martedì 17 settembre 2013

The Quakers...


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John Dobbin ha dieci anni ed è bravissimo a disegnare. Oggi però deve rinunciare alla sua passione perché tutto intorno a lui è in fermento. L’intera città si reca nella nuova stazione. Non quella per le carrozze dei signori, un'altra. Dicono stia arrivando una grande invenzione. Quando il rumore di quel mezzo sconosciuto incomincia a farsi più forte e vicino, si aggrappa con più veemenza alla gamba del padre come a volersi nascondere per la paura. Eppure tutti intorno a lui sembrano entusiasti, ridono, attendono con ansia che spunti quella macchina di ferro che pare si chiami locomotiva. Eccola. Sbuffa un fumo denso come John aveva visto fare solo alle ciminiere delle fonderie della sua città. Un lungo convoglio nero che ingurgita carbone con bucolica avidità, e scorre, aggredendo due rotaie parallele che le indicano il percorso.
John alla fine ne resta affascinato, il timore è passato, ora anche lui fa ampi cenni, in segno di festa e saluto. Ma quasi nessuno si toglie il cappello, e poi vi spiegherò il motivo.. Anni dopo John diventa un apprezzato pittore di paesaggi, e il suo dipinto più famoso resterà proprio quella scena che vide quel giorno con i suoi occhi di bambino: L’inaugurazione del primo tratto ferroviario del mondo, avvenuta il 25 settembre 1825 fra Stockton e Darlington.
Una prova tecnica ad essere sinceri. Poiché soltanto cinque anni più tardi, su quel nuovo mezzo di trasporto chiamato treno potranno salire veri passeggeri, sulla tratta Liverpool -Manchester, ma in ogni caso il signor George Stephenson, di professione ricercatore e inventore per diletto, l’aveva fatta grossa..
C’era di che essere orgogliosi a Darlington.. Ma vi avevo accennato alla storia del cappello.

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E allora cerchiamo di capirci qualcosa in più..
In quest’angolo del profondo nord inglese, non tutto era apprezzato. La nazione non nutriva eccessive simpatie per le tendenze religiose della comunità locale. E’ il motivo era sostanzialmente un verbo: To quake…ossia, tradotto letteralmente, tremare o scuotersi. In pratica quello che succedeva quando in mistici ritrovi spirituali, sui partecipanti sarebbe dovuto scendere il fuoco dello Spirito Santo, e si contorcevano in preda a estatici tremori e improvvisi sussulti..
E tornando al copricapo, una delle regole dello zelante gruppo recitava di non togliersi mai il cappello di fronte a nessuno.
Quaccheri. Un movimento, o società religiosa, sorto in Inghilterra nel XVII secolo. Il loro fondatore, George Fox apprendista calzolaio e figlio di una famiglia di tessitori, si convinse previa illuminazione, di sistemarsi confessionalmente nell'alveo del puritanesimo inglese, su posizioni molto critiche nei confronti della Chiesa di Stato anglicana. E "Quacchero", sarà il nomignolo inventato dai loro denigratori per ridicolizzare le loro esperienze di culto comunitario.
A Darlington i cappelli neri in stile “pilgrim” con la fibbia alla base del cono, avranno terreno fertile. Nel centro cittadino c’è anche un pub chiamato Quaker House, e naturalmente un punto di ritrovo al numero 6 di Skinnergate, conosciuto come Friends Meeting House. Ed è da lì che bisogna incominciare la storia del Darlington Football Club, o più semplicemente del “Darlo”.
Perché da lì, basta fare qualche passo per vedere e toccare con mano quello che resta del Darlington originario: Feethams.
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Ennesimo stadio senza speranza. Le solite tribune invase dal degrado dell’abbandono. La solita erba che nessuno calpesta più a parte qualche animale, e che continua a crescere, quasi non come normale ciclo biologico, ma come se sperasse che nel suo aumento esponenziale e selvaggio, qualcuno si accorga della sua presenza, e venisse ancora una volta a tagliarla, a curarla, e a farci rimbalzare un pallone. Un'altra triste e solitaria fine di un impianto inaugurato calcisticamente nel 1883, quando nel luglio di quell’anno, fu convocata una riunione alla Grammar School, e nacque il sodalizio sportivo guidato dall’ingegnere locale Charles Samuel Craven.
Da quel giorno, al 3 maggio 2003 quando Neil Wainwright ha segnato l'ultimo gol nel venerabile stadio, con un colpo di testa nel pareggio per 2-2 contro il Leyton Orient, passarono 120 lunghi anni. Feethams era campo insolito, in quanto dopo aver varcato i tornelli attraversavi le cosiddette Twin Towers (non quelle di Wembley.. ), e dove i sostenitori più caldi per molti anni hanno avuto la possibilità di cambiare vista a metà tempo, accorrendo in massa dietro la porta dove il Darlington stava attaccando. In gergo trooping..
Torniamo all’inizio. Per la fine c’è tempo. Ben presto il Darlington crebbe fino a diventare uno delle formazioni leader nella Contea del Durham, e nel 1889 divenne uno dei dieci membri fondatori della Northern League. Un’adesione che fu coronata dalle affermazioni sportive, segnate dalle vittorie nei campionati del 1896 e del 1900. Nel 1908 la domanda del club di aderire al professionismo venne accolta, e nel 1911 il “Darlo” raggiunse il suo miglior traguardo di sempre nella FA Cup. Un’impresa ripetuta nel 1958 quando anche il corrispondente del Times, restò sbalordito dal vedere i “Quakers” abbattere il Chelsea 4-1 e guadagnare il quinto turno. Ma la Coppa d’Inghilterra porterà un altro piccolo record nella storia della società. Infatti, non appena la federazione dette il benestare per le partite in notturna, la prima gara del torneo giocata sotto la luce artificiale, fu a Feethams, e festeggiata con la vittoria per 3-1 sul Carlisle United.
Da queste parti passò anche Brian Clough, ma a spezzare un sogno. Nel 1968 con il suo Derby County, si impose in un rocambolesco 5-4 e in semifinale della Coppa di Lega ci andarono i “rams”.
Se volete spendere un nome a Darlington, è uno solo: Brian Little.
Per il nativo di Newcastle, che ha lasciato un segno indelebile come attaccante dell’Astonvilla, era il primo incarico ufficiale da manager. Raccolse i bianconeri nel fondo della Football Conference sostituendo Dave Booth, e in due stagioni, vinse due titoli, portando la squadra in Terza Divisione. La vittoria del 1990/91, resta iconico torneo non solo dal punto di vista sportivo ma anche perché ottenuto ai danni dei rivali di sempre del Hartlepool United staccati di un punto in classifica. I meriti passeranno dalle mani del portiere Mark Prudhoe, dalla solidità di difensori come Jimmy Willis, dal talento dei centrocampisti David Cork e Sean Gregan, e dalla vena realizzativa di David Geddis.
 
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Feethmans chiuderà i battenti nel 2003. Nel 1999 c’erano state le prime avvisaglie di bancarotta. Le sterline di George Reynolds salvarono il Darlington e se si fosse fermato lì, sarebbe stato ricordato alla grande. Purtroppo come tutti i milionari eccentrici ci volle mettere del suo, e iniziò a varare piani per la costruzione di un nuovo stadio con conseguente abbandono del vecchio campo da gioco. Così il “Darlo” si trasferì nella nuova “Reynolds Arena” ma i soldi spesi strinsero in una morsa di debiti il club, costretto poco dopo all’amministrazione controllata, e consegnato nelle mani di Stewart Davies.
Ah, il nuovo stadio oggi non si chiama più Reynolds, ma semplicemente Darlington Arena. E il “Darlo” rinominato Darlington 1883, ha fortunatamente evitato un fallimento di misura maggiore, vincendo fra l'altro nel 2011 il prestigioso FA Trophy. Meno male, bravi, ma che nessuno si tolga il cappello da queste parti. Sono Quaccheri..

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di SIR SIMON

domenica 1 settembre 2013

LA STORIA DEL PRESTON NORTH END FC





Due foto, due foto in bianco e nero, due foto ormai vecchie e sbiadite, due foto che guardo e riguardo e che ogni volta mi regalano emozioni, sensazioni, passione, tifo.
Con i mezzi tecnologici di oggi le possiamo colorare, modificare, ingrandire, migliorare, dar loro un aspetto esteticamente forse migliore, ma io le preferisco così, originali e nella loro semplicità.
Bianco e nere, sbiadite, vecchie, sì, è proprio così che le voglio vedere ed erano proprio così quando le vidi per la prima volta e subito mi colpirono, subito mi fecero diventare curioso.
Le vidi per caso sfogliando i tanti libri sulla storia del football britannico che riempiono la mia libreria, sì, le vidi e subito mi colpirono.
Mi colpirono ed anche le didascalie attirarono subito le mie attenzioni: “Gli Invincibili del Preston North End” recitava la prima, “Sir Tom Finney” recitava la seconda.
Chi sono, cosa rappresentano, a quale epoca risalgono…
La mia iniziale curiosità divenne subito una morbosa voglia di sapere, scoprire, studiare e spinto dalla passione cominciai le mie ricerche tramite altri libri e internet.
Il Preston North End, un Club che, seguendo ormai da anni il football britannico, conoscevo, ma non lo conoscevo per davvero, chi erano quegli undici uomini ritratti in quella foto? Una foto vecchia, quei calciatori avevano baffi e pettinature così diverse da quelle che usiamo oggi e vestivano una camicia bianca semplicissima e lunghi pantaloni scuri.
Non potevo dire di conoscere il Preston North End se prima non avessi scoperto la storia di quella foto, la storia degli “Invincibili del Preston North End”.
E poi c’era quella seconda foto, anch’essa in bianco e nero, ma apparentemente meno vecchia, rappresentava un calciatore, Sir Tom Finney come indicava la didascalia, indossava anche lui una maglia bianca e pantaloncini scuri, immortalato mentre calciava in precario equilibrio la palla in mezzo ad una pozza d’acqua su un campo di calcio;  l’acqua spruzzava dappertutto, ma il calciatore incurante dava l’impressione di voler ad ogni costo conquistare quella palla e calciarla.
Chissà che partita era, chissà se Finney avrebbe mai immaginato che quella foto un giorno sarebbe diventata una statua.
Le mie ricerche portarono presto alle tanto attese risposte alle mie domande: entrambe le foto riguardavano lo stesso Club, il Preston North End, ma erano riferite a periodi diversi; la prima, come avevo capito anche dalla didascalia, rappresentava la squadra del Preston che giocò e vinse il primo campionato mai disputato nella storia del football mondiale, nella stagione 1888/89.
Quella squadra vinse il campionato da imbattuta guadagnandosi meritatamente l’appellativo di “Invincibles”, già proprio come da didascalia, “Gli Invincibili del Preston North End” che passarono alla storia come primo Club a conquistare il Titolo di Campione di Inghilterra facendolo tra l’altro da Invincibili e conquistando in quella stessa stagione anche la FA Cup, diventando così anche il primo Club a vincere il “Double”.
Il PNE vinse anche il campionato nella stagione successiva e quella squadra, quegli Invincibili, resta ancora oggi, e lo resterà per sempre, nella storia del football e nei cuori di ogni tifoso del North End.




La seconda foto rappresentava, come già scoperto, Sir Tom Finney, la Leggenda del Preston North End, un signore, prima che calciatore, che diede la sua carriera da professionista completamente al suo Club ed alla Nazionale Inglese.
Giocò tra il 1946 ed il 1960, resterà anch’egli, come gli Invincibili, nella storia del football e del Preston North End per la sua classe, per le sue giocate, ma anche per essersi sempre contraddistinto per essere prima di tutto un gentiluomo.
Non vinse nessun trofeo, anche se ci andò vicino nelle stagioni 1952/53 e 1953/54, ma un posto nel cuore dei tifosi lo ha sempre avuto e sempre lo avrà e da qualche anno, come accennavo, e precisamente dal 31 luglio 2004, un posto lo ha anche stabilmente a Deepdale, lo storico stadio del North End, dove gli è stata dedicata una bellissima statua chiamata “The Splash” che lo raffigura mentre calciava quella palla in mezzo all’acqua (da qui il nome “splash”), prendendo spunto da una foto pubblicata per il  Sports Photograph of the Year nel 1956 riguardante una partita che il Preston North End stava giocando a Stamford Bridge contro il Chelsea.
Il 5 aprile 2012 i tifosi del Preston in un Deepdale gremito ed entusiasta hanno dato il loro sentito e sincero tributo alla loro Leggenda in occasione del 90° compleanno di Sir Tom al quale sono stati dedicati festeggiamenti e riconoscimenti, tra i quali una gigantografia del suo volto riprodotta sulla facciata principale dello Stadio.
Oltre alla statua ed alla gigantografia a Sir Tom è stata dedicata una delle vie che porta allo stadio (Tom Finney Way) ed una stand di Deepdale denominata “Sir Tom Finney Stand” e nella quale i seggiolini sono stati colorati in modo da formare il volto di Finney stilizzato (onore riservato anche ad altre due leggende del Club, Alan Kelly e Bill Shankly).



Due foto.
Due foto in bianco e nero, vecchie e sbiadite, ma così semplici e pieno di storia e fascino, in quelle due foto sono racchiuse parte della gloriosa storia del Preston North End e rappresentano certamente l’inizio della mia passione, ormai diventata tifo vero, per questo meraviglioso Club.

Non sarebbe comunque giusto ridurre a due foto, ed ai periodi che esse rappresentano, la lunga e gloriosa storia di un Club fondato nel 1880 e che per anni ha contribuito notevolmente allo sviluppo del football ed a scrivere pagini importanti ed indelebili nella sua storia.

- LE ORIGINI, LA NASCITA DEL PRESTON NORTH E ND FC E GLI INVINCIBILI

Il Preston North End venne infatti fondato ufficialmente e come Football Club il 10 maggio 1880 presso il Deepdale Hotel a Preston, ma le origini del Club risalgono ad ancora prima, prima degli Invincibili, prima di Sir Tom, prima del 1880.
Le origini del Club risalgono infatti al 1862, anno in cui si trovano le prime tracce della pratica del cricket a Preston quando si affrontavano due scuole cristiane, Wellfield e Bow Lane, al campo denominato Marsh.
Poi nel 1863 venne formata un'associazione sportiva con il nome di Preston Nelson praticante oltre al cricket, anche l’atletica e il rugby, attività sportive che si svolgevano sempre presso il Marsh.
Il nome Nelson sarebbe stato utilizzato per onorare l’eroe nazionale Horatio Nelson, famoso per il suo servizio presso la Royal Navy e soprattutto per la leggendaria Battle of Trafalgar avvenuta nel 1805 durante la quale perse la vita con onore in difesa della propria Patria.
Erano anni importanti per la nascita e lo sviluppo del football in Gran Bretagna, dalle regole di Cambridge a quelle di Sheffield che portarono alla nascita dei primi Club calcistici seppur non professionistici, lo Sheffield FC fondato nel 1857 è riconosciuto dalla FIFA come Club più antico al mondo, al quale seguì nel 1860 l’Hallam FC, altro Club della “Città dell’Acciaio”.
Nel 1862 nacque anche il Club professionistico più antico, il Notts County, seguito nel 1863 dallo Stoke City e nello stesso anno venne formata la FA, la Football Association, che festeggia nel 2013 il proprio 150° anniversario, che formalizzò le regole del football quando nella ormai famosa taverna Lincoln’s Inn Fields di Londra si riunirono i membri fondatori dell’Associazione.
Il Preston Nelson continuò tranquillamente le sue attività sportive fino al 1866 quando ci fu una spaccatura tra i membri e la maggioranza di essi decise di spostarsi in un nuovo terreno reso disponibile per avvenimenti sportivi chiamato Moor Park.
Il nome rimase Preston Nelson, ma nel 1867 il Segretario del Club, Harry Hulme, propose di aggiungere il suffisso "North End", più che altro per definire che la sede era situata al Nord della città, che venne accettato dagli altri membri, facendo diventare il nome completo “Preston North End”.
Il nome Preston derivava ovviamente dal nome della città denominata in questo modo sin dalle sue origini, si pensa, prendendo spunto da "priests town", la città dei preti, dato che la città era dominata da un importante priorato.
Dopo varie crisi finanziarie che portarono a tempi molto duri ed a vari cambiamenti societari come l’abbandono del primo Presidente, George Howarth, il Club continuò a resistere anche grazie all’ingresso in Società di nuovi membri tra i quali William Sudell, membro del Club dal 3 agosto 1867, quando aveva solo 16 anni.
Grazie al suo coraggio ed a quello degli altri membri, nonostante i continui problemi finanziari, il 21 gennaio 1875 il Club acquistò un terreno nella zona denominata Deepdale.
Fu una mossa che poteva forse sembrare azzardata e rischiosa, ma che alla fine si rivelò decisiva e fondamentale.
Una scelta destinata a diventare storica ed importantissima, dato che dal 1875 il Deepdale Stadium divenne lo stadio del Preston North End e lo stadio professionistico più antico ancora in vita.
Continuare a giocare a cricket non era sostenibile dal punto di vista finanziario quindi nel 1877 il North End si rivolse al rugby ma con scarsi risultati vista la presenza in città del Preston Grasshoppers, Club formatosi nel 1869 e con già un buon seguito.
La svolta arrivò nel 1878 quando si passò finalmente al calcio giocando a Deepdale la prima partita contro l'Eagley il 5 ottobre di quell’anno con il risultato finale di 0-1 a favore degli ospiti.
Fu anche la prima partita giocata a Deepdale e il North End schierò la seguente formazione:

W Sudell, W Turner, J Sefton, T Charnley, T Wadeson, J Wadeson, C Miller, T Parkinson, JF Dodgson, R Green and H S Carmel (Cpt).

