domenica 28 luglio 2013

Monza - AFC Wimbledon

La voglia di british football non si placa mai, nemmeno quando tra pochi giorni sarò di ritorno a Preston per assistere a due partite della mia squadra, ovviamente il Preston North End.... e allora appena ho saputo che nelle mie vicinanze sarebbero arrivati i Dons non ho esitato ad a Monza per respirare dal vivo un pò di quella passione che i britannici sanno sempre trasmettere quando seguono la propria squadra, soprattutto se per farlo devono volare anche fuori dai confini del Regno Unito.
Il Wimbledon a Monza... beh, grandissima occasione per me che da parecchi anni provo una simpatia molto forte per questo Club, soprattutto dopo aver letto il libro "Noi siamo il Wimbledon" di Stefano Faccendini e dopo essere stato due volte al Kingsmeadow: la prima volta per visitare lo stadio trovando un'accoglienza meravigliosa, la seconda per assistere ad una partita di due stagioni fa contro il Dag&Red.
Belle emozioni, belle sensazioni che mi hanno convinto a continuare a seguire le sorti di questa squadra la cui storia tutti ormai conosciamo, una storia fatta soprattutto della grande passione e del senso di appartenenza al proprio Club ed alle sue origini di questi fantastici tifosi.
Seguo le sorti dei Dons ogni sabato con molto interesse anche grazie all'ottimo blog degli amici dell'Italian Crazy Gang e della loro pagina Facebook "Show me the Way to Plough Lane".
Appuntamento quindi allo Stadio Brianteo di Monza alle 18.30 per questa partita con la quale i due Club hanno voluto ricordare la Finale giocata nel 1976 da queste due squadre nella Coppa Anglo Italiana e vinta dai monzesi per 1-0 grazie al gol decisivo di Casagrande.
Sono arrivato allo stadio alle ore 18.00 circa e subito ho trovato altri amici con cui avevo appuntamento, ragazzi dell'Italian Celts, Alessandro, Giuseppe, arrivato da Sondrio in treno, e Danilo, arrivato adirittura da Genova apposta per vedere la partita!  
Pazzi scatenati disposti a tutto pur di respirare per qualche ora la splendida atmosfera che solo i tifosi inglesi possono regalare!!
Ci siamo messi in fila per acquistare i tickets in tribuna, ma assicurandoci di poterci sedere in mezzo ai tifosi inglesi.
Alessandro mi ha raccontato che in giro per il centro di Monza, parecchio distante, soprattutto se fatto a piedi, dallo Stadio, ha trovato un tifosi del Wimbledon che, cartina alla mano, stava cercando lo stadio... lui ed i suoi amici non hanno esitato a dargli un passaggio in macchina fino al Brianteo ed il tifoso, per ricambiare quel gesto di gentilezza, gli ha regalato il cappellino dei Dons che indossava..
Qualche minuto più tardi è arrivato anche un altro amico, Marco, membro come me dei GBS, il Fans Club Italiano del Preston North End, insieme ad altri suoi amici.
Già fuori dallo stadio avevo potuto apprezzare la folta presenza di tifosi inglesi, riconoscibili dalle immancabili magliette della propria squadra o più semplicemente dalle birre che avevano tra le loro mani :)
Entrati allo stadio sono rimasto deluso dal comportamento degli stewards che hanno fatto spostare un gruppo di tifosi Dons nonostante avessero già posizionato in quel lato della tribuna i loro striscioni... obbligandoli a sedersi poco più in centro, ma lontano dai loro vessilli...
