Una cittadina portuale di pescatori nella regione del
Lincolnshire, sorta alla foce del fiume Humber. In termini puramente geografici
potrebbe bastare questa breve descrizione per inquadrare e definire l’abitato
di Grimsby in Inghilterra. Ma proviamo ad andare oltre, perché magari qualche
curiosità la troviamo. La prima riguarda l’emblema della città, il monumento
più famoso del luogo. Giù, in fondo al molo, tra vecchi pescherecci, gabbiani
famelici e acqua sporca, si erge maestosa la Dock Tower, costruita nel 1852 e
alta 94 metri. Anche se inutilizzata dal 1892, rimane un orgoglioso ricordo
della passata storia locale legata alla pesca e attività correlate, poiché era
adibita a torre idraulica per aprire i cancelli del Royal Dock. Un milione di
mattoni circa, e all’interno la scala in ghisa più lunga del mondo. Il tutto
progettato da un certo Jason William Wild, che dopo un viaggio in Italia si era
innamorato della Torre del Mangia di Siena e aveva cercato in qualche modo di
riprodurla. Aggancio interessante per il racconto e motivo d’orgoglio, almeno
per me che vivo a pochi chilometri dalla città del Palio. Nella zona di Grimsby
inoltre, troviamo in quantità una delle tante cose meravigliose
dell’Inghilterra, ovvero i public footpaths, ossia dei sentieri, o camminamenti
aperti al pubblico, che costeggiano campi, fiumi e laghi, attraversando
pascoli, prati, e persino campi coltivati. Secondo qualche teoria si ritiene
che sia possibile attraversare l’intero Regno Unito camminando unicamente lungo
i suoi public foothpaths. E’ stato stimato, infatti, che tra Inghilterra e
Galles vi siano oltre 91.000 miglia di queste strade tipiche.
Per rendersene conto, comunque, basterebbe guardarsi
intorno, e se capitate nella periferia di una cittadina inglese non troppo
grande, sicuramente, al termine di una staccionata, vicino a un cancello o al
limitare di quello che apparentemente potrebbe sembrare un terreno non
edificato tra le case, potreste notare un cartello discreto, rotondo o
rettangolare, con una piccola freccia e la scritta public footpath. Sembra che
uno dei più belli sia quello fra Grimsby e Cleethorpes, dove scorre il Tetney
Lock, che malgrado il nome trattasi semplicemente di un canale dove fino a
qualche anno fa si poteva bere una birra seduti al caratteristico Crown &
Anchor, uno storico pub che ha visto il suo splendore per un paio di secoli
buoni. Dicevamo non a caso di incamminarsi da Grimsby a Cleethorpes perché la
casa del Grimsby Town Football Club ossia Blundell Park si trova proprio nella
piccola frazione non molto distante dal centro cittadino. Una squadra quella
dei “mariners” che malgrado sia caduta in disgrazia di recente, resta il più
titolato dei tre club professionistici provenienti dal Lincolnshire, essendo
l'unico ad aver giocato nella massima serie nazionale. Inoltre è il solo club
della regione ad aver raggiunto la semifinale di FA Cup, impresa compiuta in
due occasioni consecutive negli anni trenta,(1936 e 1939. La prima volta contro
l’Arsenal al Leeds Road di Huddersfield, la seconda contro il Wolverhampton
Wanderers in uno stipatissimo Old Trafford, ai tempi di bomber Pat Glover), e
anche il solo ad aver vinto due finali di competizioni “minori” sotto le torri
del vecchio Wembley Stadium. Da queste parti sono passati allenatori
decisamente celebri, primo fra tutti Bill Shankly, che poi avrebbe raggiunto
gloria eterna a Liverpool, e Lawrie McMenemy il quale, dopo aver guidato il
Grimsby alla promozione nell'allora terza divisione nel 1972, si trasferì al
Southampton, dove a sorpresa vinse la FA Cup nel 1976. Adesso però come sempre
torniamo indietro, molto indietro fino all’estate del 1878 che sembra dalle
cronache metereologiche d’archivio sia stata una delle più calde del XIX
secolo, e chissà se questo particolare, abbia influito per la nascita del
sodalizio calcistico. C’è un ragazzo si chiama Charlie Horn e sta camminando
per raggiungere i suoi amici della squadra di Cricket del Morsley a Clee Park.