Una seconda partita si giocò il 29 novembre 1879 contro l’Halliwell, e successivamente a questa partita, esattamente 162 giorni dopo, il Preston North End Football Club venne finalmente fondato.
Fino a poco tempo fa si credeva che la fondazione ufficiale del Preston North End Football Club fosse avvenuta nel 1881, ma il 10 maggio 2013 il sito internet ufficiale del PNE ha annunciato che in quel giorno il PNE festeggiava il suo 133° compleanno; questo perché un’incredibile scoperta storica ha rivelato che l’anno esatto di fondazione fu il 1880 e proprio il 10 maggio.
A dimostrare questa incredibile ed affascinante scoperta è un articolo del giornale Preston Harald datato 12 maggio 1880 nel quale si parla di un'assemblea avvenuta il lunedì precedente (10 maggio appunto) al Deepdale Hotel tra i membri del North End Cricket & Football Club al capo della quale c'era Mr William Sudell.
Nel corso di questa storica assemblea venne deliberato che il Club si sarebbe iscritto alla Lancashire Association Football Union seguendo le regole di questa Lega e venne anche deciso il cambiamento della denominazione del Club che da quel momento divenne Preston Athletic Society & North End Cricket & Football Club.
I colori sociali del Club sin dalle origini erano il bianco e il blu probabilmente prendendo spunto dal crest della città di Preston rappresentante un agnello bianco su sfondo blu.
La prima divisa di cui si hanno tracce risale al 1882 ed era composta da una maglia a righe orizzontali bianche e blu con pantaloni bianchi e calzettoni blu.
Tra il 1884 e il 1887 il Club assunse però i colori bianco e rosso per la maglia, con pantaloni blu, per poi adottare a partire dal 1888 la divisa definitiva composta da maglia bianca e pantaloni blu (in alcuni rari casi bianchi) con calzettoni che si sono alternati, ma sempre usando i colori blu e bianco.
Dalla maglia bianca, che successivamente ispirò la divisa scelta anche da altri Club tra i quali il Tottenham Hotspur, deriva anche il soprannome del Club, “The Lilywhites”, letteralmente “I Gigli Bianchi”.
Il logo del Club venne introdotto ed adottato sulle maglie a partire dagli anni ’40, probabilmente nella stagione 1947/48, e riprende lo stesso simbolo della città di Preston, nel quale viene raffigurato un agnello pasquale bianco che porta la croce.
Il Crest è quindi a sfondo religioso probabilmente questo è dovuto al fatto che Preston, come detto in precedenza, era una città religiosa data la presenza di un priorato.
Il primissimo distintivo ufficiale del Club rappresentava l'agnello con tre rose rosse, simbolo del Lancashire. L'agnello è il simbolo di St.Wilfrid, Santo Patrono di Preston.
Sotto all'agnello comparivano le lettere PP indicanti il latino "Princeps Pacis", Principe della pace.
Secondo altre versioni però le lettere PP stavano ad indicare "Proud Preston", orgoglioso Preston, dato che Preston ha avuto sempre una reputazione di città orgogliosa.
Questa versione è quella che tutt'oggi appare più veritiera o che comunque viene preferita dai tifosi e dal Club stesso.
Nel 1881 il Preston North End Football Club giocò a Deepdale  la sua prima partita perdendo per 10-0 contro i vicini del Blackburn Rovers.
Non fu certo questa sconfitta a fermare le ambizioni del Club e soprattutto di William Sudell che, diventato Segretario del Preston North End, cominciò a cercare di costruire una squadra forte e pronta per competere con gli altri Club investendo soldi e passione.
Sudell andò a selezionare giocatori da “arruolare” nella sua squadra soprattutto in Scozia, proponendo un salario per ogni partita giocata ed un posto di lavoro a Preston e dintorni.
Dalla Scozia nei successivi anni arrivarono a Preston giocatori come John Goodall, Jimmy Ross, Nick Ross, David Russell, John Gordon, John Graham, Robert Mills-Roberts, James Trainer, Samuel Thompson e George Drummond, ai quali si aggiunsero i locali Bob Holmes, Robert Howarth e Fred Dewhurst, tutta gente che sarebbe poi diventata, qualche anno dopo, molto importante per la storia del Club.
Gli altri Club, però, non approvavano i metodi utilizzati da Sudell e quando nel 1884 l’Upton Park, squadra londinese, arrivò a Preston per disputare una partita di FA CUP, si lamentò ufficialmente con la Football Association contestando il fatto che il PNE utilizzasse giocatori stipendiati e che quindi si trattava non più di un Club amatoriale, ma professionistico.
Sudell ammise davanti alla Football Association che i giocatori del Preston venivano pagati per giocare, ma aggiunse che questa era una pratica ormai diffusa e che non era contraria a nessun regolamento.
Tuttavia la FA fu in disaccordo e decise di espellere il Preston North End dalla FA CUP.
Ma il football stava cambiando e molti altri Club capirono che la strada da percorrere era quella del professionismo e al Preston si aggiunsero Club importanti come Sunderland e Aston Villa, decise a portare avanti l’idea del professionismo nel calcio.
Nell’ottobre del 1884 i tre Club informarono la FA della loro decisione di formare una Associazione calcistica alternativa, la British Football Association.
A questo punto la Football Association, intuendo che la richiesta dei Club avrebbe potuto danneggiarla, rispose formando un sotto comitato, al quale avrebbe fatto parte anche William Sudell, che avrebbe avuto il compito di esaminare il problema.
Il 20 luglio 1885 fu una data importante e determinante per il football professionistico dato che la Football Association annunciò che era nell’interesse della FA stessa legalizzare l’impiego di calciatori professionisti da parte delle squadre, ma entro comunque certe restrizioni, come quella che imponeva ai Club di poter pagare soltanto giocatori che fossero nati o che avessero vissuto negli ultimi due anni in un raggio di sei miglia dalla residenza del loro Club di appartenenza.
L’intuizione di Sudell si rivelò giusta e le sue idee vennero così premiate.
Questa data rappresentò il primo fondamentale passo verso il professionismo e possiamo affermare con certezza che fu proprio Sudell con il suo Preston North End a spingere la FA  a prendere questa storica decisione, diventando certamente uno dei primi Club a diventare professionista.
Sotto la guida di Sudell il Preston divenne uno dei maggiori Club di quei tempi in tutta l’Inghilterra.
Tra il 22 Agosto 1885 e il 26 Aprile 1886, il North End rimase imbattuto vincendo 59 delle 64 partite giocate, segnando 318 goals e subendone solo 60.
Nel 1886 Major William Sudell ingaggiò  Arthur Wharton, che aveva da poco battuto il record di velocità correndo a Stamford Bridge in soli dieci secondi 100 yards, che passò alla storia per essere il primo calciatore di colore a giocare in Inghilterra ed esordì, nel suo ruolo di portiere, nel 1887 in una semifinale di FA CUP, competizione nella quale ovviamente il PNE venne riammesso, contro il West Bromwich Albion, persa per 3-1.
Dopo essere stati eliminato in semifinale nella stagione precedente, nel primo turno di Fa Cup della stagione 1887-88, il PNE battè l’Hyde con l’incredibile risultato di 26-0, un record di gol segnati in una partita di FA CUP ancora oggi imbattuto.
In quella squadra la coppia d’attacco era formata da due formidabili calciatori, John Goodall e Jimmy Ross che in quella partita siglò ben sette gol.
Dopo aver eliminato nei turni successivi anche Bolton (9-1), Haliwell (4-0), Aston Villa (1-3), Sheffield Wednesday (1-3) e Crewe Alexandra (4-0), il PNE raggiunse la Finale che perse a sorpresa il 24 marzo 1888 per 2-1 ancora contro il WBA al Kennington Oval davanti a 20.000 spettatori.
Prima di quella sconfitta il PNE aveva vinto addirittura 42 partite consecutive nel corso della stagione 1887/88.




Nel 1888, su iniziativa di William McGregor, direttore dell’Aston Villa, si formò ufficialmente la Football League durante una riunione tenutasi presso l'Hotel Anderson's a Londra i cui membri fondatori furono dodici Club: sei provenienti dal Lancashire, Preston Norh End, Accrington, Blackburn Rovers, Burnley ed Everton, sei provenienti dalle Midlands, Aston Villa, Derby County, Notts County, Stoke, West Bromwich Albion e Wolverhampton Wanderers.
La prima stagione della Football League ebbe inizio nel settembre 1888 ed in occasione del primo match del Preston a Deepdale accorse una folla di più di 6.000 spettatori per assistere alla sfida contro il Burnley giocatasi l’8 settembre e vinta per 5-2.
Il Preston North End conquistò il campionato da Invincibile conquistando 18 vittorie e 4 pareggi totalizzando 40 punti in classifica, ben 11 in più rispetto all’Aston Villa classificatosi secondo.
John Goodall si laureò capocannoniere di quel primo campionato realizzando 20 gol, Ross ne segnò 19, Dewhurst 12, per un totale di 74 gol fatti e solo 15 subiti.
Era nata la leggenda degli Invincibili.
In tutta la storia del campionato inglese soltanto l’Arsenal nella stagione 2003/04, 115 anni dopo, è riuscita ad eguagliare il record vincendo il campionato senza mai perdere una partita.
Quella foto, la foto degli Invincibili, erano loro, immortalati in quella foto, loro che vinsero quello storico campionato, loro… Bob Holmes, Robertson, David Russell, Bob Howarth, Johnny Graham, Jimmy Trainer , Jack Gordon, Jimmy Ross, John Goodall, Fred Dewhurst, Geordie Drummond, ma anche quelli che giocarono meno partite meritano di essere menzionati, Mills-Roberts, Whittle, Graham W., Thomson, Edwards, Goodall A., Inglis, oltre ovviamente a Major William Sudell, il grande stratega, il grande condottiero di questa squadra così forte.
C’era anche lui nella foto, William Sudell, con il suo cappello a cilindro, il suo cappotto scuro e quella barba che sembrava renderlo più vecchio, lui immortalato insieme alla squadra, sì, perché anche lui era uno degli Invincibili, anche lui contribuì pur non scendendo in campo, collaborò costruendo quella squadra, gettando le basi per formare un gruppo di campioni e probabilmente seguendone la preparazione, motivandoli e seguendoli sempre ad ogni partita.
Una squadra leggendaria che vinse anche la FA Cup alla fine di quella stessa stagione battendo il 30 marzo 1889 al The Oval il Wolverhampton per 3-0 con i gol di Ross, Dewhurst e Thomson, dopo aver eliminato Bootle, Grimsby, Birmingham e Wba in semifinale.
La FA Cup fu conquistata senza subire nemmeno un gol, altro record, fu il primo Double della storia, l’accoppiata Campionato-Coppa, un vero trionfo per Sudell ed i suoi ragazzi.
Nell’arco di tutta la stagione vennero utilizzati 18 giocatori, Jonnhy Graham e Bob Holmes furono sempre impiegati collezionando 27 presenze, il goleador stagione fu John Goodall, autore di 22 reti complessive.



La stagione successiva fu ancora trionfale, il Preston North End si laureò Campione di Inghilterra per la seconda volta consecutiva.
Questa volta non vinse da invincibile, 15 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte, per un totale di 33 punti, 2 di vantaggio sull’Everton secondo, segnando 71 gol e subendone 30.
In questa squadra non c’era più John Goodall, passato a sorpresa al Derby County, c’erano però Nick Ross, capocannoniere della squadra con 22 gol e Jimmy Ross, autore invece di 19 gol.
Il Preston venne eliminato dalla Fa Cup al Terzo Turno, dopo essersi qualificato battendo Newton Heat e Lincoln City, per mano del Bolton che si impose per 2-3 a Deepdale.
Nell’arco della stagione vennero utilizzati 19 giocatori, Gordon e Trainer vennero sempre utilizzati, mentre il capocannoniere stagionale fu Nick Ross autore di 24 gol stagionali.

Nella stagione successiva il Preston si classificò al secondo posto in classifica alle spalle dell’Everton, in FA Cup arrivò l’eliminazione già al Primo turno dopo la sconfitta per 3-0 contro lo Stoke.
L’impressione è che questa squadra avrebbe potuto vincere di più, nelle due stagioni successive arrivarono altri due secondi posti in classifica, sempre alle spalle del Sunderland, e nel 1893 arrivò un’altra eliminazione nelle semifinali di FA Cup.
Dopo aver eliminato Burton Swifts, Accrington, Middlboro Ironopolis, i ragazzi di Sudell dovettero cedere all’Everton, ma arrendendosi soltanto dopo due replay perdendo per 2-1 la sfida che impedì di raggiungere la Finale.
Oltre al solito Jimmy Ross nella stagione 1892/93 si contraddistinse un altro bomber nelle file del North End, si trattava di Frank Becton, capocannoniere stagionale della squadra con 23 centri totali, di cui 8 in FA Cup.

La fine degli Invincibili e lo smantellamento di quel meraviglioso gruppo di campioni arrivò, forse non per caso, proprio a partire dalla stagione 1893/94 quando alla guida del PNE non c’era più il leggendario Major William Sudell.
La sua carriera ebbe infatti un brutto epilogo dato che nel 1895 venne accusato di irregolarità finanziarie e venne incarcerato per 3 anni. Dopo la sua scarcerazione emigrò in Sudafrica dove morì nel 1911.
Al posto di Sudell alla guida del Club subentrò Mr. W.E. Ord J.P. che sarebbe poi rimasto a ricoprire il ruolo fino alla stagione 1919/20.
In quella stagione il North End si classificò soltanto al 14° posto in classifica salvandosi dalla retrocessione nella nuova Division Two (formatasi nel 1892) soltanto grazie alla vittoria per 4-0 ottenuta nel test match contro il Notts County giocatosi il 28 aprile 1894.
In FA Cup il PNE venne eliminato dal Liverpool nel secondo turno, ma bisogna segnalare la larga vittoria per 18-0 nel Primo Turno contro il Reading, nella quale Jimmy Ross segnò 6 gol, Becton e Cowan 4 gol a testa.
Al termine di questa stagione il leggendario ed Old Invincible, Jimmy Ross, lasciò il PNE dopo aver totalizzato 101 gol in gare ufficiali, attualmente il settimo tra i migliori marcatori nella storia del Club.


- L'INIZIO DEL NUOVO SECOLO E LA FINALE DI FA CUP DEL 1922


Nelle stagioni successive il Preston alternò buoni piazzamenti in campionato (senza però mai andare oltre il quarto posto) a piazzamenti deludenti, fino ad arrivare alla clamorosa retrocessione al termine della stagione del 1900/01.
In questo campionato il PNE si classificò al penultimo posto in classifica; nell’ultima giornata a Deepdale perse per 2-3 contro il WBA una sfida decisiva che, in caso di vittoria, avrebbe potuto significare l’ottenimento della salvezza.
Anche in FA Cup in queste stagioni il PNE non riuscì ad ottenere grandi risultati, fatta eccezione per la stagione 1896/97 quando si dovette arrendere al Terzo Turno all’Aston Villa dopo due replay perdendo con il risutato di 2-3 la combattuta ed ultima sfida.
Nella squadra che retrocesse in quella maledetta stagione l’unico superstite della leggendaria squadra degli Invincibili era Bob Holmes, che rimase nel Club fino al 1902 collezionando 300 presenze.

Dalla stagione 1901/02 quindi il Preston giocò in Division Two fino a quando al termine della stagione 1903/04 vinse il campionato ottenendo la promozione.
Purtroppo il 12 giugno 1902 morì prematuramente, all’età di 37 anni, il grande Jimmy Ross, uno degli “Old Invincibles”.

La stagione della promozione vide il PNE prevalere nella corsa alla conquista del campionato su Woolwich Arsenal e Manchester United, riuscendo a restare imbattuto per 13 partite consecutive; il capocannoniere della squadra fu Percy Smith, autore di 26 gol.

Il ritorno in Division One vide il PNE protagonista di un ottavo posto e soprattutto del secondo posto in classifica ottenuto nella stagione 1905/06.
Nello staff tecnico di quella squadra figurava anche G. Drummond, uno degli Invincibili che certamente diede i suoi buoni consigli ai giocatori che furono protagonisti di un grande campionato classificandosi alle spalle del Liverpool campione a soli 4 punti di distanza.
Forse non decisiva, ma certamente influì sul risultato finale in classifica, fu la sconfitta per 1-2 proprio contro il Liverpool in una partita giocata a Deepdale il 24 marzo 1906.
Non andò bene invece in FA Cup con il North End eliminato già al Primo Turno dal Birmingham.
Il capocannoniere di quella stagione fu Dickie Bond, grande protagonista con 17 gol e trascinatore della squadra.
Dopo quel campionato, il Preston non riuscì a ripetersi e nelle stagioni successive ottenne posizioni medio basse in classifica ed anche in FA Cup arrivarono eliminazioni già ai primi turni.
Il 9 marzo 1907 il PNE vinse a Deepdale contro il Derby County con il risultato di 1-0; questo gol realizzato da Percy Smith fu il n. 1.000 segnato dal Club in partite di campionato.
Un grande onore per Percy Smith che continuò a giocare e segnare per il Preston North End fino alla stagione 1909/10.

Nella stagione 1911/12 arrivò purtroppo un’altra retrocessione in Division Two, dopo un campionato deludente nel quale il PNE si classificò al penultimo posto in classifica combattendo però fino alla fine nella concitata lotta per non retrocedere.
Al termine della stagione il leggendario portiere Peter McBride lasciò il North End dopo ben 469 presenze tra il 1898 e il 1912, attualmente è riconosciuto come il sesto giocatore con più presenza nella storia del Club.