In ogni caso nessuna polemica da parte dei tifosi, per loro era una giornata festosa e l'unica cosa a cui pensavano era quella di divertirsi sostenendo la loro squadra.
Comunque anche noi ci siamo seduti in mezzo a loro ed a tutti gli altri tifosi del Wimbledon, composti soprattutto da famiglie che hanno probabilmente approfittato della partita per visitare Milano.
Tra di loro molta tranquillità e fair play, ma soprattutto sostegno per la squadra!
Io indossavo una maglia del Wimbledon acquistata allo stadio in occasione della partita di due stagioni fa vista al Kingsmeadow e quindi mi sentivo proprio uno di loro, anche se, naturalmente, il mio cuore da tifoso non ha mai smesso di battere per l'amato PNE!
La partita è iniziata alle 18.30 circa, i Dons, con mia delusione non hanno indossata la classica maglia blu e gialla, ma la maglia away gialla con pantaloncini bianchi... peccato..
Prima del calcio di inizio è stato osservato un minuto di silenzio perla tragica scomparsa del motociclista Antonelli, rispettato da tutto lo stadio con grande rispetto e compostezza.
La prestazione delle due squadre è stata fortemente condizionata dal grandissimo caldo.. così come lo abbiamo sofferto noi sugli spalti seppur comodamente seduti a gustarci il match ed a chiacchierare tra di noi e con qualche tifoso inglese.
E' stata infatti una bellissima occasione per rivedere vecchi amici e per conoscere altri grandi appassionati di calcio britannico, sicuramente un aspetto importante di questa calda e afosa giornata.
Il match è stato abbastanza noioso, anche se il Monza ha subito fatto vedere qualcosa di più rispetto agli ospiti; al 30° minuto circa le squadre si sono concesse un time-out e noi la sospirata birra fresca!
Pochi minuti prima dell'intervallo i monzesi sono passati in vantaggio tra la delusione dei tifosi inglesi.
Durante l'intervallo c'è stata una piccola cerimonia durante la quale si è ricordata la partita del 1976, allo stadio veniva venduta anche una maglia celebrativa dell'evento di oggi, con la presentazione degli allenatori e di alcuni giocatori di quei tempi presenti al Brianteo, tra i quali Casagrande che segnò il gol vittoria per il Monza.
Nel secondo tempo la partita è continuata su livelli abbastanza bassi, forse ci aspettavamo qualcosa di più dai ragazzi di Ardley che sabato prossimo saranno già impegnati nella prima giornata di campionato, ma comunque è stato piacevole continuare a condividere questa giornata con gli altri ragazzi e con i tifosi inglesi che hanno anche intonato qualche coro di incoraggiamento alla squadra tra cui il classico Come on you Dons!
Il Monza ha segnato altri due gol mettendo in mostra un buon stato di forma e una almeno apparente superiorità sui Dons.
L'arbitro si è reso protagonista con un'espulsione sinceramente incomprensibile ai danni di un giocatore del Wimbledon... 
Il match è terminato con la netta sconfitta per i Dons, ma comunque i tifosi hanno salutato con gioia i propri giocatori ed il manager che hanno risposto con degli applausi verso la propria gente.
E' stata una sconfitta, una partita non spettacolare, una giornata condizionata dal grande caldo, ma resterà sicuramente nei miei ricordi come una giornata piacevole all'insegna del football e dell'amicizia.
Ringrazio i tifosi Dons per la bella atmosfera che ci hanno regalato e gli amici del Celtic, oltre a Marco, che hanno condiviso con me questa piacevole giornata di football!!