Il fatto è, che attira un certo numero di strane occhiate al suo passaggio,
perché il nostro Charlie stringe sotto il braccio con circospezione quella che
sembra una grande borsa mossa dalla leggera brezza del pomeriggio. In realtà si
trattava di una rudimentale e leggera palla da gioco che Charlie e i suoi amici
prenderanno a calci per ore. Un divertimento enorme. Sia chiaro, il calcio era
ancora nella sua infanzia, e il momento della formazione del campionato inglese
era ancora distante dieci anni, ma questo nuovo sport stava prendendo piede
rapidamente in tutta l’Inghilterra Vittoriana. Inebriato e felice il gruppo
cominciò a parlare di formare la propria squadra di calcio. Come un po’
dovunque sarebbe stata l’attività adatta per tenersi occupati durante i lunghi
mesi invernali, mentre aspettavano la nuova stagione di Cricket. La fondazione
ufficiale avviene in settembre a seguito di una riunione tenutasi presso la
Wellington House Arms, dove si deciderà di chiamare la squadra con
l’appellativo di Grimsby Pelham. Pelham era il nome della famiglia di grandi
proprietari terrieri della zona, noti anche come i Conti di Yarborough.
Ma evidentemente questo accostamento nobiliare non fu da
tutti troppo gradito e allora appena un anno dopo il suffisso venne modificato
per il più banale e diffuso "Town". La prima casa del club fu
stabilita proprio nel campo da cricket del Morsley in Clee Park, in un bel
punto panoramico tra il mare e la strada per Grimsby. Le strutture originarie
come in tanti casi analoghi erano quasi del tutto inesistenti e il neonato
Grimsby Town presto sarà costretto a trasferirsi in un campo adiacente adesso
attraversato da Lovett Street. Il soggiorno in questa sede resterà, però, di
breve durata, nel 1880 il club tornò al loro campo precedente, che divenne noto
come Clee Gardens Park. Nel 1883 l’impianto si fornisce di spogliatoi per i giocatori
che in realtà non erano altro che cabine balneari prese in prestito dalla
vicina spiaggia. Ed è stato proprio su questo terreno che il Grimsby Town
sperimentò un primo empirico modello di riflettori per partite serali o in
notturna illuminando il campo con otto piloni intorno al rettangolo di gioco.
Ai piedi di ciascun pilone, era pompato catrame da un serbatoio in pressione e
convertito in un gas leggero che inondava di luce quasi irreale atleti e
spettatori. Nella stagione 1888/89 si ricorda con grande orgoglio la visita del
Preston North End in FA Cup, che portò una folla di circa 8.000 spettatori, un
record che ancora oggi gareggia con la media spettatori dei mariners. Quella
stagione segnata dalla storica partita con i “Northenders” segnò la fine del
contratto per l’affitto del terreno. Il club si vide costretto alla rapida
ricerca di un nuovo impianto che questa volta fu individuato e preso in Abbey
Park a Grimsby, abbandonando ma solo per il momento Cleethorpes . Questo
terreno, così chiamato per la sua posizione nei pressi del sito di una antica
abbazia, si trovava adiacente al People Park, che esiste ancora oggi. Il suo
proprietario si chiamava Heneage Right, un parlamentare piuttosto influente,
che grazie a un abile e furba azione diplomatica avrebbe dovuto svolgere un
ruolo centrale nell’acquisto finale di un sito da parte del club, questa volta
a Blundell Park, a poche centinaia di metri da Clee Park Gardens. L’astuto Mr
Heneage lamentò il cattivo comportamento di alcuni dei giocatori e usò ciò come
una comoda scusa per riportare il Grimsby Town nella sua vecchia zona e quindi
ancora a Cleethorpes. Questa volta lo spostamento sarà finalmente definitivo. A
proposito nonostante il repentino cambio di denominazione furono i colori della
famiglia Pelham i primi adottati dalla società, che indossò nelle prime
stagioni una maglia a cerchi bianchi e blu. A questa seguiranno due strisce
celeste e cioccolato, ispirate dai colori clericali dell'Abbazia citata
precedentemente. Dopodiché, forse per attirarsi la fortuna, e non certo il
giudizio estetico e sartoriale, si passò a camicie rosa salmone. Le stravaganze
non erano finite perché nel 1906 ecco un nuovo modello di divisa bianco
dall’ampio colletto colorato in rosso. Alla fine, nel 1911 comparve la livrea
attuale, quella a strisce bianconere alle quali verranno successivamente
“allegati” vivaci calzettoni rossi. Ho volutamente intitolato questo racconto
“Sotto il segno dei Grimsby”, parafrasando chiaramente “Sotto il segno dei
pesci”, non a caso, perché come detto, qui la pesca è stata e lo è ancora
l’attività principale, e il club non poteva quindi evitare di accollarsi