Nella stagione successiva il North End si riscattò immediatamente ottenendo il titolo di Campione della Division Two ed ottenendo di conseguenza la promozione.
Il Preston vinse il campionato prevalendo sui rivali locali del Burnley di 3 punti conquistando 53 punti, il capocannoniere della squadra fu Green.
Poco prima del giorno di Natale venne acquistato dal Woolwich Arsenal per la cifra più alta spesa fino a quel momento dal Club, £ 1,000, l’attaccante Alf Common, uno dei migliori calciatori dell’epoca anche se ormai giunto nella fase finale della sua carriera (verrà eletto nel 1998 tra le 100 leggende nella storia della Football League), ma grande protagonista soprattutto con la maglia del Middlesbrough.
Una partita importante fu giocata a Deepdale il 26 aprile 1913 contro il Blackpool, altra squadra rivale. Il North End si era già assicurato il Titolo, mentre il Blackpool si trovava in fondo alla classifica, ma senza il rischio di retrocedere visto che a quell’epoca la Terza Divisione non era ancora nata.
Poteva sembrare una partita inutile, ma non fu così, l’orgoglio e la voglia di vincere contro i rivali prevalsero nei giocatori in campo che furono protagonisti di un match combattuto e vinto dal North End per 2-1 grazie ai gol di Haliwell e Marshall. I tifosi festeggiarono a lungo quella vittoria e la promozione aspettando che i giocatori, guidati dal capitano Holdsworth, andassero a ricevere i loro meritati applausi sotto gli spalti.
Erano le prime avvisaglie di un derby che proseguirà nella storia e che vedrà le due squadre protagoniste di grandi battaglie dove ci si contende l’orgoglio!

La stagione successiva vide ancora il Preston retrocedere in Division Two, per poi tornare nella massima serie dopo la promozione ottenuta al termine della stagione 1914/15 quando conquistò il secondo posto in classifica alle spalle  del Derby County.
I protagonisti di quella stagione furono Osborn (17 gol) e Macauley (16 gol), anche se la vera stella della squadra era Joe McCall.
Il Preston totalizzò 50 punti, 3 in meno al Derby, contro il quale perse 0-2 proprio all’ultima giornata non riuscendo così a conquistare il Titolo di Campione.
Al termine della stagione Tommy Rodway lasciò il Club dopo aver giocato 351 partite dal 1904.
Tra il 1915 e il 1919 i campionati vennero sospesi a causa del conflitto della Prima Guerra Mondiale, durante questo periodo il North End giocò partite amichevoli schierando spesso giocatori occasionali e, come imposto dalla FA, non remunerati.
Furono 143 i giocatori impiegati nelle 144 partite disputate, di cui 56 giocarono una sola volta.
Nel periodo natalizio del 1915 il PNE giocò una partita amichevole per raccolta fondi contro una rappresentativa di militari che includeva anche alcuni ex giocatori del Club.
Alcuni ex giocatori presero parte al conflitto, si hanno notizie in particolare Fred Osborn, ferito il 10 novembre 1918 dopo tre anni in Francia, Sandy Robertson, un “Old Invincible” , ferito, tornò in Inghilterra e ricevette in seguito una medaglia, Dickie Bond e Percy Hartley, fatti prigionieri in Germania, John Barbour, John Ford, Tom Saul, Michael Swarbrick, William Gerrish persero purtroppo la vita. Benjamin Green invece risultò tra i dispersi.
Onore a questi uomini che combatterono per la propria Nazione.
Finalmente tornò la pace e, in qualche modo, la normalità ed anche il football ricominciò ad essere giocato ufficialmente ed i campionati ripresero.

Nella stagione 1919/20 il PNE riuscì a salvarsi in Division One spinto soprattutto dai gol, 26 in campionato, del bomber Tommy Roberts e guidato dal manager Vincent Hayes.
Alla fine di questa stagione il ruolo di Chairman appartenente a Mr. W.E. Ord J.P., che fu anche sindaco della città di Preston tra il 1907 e il 1908 , venne preso da Meyrick Hollins.
Nel 1920/21 il PNE terminò il campionato in sedicesima posizione, ma fu protagonista di un’ottima FA Cup arrivando fino alle semifinali venendo poi eliminato dal Tottenham in un match giocato a Hillsborough, stadio dello Sheffield Wednesday, e terminato 2-1 a favore degli Spurs.
Il North End aveva eliminato nei turni precedenti Bolton, Watford, Luton e Hull City.
Il bomber stagionale fu ancora Tommy Roberts (25 gol) seguito da Woodhouse (17 gol) che, insieme al leader della squadra, Archie Rawlings, guidarono la squadra fino a quella semifinale.

In FA Cup andò ancora meglio nella stagione 1921-22, quando il Preston si giocò la Finale perdendola contro l’Huddersfield Town, squadra fortissima in quel periodo, guidata dal celebre Herbert Chapman (poi grande manager anche dell’Arsenal) che avrebbe vinto tre campionati consecutivi a partire dalla stagione 1923/24.
Sotto la guida del manager Haynes e con il ritorno provvisorio in dirigenza di W.E. Ord che si affiancò a Sir Hollins, il PNE fu protagonista di una corsa sensazionale in quella edizione della FA CUP.
Vennero eliminati Wolverhampton (3-0), Newcastle (3-1), Barnsley (1-1/3-0), Arsenal (1-1/2-1).
Contro Barnsley e Arsenal servì il replay, decisiva una doppietta di Roberts per sconfiggere per 2-1 i Gunners a Hillsborough e guadagnarsi la semifinale.
L’avversario fu ancora il Tottenham che nella precedente edizione aveva eliminato i Lilywhites proprio in semifinale.
La partita si disputò anche stavolta ad Hillsborough, ma questa volta fu il Preston ad imporsi vincendo 2-1 con i gol di Roberts e Rawlings.
Nell’altra semifinale fu l’Huddersfield ad avere la meglio sul Notts County vincendo 2-0.
La Finale si giocò allo Stamford Bridge di Londra, stadio del Chelsea, il 29 aprile 1922 davanti a 53.710 spettatori e venne decisa da un calcio di rigore trasformato al 67° minuto da Smith che regalò la vittoria all’Huddersfield Town.
La formazione del PNE che scese in campo quel giorno a Stamford Bridge era composta da
Mitchell, Hamilton, Doolan, Duxbury, McCall, Williamson, Rawlings, Jefferis, Roberts, Woodhouse, Quinn, giocatori che sfiorarono una grande impresa.

Onore comunque a quella cavalcata del PNE, che in campionato si classificò al sedicesimo posto, guidato anche in questa stagione dai gol di Roberts (25 di cui 7 in FA Cup) e Woodhouse (15) e da Rawlings autore tra l’altro di tre gol importanti in FA Cup.



La stagione 1922/23, terminata al sedicesimo posto in classifica, venne caratterizzata dalle dimissioni nel febbraio 1923 del manager Vincent Hayes, alla guida del Club dal 1915, sostituito dalla dirigenza, il Chairman era tornato ad essere unicamente Sir Meyrick Hollins, da James Lawrence.
Una stagione deludente, date le attese dopo la vittoria sfiorata in FA Cup, nella quale si contraddistinse il solito Roberts, autore di 29 gol, così come quella successiva, con Roberts ancora capocannoniere.
Ma andò ancora peggio nel 1924/25 quando il PNE terminò in penultima posizione retrocedendo ancora una volta in Division Two.
Durante questa stagione nel mese di aprile Lawrence rassegnò le proprie dimissioni e venne rimpiazzato da Frank Richards in tempo per giocare solo l’ultimo match con la squadra ormai già retrocessa.
Al termine della stagione Joe McCall, che esordì nel PNE il 15 settembre 1906 contro il Woolwich Arsenal, annunciò il suo ritiro dopo aver collezionato 395 presenze con la maglia White. Diventerà tra i giocatori (attualmente al 13° posto) più presenti nella storia del Club.
Nella stagione 1925/26 in Division Two furono molti i nuovi giocatori in rosa, tra i quali Alex James, scozzese proveniente dal Raith Rovers e che già in questa sua prima stagione fu il capocannoniere della squadra realizzando 14 gol.
James sarebbe poi rimasto al PNE fino al 1929 giocando 147 partite e segnando 53 gol, prima di passare all’Arsenal dove si sarebbe affermato definitvamente diventando uno dei protagonisti di una squadra vincente guidata da Herbert Chapman.
Si sarebbero alternate poi stagioni tra alti e bassi in Second Division fino alla sospirata promozione ottenuta al termine della stagione 1933/34 quando il PNE arrivò secondo in classifica alle spalle del Grimsby.
Nelle stagioni tra il 1925 e il 1932 si contraddistensero giocatori come Norman Robson (capocannoniere nella stagione 1927/28 nella quale il PNE si classificò al quarto posto), George Harrison, Dave Morris, Alex Hair
Nella stagione 1927/28 venne dato l’incarico di nuovo manager ad Alex Gibson che sarebbe rimasto in carica fino al 27 gennaio 1931 quando venne sostituito da Lincoln Hyde che a sua volta si dimise il 9 febbraio 1932. Da quel giorno e fino al 21 aprile 1936 il Chairman Hollins affidò la guida della squadra ad uno staff tecnico per poi affidarsi a Tommy Muirhead al quale venne dato il doppio incarico di manager e segretario.
Tommy Roberts lasciò il Preston North End dopo aver realizzato tra il 1919 e il 1928 ben 180 reti; Roberts è il secondo miglior realizzatore nella storia del Club, alle spalle solo della Leggenda Tom Finney.
Al termine della stagione 1928/29 il PNE fece una tourneè negli Stati Uniti ed in Canada alla quale però non partecipò Alex James, probabilmente il miglior giocatore della squadra, visto che ormai il suo futuro all’Arsenal era già stato deciso.
Nella stagione 1931/32 esordì Frank Gallimore, giocatore che avrebbe poi collezionato 244 presenze con il Club, e il PNE disputò una buona FA Cup arrivando fino al Quinto Turno facendosi eliminare dall’Huddersfield (4-0 il risultato) dopo aver eliminato Tottenham, Bolton e Wolves, guidato in quella stagione dal bomber Ted Harper, autore di 26 gol.
La stagione 1932/33 vide un altro esordio importante, quello di Jimmy Milne, altro giocatore che avrebbe giocato a lungo nel Club, fino al 1939 collezionando 230 presenze, e diventandone anche il manager dal 1961 al 1968.
In questa stagione il PNE si classificò nono a fu ancora Ted Harper a segnare più di tutti realizzando ben 37 reti stagionali.

Come detto la stagione 1933/34 fu quella della promozione, ma anche quella di un altro esordio eccellente.
Il 9 dicembre 1933 fece infatti la sua prima apparizione nel match giocato a Deepdale davanti a 9.000 spettatori circa contro l’Hull e vinto con il risultato di 5-0, Bill Shankly. Cronache dell’epoche parlano di un “impressionante debutto” per il giovane Bill.
Shankly, scozzese e proveniente dal Carlisle, sarebbe diventato nel corso della storia una Leggenda del Club dedicando tutta la sua carriera da calciatore al PNE collezionando tra il 1933 e il 1949 ben 339 presenze.
A Shankly, come già accennato, è dedicato oggi a Deepdale un intero settore e, come per Tom Finney e Alan Kelly, il suo volto è riprodotto sugli spalti di quel settore.
Shankly diventerà poi anche una Leggenda come manager del Liverpool che allenò con grande successo tra il 1959 e il 1974.
Fu un’ottima stagione per il Preston che ottenne il secondo posto in classifica collezionando 52 punti, e che arrivò fino al Sesto Turno della FA Cup dopo aver eliminato Leeds, Workington e Northampton.
Il 3 marzo a Deepdale però, nella partita dei quarti di finale, il Leicester vinse per 0-1 impedendo a Shankly e compagni di raggiungere le semifinali.
Il capocannoniere della squadra fu Stephenson, autore di 16 gol, ma tra i giocatori migliori c’era certamente Harry Holdcroft, il portiere, che con i suoi interventi permise al PNE d essere la difesa meno battuta del campionato.

Nella stagione successiva, quella del sospirato ritorno in Division One, il PNE si comportò bene ottenendo l’undicesimo posto in classifica ed arrivando ancora fino al Sesto Turno di FA Cup.
Il capocannoniere stagione fu il nuovo arrivato James “Bud” Maxwell, scozzese proveniente dal Kilmarnock, che mise a segno 26 gol.
Anche Shankly fu protagonista di una bella stagione. Pian piano si stava costruendo una grande squadra che qualche anno più tardi avrebbe regalato una grande soddisfazione ai propri tifosi.
In Fa Cup il PNE eliminò Barnsley, Swindon e Bristol City fino ad arrivare al match contro il WBA; al The Hawthorns, davanti a 56.227 spettatori, l’Albion si impose per 1-0 impedendo per il secondo anno consecutivo al North End di raggiungere le semifinali.
Come già detto il 21 aprile 1936 Muirhead divenne il nuovo manager e sotto la sua guida, dopo una buona stagione nel 1935/36 con il PNE che si classificò settimo guidato ancora dai gol di Maxwell e dei fratelli O’Donnell, nel 1936/37 il North End arrivò addirittura alla Finale di FA Cup.
In campionato le cose non andarono benissimo, quattordicesima posizione in classifica, ma la corsa in FA Cup fu davvero incredibile.
Il PNE disponeva di un ottimo attacco con il bomber stagionale Frank O’Donnell, 27 gol, suo fratello, Hugh O’Donnell, 9 gol, ed il solito “Bud” Maxwell, 12 gol.
La marcia in FA Cup fu perfetta, 5 vittorie, senza dover quindi ricorrere a nessun replay, prima della Finale.
Vennero rispettivamente eliminate Newcastle, 2-0 con gol di Beresford e F. O’Donnell, Stoke City, 5-1, con gol di Dougal, F. O’Donnell (tripletta) ed un autogol, Exeter City, 5-3, con gol di Beresford, F. O’Donnell (ancora tripletta), H. O’Donnell, Tottenham, 3-1, con gol di Dougal e dei fratelli O’Donnell.
Si arrivò poi alla semifinale giocata a Londra, ad Highbury, stadio dell’Arsenal, il 10 aprile 1937, contro il West Bromwich Albion che l’anno prima aveva eliminato i Lilywhites ai quarti di finale.
Il North End vinse nettamente con il risultato di 4-1 con doppiette di Dougal e del solito grande trascinatore Frank O’Donnell qualificandosi per la Finale dovre avrebbe incontrato il Sunderland che aveva eliminato il Milwall nell’altra semifinale.
Per il Preston si trattava della 4° finale della sua storia dopo quelle del 1888, 1889 (vinta) e 1922.




La Finale si giocò nel mitico Wembley il 1 maggio 1937 alle ore 3.00pm davanti a 93.495 spettatori, molti dei quali accorsi dal Nord Inghilterra per seguire le rispettive squadre.
La formazione schierata da Muirhead era composta da

Burns, Gallimore, Beattie, Shankly, Tremelling, Milne, Dougal, Beresford, F. O’Donnell, Fagan, H. O’Donnell.

Il Sunderland era la squadra favorita, in campionato si era piazzata all’ottavo posto in classifica, ma nella stagione precedente si era laureata Campione di Inghilterra.
Nelle sfide di campionato il Sunderland si era imposto per 3-0 in casa, ma il PNE aveva poi vinto per 2-0 a Deepdale con i gol di Athertorn e Beresford.
La partita vide il North End passare in vantaggio al 44° minuto di gioco grazie all’undicesimo gol in questa competizione del bomber Frank O’Donnell.
Fu però purtroppo solo un’illusione e il sogno di riportare a Preston l’ambito trofeo svanì sotto i colpi di Gurney, Carter e Burbanks che regalarono il 3-1 e la vittoria finale al Sunderland.




- IL TRIONFO DEL 1938 IN FA CUP


Grande delusione per il Preston che però nella stagione successiva, 1937/38, trovò il pronto riscatto conquistando finalmente la FA Cup ai danni dell’Huddersfield Town, squadra che battè i Lilywhites nella Finale del 1922.
Quella fu una stagione entusiasmante: il North End conquistò anche il terzo posto in campionato con soli 3 punti in meno rispetto all’Arsenal Campione.
Alla guida della squadra non c’era più Muirhead, ma uno staff tecnico probabilmente controllato dal Chairman Hollins che finalmente raccolse i frutti dopo i tanti anni passati nella dirigenza del Club.
Una stagione memorabile nella quale il protagonista assoluto fu il nuovo acquisto, proveniente dal Manchester United, George Mutch, miglior giocatore della stagione, capocannoniere con 18 gol totali realizzati ed autore del gol decisivo che regalò la FA Cup al PNE.
Ma ovviamente quel PNE così forte non era solo Mutch, c’erano giocatori importanti come il Capitano Tom Smith, Bill Shankly, Gallimore, Dougal (15 gol), Beattie (11 gol) Maxwell (8 gol) ed i fratelli O’Donnell (8 gol per Hugh, 7 per Frank).
Le possibilità di vincere il campionato si annullarono probabilmente dopo due partite decisive giocate nelle ultime giornate: il pareggio esterno per 0-0 conto i Wolves, classificatosi secondi, e soprattutto la sconfitta del 23 aprile 1938 a Deepdale contro l’Arsenal che si impose per 1-3 mettendo le mani sul Titolo di Campione di Inghilterra.
Fu in ogni caso disputato un campionato di altissimo livello, in particolare il North End diede spettacolo al Goodison Park quando vinse 3-5 contro l’Everton una partita emozionante e con i gol realizzati da Mutch (2 rigori), Beattie, H.O’Donnell, Dougal.
La grande scalata in FA Cup partì l’8 gennaio 1938  quando a Deepdale il West Ham venne sconfitto per 3-0 grazie ad una tripletta di Mutch.
Nel secondo turno, ancora a Deepdale, fu il Leicester ad essere eliminato con il PNE che si impose per 2-0 con i gol di Mutch e H. O’Donnell.
Davanti a 72.121 spettatori, il 12 febbraio 1938, il Preston North End sbancò Highbury battendo per 0-1 l’Arsenal che si sarebbe poi laureato Campione di inghilterra. Una grandissima vittoria arrivata grazie al gol decisivo realizzato da Dougal.
Ancora a Londra, ma questa volta contro il Brentford i Lilywhites vinsero senza troppi problemi con un netto 0-3 determinato dalle reti di Beattie (doppietta) e H. O’Donnell.
Il Preston era così qualificato per le semifinali, l’avversario era l’Aston Villa, squadra di seconda divisione, ma che aveva eliminato nei turni precedenti il Manchester City e il forte Charlton di quei tempi (quarto nel campionato di Prima Divisione).
Si giocò il 26 marzo 1938 sul campo neutro di Bramall Lane, casa dello Sheffield United, dove accorsero 55.129 spettatori.
Furono Mutch e H. O’Donnell a regalare il 2-1 e la conseguente qualificazione alla Finale.
Ad attendere i Lilywhites c’erano ancora loro, i Terriers dell’Huddersfield Town che nel 1922 negarono a McCall e gli altri di alzare al cielo il Trofeo.
L’Huddersfield in semifinale aveva aveva avuto la meglio sul Sunderland, battuto per 3-1.

