tecnico ed un Luton Town caparbio e grintoso.
Al 13' minuto Kingsley Black del Luton subisce fallo
defilato sulla sinistra della metà campo dei Gunners. A battere il calcio di
punizione ci pensa Davide Preece che, con il suo mancino ad uscire, becca Steve
Foster che, a sua volta, vede l'inserimento del centrocampista Stein lasciato
solo dalla difesa dell'Arsenal. A tu per tu con il portiere dei cannonieri,
John Lukic, rimane freddo piazzandola sul secondo palo.
Doccia gelata per la compagine di Graham e delirio dei
supporter del Luton. Per tutto il primo tempo i Gunners provano a macinare
gioca ma, gli avversari, riescono a respingere le iniziative di Smith e
compagni.
Nella ripresa si riprende a grandi ritmi e, intorno al 70'
minuto, un ispiratissimo Rocastle viene atterrato nella tre quarti avversaria
dopo un rapida serpentina.
Sul pallone va Paul Davis che, invece di provare la
conclusione da posizione favorevole, opta per un “lob” morbido nell'area del
Luton che, dopo un classico batti e ribatti stile anglosassone, perviene tra le
gambe di Martin Hayes che spinge la palla dentro col sinistro. Salta tutta la
panchina all'unisono con i tifosi..è 1-1.
L'Arsenal, adesso, fa da padrona sul terreno del gioco ed il
Luton fatica su ogni singola azione o contrasto. E' proprio da alcuni contrasti
persi che, al 74' minuto, Thomas dal limite dell'area di rigore avversaria
serve un liberissimo Smith che defilato sulla destra batte il portiere del
Luton: Diddle con un destro sul primo palo.
Tifosi dei Gunners in festa per il gol del beniamino Alan
Smith mentre, per sostenitori del Luton, brividi lungo la schiena in quanto
vedono il loro piccolo club soccombere ai giganti dell'Arsenal.
La speranza di un pareggio diventa ancor più vana quando
Rocastle, dalla fascia destra, entra in area di rigore con i suoi rapidi dribbling
ed il difensore del Luton Town, Mal Donaghy, lo atterra toccandolo sulla gamba
destra. E' rigore per l'arbitro Worrall e le proteste del Luton non cambiano la
decisione.
Si avvicina al discetto il numero 2 dei Gunners, Nigel
Winterburn, la quale, però, si fa ipnotizzare dal portiere Andy Diddle che
tiene ancora in vita il Luton Town.
Sembra come una nuova linfa per il club del Bedforshire e,
con il sostegno dei suoi tifosi, spinge per riprendere la partita.
Al 82' minuto il miracolo...lancio in avanti dalla difesa
del Luton, un azzardato retro passaggio di un difensore dell'Arsenal mette in
movimento uno Stein che stava pressando su tutti quanti, batti ribatti, la
palla schizza a sinistra dell'area di rigore, sbuca Black che la rimette
nell'area piccola dove, guarda caso, prova spingerla in rete Stein ma, dal suo
tiro ne esce fuori un passaggio per Danny Wilson che appoggia la palla in rete
dalla linea di porta occupata da tre calciatori dell'Arsenal. E' il pareggio, è
la gioia, è l'orgoglio dei sostenitori del Luton Town.
Solo l'allenatore Ray Hareford cerca di mantenere la calma,
può ancora succedere di tutto sia in positivo che in negativo esige
concentrazione da parte dei suoi.
I tifosi del Luton riprendono a cantare a squarciagola, può
accadere un altro miracolo.
Siamo alle battute finali, il Town guadagna un calcio di
punizione utilissimo nella metà campo dell'Arsenal. Al momento della battuta in
area di rigore, la difesa dei londinesi allontana ma la palla finisce ad Ashley
Grimes che va fin sul fondo della fascia destra mettendo in area di rigore una
palla a mezza altezza dove Tony Adams sembra essere in netto anticipo..appunto
sembra...prima di lui ci arriva ancora lui, sempre lui: BRIAN STEIN. Il
centrocampista del Luton gioca d'anticipo in area di rigore e, con un destro ad
incrociare sul secondo palo, batte il portiere dei londinesi Lukic.
E' apoteosi vera, ora anche Hareford salta letteralmente
dalla panchina per la gioia si esaltano, su tutti Brian Stein il vero
protagonista della finale che al 90' minuto più recupero ribalta la situazione.
Al momento della ripresa del gioco, dopo tutte le
celebrazione al gol, l'arbitro fa ripartire il gioco ma è solo questione di
secondi perché finisce la partita.
Il tabellone parla chiaro, Arsenal 2 Luton Town 3!
Questa è la favolosa storia di una finale rocambolesca per
un piccolo club dell'Inghilterra orientale che ha sempre militato nelle
categorie inferiori senza mai far parlare troppo di sé.
Quel giorno, però, anche il Luton Town può aver detto che è
stato alzato un trofeo importante e che, questa vittoria, è stata raggiunta
grazie ad una tenace rimonta su un leggendario club di Londra la quale si è
dovuto chinare di fronte a quei “scapigliati” calciatori di una piccola squadra
dal cuore GRANDE.