Come on you Dons!!!!

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sabato 13 luglio 2013

AFC Rushden & Diamonds

La fine della stagione 2010/11 ha visto la scomparsa improvvisa e crudele del Rushden & Diamonds FC causata da grossi problemi finanziari che non le avrebbero permesso di iscriversi al campionato della stagione successiva.
Dopo diciannove anni di numerosi alti e bassi, il Club era stato fondato nel 1992, un piccolo gruppo di sostenitori del Club ha deciso di prendere in mano la situazione contando solo su sè stessi per cercare di garantire che i ricordi legati alla loro squadra potessero sopravvivere, che le amicizie costruite in quel periodo avessero potuto continuare e prosperare, e che il nome del Rushden & Diamonds non fosse stato condannato a restare solo negli annali della storia del calcio del passato.


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Il risultato fu la nascita del AFC Rushden & Diamonds.


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Una quantità enorme di lavoro era già iniziato dietro le quinte, ma la vera inaugurazione del club ha avuto luogo il 1 ° luglio 2011 a seguito di un incontro avvenuto tra circa 170 sostenitori Pemberton Center a Rushden. I presenti hanno votato in massa a favore della creazione di un nuovo club, decidendo il nome AFC Rushden & Diamonds.

L'idea fin dall'inizio è stata quella di creare un Club della comunità e controllato dai tifosi e non da una sola persona.

Da qui lo slogan "Un fan, un voto, una comunità, un club."

Un comitato è stato rapidamente assemblato, costituito da un certo numero di volontari al fine di gestire quotidianamente il nuovo club.

La creazione del AFC R & S è arrivata troppo tardi per mettere fattivamente insieme una squadra maggiore per la stagione 2011/12, per cui è stato deciso che il club avrebbe giocato solo a livello di Under18 per il suo primo anno di esistenza. L'obiettivo era comunque quello di assemblare una squadra senior per la stagione 2012/13, al fine di competere nella United Counties League.

Un altro incontro aperto ai fans seguì ed in quella occasione venne deciso che l'AFC Rushden & Diamonds avrebbe giocato le sue partite casalinghe al Kiln Park, sede del Raunds Town FC.
Avvenne anche una successiva votazione per decidere quali dovessero essere i colori che avrebbero dovuto rappresentare il CLub: i voti decisero per un kit di casa bianco e blu (che richiama i colori del R&D FC) e per un kit giallo e nero per la divisa da trasferta.

Il 18 luglio 2011, meno di tre settimane dopo dalla nascita del AFC Rushden & Diamonds, il club ha annunciato un grande colpo con la nomina di Mark Starmer come allenatore per la stagione inaugurale del club.
Starmer ha portato con sé un pedigree eccezionale nel calcio giovanile, avendo portato la squadra U18s del Rushden & Diamonds alla conquistato di campionato e coppa di categoria.

E' stato un grande desiderio di tutti i tifosi coinvolti nella formazione del AFC R & S organizzare qualcosa per onorare la memoria di Dale Roberts, il portiere del Rushden & Diamonds tragicamente scomparso nel dicembre 2010.
Una Coppa commemorativa è stata organizzata in suo nome e si svolge ogni anno tra l'AFC R & S U18s e e il Cleveland Juniors, il primo club di Dale.
Il Cleveland Juniors ha vinto il primo incontro per 3-2, ma il risultato era irrilevante dato che l'obiettivo principale era quello di raccogliere fondi per la Dale Roberts Memorial Fund ed in quella occasione vennero raccolti circa £ 3000 .
Come ulteriore omaggio a Dale, la maglia numero 1 è stata ritirata a tempo indeterminato e donata ai suoi genitori, George e Isabel Roberts, prima della partita.

Il nuovo club ha giocato la sua prima partita ufficiale il 25 agosto 2011 grazie all'entusiasmo di circa 40 volontari che sono riusciti ad organizzare tutto per poter far scendere la squadra U18 finalmente in campo. La partita è stata giocata contro il Daventry Town nella Northants senior Youth League ed hanno partecipato 470 sostenitori, un record di presenze per il campionato.

Le cose hanno cominciato ad andare bene in campo, ma il duro lavoro dietro le quinte continuava. Con l'aiuto del Supporters Direct, è stata redatta una costituzione del Club che è diventato una società comunitaria di Benefit (Community Benefit Society). Uno schema di adesione (membership) è stata poi lanciata, dando a ciascun membro la possibilità di esprimere il proprio voto nelle decisioni future del club.

Il lato commerciale del club si sta ancora sviluppando e sono stati contattati un buon numero di sponsor.
La "Playfish" (azienda leader nel settore del gioco sociale) è diventata lo sponsor principale del club. A livello locale, eventi di raccolta fondi sono state pianificati e tenuti, aiutando il club a impegnarsi con la comunità.
Collegamenti si sono formati con altre società calcistiche locali e con le imprese. Uno schema di Business Partner è stato quindi istituito al fine di dare benefici aggiuntivi ai soci del club e al tempo stesso per avere un rapporto più personalizzato per le aziende locali.