Ben 93.497 spettatori arrivarono a Wembley quel 30 aprile 1938 e tutto era pronto quando l’arbitro Jewell diede inizio al match.
Fu una partita equilibrata che terminò 0-0 al 90° minuto; si dovette attendere l’ultimo minuto degli extra-time per decidere il match: quando ormai le squadre erano stanche ed ormai la partita sembrava finita un contropiede di Mutch, che si involò verso la porta avversaria palla al piede, si concluse con un fallo di Young, capitano dei Terries, che atterrò Mutch in area di rigore.
L’arbitro non ebbe dubbi e fischiò il calcio di rigore: nonostante la tensione e l’importanza di quel momento Mutch si incaricò di calciare il penalty trasformandolo e regalando la vittoria al PNE.



Il risultato fu quindi 1-0 su calcio di rigore, stesso epilogo della Finale del 1922, ma questa volta furono i Lilywhites ad avere la meglio conquistando la seconda FA Cup della loro storia dopo quella conquistata nel 1889 dagli Invincibili.
La formazione che trionfò quel giorno era la seguente:

Holdcroft, Gallimore, A. Beattie, Shankly, Smith, Batey, Watmough, Mutch, Maxwell, R, Beattie, H. O’Donnell.





Undici eroei destinati ad entrare nella storia del Club, una magnifica vittoria, un trionfo meritato, 5 vittorie, 12 gol segnati e soltanto 1 concesso.
Smith, il Capitano, alzò la prestigiosa Coppa al cielo di Londra davanti ai compagni di squadra ed ai tifosi accorsi da Preston entusiasti. Una festa che proseguì anche a Preston dove la squadra venne accolta trionfalmente con festeggiamenti al Market Place.



La stagione 1938/39 fu caratterizzata dal cambio in Società dove al comando si instaurò Mr J.I. Taylor, dopo 18 anni sotto la guida di Sir Hollins, in carica dal 1920.
Si iniziò con un match di grande prestigio nel quale il PNE, detentore della FA Cup, affrontò l’Arsenal Campione di Inghilterra, nell’incontro valevole per Charity Shield che, giunto alla sua 25° edizione, metteva di fronte, appunto, le squadre che nella stagione precedente avevano conquisto la FA Cup ed il Titolo di Campione di Inghilterra.
Si giocò il 26 settembre 1938 ad Highbury, stadio dei Campioni dell’Arsenal, davanti a 35.000 spettatori.
I Gunners si imposero per 2-1 con doppietta di Ted Drake, per i Lilywhites segnò B. Beattie.
La formazione che scese in campo quel giorno ad Highbury era composta da:

Holdcroft, Gallimore, A.Beattie, Shankly, Batey, Milne, McGibbon, Mutch, Dougal, B. Beattie, Maxwell.

Nonostante quella sconfitta, fu un’altra stagione positiva anche se forse ci si sarebbe aspettati di più dopo i risultati di quella precedente; in campionato il PNE si classificò al nono posto, mentre in FA Cup l’avventura terminò per mano del Portsmouth che vinse 1-0 e che avrebbe poi conquistato il Trofeo sconfiggendo i Wolves in Finale.
Il North End eliminò Runcorn, Aston Villa e Newcastle prima di cedere di fronte ai Pompeys.
Il protagonista della stagione fu sicuramente Jimmy Dougall che fu anche il capocannoniere della squadra con 19 gol realizzati.


- LA NASCITA DI UNA LEGGENDA: L'ESORDIO DI TOM FINNEY

Purtroppo nel 1939 il football dovette fermarsi ancora una volta ed ancora a causa di un sanguinoso conflitto, la Seconda Guerra Mondiale, che vide l’Inghilterra colpita dai bombardamenti tedeschi.
Il conflitto obbligò a fermare i campionati fino al 1946, in quel periodo, come accadde durante la Prima Guerra Mondiale, molti calciatori risposero alla chiamata alle armi, tuttavia molti Club parteciparono a tornei amichevoli, come la League War Cup e dei veri e propri campionati regionali. Nel 1941 il PNE conquistò la War Cup e la Northern Division.
Jimmy Dougall giocò in questo periodo 154 partite con il PNE realizzando 96 gol.
Prima che il conflitto iniziasse e che i campionati venissero sospesi il Preston North End aveva messo sotto contratto un giovane idraulico di Preston,  “The Preston Plumber”.
Si chiamava Tom Finney e ancora non lo sapeva, ma questo idraulico avrebbe fatto la storia del Preston North End, sarebbe diventato la Leggenda, il più grande, il più amato.

Ed ecco che allora stiamo per arrivare a quella seconda foto, la foto che immortalava Tom Finney mentre calciava il pallone a Stamford Bridge, ma non è ancora il momento…
Suo padre volle che Tom finisse l’apprendistato per diventare idraulico, ma nella mente e nei sogni del ragazzo c’era il football; spedì una lettera al Preston per poter sostenere un provino, ma il Club ignorò la sua lettera. Il padre, Alf, riuscì ad ottenere che suo figlio potesse sostenere un provino parlandone davanti ad una pinta di birra con Will Scott, che faceva parte dello staff tecnico del PNE, nel suo pub.
Il giovane Tom iniziò a giocare nelle squadre giovanili del Preston, c’è una documentazione riguardante un ”Match programme” del 1938 che annunciava un incontro tra il Preston North End Juniors “A” e il Preston North End Juniors “B” nel quale nelle formazioni annunciate figurava anche il nome di Finney.
Non potendo giocare partite ufficiali con il PNE nel periodo della Guerra esordì in partite non ufficiali: in quel periodo molti Club utilizzavano i cosiddetti “guest players” e cioè giocatori sotto contratto con altri Club che giocavano occasionalmente e non retribuiti per altre squadre.
Nella prima partita della “Wartime season”, nel 1940/41, Finney giocò per il PNE, composto da giocatori delle giovanili, contro un Liverpool composto da parecchi “Guest Players” tra i quali l’ex Northender Frank O’Donnell (passato all’Aston Villa) e due giovani destinati a diventare due leggende dei Reds, Bob Paisley e Billy Liddell.
La partita terminò 3-3 e Finney fu coinvolto in due dei tre gol dei giovani Whites, un grande e promettente inizio. Quei giovani, ed in particolare Finney, impressionarono tutti ed un giornale locale chiamò quella squadra “The Babes” (18 anni prima dei tragicamente famosi Busby Babes del Manchester United).
La prima partita in casa Finney non la giocò a Deepdale, che era diventato un centro militare durante il periodo bellico, ma al vicino Leyland Motors Ground (in totale il PNE ci giocò nove partite prima che Deepdale riaprì parzialmente l’8 febbraio 1941 per un match contro lo Sheffield United).
In quella stessa stagione Tom Finney vestì la maglia del PNE in occasione della League War Cup nella quale giocò tutte le partite segnando anche 4 gol contro Bolton, Tranmere e Manchester City.
Il PNE conquistò quella Coppa elimando Bury (6-5), Bolton (6-1), Tranmere Rovers (20-2), Manchester City (5-1) e Newcastle (2-0) prima di approdare alla Finale di Wembley.
La Finale contro l’Arsenal si giocò il 10 maggio 1941, ben 200 tifosi del PNE, nonostante il difficile periodo, accorsero fino a Londra; la partita terminò 1-1 e si rese necessario il replay.
Il replay si giocò il 31 maggio 1941 all’Ewood Park di Blackburn e il Preston vinse con il risultato di 2-1 grazie ad una doppietta di R. Beattie che portò sul 1-0 il North End e che regalò la vittoria segnando anche il secondo gol dopo il momentaneo pareggio dei Gunners.
La formazione del PNE era composta da

Fairbrother, Gallimore, Scott, Shankly, Smith, A. Beattie, Finney, McLaren, H. O’Donnell, R. Beattie, Dougal

Nell’Arsenal figurava un calciatore come Cliff Bastin, che dal 1929 segnava gol a valanghe per i Gunners.
Il North End conquistò addirittura il Double, per quanto potesse contare in un periodo del genere, vincendo anche la Northern Division composta da 36 squadre.
Anche in questa competizione Finney si mise in mostra meritandosi più volte gli applausi di Deepdale formando una coppia d’attacco micidiale con McLaren che segnò una tripletta nel 6-1 al Liverpool nella partita che diede il Titolo al PNE.
Occasionalmente cone Guest Player, Finney giocò con le maglie del Southampton, con il quale esordì nel dicembre del 1942 al The Dell perdendo per 3-1 contro l’Arsenal, e con quelle di Bolton e Newcastle.
Tom Finney rispose anche alla chiamata alle armi difendendo il proprio Paese combattendo in Egitto e in Italia.
La guerra ritardò l’inizio della carriera di Finney che potè esordire ufficialmente solo all’età di 24 anni quando i campionati ripresero nel 1946.


Nella stagione 1946/47 finalmente il football tornò alla normalità, la guerra era finita, aveva lasciato morte e dolore, ma l’Inghilterra voleva ripartire con orgoglio e per farlo una piccola parte la poteva avere anche lo sport che avrebbe riportato i tifosi negli stadi per distrarsi e cercare di divertirsi dopo tanto dolore.
La prima stagione dopo la guerra vide il Preston schierare parecchi nuovi giocatori, tra i quali, stavolta ufficialmente, anche Tom Finney che esordì il 31 agosto 1946 a Deepdale nella prima partita della stagione contro il Leeds United.
Il PNE si impose con il risultato di 3-2 e Finney segnò il suo primo gol ufficiale proprio il giorno del suo esordio e dopo lunghi sette anni senza calcio i tifosi scoprirono il nuovo talento, colui che poi sarebbe diventato leggenda.
In quel match combattuto fu il PNE a passare in vantaggio grazie al gol di un altro debuttante, McIntosh, servito da un assist proprio di Finney.
Il PNE trovò il raddoppio al 18° minuto con il primo gol con la maglia White di Tom Finney; dopo 25 minuti il Leeds accorciò le distanze, ma al 75° fu il veterano Dougal a riportare il North End in vantaggio di due gol. Nel finale gi ospiti trovarono il gol dell’inutile e definitivo 3-2.
Quella stagione vide il Preston NE terminare il campionato in settima posizione, mentre in FA Cup arrivò fino al Sesto Turno facendosi eliminare dal Charlton, vittorioso per 2-1, dopo aver eliminanto Northampton, Barnsley e Sheffield Wednesday.
In occasione della vittoria per 6-0 sul Barnsley, Finney segnò i suoi primi due gol in FA Cup, di cui uno su calcio di rigore.
Il Club era guidato ancora dal Chairman J.I. Taylor che era anche a capo dello staff tecnico.
I protagonisti di quella stagione furono senza dubbio Tom Finney, autore anche di 9 gol, e Willie McIntosh, bomber della squadra con 32 gol stagionali.
Il partner d’attacco nei tempi della guerra di Finney, McLaren, segnò 6 gol nelle 18 partite in cui venne impiegato.
In quella squadra figuravano ancora giocatori del calibro di Shankly, Mutch e Dougal anche se gli ultimi due, che al termine della stagione lasciarono il Club, vennero utilizzati molto poco.
Nella stagione successiva la squadra ottenne ancora buoni risultati classificandosi al settimo posto in campionato ed arrivando ancora al Sesto Turno di FA Cup.
Nelle foto storiche si nota che a partire da questa stagione sulle maglie bianche della divisa da gioco comparve il famoso logo del Club, rappresentato dall’Agnello con la croce e con la sigla PP.
Il trascinatore della squadra fu soprattutto Andy McLaren autore di 18 gol, ma anche McIntosh, 17 gol, e Finney, 14 gol, si confermarono ai livelli della stagione precedente.
Il cammino in FA Cup iniziò con la vittoria per 2-1 sul Milwall e proseguì con le vittorie su Portsmouth, 3-1, e Manchester City, 1-0.
Il 28 febbaio 1948 arrivò però l’eliminazione per mano del Manchester United, che terminò al secondo posto in classifica in campionato e che vinse poi quella FA Cup battendo in finale il Blackpool, che vinse per 4-1 ad Old Trafford.

Nella stagione 1948/49 arrivò la deludente ed inaspettata retrocessione; il PNE terminò incredibilmente il campionato al penultimo posto in classifica ed anche in FA Cup venne eliminato al Secondo Turno dal Leicester.
Questa fu l’ultima stagione prima del ritiro del leggendario Bill Shankly che giocò la sua 339° ed ultima presenza con il Club il 19 marzo 1949 in occasione del match contro il Sunderland e perso per 1-3 a Deepdale.
Una grande leggenda destinata a restare nel cuore dei tifosi e nella storia del Club.




Fu però anche la stagione d’esordio per Angus Morrison, un giocatore che si rivelerà importante per il PNE, e per Bobby Langton che impressionò subito diventando il miglior realizzatore della squadra con 12 centri.
Finney segnò sette gol, mentre McIntosh e McLaren non giocarono molte partite, segnarono poco e lasciarono il Club alla fine della stagione.
La stagione 1949/50 vide dei cambiamenti a livello societario con l’arrivo di un nuovo Chairman, N. Buck Esq. e di un manager, Will Scott.
Il Preston si classificò sesto non riuscendo ad ottenere la promozione ed in FA Cup venne eliminato al Terzo Turno dal Watford.
Brown con 13 gol fu il miglior marcatore, ma la stella della squadra era certamente Finney, autore di 11 gol, ed anche Angus Morrison si mise in mostra segnando 9 gol.
In questa stagione esordirono con la maglia dei Lilywhites Willie Cunningham, Tommy Docherty e Willie Forbes, tutti nomi da ricordare.

Nel 1950/51 l’ex giocatore del PNE, Jimmy Milne, entrò a far parte dello staff tecnico del manager Will Scott ed esordirono Charlie Wayman e Joe Marston.
Fu una stagione trionfale con il North End che conquistò il Titolo di Campione della Seconda Divisione conquistando 57 punti, 5 di vantaggio sul Manchester City, secondo.
La formazione tipo era composta da

Gooch, Cunningham, Scott, Docherty, Mattinson/Marston, Forbes, Finney, Horton, Wayman, Beattie, Morrison

Wayman fu il grande bomber realizzando 29 gol, seguito da Horton, 23, e da Finney, 13.
Horton ebbe anche il merito e l’onore di segnare il gol n. 3.000 nella storia del Club in campionato in occasione del match giocato il 7 ottobre 1950 a Luton contro gli Hatters e vinto 1-2.
Si stava costruendo un’ottima squadra che negli anni seguenti avrebbe fatto la storia, o almeno, ci sarebbe andata vicinissima.
Sotto la guida tecnica dell’ottimo duo formato da Scott e Milne, il Preston nella stagione del suo ritorno in Prima Divisione ottenne un ottimo settimo posto in classifica.
Fu ancora decisivo il bomber Charlie Wayman autore di 24 gol, ma grandi protagonisti furono anche questa volta Tom Finney, autore anche di 13 gol, e Angus Morrison, che realizzò 12 gol oltre a giocare bene  dimostrando il suo valore.