l’onore e l’onere, di rappresentare nel suo stemma il lavoro principe del
luogo, e allora si nota subito, come nel crest (almeno in quello originale)
“navighino” tre pescherecci in un mare solcato da onde bianconere. Una versione
modernizzata, con solo un battello e l'inclusione di tre pesci, fu poi
progettato a metà degli anni settanta. Si dice, ma non è del tutto chiaro che i
tre pesci siano collegati per empatia con i tre leoni simbolo d'Inghilterra. A
questo punto inutile soffermarsi sugli anni che seguirono il dopoguerra, anche
perché sono legati a un declino e un anonimato piuttosto deprimente. Decido di
andare direttamente alla fine degli anni novanta. Prima però due note
definiamole di “colore”. Dal 1979 al 1984 il Grimsby è sponsorizzato da
“capitan Findus”. La nota marca di surgelati infatti, apporrà il suo nome sulle
maglie dei mariners a ricordare se mai c’è ne fosse bisogno il legame fra i
prodotti ittici e la cittadina, un azienda che comunque collabora ancora con la
società visto che una stand di Blundell Park è stata costruita con il
contribuito di questa ditta e lo sponsor attuale della squadra la “Young’s” fa
capo al gruppo Findus. Nel 1995 invece firma per il Grimsby Town l’italiano
Ivano Bonetti che diventa così il primo straniero della squadra e un beniamino
dei fan locali, tanto che, quando venne annunciato che occorrevano centomila
sterline per affittare Bonetti dalla compagnia di gestione statunitense che ne
deteneva i diritti di “servizi ed immagine”, la cifra venne raccolta per metà
dai tifosi e per metà dallo stesso Ivano. Il culmine della sua prima stagione
in Inghilterra lo raggiungerà quando segnò il goal vincente contro il West
Bromwich, all’epoca allenato dall’ex manager del Grimsby, Alan Buckley e nel
quale giocavano diversi ex giocatori del Grimsby. Ed ecco però il colpo di
scena, perché per ritrovare un sorriso vero, anzi, a essere precisi due,
bisognerà attendere la stagione 1997-98 quella che vide il ritorno sulla
panchina dei mariners proprio di Alan Buckley, dopo il periodo infruttuoso come
manager dei baggies. Per il Grimsby Town fu sicuramente la stagione di maggior
successo fino a oggi. Nell'estate del 1997, Buckley, nato nel 1951 a Mansfield,
faccia rubizza e due occhi che sono fessure di azzurro, riuscì in accordo con
il suo assistente John Cockerill e con il presidente dell’epoca Bill Carr, a
portare in seno alla squadra giocatori di accettabili doti tecniche e
sufficiente carisma. Dal The Hawthorns, Alan si porta dietro il regista del WBA
Paul Groves, e altri due centrocampisti, Kevin Donovan e David Smith.
A metà stagione arriverà invece dall’Huddersfield Town,
Wayne Burnett che a conti fatti si dimostrò un eccellente affare per il club di
Blundell Park. A guidare in campo la squdra ci pensò il difensore di una vita,
John McDermott, uno che ha speso tutti i suoi vent’ anni di carriera a giocare
per il “Town” detenendo un invidiabile record di presenze, che parla di 754
partite totali per i Mariners. Uno dei soli diciassette giocatori nella storia
del calcio inglese, a giocare più di 600 partite di calcio per un singolo club.
Dopo un inizio leggermente complicato la stagione svoltò positivamente spingendo
il Grimsby nelle prime posizioni della classifica in una battaglia per la
promozione che vide protagonisti oltre ai bianconeri anche Watford e Bristol
City, oltre al “costoso” Fulham assemblato da Mohammed Al-Fayed. Buono il
percorso in Coppa di Lega che vide i Mariners eliminare team più quotati del
calibro di Leicester City e Sheffield Wednesday prima di cedere il passo
perdendo a Anfield con il Liverpool. Un anno dove si accesero giovani di valore
come Daryl Clare , Danny Butterfield e Jack Lester che stavano diventando ormai
parte integrante e significativa della rosa di Buckley. Ma i giorni più belli
resteranno quelli dei due viaggi nel nord di Londra. Il Grimsby Town non era
mai stato a Wembley. In quel 1998 i viaggi furono addirittura due, per due finali
entrambe vittoriose. La prima per il Football Trophy contro il Bournemouth,
quando un colpo di testa di Kingsley Black a quindici minuti dal termine dei
tempi regolamentari portò la partita ai supplementari, decisi al minuto 112 da
Wayne Burnett che segnerà la rete decisiva; la seconda quattro settimane dopo
per affrontare il Northampton Town nella finale play off della seconda
divisione. Il Grimsby Town vinse anche quella partita grazie al goal di Kevin
Donovan, una rete che regalò così la promozione ai mariners, e un doppio
storico successo a Wembley con 35000 fan al seguito. Un anno unico, o come
direbbe Hornby, il “loro anno preferito”.
di Sir Simon