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Lo sviluppo del "Community Club" sta procedendo più rapidamente del previsto, il club ha accettato di collaborare a stretto contatto con il South Rushden Junior Football Club. Questo significativo passo assicura un percorso per i giovani giocatori dai 5 snni fino ai livelli più alti.

Durante la prima stagione la squadra U18 iha sorpreso la maggior parte dei sostenitori per la sua crescente maturità e per il suo sviluppo. Dopo un avvio lento la squadra ha raggiunto ls Northants Senior Youth League Knockout Cup Final, contro l'AFC Kempston Rovers sul campo neutro del Corby FC vincendo 4-1 davanti a quasi 500 fans.

Dopo aver goduto dell'ospitalità infrasettimanale a Kiln Park, sede del Raunds Town FC per le partite casalinghe della squadra giovanile durante la stagione 2011-12, c'era la necessità di trovare un terreno sul quale si potesse giocare anche nel fine settimana.
Una nuova votazione dei fans vide, tra le varie opzioni, la schiacciante vittoria di chi voleva una partnership con il Wellingborough Town, che significava che l'AFC Rushden & Diamonds avrebbe giocato al Dog and Duck a partire dalla stagione 2012-13 in poi.

Nel maggio 2012 il Comitato della FA League ha dato l'approvazione alla squadra senior del AFC Rushden & Diamonds di poter giocare nella Division One of the United Counties League nella stagione 2012-13.
Da quel momento il club ha nominato Mark Starmer come manager della squadra senior, il quale portò con sè Andy Peaks come suo assistente (che ha una grande esperienza nella UCL, oltre ad essere un ex giocatore di R & DFC), aggiungendo poi Scott (Biff) Carlin come primo allenatore della squadra.

Il club annunciò la formazione della squadra "ladies", di un team per multi-disabili e la continuazione della squadra Under 18 nella Northants senior Youth League per la stagione 2012-13, con Mark Walsh come manager.

Il club annunciò anche che per la stagione 2012-13 la EA Sports sarebbe stato lo sponsor ufficiale della prima squadra e della Under18, e che la Tempest Sport sarebbe stato il produttore della maglia ufficiale del club ed il fornitore di abbigliamento sportivo.



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Il lavoro durante l'estate dal team di volontari, in collaborazione con gli sforzi di volontari del Wellingborough Town, contribuì ad affinare una serie di servizi al Dog and Duck, compresa l'introduzione di un bar per i giorni di partite, noto come Dale's Bar in memoria di Dale Roberts.

A seguito di una serie di prove, Mark Starmer e il suo team sono riusciti a mettere insieme una squadra senior per la stagione 2012-13 nel ChromaSport and Trophies United Counties League Division One.

Sabato 18 Agosto, 2012 l'AFC Rushden & Diamonds ha giocato la sua prima partita con la squadra senior e per l'occasione accorse una folla di 784 persone che vide la squadra sconfiggere il Thrapston Town per 3-0 al Dog & Duck.

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Quella inaugurale stagione 2012-13 vide il Diamonds perdere solo due partite di campionato, ottenendo la promozione terminando al secondo posto in classifica. I Diamonds sono stati protagonisti anche di una buona corsa nel FA Vase, nel quale hanno raggiunto il terzo turno della competizione prima di perdere contro l'Ashington FC.




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Così come la squadra senior ha raggiunto il successo nella sua prima stagione,anche il team Ladies del AFC R & S ha vinto il suo campionato nel 2012-13 nella Northants Women Football League Division 2, oltre ad aver conquistato il NWFL KO Cup Plate.

Anche i Diamonds Under 18 hanno continuato il loro buon record, con Mark Walsh che ha portato la squadra a vincere il Titolo nella Northants Senior Youth League West Division nella stagione 2012/13, ma non hanno potuto difendere la vittoria della stagione precedente nella League KO Cup dato che, anche a causa del maltempo, questa competizione non è stata giocata.