- LE VITTORIE MANCATE NEL '53 E NEL '54


In questa stagione vennero gettate le basi per quella successiva: il campionato della stagione 1952/53 passerà alla storia come uno dei più combattuti ed incerti e con un epilogo davvero sfortunato per il Preston North End.
Infatti il PNE sfiorò la grande impresa terminando al secondo posto dopo un testa a testa incredibile e durato per tutta la stagione con l’Arsenal che vinse il campionato soltanto grazie ad una media calcolata in base ai gol segnati e subiti.
Il campionato delle due squadre fu talmente equilibrato che entrambe le squadre ottennero 54 punti guadagnati attraverso 21 vittorie, 12 pareggi e 9 sconfitte, l'Arsenal segnò 97 reti subendone 64 per una differenza reti di +33, mentre il Pne segnò 85 gol subendone 60 per una differenza reti di +25.
La regola della differenza reti, però, non era ancora in vigore (sarebbe poi stata introdotta nel 1977) ed in questi casi si calcolava la media dei gol segnati e subiti: l'Arsenal ottenne una media di 1,516, mentre il Pne di 1,417.
I Gunners quindi vinsero il campionato grazie alla minima differenza a favore di 0,099.
L'Arsenal avrebbe conquistato il Titolo anche se fosse già stata presente la regola della differenza reti e con più facilità dato che aveva ottenuto una differenza reti nettamente migliore (+12) rispetto al Pne.
L'Arsenal si aggiudicò così il settimo Titolo della propria storia, un record a quei tempi, mentre il Preston non riuscì a vincere il suo terzo campionato dopo quelli vinti storicamente nelle prime stagioni del campionato inglese nel 1888-89 e nel 1889-90.
Le partite da ricordare sono soprattutto quelle delle ultime due appassionanti giornate: il 25 aprile 1953 si giocò a Deepdale la sfida proprio tra Preston ed Arsenal, mentre tra il 29 aprile ed il 1 maggio 1953 si giocò l'ultima decisiva giornata con il Pne impegnato fuoricasa contro il Derby County e con l'Arsenal che invece ospitava il Burnley ad Highbury.
Il 25 aprile 1953 fu dunque il grande giorno, in programma a Deepdale c'era il big match tra il Preston North End, secondo in classifica con 50 punti, e l'Arsenal che guidava la classifica con 52 punti.
L'attesa era ovviamente grandissima, l'Arsenal arrivava da uno 0-0 ottenuto contro il Cardiff City, mentre il Pne aveva battuto 2-0 il Manchester City.
A Deepdale erano presenti 39.537 spettatori.
Il Preston schierava la seguente formazione:

Thompson, Cunningham, Scott, Docherty, Marston, Dunn, Finney, Foster, Wayman, Baxter, Morrison

Il Preston vinse questo match per 2-0 grazie ai gol di Finney e Wayman e raggiunse clamorosamente, ad una giornata dal termine del campionato, la vetta della classifica a pari merito con l'Arsenal a quota 52 punti.
Tutto si sarebbe quindi deciso la giornata successiva.
Il Preston giocava il 29 aprile 1953 al Baseball Ground contro il Derby County e vinse 1-0 grazie ad un gol di Tom Finney.
L'Arsenal giocava invece il 1 maggio 1953 ad Highbury contro il Burnley, sesto in classifica, conoscendo già il risultato del Preston e sapendo quindi di dovere assolutamente vincere.
La partita iniziò male per i Gunners che dopo soli 3 minuti di gioco erano già in svantaggio a causa di un autogol di Mercer che deviò nella propria porta un cross di Stephenson.
A questo punto il Titolo era nelle mani del Preston, ma la reazione dei Gunners fu veemente e già nel corso del primo tempo ribaltarono il risultato a proprio favore portandosi addirittura sul 3-1 grazie ai gol di Forbes, Logie e del solito Lishman.
Nel secondo tempo gli ospiti segnarono il gol del 3-2 che però rimase il risultato finale dando la vittoria all'Arsenal che, come già detto, si aggiudicò il campionato proprio grazie alla media dei gol segnati e subiti favorevoli per soli 0,099.
Naturalmente fu una grandissima delusione per il Pne, anche se comunque questa resterà per sempre uno dei migliori campionati disputati dal Club.
Protagonisti assoluti di questa sensazionale stagione, nella quale il PNE venne eliminato dal Tottenham al Quarto Turno di FA Cup, furono ancora una volta Wayman, sempre capocannoniere con 26 gol realizzati, Finney, 19 gol, Morrison, 13 gol, oltre a Lewis, 14 gol, ed al nuovo acquisto Jimmy Baxter autore di 7 gol e di una stagione d’esordio convincente. Ma tra i migliori bisogna certamente segnalare anche Docherty, un difensore roccioso che contribuì notevolmente per permettere al North End di avere una delle migliori difese del campionato, seconda solo a quella del Burnley.
Non sono chiari i motivi per cui nel marzo 1953, nonostante l’ottimo rendimento della squadra, il manager Will Scott venne sostituito da Scott Symon.


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E si arrivò ad un’altra stagione storica per il Preston North End: 1953/54 significa Finale di FA Cup.
In campionato, dopo il precedente secondo posto, non andò bene, il PNE ottenne una deludente undicesima posizione in classifica, ma il percorso in FA Cup fu meraviglioso.
Guidati dal manager Symon e dal grande Jimmy Milne, Finney e compagni andarono ancora una volta vicini all’impresa, ma solo sfiorandola, la sfortuna o la bravura degli altri diedero purtroppo un’altra delusione ai tifosi Lilywhites anche se resterà sempre l’orgolglio di essere arrivati a Wembley a giocarsi la Finale contendendosela alla pari con il West Bromwich Albion che quell’anno in campionato si piazzò al secondo posto in classifica.
La corsa verso la Finale di Wembley iniziò dalla partita vinta al Baseball Ground il 9 gennaio 1954 contro il Derby County per 0-2 con i gol di Finney e Wayman.
Nel quarto turno arrivò un’altra vittoria esterna per 0-2 contro il Lincoln City grazie ai gol di Baxter e Wayman che in questa occasione segnò il suo 100° gol per il Club. La partita si disputò su un campo ghiacciato che condizionò la maggiore classe dei giocatori del PNE che riuscirono comunque ad avere la meglio dimostrando la propria superiorità.
Il quinto turno vide il PNE impegnato in casa, a Deepdale, contro l’Ipswich Town; il North End si sbarazzò degli avversari con un tennistico 6-1 grazie alle doppiette del solito Wayman e di Baxter, oltre ai gol di Finney e Morrison.
Nel sesto turno non fu per niente facile ed il PNE, per avere la meglio del Leicester City, ebbe bisogno addirittura di due replay: nella prima partita, giocata a Leicester, infatti , le squadre pareggiarono 1-1 con il gol di Morrison pareggiato nel finale da una punizione dalla lunga distanza di Jackson.
Il primo replay si giocò a Deepdale ed anche in questo caso il risultato fu di parità, questa volta per 2-2 con i gol del Pne siglati da Wayman e Morrison sempre in rimonta.
Il secondo replay si giocò sul campo neutro di Hillsborough, a Sheffield, con il North End che riuscì finalmente ad avere la meglio sugli avversari vincendo per 3-1. Il PNE si portò sul 2-0 con Baxter e Foster, ma il Leicester accorciò le distanze con Rowley in dubbia posizione di fuorigioco. Ci pensò però Finney a spezzare finalmente l’equilibrio segnando il gol del definitvo 3-1 che chiuse il match.
Si arrivò così alla semifinale, l’avversario lo Sheffield Wednesday; la partita si giocò al Maine Road di Manchester e il North End giocò una partita spettacolare nella quale avrebbe potuto segnare molti più gol. Assoluto protagonista fu Finney che regalò grandi giocate e gli assist decisivi per i gol di Wayman e Baxter. Un dato significativo fu il conteggio dei corner battuti dalle due squadre: 23 il PNE e 1 soltanto il Wednesday. Ad assistere a questa partita accorsero 75.213 persone.
Il PNE aveva finalmente raggiunto il sogno di andare a Wembley, l’avversario sarebbe stato il West Bromwich Albion che in semifinale aveva avuto la meglio sul Port Vale.

La Finale si giocò sabato 1 maggio 1954 in un Wembley gremito, 100.000 spettatori, molti dei quali accorsero da Preston invadendo Londra con il loro entusiasmo.
Arrivò il momento dell’ingresso in campo, I due Capitani, Tom Finney per il PNE e Len Millard per il WBA, guidarono le squadre verso il centrocampo dove incontrarono e strinsero la mano alla Regina Madre alla quale presentarono ogni membro delle relative squadre.
Il pubblico cominciò a cantare “Abide with me” con grande partecipazione creando un’atmosfera davvero favolosa.
Per ragioni di salute non potè partecipare a questa giornata memorabile Mr James I. Taylor, il Chairman del North End, sostituito dalla moglie.
La formazione schierata da Symon era la seguente:

Thompson, Cunningham, Walton, Docherty, Marston, Forbes, Finney, Foster, Wayman, Baxter, Morrison

Tra le file del WBA l’attaccante Allen era il giocatore più pericoloso che aveva portato con la sua doppietta contro il Port Vale in Finale I Baggies, e che giocò tra il 1950 e il 1961 per questo Club segnando qualcosa come 208 reti.
La stretta di mano fra i due Capitani e poi l’arbitro, A. Luty, diede inizio al match!
La partita fu assolutamente spettacolare e colma di emozioni; il WBA vinse per 3-2 dopo una lotta intensa contro un avversario deciso a non arrendersi mai.
I Lilywhites combatterono fino alla fine e si dovettero arrendere soltanto all’87° minuto quando Griffin segnò il gol decisivo a favore dei Baggies.
Il match fu sin dai primi minuti molto combattuto con entrambe le squadre molto intraprendenti, ma fu il WBA a passare in vantaggio al 21° minuto di gioco con il bomber Allen che dopo essersi liberato della marcatura di Cunningham battè Thompson.
Il Pne riuscì però a reagire immediatamente.. palla al centro, azione dei Lilywhites che portò al gol Morrison al 22° minuto, fu l’1-1, risultato con cui terminò il primo tempo.
Dopo l’intervallo le squadre tornarono in campo decise a prendersi la vittoria ed al 51° il North End realizzò il gol del sorpasso con una bellissima conclusione al volo di Wayman sulla quale il portiere avversario non potè nulla.
Il gol di Wayman arrivò però con il giocatore in dubbia posizione di fuorigioco, ancora oggi rimane il dubbio, ma la sensazione è proprio quella di una posizione irregolare.
Per il bomber del North End si trattò in ogni caso del sesto gol in questa competizione, un gol in ogni turno, anche se non in ogni partita (non segnò in due delle tre partite giocate contro il Leicester).
Fu ovviamente una grande gioia per la squadra e per i tifosi accorsi da Preston, ma durò soltanto dodici minuti dato che al 63° ancora Allen segnò per il WBA grazie ad un calcio di rigore assegnato a causa di un fallo commesso all’interno della propria area di rigore da Docherty ai danni di Barlow.
Con ancora circa trenta minuti da giocare e con il punteggio in equilibrio le due squadre lottarono alla ricerca del gol; galvanizzati dal gol del pareggio i Baggies cercarono subito di sfruttare il momento, ma la difesa del Preston si comportò molto bene impedendo agli attaccanti avversari di rendersi pericolosi.
Ma fu il portiere del WBA, Sanders, a rendersi protagonista di una grande parata su una conclusione di Foster.
Le speranze del North End però purtroppo terminarono all’87° minuto, a pochi minuti dal termine dei tempi regolamentari, quando Griffin tagliò dalla fascia verso il centro del campo e scoccò un tiro veloce e obliquo che non lasciò speranze a Thompson.
Fu il gol del definitivo 3-2 che permise al West Bromwich Albion di conquistare la FA CUP tra la grande gioia dei suoi tifosi.
La delusione per i giocatori del Preston fu davvero grande, per molti questa era la partita della vita, l’emozione forse condizionò la prestazione di alcuni di loro ed anche di Finney, il giocatore più talentuoso che però in questa partita non riuscì ad avere una buona prestazione.



Per il Club e per i tifosi quella giornata fu comunque una festa, il raggiungimento della finale, la partita a Wembley, furono comunque motivo di soddisfazione ed orgoglio.
La sera stessa all’Hotel Savoy la squadra cenò e brindò nonostante la sconfitta, la delusione era forte, ma il fatto di averci provato e di essere andati così vicini a conquistare la FA CUP colmarono comunque di orgoglio Finney e tutti gli altri giocatori.
Il giorno del ritorno a casa fu incredibile: a Preston la squadra venne accolta come se avesse vinto il trofeo e i giocatori trattati come degli eroi.
I giocatori vennero accolti ufficialmente in Market Square e poi con un bus scoperto girarono le vie della città salutando e ringraziando le folle di tifosi accorsi per salutare i loro eroi.
I negozi erano addobbati a festa, la banda accolse con la musica la squadra, le strade erano colme di tifosi in festa e venne organizzato anche un buffet per i giocatori, un vero giorno di festa, una festa nonostante la sconfitta.
Fu una stagione comunque positiva, Wayman fu il capocannoniere della squadra con 32 gol, Baxter ne segnò 20, Foster 16 e Finney, probabilmente il migliore, ne segnò 14.
Finney venne anche premiato come Giocatore dell’Anno dalla Football Association.

Finney, Tom Finney e quella foto, adesso sì che riconosco un grande campione in quella foto, adesso sì che si può capire perché hanno pure costruito una statua.

Nella stagione 1954/55 venne assunto un nuovo manager, Frank Hill, ma i risultati non furono all’altezza delle aspettative, la squadra terminò in quattordicesima posizione ed in FA Cup venne eliminata al Quarto Turno dal Sunderland.
Il protagonista e goleador della squadra fu Jimmy Baxter, autore di 17 gol, mentre Wayman, che al termine della stagione lasciò il North End dopo aver segnato 117 gol tra il 1950 e il 1955, giocò solo 6 partite, senza però perdere il vizio del gol, segnandone 6.
Anche la stagione 1955/56 non fu esaltante, anzi, fu negativa con il PNE che terminò al diciannovesimo posto in classifica rischiando la retrocessione e che venne eliminato già al Terzo Turno di FA Cup.
Si segnalarono comunque il solito Tom Finney, ma anche il nuovo acquisto Tommy Thompson che con i suoi 23 gol in campionato aiutò la squadra ad ottenere la salvezza.
Al termine della stagione il manager Hill venne licenziato ed al suo posto venne assunto Cliff Britton.
La stagione seguente, sotto la guida tecnica di Britton, fu a dir poco esaltante: il PNE potè contare su uno straordinario Tom Finney, votato al termine della stagione come Calciatore dell’Anno dalla “Football Writers’” diventando il primo calciatore a ricevere il premio per due volte, e sui gol, 29 stagionali, di Tommy Thompson, ottenendo un fantastico terzo posto in classifica e raggiungendo il 5° Turno di FA Cup.
Fu proprio in questa stagione, nella partira del 25 agosto 1956 giocata e persa per 1-0 a Stamford Bridge contro il Chelsea, che Tom Finney calciò quella palla in un pomeriggio piovoso a Londra.
La foto, ecco, è qui che tutto si ricollega, Finney calcia quella palla in mezzo ad una pozza d’acqua e viene immortalato in una foto diventata storica trasformata poi addirittura in una statua 48 anni dopo, il 31 luglio 2004, posta sul piazzale di Deepdale.





In campionato i ragazzi di Britton conquistarono 56 punti, gli stessi del Tottenham classificatosi secondo soltanto grazie alla migliore media gol, 8 in meno rispetto al grande Manchester United di quei tempi che si laureò Campione di Inghilterra guidato dal leggendario Matt Busby e schierando giovani fuoriclasse come Duncan Edwards e Bobby Charlton.
In FA Cup il PNE eliminò al Terzo Turno lo Sheffield Wednesday, ma solo dopo tre sfide: la prima, giocata a Deepdale, terminò in parità con il risultato di 0-0, il primo replay si giocò ad Hillsborough e terminò 2-2 dopo i tempi supplementari con i gol di Finney e Taylor per i Lilywhites.
Il secondo replay si giocò al Goodison Park di Liverpool e il PNE prevalse questa volta nettamente sconfiggendo le OWLS con un perentorio 5-1 grazie ai gol di O’Farrell, Thompson (2), Baxter e Taylor.
Al Quarto Turno il PNE si sbarazzò del Bristol Rovers vincendo a Bristol con il risultato di 1-4, in gol Dagger, Taylor e Finney, autore di una doppietta.
Nel Quinto Turno a Deepdale andò di scena un’emozionante e combattuta gara contro l’Arsenal: finì 3-3, grande protagonista il solito Finney che segnò una doppietta, mentre ilterzo gol fu realizzato da Thompson.
Nel replay ad Highbury però l’Arsenal vinse per 2-1, gol di Dagger per il PNE, eliminando i Lilywhites impedendo il raggiungimento dei Quarti di Finale.
Al termine della stagione Angus Morrison lasciò il Preston dopo 262 presenze e 70 gol.

La stagione 1957/58 vide ancora un North End assoluto protagonista che si piazzò al secondo posto in classifica alle spalle del Wolverhampton Campione che conquistò 5 punti in più rispetto ai Lilywhites. In FA Cup le cose andarono male con l’eliminazione al Terzo Turno per mano del Bolton.
Quella stagione verrà ricordata per sempre, però e purtroppo, per la tragedia di Monaco di Baviera nella quale il 6 febbraio 1958 l’areo che trasportava la squadra del Manchester United di ritorno da una partita giocata a Belgrado contro la Stella Rossa si schiantò.
Persero tragicamente la vita 23 dei 44 passeggeri tra i quali anche alcuni giovani calciatori di quella squadra che veniva soprannominata “The Busby Babes”, Geoff Bent, Roger Byrne, Eddie Colman, Duncan Edwards, Mark Jones, David Pegg, Tommy Taylor, Liam 'Billy' Whelan.
Una tragedia che sconvolse tutto il Paese e il mondo del calcio e che condizionò inevitabilmente quella stagione con il forte Manchester United che si classificò soltanto al nono posto della classifica dopo aver perso gran parte della squadra e giocando in uno stato d’animo di dolore.
Per il Preston fu comunque la conferma di essere una grande squadra, un gruppo di giocatori che forse avrebbe meritato di consacrarsi vincendo qualcosa.
In quella stagione si segnalarono i soliti Thompson, autore di 34 gol, record per il PNE in Prima Divisione, e Finney, autore di 14 gol.
Fu l’ultima stagione di un altro grande campione nella storia del Club, Tommy Docherty che giocò la sua ultima partita il 26 aprile 1958 in una vittoria per 3-0 contro l’Arsenal.
Docherty resterà nella storia e sarà uno dei giocatori con maggiori presenze per il Club, 349, attualmente al sedicesimo posto di questa particolare classifica, collezionate tra il 1950 e il 1958.
Nella stagione seguente arrivò un dodicesimo posto in classifica ed una eliminazione al Quinto Turno di FA Cup dopo un doppio replay contro il Bolton.
Il PNE eliminò Derby County (2-2/4-2) e Bradford City (3-2) prima di venire eliminato dai Trotters dopo due pareggi, 2-2 a Bolton e 1-1 a Deepdale, e la sconfitta per 1-0 sul campo neutro di Ewood Park a Blackburn.
Il capocannoniere stagionale fu ancora una volta Thompson, 21 gol, seguito da Hatsell, 18 gol.
Alla fine della stagione due giocatori importanti come Baxter e Mattinson lasciarono il Club, mentre nel corso della stessa aveva fatto il suo esordio Jim Smith, un giocatore che avrebbe poi collezionato 357 presenze con il PNE.