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Un altro esempio di un piccolo Club nato dalla volontà, dall'amore e dalla passione dei tifosi che non vogliono arrendersi nemmeno dopo la scomparsa della loro squadra a causa della cattiva gestione finanziaria da parte di personaggi che con i tifosi veri hanno poco in comune...


Una squadra che cercherò di seguire con simpatia anche in onore del vecchio (ma non tanto dato che venne fondato solo nel 1992) Rushden & Diamonds FC.

Il Battaglione di McCrae

Grande rispetto per questi uomini d'onore, grande rispetto per questi calciatori, grande rispetto per questi patrioti, grande rispetto per un Popolo intero.

Ecco il racconto capolavoro di Sir Simon:




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Un vento carico di pioggia spazza i campi della Somme, la madre di tutte le battaglie. Muove onde lunghe nel grano, anela al ricordo. Il primo luglio del 1916, più di cinquantamila soldati dell’esercito di Sua Maestà britannica Giorgio V, mosse un’offensiva allo scopo di alleggerire l'enorme e insostenibile pressione tedesca a Verdun. Una colossale quantità di uomini che avanzarono lentamente nella terra di nessuno, fra Lassigny e Hébuterne, a passo di marcia, prestandosi a essere un facile bersaglio per il nemico barricato negli “stollen”. Saranno le loro ultime ombre sulla terra. Tracce di fantasmi inconsapevoli. Quando scese il silenzio e tacquero i cannoni, quel vento diffuse nei villaggi una polifonia lugubre di gemiti e richieste d’aiuto, odore dolciastro di sangue, vomito, zolfo, merda, carne bruciata. Quel vento diceva che lì, si era consumato uno dei più grandi macelli della storia. Oggi il panorama non porta più alcun segno degli scontri che lo sconvolsero quasi cento anni fa. I boschi distrutti dai bombardamenti, sono nuovamente rigogliosi e le linee delle trincee sono coperte da un lussureggiante manto erboso. Ci sono ancora i contadini, le vacche, i cavalli, il letame. In una cappella in mattoni rossi, resta un Cristo con le gambe bruciate dal fuoco della battaglia. Fuori vive una campagna immensa, ippocastani in fiore, gazze ferme controvento come aquiloni. Increspature lunghe, verde smeraldo, la topografia del massacro che si dispiega con evidenza perfetta. Ti pare di risentire gli spari, le esplosioni, gli ordini urlati con concitazione. Nelle orecchie, anzi nello stomaco, quel suono. Eroico, struggente, melodioso. Il suono della cornamusa scozzese che muove qualcosa dentro di profondo e nascosto, e fa emergere sensazioni ataviche, ancestrali. La sua forza sta proprio qui. "Ladies from Hell", le signore dall'inferno; così le truppe tedesche chiamavano gli scozzesi, nel fango della Somme, per l'aspetto stravagante dei soldati britannici in kilt. Certo, una volta per i massacri si sceglievano sempre bei posti..