- IL RITIRO DI FINNEY, GLI ANNI '60 E LA FINALE DI FA CUP DEL 1964

La stagione 1959/60 fu storica: il PNE si classificò nono e raggiunse il Sesto Turno di FA Cup, ma quello per cui verrà per sempre ricordata è che fu l’ultima di Tom Finney.
All’età di 38 anni Tom Finney si ritirò dal football.
Una leggenda vera nella storia del Preston North End, ma anche del fooball inglese.
In quella stagione Finney giocò comunque da protagonista e fu il miglior marcatore stagionale con 21 gol segnati, seguito da Thompson, autore di 14 gol.
In Fa Cup il PNE eliminò Stoke City (1-1/3-1), Bristol Rovers (3-3/5-1) e Brighton (2-1), ma venne poi eliminato nei Quarti di Finale dall’Aston Villa che il 12 marzo 1960 a Villa Park si impose con il risultato di 2-0.
Giocò la sua ultima partita il 30 aprile 1960 a Deepdale davanti a 29.781 persone commosse e contro il Luton Town.
Il PNE vinse 2-0 grazie ai gol di Smith e Alston, ma il vero protagonista fu Finney che al termine del match salutò compagni e tifosi con un emozionante e commovente discorso di addio e di ringraziamento attraverso un microfono.



Era la fine di una carriera straordinaria durante la quale Tom Finney giocò per il Preston North End per 14 anni, dal 1946 al 1960 collezionando 472 presenze e segnando 210 gol.
Il numero di presenze non è un record, Finney risulta “soltanto” al sesto posto di questa classifica, ma si deve considerare che la sua carriera ufficiale iniziò tardi, a 24 anni, a causa della Guerra.
E’ un record assoluto, invece, il numero di gol segnati, ben 210, il miglior marcatore nella storia del PNE, davanti a Tommy Roberts (180) e Alex Bruce (171).
Ma oltre alle statistiche quello che conta era l’amore che Finney dimostrò nell’arco di tutta la sua carriera, ed ancora fino ad oggi nel corso della sua vita, verso il suo Club, rimanendo sempre fedele al Preston North End, giocando con esso anche in Seconda Divisione, rinunciando offerte forse migliori e di Club con i quali avrebbe potuto vincere qualcosa di importante.
Di certo ci fu un’offerta da parte del Palermo, squadra italiana, nel 1952, che però non offrì quanto il Preston richiedeva.
Finney ci andò vicino a vincere con il PNE.. nel 1952/53 il campionato sfuggì solo per la media gol inferiore rispetto a quella dell’Arsenal e nel 1954 la Finale di FA Cup fu persa contro il WBA dopo un 3-2 combattuto.
Ma le vittorie non sono tutto, Tom Finney, in seguito Sir Tom Finney (Titolo ricevuto per meriti sportivi a Buckingham Palace il 17 febbraio 1998), dimostrò sempre attaccamento alla squadra della sua città, diventandone una leggenda amata  e rispettata ancora oggi.



Oltre al Preston ci fu solo la Nazionale Inglese per la quale giocò 76 volte segnando 30 gol tra il 1946 e il 1958, esordendo nel settembre 1946 al Windsor Park di Belfast in un match che vide l’Inghilterra battere per 7-2 l’Irlanda del Nortd e nel quale Finney segnò un gol.
Gol all’esordio in Nazionale, proprio come fece anche con la maglia del PNE.
Qualche giorno dopo l’Inghilterra vinse 0-1 a Dublino contro la Repubblica di Irlanda con il gol decisivo realizzato proprio da Finney.
Finney giocò i Campionati del Mondo nel 1950 in Brasile esordendo nella vittoria sul Cile per 2-0, nel 1954 in Svizzera e nel 1958 in Svezia quando nel 2-2 contro l’Unione Sovietica segnò il suo 29° gol pwe l’Inghilterra diventando, in quel momento, il miglior realizzatore nella storia della Nazionale.
Nell’ottobre 1958 segnò il suo 30° ed ultimo gol per l’Inghilterra contro l’Irlanda del Nord.
La sua ultima partita con la maglia dei Tre Leoni si giocò sempre nell’ottobre 1958 a Wembley proprio contro l’Unione Sovietica, l’Inghilterra vinse 5-0 e Nat Lofthouse, giocatore del Bolton, segnò il suo 30° gol eguagliando in quel momento il record di Finney.
Il 26 settembre 1960 venne organizzato a Deepdale un testimonial match per salutare Finney; si affrontarono una selezione composta da All Stars ed una composta da giocatori del PNE. Tra le All Stars figuravano Bert Trautman (portiere), Jimmy Armfield, Nat Lofthouse, Alex Parker, Wilf Mannion, Billy Liddell, Bill Shankly, Stan Matthews, Stan Mortensen, Neil Franklin e Billy Wright, ma l’ospite d’onore, anzi, il padrone di casa, il protagonista fu lui, Tom Finney, la Leggenda del Preston North End.
Nell’undici del PNE figuravano invece Else, Cunningham, Walton, Docherty, Dunn, Baxter, Thompson, McIlroy, Douglas, Mitchell ed ovviamente Finney.
Nell’agosto 1963, all’età di 41 anni, venne convinto dal manager della squadra Nordirlandese del Distillery a giocare una partita con il Club valevole per la Coppa Europea della stagione 1963/64 contro i Campioni in carica del Benfica.
La partita si giocò al Windsor Park di Belfast il 25 settembre 1963 e il Distillery riuscì a fermare i portoghesi in uno spettacolare pareggio per 3-3 nel quale Finney deliziò il pubblico con grandi giocate. Purtroppo per i nordirlandesi Finney non giocò la partita di ritorno a Lisbona che li vide sconfitti.
Finney sarebbe poi per sempre rimasto legato al Preston North End diventandone anche il Presidente tra il 2007 e il 2008.

La prima stagione senza Finney fu traumatica e il North End terminò ultimo in classifica venendo così retrocesso in Seconda Divisione.
In Fa Cup il PNE venne eliminato al Quarto Turno dallo Swansea, ma questa partita fu comunque importante perché segnò l’esordio del giovane portiere Alan Kelly che sostituì in quell’occasione (e successivamente in altre due partite di campionato contro Sheffield Wed. e Tottenham) il titolare Else. La partita finì con la vittoria dei gallesi per 2-1, ma rimarrà comunque per sempre nella storia del Club.
Quella fu infatti la prima delle 511 presenze del portire irlandese nel Preston North End, il record assoluto, collezionate tra il 1960 e il 1973.
Un altro esordio importante fu quello di Alan Spavin che debuttò il 30 agosto 1960 a Deepdale contro l’Arsenal in una partita vinta per 2-0 e nella quale l’attaccante segnò anche il suo primo gol per il Club.
Anche Spavin diventerà un recordman del Club totalizzando 484 presenze tra il 1960 e il 1974, terzo alle spalle proprio di Kelly e di Cunningham, suo compagno di squadra in questa stagione.
Fu la stagione d’esordio anche per George Ross, prima partita giocata a Deepdale il 26 dicembre 1960 contro il Nottingham Forest e persa 0-1. Per Ross saranno 438 le presenze con il PNE.
Giocò invece la sua ultima partita con il PNE, Joe Walton, 435 presenze, tra il 1948 e il 1961.
Questa stagione segnò anche l’assunzione nel ruolo di manager dell’ex giocatore del PNE, Jimmy Milne che sostituì nell’aprile  1961 Cliff Britton.
Arrivarono stagioni difficili in Second Division ottenendo il decimo e il diciassettesimo posto in classifica prima del terzo posto della stagione 1963/64.
Nella stagione 1961/62 comunque il North End fu protagonista di un’ottima corsa in FA Cup interrotta ai Quarti di Finale per mano del Manchester United dopo un replay.
Vennero eliminati, partendo dal Primo Turno, Aldershot (3-1), Swindon (3-1), Rotherham (0-0/0-3), Watford (3-2), Weymouth (2-0) ed addirittura Liverpool guidato proprio da Bill Shankly che in quella stagione vinse il campionato di Second Division.
Contro i Reds dopo due partite terminate 0-0, fu decisivo l’1-0 nel secondo replay giocato il 26 febbraio 1962 ad Old Trafford ottenuto grazie al gol di Thompson.
L’eliminazione contro il Manchester United arrivò al replay, dopo lo 0-0 di Deepdale, quando i Red Devils vinsero ad Old Trafford il 14 marzo 1962 per 2-1, il gol del PNE fu segnato da Spavin.
La stagione 1962/63 vide l’esordio di Nobby Lawton, che collezionerà 143 presenze per il Club, ma soprattutto l’ultimo match giocato con la maglia White dal leggendario Willie Cunningham.
Il difensore giocò la sua ultima partita il 6 maggio 1963 a Cardiff contro il Cardiff City , match che terminò 1-1 con gol proprio di Lawton.
Cunningham vestì la maglia del Preston North End per 487 volte da quel lontano 24 agosto 1949 sino a quel 6 maggio 1963, ben 14 anni dedicati al Club diventando il secondo in fatto di record di presenze, dietro soltanto ad Alan Kelly.


In quella stagione ci fu anche un cambio dirigenziale con J.H. Ingham che prese il posto dello storico N. Buck, in carica dal 1949.

La stagione 1963/64 fu entusiasmante: il Pne mancò per poco la promozione ottenendo il terzo posto in classifica alle spalle di Leeds e Sunderland, ma soprattutto raggiunse la Finale di FA Cup, purtroppo persa contro il West Ham.
Fu una cavalcata entusiasmante e il PNE, squadra militante in Second Division, arrivò a contendersi la Coppa contro una squadra di First Division come gli Hammers londinesi che schieravano il leggendario Booby Moore oltre a Hurst e Peters, tre giocatori che sarebbero diventati Campioni del Mondo con la Nazionale Inglese nel 1966.
Il percorso del North End iniziò dal Secondo Turno eliminando il Newcastle a St.James Park vincendo 0-3.
Nel turno successivo il PNE eliminò il Nottingham Forest pareggiando 0-0 al City Ground per poi vincere il replay a Deepdale dopo i tempi supplementari grazie al gol del definitivo 1-0 realizzato da Kendall.
Al quarto turno servì un altro replay per avere la meglio sul Bolton; in trasferta finì 2-2, doppietta di Dawson, a Deepdale il PNE vinse il replay per 2-1 con i gol di Lawton e Dawson.
Nel febbraio 1964 si spense purtroppo il Chairman  J.H. Ingham al quale succedette A. Harrison.
Nel quinto e sesto turno vennero eliminati Carlisle, 1-0 a Deepdale con gol di Spavin, e Oxford United, al Cowley Barracks davanti a 22.750 spettatori, record per questo stadio, vincendo per 2-1 grazie ai gol di Godfrey e di Dawson.
Il 14 marzo 1964 si giocò al Villa Park di Birmingham la semifinale contro i gallesi dello Swansea Town davanti a 68.000 spettatori.
Lo Swansea, che come il PNE militava in Second Division, passò in vantaggio al 44° minuto con il gol di McLaughlin. Nel secondo tempo però arrivò la reazione dei Lilywhites che rimontarono pareggiando al 54° minuto grazie ad un calcio di rigore trasformato dal solito Dawson e passando in vantaggio al 75° minuto con il gol decisivo di Singleton che fissò il risultato sul 2-1.
Nell’altra semifinale il West Ham sconfisse all’Hillsborough il Manchester United con il risultato di 3-1 con doppietta di Boyce e gol di Hurst.

L’attesissima Finale si giocò il 2 maggio 1964 a Wembley dove arrivarono 100.000 spettatori.


Jimmy Milne schierò la formazione tipo mandando in campo

Kelly, Ross, Smith, Lawton, Singleton, Kendall, Wilson, Ashworth, Dawson, Spavin, Holden.

Come 10 anni prima, nel 1954, il Preston vide sfuggire il sogno perdendo 3-2 un match combattuto e nel quale i ragazzi di Milne erano stati in vantaggio per due volte facendosi rimonare.
Infatti il Preston NE passò a sorpresa in vataggio già dopo 10 minuti di gioco con il gol di Holden, ma il West Ham pareggiò dopo soli 2 minuti con Sissons.
Pochi minuti prima della fine del primo tempo, esattamente al 43°, Dawson segnò il suo sesto gol nella competizione regalando il momentaneo 2-1.
Nella ripresa però il West Ham reagì e trovò il gol del pareggio al 69° con il bomber Hurst.
La partita continuò ad essere avvincente e sembrava ormai indirizzata verso i tempi supplementari quando, però, al 90° minuto arrivò la beffa per il North End.
Infatti Boyce segnò il gol del 3-2 e della vittoria per gli Hammers; il Capitano Bobby Moore alzò al cielo la FA Cup per la prima volta nella storia del West Ham United.
Per il Preston North End fu l’ennesima delusione; si trattò della sesta Finale di FA Cup, ma le vittorie restarono soltanto due, quelle del 1889 e del 1938.



Fu in ogni caso una grande stagione, un epilogo doloroso che però non può rovinare quanto di buono fatto dalla squadra di Jimmy Milne.
Alex Dawson spinse con i suoi gol la squadra fino alla Finale di FA Cup e segnò un totale di 30 gol stagionali, ma grande protagonista fu anche Nobby Lawton.
Seguirono stagioni deludenti durante le quali il Preston non riuscì mai ad ottenere posizionamenti che potessero far sperare nella promozione ed, anzi, al termine della stagione 1969/70 arrivò addirittura la retrocessione in Division Three.
Anche in FA Cup non arrivarono risultati entusiasmanti a parte il raggiungimento del Sesto Turno nella stagione 1965/66 quando il PNE, spinto dai gol di Dawson, eliminò Charlton (3-2), Bolton (1-1/3-2), Tottenham (2-1) prima di arrendersi dopo il replay al Manchester United; il primo match a Deepdale terminò 1-1, ma ad Old Trafford lo United vinse 3-1.
In quella stessa stagione il PNE raggiunse anche il Quarto Turno in League Cup eliminando Plymouth (1-0) e Huddersfield (1-0), ma perdendo contro il Grimsby (0-4).
L’avventura di Jimmy Milne alla guida del PNE terminò nel novembre 1966 quando venne sostituito da Bobby Seith.
Al termine della stagione 1966/67 il bomber Alex Dawson terminò la sua esperienza con il Preston dopo aver segnato 132 gol tra il 1961 e il 1967, diventando il quarto miglior marcatore nella storia del Club. Il suo ultimo gol lo segnò il 14 gennaio 1967 a Deepdale contro il Portsmouth regalando una vittoria per 1-0 ai Whites.
Nella stagione 1967/68 esordì con il PNE lo scozzese Archie Gemmill che giocò tre stagioni a Deepdale e che divenne poi un giocatore importante soprattutto con la magia del Derby County.
Il suo esordio avvenne il 23 agosto 1967 a Carrow Road contro il Norwich quando entrò come sostituto segnando un gol nella vittoria per 1-3.
Il leggendario portiere Alan Kelly venne eletto miglior giocatore dell’anno.
Nel corso della stagione 1968/69 cambiò il Chairman con T.C. Nicholson JP che si insediò al posto di A. Harrison.
Al termine di questa stagione Jim Smith lasciò il Club dopo aver collezionato 357 presenze, Jim McNab venne eletto miglior giocatore della stagione, mentre Irvine fu il capocannoniere con 20 gol stagionali.


- GLI ANNI '70


Come detto nel 1970 arrivò la retrocessione in Division Three, il PNE arrivò ultimo in classifica conquistando solo 28 punti.
Segnò pochi gol tanto che il capocannoniere stagionale fu Gemmill, autore di soli 6 gol. Cranston invece fu il miglior giocatore della stagione.
La nuova stagione, 1970/71 doveva essere quella del riscatto e la dirigenza decise di affidarsi ad un nuovo manager, Alan Ball.
Ball, proveniente dall’Halifax Town e padre di Alan Ball Jr, Campione del Mondo con l’Inghilterra nel 1966, verrà ricordato dai tifosi del PNE principalmente per due motivi: innanzitutto in quella stagione riportò la squadra a vincere il campionato ottenendo immediatamente il ritorno in Division Two, ma anche per aver definito i tifosi del Preston i migliori, chiamandoli “The Gentry”.
Questa definizione piacque molto ai tifosi e si è protratta sino ai giorni nostri dato che in certi periodi la tifoseria organizza annualmente il “Gentry Day”, giorno in cui vengono ricordate le persone con affinità con il Club scomparse in quel determinato anno.

                  

Guidato dai gol di Ingram, 24 stagionali, Ham, 11, ed Heppolette, 9, il Preston conquistò il campionato guadagnando 61 punti contro i 60 del Fulham, sconfitto a Craven Cottage per 0-1 in una sfida decisiva della penultima giornata con gol di Heppolette che con un colpo di testa in tuffo sfruttò al meglio un cross di Clark.
Fu una vittoria decisiva che permise al PNE di sorpassare il favorito Fulham che aveva comandato la classifica per 24 giornate.
Prima di questo match i Cottagers guidavano la classifica con 60 punti, il Preston seguiva a quota 57, ma , a differenza dei rivali, dopo questa partita ne avrebbe avuta a disposizione un’altra in casa contro il Rotherham. Fu quindi essenziale vincere al Craven Cottage per poi tentare il sorpasso battendo i Millers nella giornata successiva.
E così quel 4 maggio 1971 a Deepdale ci si giocava il primato in classifica, con il PNE a quota 59 punti ed il Fulham che aveva già terminato il campionato con 60 punti.
Accorsero 28.224 spettatori a spingere i Northenders di Alan Ball alla vittoria; fu un 3-0 netto con il gol di Clark e la doppietta di Spavin, il grande storico goleador che nel momento decisivo non tradì.
Arrivò così l’insperato sorpasso ai danni del Fulham proprio nell’ultima giornata che regalò il Titolo al Preston North End.




Nelle Coppe Nazionali le cose non andarono bene, in League Cup arrivò l’eliminazione al Terzo Turno contro il WBA, mentre in FA Cup si uscì giò al Primo Turno dopo il replay contro il Chester.
Spavin venne eletto miglior giocatore della stagione di una squadra che poteva contare su altre due leggende del Club come Alan Kelly e George Ross.
Il ritorno in Second Division non fu semplice e nella stagione successiva il PNE si classificò al diciottesimo posto, ma fece bene in League Cup arrivando al Quarto Turno eliminando Barrow, Tranmere e Watford prima di venire estromesso dal Tottenham dopo aver pareggiato 1-1 a White Hart Lane e perso il replay a Deepdale per 1-2.
Da segnalare il debutto del giovane attaccante Alex Bruce che avvenne nell’ultima giornata di campionato contro lo Swindon Town il 1 maggio 1972 in un match terminato 2-2.
Nella stagione 1972/73 il PNE lottò per non retrocedere, ma riuscì a salvarsi anche grazie ai gol di Alex Bruce, capocannoniere della squadra con 13 gol realizzati, ed alle prestazioni di McNab, eletto miglior giocatore dell’anno.
Il manager Alan Ball venne sostituito, probabilmente a causa dell’andamento negativo del campionato, nel febbraio 1973 da un allenatore provvisorio, Frank Lord, che guidò la squadra fino al termine della stagione.
Fu l’ultima stagione del leggendario portiere irlandese Alan Kelly che giocò la sua 513° ed ultima partita il 28 aprile 1973 a Deepdale contro il Burnley in un match terminato 1-1 e giocato davanti a ben 21.550 spettatori, tantissimi per gli standard di quella stagione, accorsi per dare il loro saluto e ringraziamento ad una delle più grandi leggende del Club.
Alan Kelly giocò per il PNE dal 1961 al 1973 dedicando al Club tutta la sua carriera e detiene ancora oggi il record assoluto di presenze.
Al leggendario portiere è dedicata una via di Preston che porta allo stadio, la Alan Kelly Walk, un muro esterno di Deepdale sul quale è posta una sua foto per ricordare la sua morte, avvenuta il 20 maggio 2009, contornata da mattonelle blu con dediche dei tifosi ed infine il settore denominato Alan Kelly Stand, la terrace dove siedono i tifosi più caldi del North End.



La stagione 1973/74 iniziò con cambiamenti importanti: nuovo Chairman, A.R. W. Jones JP e nuovo manager, il grande Bobby Charlton.
Charlton, una vita al Manchester United con 758 presenze e 249 gol tra il 1956 e il 1973 (sopravvissuto al disastro aereo del 1958) e Campione del Mondo con l’Inghilterra nel 1966, con la quale giocò 106 partite segnando 49 gol (sorpassando il precedente record di Finney), decise di finire la sua gloriosa carriera da calciatore ed iniziare quella da manager proprio a Deepdale.
Charlton portò con sé l’ex compagno di squadra al Man Utd, Nobby Stiles, che ebbe il doppio ruolo di coach e giocatore.
Le cose però andarono decisamente male, il PNE terminò in penultima posizione retrocedendo e venne anche penalizzato di un punto per aver schierato un giocatore non eleggibile.
Anche nelle Coppe la stagione fu negativa con eliminazioni dopo le prime partite giocate in entrambe le competizioni.
Fu l’ultima stagione al PNE per McNab, mentre Alan Spavin si trasferì al termine della stagione in America.
Nella stagione 1974/75 Bobby Charlton assunse l’incarico di giocatore/allenatore tornando quindi a calcare i campi di calcio dopo un anno di inattività, anche se solo fino alla fine del mese di marzo.
Collezionò comunque 38 presenze segnando 10 gol stagionali, esordì il 17 agosto 1974 a Deepdale contro il Plymouth, segnò il suo primo gol con il Nort End contro il Walsall nella vittoria a Deepdale per 3-2 del 31 agosto 1974, mentre il gol che segnò contro il Bury a Deepdale il 3 settembre 1974 fu il gol n. 200 della sua carriera in partite di campionato.
L’ultimo gol lo segnò il 18 marzo 1975 a Plymouth, mentre l’ultima partita la giocò il 29 marzo 1975 al Vale Park contro il Port Vale.


In quella stagione non c’era Alex Bruce che andò a giocare per una stagione al Newcastle per poi tornare a Deepdale in quella successiva. I migliori marcatori furono Holden  (22 gol) e Elwiss (13 gol), miglior giocatore della stagione.
Nel ruolo di portiere esordì Roy Tunks che sarebbe diventato tra i giocatori con più presenze nella storia del Club.
Nonostante le premesse la stagione non andò come si auspicava e il North End ottenne soltanto il nono posto in classifica.
Una curiosità fu l’utilizzo per la prima volta di pantaloncini bianchi e non navy (che continuarono ad essere bianchi fino al 1981) e la sostituzione del classico logo con l’agnello  con la scritta P.N.E.
La stagione seguente cominciò con le clamorose dimissioni di Charlton a causa di disaccordi con la dirigenza dovuti alla cessione di John Bird al Newcastle.
Bird venne schierato da Charlton nelle prime partite, ma quella del 27 agosto 1975 fu l’ultima a causa della cessione decisa dalla dirigenza.
In disaccordo con questa decisione, Charlton rassegnò le proprie dimissioni e venne sostituito da Harry Catterick.
La divisa disegnata dalla Umbro era ancora composta da maglia e pantaloncini bianchi, ma tornò ad essere raffigurato il classico logo con l’Agnello e la sigla PP per un certo periodo per poi essere successivamente ancora rimpiazzato dalla scritta P.N.E.
Il campionato si concluse all’ottavo posto in classifica, tra i giocatori che si misero maggiormente in evidenza ci furono Elwiss, capocannoniere con 16 gol, Alex Bruce, 15 gol, tornato a Deepdale, e Gary Williams votato come giocatore dell’anno.
Nella stagione 1976/77 arrivò un sesto posto ancora deludente, ma almeno il North End ebbe la conferma di avere tra le proprie file un grande bomber: Alex Bruce, autore di altri 26 gol.
La stagione successiva vide l’arrivo in panchina di Nobby Stiles e il ritorno di Alan Spavin e il PNE conquistò il terzo posto in classifica guadagnandosi finalmente la promozione.
Protagonista assoluto fu ancora Alex Bruce, 30 gol stagionali per l’attaccante e autore di 4 gol un un’unica partita giocata contro il Colchester, ma anche Elwiss, migliore giocatore dell’anno e che realizzò 17 gol.
Il PNE conquistò la promozione ottenendo il terzo posto dietro a Wrexham e Cambridge e riuscendo ad avere la meglio sul Peterborough grazie alla migliore differenza reti.
Il Preston alla terz’ultima giornata si trovava addirittura al secondo posto dopo l’importante vittoria per 2-0 a Fratton Park contro il Portsmouth con i gol di Elwiss e Bruce, ma dopo l’inaspettata sconfitta per 2-1 a Rotherham rischiò di rovinare tutto facendosi sorpassare dal Cambridge, che vinse per 1-0 contro la capolista Wrexham, e facendosi raggiungere dal Peterborough che pareggiò 3-3 con l’Oxford United.
Alla vigilia dell’ultima giornata PNE e Peterborough si trovavano appaiate a quota 55 punti; il PNE giocò il 29 aprile 1978 a Deepdale, ma non andò oltre il 2-2 contro lo Shrewsbury, segnarono i soliti Elwiss e Bruce.
A questo punto il pareggio rischiava seriamente di compromettere la promozione dato che i Posh avrebbero giocato il 1 maggio seppur in casa della capolista Wrexham.
Il Peterborough sprecò l’occasione, il Wrexham fece giustamente il suo compito e la partita terminò 0-0; i Posh raggiunsero il PNE a quota 56 punti, ma a causa della peggiore differenza reti non riuscirono ad essere promossi.
Nelle Coppe Nazionali, come nelle precedenti stagioni, non arrivarono risultati importanti.
Al ritorno in Second Division il PNE si comportò bene ottenendo un buon settimo posto in classifica.
Protagonisti di quella stagione il neo acquisto, arrivato dal Manchester City, Michael Robinson, eletto giocatore dell’anno, e il solito grande bomber Alex Bruce, capocannoniere ancora una volta della squadra con 26 gol stagionali.
Il 29 agosto 1978 il veterano Alan Spavin giocò la sua ultima partita con il Club in occasione della partita del Secondo Turno di League Cup giocata e persa 1-3 a Deepdale contro il QPR.
Spavin è ad oggi il terzo giocatore con più presenze nella storia del PNE, 484, secondo solo a Alan Kelly e Willie Cunningham.





- GLI ANNI '80


Nella stagione successiva arrivò un buon decimo posto in classifica, fu l’ultima stagione di Elwiss che segnò tra il 1974 e il 1978 60 gol per il North End.
Finalmente in quella stagione tornò ad essere raffigurato sulla maglia il logo con l’Agnello che si aggiunse alla scritta P.N.E. e per la prima volta comparve anche lo sponsor Pontins.
Nella stagione 1980/81 non bastarono i gol di Bruce e la guida di Stiles per evitare una nuova deludente ed inaspettata retrocessione in Division Three.
Alla vigilia dell’ultima giornata il PNE, dopo aver perso a Deepdale 1-3 contro lo Swansea, era terz’ultimo e la zona salvezza era rappresentata dal Cardiff City, sopra di un punto grazie al pareggio ottenuto in casa del Derby County.
Nell’ultima giornata il Preston riuscì a vincere 1-2 a Derby grazie ai gol di Bruce, ma il Cardiff si salvò in extremis nonostate il pareggio per 0-0 a Ninian Park contro il West Ham che alla fine risultò decisivo in virtù della migliore differenza reti per i gallesi.
In League Cup il PNE arrivò al Terzo Turno eliminato dal WBA dopo il secondo replay perso per 2-1.
L’inizio della stagione 1981/82 in Division Three fu caratterizzata dall’addio di Nobby Stiles, sostituito dall’ex giocatore del PNE, Tommy Docherty che venne però poi a sua volta sostituito nel mese di dicembre da Gordon Lee.
Una novità importante, seppur solo dal punto di vista estetico, fu rappresentata dal ritorno dei pantaloncini navy, dopo che a partire dalla stagione 1974/75 vennero adottati per otto stagioni consecutive i pantaloncini bianchi.
Il PNE ottenne una deludente posizione di metà classifica, nonostante Bruce continuasse a segnare gol in continuazione.
La stagione 1982/83 vide un nuovo assetto dirigenziale con K.W. Leeming che assunse il ruolo di Chairman sostituendo A.R.W. Jones che era rimasto in carica negli ultimi 9 anni.
La stagione fu ancora deludente e Alex Bruce giocò la sua ultima partita l’8 aprile 1983 a Deepdale contro il Southend entrando come sostituto in un match pareggiato 1-1.
Alex Bruce, che giocò nel North End dal 1971 (con una parentesi di un anno a Newcastle) al 1983 realizzando ben 171 gol, il terzo miglior marcatore del Club, dietro soltanto a Finney e Roberts.



La stagione seguente segnò il ritorno di Alan Kelly al Preston nel ruolo di manager a partire dal dicembre 1983 quando sostituì Gordon Lee.
Sulla maglia scomparve definitivamente la scritta P.N.E. e tornò stabilmente il logo del Club.
Il PNE ottenne soltanto la sedicesima posizione in classifica , mentre nella stagione successiva, 1984/85, arrivò addirittura la retrocessione in Division Four.
Fu una stagione disastrosa, Alan Kelly venne sostituito nel febbraio 1985 da Tommy Booth, ma la situazione non migliorò.
Il PNE venne retrocesso dopo una dura lotta che implicò anche Swansea, Burnley e Orient, mentre il Cambridge si piazzò nettamente in ultima posizione.
Prima della penultima giornata, dopo aver perso contro Bristol City, Hull e Brentford e dopo aver soltanto pareggiato contro Gillingham e soprattutto Orient, in un match probabilmente decisivo, il PNE si trovava a quota 43 punti come il Burnley, uno in più rispetto allo Swansea ed uno in meno proprio rispetto all’Orient che in quel momento rappresentava la salvezza.
Tutto si sarebbe giocato nelle ultime due partite: decisiva fu la sconfitta a Deepdale per 2-5 contro il Wigan dato che nella stessa giornata l’Orient pareggiò a Doncaster e lo Swansea a Derby, mentre il Burnley venne sconfitto dal Bristol City.
Fu quella sconfitta contro il Wigan che determinò la retrocessione dato che, anche in caso di vittoria nell’ultima giornata e contemporanea sconfitta dell’Orient, il PNE anche in caso di punteggio pari avrebbe avuto la peggio a causa della netta peggiore differenza reti.
Nell’ultimo match fu quindi inutile la vittoria per 0-1 a York anche perché, in ogni caso, l’Orient ottenne un pareggio per 0-0 contro il Bournemouth.
Andò addirittura peggio nella stagione 1985/86 quando il PNE si classificò al penultimo posto in classifica in Division Four.
Il manager Booth venne sostituito nel gennaio 1986 da Brian Kidd che a sua volta fu esonerato e rimpiazzato da Jon Clark in carica fino al 3 maggio 1986.
Un campionato assolutamente pessimo nel quale il PNE non potè nemmeno lottare dato che il distacco dalla zona salvezza era di ben nove punti.
In ogni caso tutte le squadre che al termine del campionato finirono in zona retrocessione, Exeter, Cambridge Utd, PNE e Torquay, vennero rielette e poterono quindi giocare ancora in questa categoria nella stagione successiva.
In caso contrario il North End sarebbe sceso per la prima volta nella sua storia fuori dalla Football League.
Nella parte finale di quella stagione esordì in porta Alan Kelly Jr, figlio del leggendario Alan Kelly Sr.

La stagione 1986/87 doveva essere la stagione del riscatto; venne assunto nel ruolo di manager John McGrath che guidò il Preston, finalmente alla promozione.
Per la prima volta venne introdotto nelle divise della squadra anche il colore giallo, seppur in minima parte, che sarebbe comparso anche per le stagioni successive, fino a quella del 1994/95 a parte la stagione 1993/94.
Il Preston giocò un ottimo campionato posizionandosi al secondo posto, dietro soltanto ad un grande Northampton che fu protagonista di un campionato sensazionale conquistando 99 punti, 0 in più rispetto al PNE e che realizzò ben 103 gol.
La promozione per il PNE fu abbastanza agevole visto che conquistò 10 punti in più rispetto al Southend terzo e 11 punti in più rispetto ai Wolves quarti in classifica.
Il Preston si qualificò anche ai quarti di finale del Freight Rover Trophy eliminando Chester, Crewe Alexandra e Carlisle prima di venire sconfitto dal Wrexham per 2-1.
Anche in FA Cup, considerando anche il fatto che il PNE militava in Division Four, vennero ottenuti buoni risultati; il North End eliminò Bury (5-1), Chorley (0-0/5-0), e Middlesbrough (1-0).
Al Quarto Turno andò a giocarsi la qualificazione al St. James Park, ma venne sconfitto dal Newcastle che vinse con il risultato di 2-0.
In questa stagione brillò il talento di Gary Brazil, miglior giocatore dell’anno, mentre il capocannoniere fu John Thomas, autore di 28 gol.
Esordì con la maglia del PNE Sam Allardyce, che sarebbe diventato un futuro un affermato manager.
La stagione 1987/88 fu contraddistinta dal raggiungimento della Finale nel Sherpa Van Trophy, un trofeo certamente non importante tanto quanto FA Cup e League Cup, competizioni che si chiusero con eliminazioni ai primi turni, ma che almeno diede la possibilità di vincere un trofeo in una stagione che vide il PNE piazzarsi al sedicesimo posto in classifica in campionato.
Il percorso nel SVT iniziò con il passaggio del turno contro il Bolton, vittoria esterna ai calci di rigore dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari.
Nei turni successivi il Preston NE eliminò lo Stockport, sconfitto 5-2 con i gol di Mooney, Swann, Ellis e la doppietta di Jemson, il Rochdale a Deepdale, sconfitto 3-1 grazie ai gol di Atkins, Swann e Ellis, il Mansfield battuto 2-1 a Deepdale dalla doppietta di Brazil.
Il North End si qualificò per le semifinali vincendo 0-2 ad Hartlepool, segnarono Atkins e Jemson.
In Finale l’avversario fu il Burnley e il match giocato a Turf Moor terminò sullo 0-0, trascinando le squadre al replay che si giocò a Bury e che vide purtroppo prevalere i Clarets che vinsero 3-1, inutile il gol di Brazil per i Lilywhites.
Un’altra Finale persa per il Preston North End, dopo quelle in FA Cup nel 1888, 1922,  1937, 1954, e 1964.
Il capocannoniere di quella stagione fu Brazil che realizzò 20 gol.

Nella stagione 1988/89 il PNE tornò ad adottare la divisa con i pantaloncini bianchi, nelle Coppe le cose non andarono troppo bene, ma in campionato ottenne il sesto posto che gli permise di qualificarsi per i play off guidato soprattutto dai gol di Ellis, autore di 20 gol,  di Patterson, autore di 16 gol e di Brazil, autore di 9 gol. Il miglior giocatore della stagione fu Brian Mooney.
Il PNE arrivò al sesto posto battendo la concorrenza di Brentford, Chester e Notts County; importanti a questo proposito le vittorie ottenute nelle ultime giornate proprio contro Notts County, sconfitto 3-0 a Deepdale con i gol di Joyce, Swann e Ellis, e Chester, sconfitto 1-0 a Sealand Road grazie al gol di Jemson.
Nelle semifinali dei play off il North End affrontò il Port Vale classificatosi terzo; le partite di andata e ritorno si giocarono alla fine del mese di maggio e videro prevalere, purtroppo, il Port Vale che si impose per 3-1 nella gara di ritorno dopo l’1-1 del primo match.
Svanito il ritorno in Second Division, la stagione 1989/90 non rispettò le aspettative; il PNE terminò solo al diciannovesimo posto in classifica e nemmeno l’esonero di McGrath, sostituito nel gennaio 1990 da Les Chapman, servì a migliorare la situazione.
Il portiere Tunks giocò il suo ultimo match con i Lilywhites in occasione di un incontro di League Cup perso a Tranmere per 3-1. Per lui si trattò della presenza numero 342.