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La Gran Bretagna intera, era chiamata alle armi in massa, al fianco dei pochi militari professionisti sopravvissuti ai primi due anni della Grande Guerra. Occorrevano forze nuove, fresche. Nel novembre del 1914 gli Heart of Midlothian erano in cima alla Prima Divisione scozzese. Avevano cominciato la stagione con otto vittorie consecutive. Una delle più grandi squadre di sempre che ha indossato la maglia “maroon”, e probabilmente destinata a un futuro radioso. Tuttavia questo club fece un passo avanti per una causa molto più grande. Undici giocatori degli Hearts divennero i primi calciatori professionisti nel paese arruolatesi in un nuovo battaglione guidato dal carismatico e molto amato uomo politico e d'affari di Edimburgo, Sir George McCrae. Nell'agosto il calcio era diventato il bersaglio di una campagna al veleno non completamente infondata. I calciatori, dicevano i critici, erano degli imboscati e dei codardi, pronti a nascondersi a casa, mentre gli uomini migliori rischiavano la vita al fronte. I campionati erano ormai sul punto di essere fermati dal governo, fino a quando la loro reputazione è stata salvata dai ragazzi di Edimburgo. Il “Sensation Football” catturò naturalmente l’attenzione e l'immaginazione del paese: Il Battaglione di McCrae (il 16 ° Royal Scots) sarà un esempio. Il gesto del gruppo di Tynecastle, fu seguito subito da circa cinquecento dei loro tifosi e anche da centocinquanta sostenitori dell’ Hibernian. L’appello si sparse e fu accolto. Migliaia e migliaia di giovani entusiasti si presentarono ai centri di raccolta formando lunghissime code. Il generale Henry Rawlinson promise: chi proviene da una stessa città, da uno stesso quartiere, addirittura da una stessa categoria professionale sarà inquadrato nello stesso reparto per l’intera durata del conflitto. Nacquero così i “Battaglioni di amici” (Pals Battalions). Essi raggruppavano i giovani dei quartieri più poveri, gli studenti delle scuole pubbliche, gli sportivi (compreso un campione nazionale di boxe), i commercianti, gli addetti ai trasporti, gli impiegati pubblici, persino gli artisti. Ci si arruolava per sfuggire alla povertà e alle miserie della vita quotidiana; ci si arruolava per aiutare “ il coraggioso, piccolo Belgio”; ci si arruolava per spirito di emulazione o per desiderio di autoaffermazione; ci si arruolava per puro patriottismo. Tanto – si pensava- la guerra finirà a Natale... nel giugno 1915 i cuori di Midlothian sono a Ripon. Nel mese di settembre si trasferirono a Salisbury Plain, dove divennero parte della 54°esima divisione, e nel gennaio del 1916 sbarcarono a Le Havre. Il 27 gennaio presso la linea del fronte, sostennero uno dei bombardamenti più pesanti mai visti in quel settore perdendo otto uomini e subendo venti feriti.


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McCrae, i suoi baffi seriosi, e il suo Tam o'shanter, attraversarono la Francia nella primavera del 1916, e quel fatidico primo luglio, lui e i suoi, presero parte all'apertura della battaglia: il cosiddetto Big Push. Il reggimento era stato selezionato per assalire la parte più pericolosa delle posizioni nemiche. Di fronte a loro si stendevano una serie terribile di reti di filo spinato e trincee, zeppe di mitragliatrici. Avanzarono col fucile ad armacollo, in file lievemente distanziate, a passo normale. A dispetto delle avversità, e con indomito coraggio, penetrarono più di qualunque altra unità militare nelle linee difensive tedesche in quella spaventosa mattina. Ma il sacrificio fu immenso e impietoso. Le postazioni tedesche li falciarono a migliaia. Sembra che nemmeno i galli quel giorno cantarono l'alba. Tre quarti del battaglione di Sir George McCrae perse la vita. Un’autentica carneficina. Tra i morti sette membri della squadra di calcio. Fra di loro Harry Wattie, con buona probabilità il miglior centravanti di Scozia. Non è mai stata trovata traccia dei suoi resti. Tom Gracie invece morì a causa delle ferite riportate nell'ottobre di quell'anno. Pat Crossan subì un martirio di prigionia e non riuscì a recuperare del tutto la sua salute prima della morte avvenuta nel 1933. E poi Duncan Currie, John Allan, James Boyd, Ernest Ellis, e James Speedie. Qualcuno disse che a un certo punto le nubi si aprirono per rivelare un rettangolo di cielo blu. E da qualche parte, in alto, due nitide scie di vapore bianco formarono una perfetta croce di Sant'Andrea..


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Ci sono due monumenti ai caduti per celebrare quel momento. Il memoriale in pietra a Contalmaison, eretto da artigiani scozzesi nel 2004, e l'Heart of Midlothian War Memorial nella zona di Haymarket, a Edimburgo donato alla città dal club nel 1922.

“Do not ask where Hearts are playing and then look at me askance. If it's football that you're wanting, you must come with us to France!”


Sir George McCrae




Racconto di Sir Simon