- GLI ANNI '90

Anche la stagione successiva, nella quale si tornò a vestire i pantaloncini navy, fu deludente, ma comunque il PNE raggiunse la Northern Final della Leyland Daf Cup.
In questa competizione i ragazzi di Les Chapman eliminarono Carlisle, Rochdale, Darlington, Scunthorpe e Burnley.
La Finale contro il Tranmere si giocò con partite di andata e ritorno; la prima partita si giocò fuoricasa e il Tranmere vinse nettamente con il risultato di 4-0. Nella seconda partita giocata a Deepdale fu inutile la vittoria per 1-0 con gol di Jepson.
Nel corso della stagione fece il suo esordio Lee Cartwright nella partita giocata e vinta per 2-0 a Shrewsbury i 2 marzo 1991. Cartwright sarebbe diventato poi uno dei giocatori con il maggior numero di presenza nel Club, 479.
Nelle stagioni 1991/92 e 1992/93 arrivarono ancora risultati deludenti; nella seconda di queste nel mese di settembre 1992 Chapman venne sostituito provvisoriamente da Allardyce e poi definitivamente da John Beck.
Dalla stagione 1992/93, i campionati vennero rinominati dopo la nascita della nuova Premier League; la Football League era adesso composta da tre nuove divisioni: la vecchia Division Two divenne  Division One, la vecchia Division Three divenne Division Two, e la vecchia Division Four divenne Division Three.
Quindi il PNE si ritrovò a giocare nella nuova Division Two, la squadra rimase immischiata nella lotta per non retrocedere , quattro erano le squadre destinate a scendere nell’ultimo gradino della Football League.
Decisive furono le ultime cinque disastrose partite nelle quali la squadra perse contro Leyton Orient (1-4), Stoke City (1-0), Swansea City (0-2), Mansfield Town (1-5) e Bolton (1-0).
Prima di questo pessimo periodo il PNE si trovava già in una situazione difficilissima avendo 47 punti in classifica come Blackpool, Exeter ed Hull, ma anche due punti di vantaggio sull’Hartlepool quart’ultimo ed in quel momento si sarebbe quindi salvato anche forte della migliore differenza reti.
Proprio nella giornata precedente alla prima sconfitta di quel ciclo con l’Orient, il PNE aveva conquistato una grande vittoria che avrebbe potuto essere decisiva, al St.James Park di Exeter.
Vittoria 0-1 con gol decisivo di Watson, tre punti in un importante scontro diretto che permisero al PNE di raggiungere proprio l’Exeter a quota 47 punti, di mantenere il passo del Blackpool che nel frattempo aveva sconfitto il Chester, ma anche di allungare su Hull e Hartlepool che in quella stessa giornata persero contro Brighton e Fulham.
La sconfitta a Deepdale contro l’Orient, che si impose per 1-4, fu però decisiva dato che in quella stessa giornata Hull e Hartlepool vinsero contro Bournemouth e Stoke; a questo punto il PNE si ritrovò fermo a 47 punti a pari merito con Blackpool ed Exeter, ma con una migliore differenza reti.
Ma la giornata successiva si rivelò fatale: il Preston perse a Stoke, mentre il Blackpool vinse contro lo Stockport e l’Exeter pareggiò a Mansfield. Ora il PNE si ritrovava al solitario quart’ultimo posto che significava retrocessione.
Nelle ultime tre partite arrivarono altre tre sconfitte, pesantissima in particolare quella subita dal Mansfield a Deepdale per 1-5 contro una squadra che stava lottando per non retrocedere, che condannarono il North End a scendere in Division Three.
Una stagione davvero disastrosa così come la maglia indossata quell’anno sulla quale erano comparse delle strisce “ondulate” blu e gialle nella parte alta sinistra ed in quella bassa destra..
Un look abbandonato nella stagione successiva nella quale si tornò ad indossare una più sobria maglia bianco e blu senza l’utilizzo del colore giallo.
Una delle poche soddisfazioni per i tifosi fu la vittoria a Bloomfield Road per 3-2 contro i rivali del Blackpool ottenuta grazie ad una strepitosa tripletta di Ellis, che avrebbe poi segnato altri due gol contro i Tangerines nel 3-3 a Deepdale.
La stagione 1993/94, che fu caratterizzata dall’utilizzo di un manto erboso sintetico sul campo di Deepdale, vide il PNE impegnato nella lotta per la promozione e protagonista finalmente anche di una buona FA Cup.
Guidati dal manager Beck, dal bomber Ellis (31 gol stagionali), dal centrocampista Gareth Ainsworth e dal nuovo Capitano, il difensore David Moyes, la squadra riuscì a qualificarsi per i play off ottenendo il quinto posto in classifica e ad arrivare fino al Quarto Turno in FA Cup.
David Moyes, difensore scozzese di 30 anni con alle spalle una carriera divisa tra Scozia ed Inghilterra, esordì con la maglia dei Whites il 28 settembre 1993 a Carlisle in un match valido per l’ Autoglass Trophy perdendo per 2-0.
Moyes, futuro manager proprio del PNE, ma soprattutto di Everton e Manchester United, sarebbe rimasto a Deepdale fino al 2002, comprendendo il periodo in cui assunse il ruolo prima di player manager nel 1998 e poi di manager.
L’avventura in FA Cup iniziò il 13 novembre 1993 quando il PNE vinse per 1-2 a Mansfield con una doppietta del bomber Ellis.
Nel turno successivo fu Raynor a regalare con il suo gol decisivo la vittoria per 0-1 a Shrewsbury, mentre nel Terzo Turno a Deepdale arrivò una vittoria per 2-1 ai danni del Bournemouth con i gol di Moyes e Conroy.
La partecipazione a questa competizione terminò il 29 gennaio 1994 quando il Kidderminster sconfisse con il risultato di 1-0 i ragazzi di Beck.
La corsa ai play off si concluse senza troppi problemi, il PNE si classificò in quinta posizione ed avrebbe giocato la semifinale contro il Torquay sesto sperando di arrivare in Finale dove avrebbe incontrato la vincente della semifinale tra Wycombe, terzo, e Carlisle, settimo.
La gara di andata della semifinale si giocò al Plainmoor, casa del Torquay United che si impose con un netto e rassicurante 2-0.
Ma il 18 maggio 1994 sul campo sintetico di Deepdale (utilizzato per l’ultima volta) andò di scena una notte magica per i Lilywhites alla quale accorsero 11.000 tifosi pronti a spingere la squadra alla grande rimonta in una grande atmosfera.
Il PNE passò subito in vantaggio con un colpo di testa di Ellis, ma sette minuti più tardi gli ospiti pareggiarono tra il silenzio di Deepdale con un gol di Goodridge che portò il risultato totale sul 3-1.
Al 36° minuto di gioco gli ospiti rimasero in dieci uomini per l’espulsione di Moore per un fallo ai danni di Raynor e il Preston ne approfittò mette sotto pressione gli avversari e cercando con insistenza il gol.
E i gol arrivarono: prima con un colpo di testa di Moyes che sfruttò un cross di Bryson e poi con un altro colpo di testa di Hicks sugli sviluppi di un corner calciato da Raynor. Il PNE completò la rimonta portandosi sul 3-3 nel computo totale dei due match.
La partita si decise così ai tempi supplementari quando un altro colpo di testa, questa volta di Raynor che raccolse un cross di Fensome, regalò il 4-1 e 4-3 totale al Preston North End che in quella notte straordinaria, sul campo sintetico di Deepdale, conquistò la Finale di Wembley grazie ad una rimonta sensazionale dopo il 2-0 dell’andata ed il gol iniziale nel match di ritorno del Torquay!
Nell’altra semifinale il Wycombe ebbe la meglio sul Carlisle vincendo entrambe le partite per 0-2 e 2-1, quel Wycombe era guidato in panchina da Martin O’Neil, grande ex giocatore del Nottingham Foreste ed agli inizi di una lunga ed importante carriera da manager.

La Finale si giocò a Wembley il 28 maggio 1994, 30 anni dopo l’ultima apparizione in questo stadio in occasione della Finale di FA Cup persa nel 1964 contro il West Ham.
Il PNE indossava la divisa da trasferta a strisce verticali gialle e blu e guidata dal manager Beck e dal Capitano Moyes fece il suo ingresso in campo seguendo l’arbitro Cooper pieno di speranze davanti a 40.109 spettatori.
La formazione schierata da Beck fu la seguente:

Woods, Fensome, Kidd, Cartwright, Squires, Moyes, Ainsworth, Whalley, Raynor, Ellis, Bryson - subs unused: Conroy, Lucas, Berryman

Il Wycombe iniziò meglio la partita, ma al 32° fu il North End a passare in vantaggio quando un tiro di Ellis venne respinto dal portiere Hyde, ma sul quale si avventò Bryson che con un colpo di testa insaccò la palla in rete.
La squadra di O’Neil, però, trovò immediatamente il pareggio, ma il PNE terminò il primo tempo in vantaggio per 2-1 grazie ad un gran tiro di Raynor che al 38° minuto di gioco trovò il gol dopo un’azione costruita ancora da Ellis.
L’entusiasmo dei Lilywhites si spense però nel secondo tempo quando il Wycombe rimontò il risultato vincendo la partita con il risultato di 4-2.
Fu un altro duro colpo per i tifosi del PNE, un’altra Finale persa, un’altra delusione ed una rimonta che lasciò molti rimpianti soprattutto pensando alla magica notte contro il Torquay.

L’appuntamento fu rimandato alla stagione 1994/95 quando il PNE si qualificò nuovamente ai play off ottenendo il quinto posto in classifica.
Ci furono novità importanti nel corso della stagione: innanzitutto l’insediamento del nuovo Chairman, B. Gray, l’arrivo nel novembre 1994 di un nuovo manager, Gary Peters, che sostituì Beck, ma soprattutto l’arrivo in prestito dal Manchester United di un giovane molto interessante, David Beckham.



La presenza di Beckham durò pochissimo, giocò infatti solo cinque partite, segnando anche due splendidi gol, che bastarono però a mettere subito in evidenza la grande classe di quel calciatore che sarebbe poi diventato un fuoriclasse soprattutto con la maglia del Manchester United e della Nazionale Inglese.
L’esordio di Beckam con la maglia dei Whites, in quella stagione bianca e con una banda verticale sulla parte sinistra blu e gialla, avvenne il 4 marzo 1995 a Deepdale contro il Docaster, la partita finì 2-2 e il giovane asso inglese segnò uno dei due calciando la palla direttamente dalla bandierina del calcio d’angolo.
Nella partita successiva giocò sempre a Deepdale ed un suo gran gol su calcio di punizione risultò decisivo nella vittoria finale per 3-2 contro il Fulham.
Giocò anche le successive tre partite contro Bury, Exeter e Lincoln, dando il suo contributo per la qualificazione ai play off, prima di tornare al Manchester United a campionato ancora in corso.
Il PNE vinse con lui in campo contro Fulham (3-2), Bury (5-0) ed Exeter (1-0) e pareggiò contro Doncaster (2-2) e Lincoln (1-1) il 25 marzo 1995 in trasferta nel giorno dell’ultima partita di Beckham con la maglia del PNE.
Le squadre che si qualificarono insieme al PNE ai play off furono Bury, Mansfield e Scunthorpe con Fulham e Doncaster che restarono fuori per pochi punti (e quindi i gol di Beckham si rivelarono ancora più decisivi).
I play off furono però ancora fatali al PNE che venne eliminato in semifinale dal Bury che vinse entrambe le partite con il risultato di 1-0.
Il miglior giocatore della stagione fu Andy Fensome, il miglior marcatore Mike Conroy che segnò 11 gol  tra i quali il gol decisivo nell’1-0 con cui il 14 novembre 1994 a Deepdale il PNE sconfisse ed eliminò al Primo Turno di FA Cup i rivali del Blackpool.

Finalmente al termine della stagione 1995/96 arrivò la sospirata promozione: il North End vinse il campionato sotto la guida di Gary Peters e spinto anche dai gol di Andy Saville, arrivato dal Birmingham e diventato subito il beniamino dei tifosi, autore di 30 gol stagionali e che formò un’ottima coppia d’attacco con Steve Wilkinson, autore di 11 gol.
Fu un campionato che il PNE conquistò ottenendo 3 punti in più rispetto al Gillingham, decisivo fu l’ottima partenza in campionato dato che, dopo aver perso la gara d’esordio contro il Lincoln in casa, nel periodo tra il 19 agosto 1995 e il 1 gennaio 1996 arrivarono ben 21 risultati utili consecutivi, 10 vittorie e 11 pareggi, interrotti dalla sconfitta del 6 gennaio per 1-0 contro il Barnet all’Underhill.
Ancora più importanti furono però le ultime tre partite del campionato: dopo la sconfitta a Cambridge, infatti, il North End si ritrovò al secondo posto in classifica con 77 punti dietro al Gillingham che aveva invece conquistato 78 punti.
Nella giornata successiva il Gillingham pareggiò a Northampton, mentre il PNE vinse contro il Leyton Orient a Brisbane Road grazie ad una doppietta di Saville operando il sorpasso decisivo.
Nelle ultime due partite il Gillingham pareggiò a Craven Cottage contro il Fulham e vinse contro lo Scarborough, ma il PNE vinse entrambe le partite contro Hartlepool (2-0 gol di Davey e Saville) e Exeter (2-0 gol di Saville e Wilkinson) consolidando il proprio primato e conquistando il Titolo di Campione della Division Three.



Il Capitano Ian Bryson potè finalmente alzare al cielo il Trofeo conquistato dopo tante sofferenze!
Le stagione 1996/97 e 1997/98 in Division Two videro la squadra ottenere la quindicesima posizione in classifica.
Nella stagione 1996/97 esordirono due giocatori che sarebbero poi diventati importanti nella storia del Club: Sean Gregan e Paul McKenna.
Gregan arrivò nel mese di novembre dal Darlington e si rivelò un ottimo acquisto tanto da essere eletto giocatore dell’anno. Esordì il 9 dicembre 1996 a Chesterfield con una vittoria per 2-0.
Sarebbe poi rimasto al PNE fino al 2002 collezionando più di 200 presenze.
In quella stessa partita esordì anche Paul McKenna proveniente dal settore giovanile del Club, un altro giocatore destinato a restare nella storia del Club con il quale rimase legato fino al 2009 giocando 474 partite, classificandosi al 5° posto nella classifica dei giocatori con più presenze nel Club.
Fu però anche l’ultima stagione di Andy Saville che in quella stagione giocò solo 12 partite segnando un solo gol e che si trasferì poi al Wigan.
Nella stagione 1997/98 arrivò però dalle giovanili del Manchester United un attaccante che sarebbe poi rimasto per sempre nei cuori dei tifosi: Jonatan Macken.
Esordì a Gillingham il 9 agosto 1997 in un match terminato 0-0 e nella partita successiva, giocata il 12 agosto a Rotherham e valevole per la Coca Cola Cup, segnò il suo primo gol con la maglia del PNE nella vittoria per 3-1.
In quella stagione Macken segnò 8 gol totali e già fece intendere a tutti le sue potenzialità.
Nel gennaio 1998 David Moyes assunse l’incarico di player/manager sostituendo Gary Peters, ma di fatto non giocò mai diventando nella stagione 1998/99 manager della squadra a tutti gli effetti.
Guidati da Moyes e dai gol di Nogan (21), Basham (10) e Macken (9) i Lilywhites furono protagonisti di una stagione positiva che si concluse al quinto posto in classifica che permise di qualificarsi ai play off.
In FA Cup il PNE raggiunse il Terzo Turno venendo eliminato dal fortissimo Arsenal di Arsene Wenger che schierava giocatori come Vieira, Adams, Overmars, Ljungberg, Anelka e Bergkamp e che l’anno prima aveva vinto il Double conquistando Premier League e FA Cup e che nel proseguo di questa stagione sarebbe arrivato secondo in campionato e nelle semifinali di FA Cup.
Il 4 gennaio 1999 a Deepdale andò di scena questo grandissimo match per il quale accorsero 21.099 spettatori curiosi di vedere i campioni dei Gunners e di vedere come se la sarebbe cavata il PNE. La partita fu spettacolare e trasmessa in diretta televisiva, il North End fece la sua bella figura, ma perse 2-4, troppo forti i Gunners, che vinsero nonostante la doppietta di iniziale di Nogan. Infatti dopo 21 minuti di gioco il North End si trovò incredibilmente in vantaggio per 2-0 tra l’entusiasmo generale per poi farsi rimontare anche a causa dell’espulsione rimediata da Eyres sul risultato di 2-2 dopo i gol di Boa Morte e Petit.
Poi, in inferiorità numerica, il PNE subì il terzo ed il quarto gol segnati ancora da Petit e da Overmars, l’impresa fu solo sfiorata, ma certamente questa notte rimarrà nei ricordi dei tifosi per sempre, il PNE giocò bene tenendo testa ad una delle squadre più forti di Inghilterra.
Purtroppo la stagione si concluse con l’eliminazione nelle semifinali play off contro il Gillingham che, dopo l’1-1 di Deepdale, vinse in casa con il risultato di 1-0.
In quella stagione il 27 marzo 1999 nella gara giocata e vinta per 3-0 a Deepdale contro il Northampton esordì Graham Alexander, acquistato dal Luton Town, un giocatore destinato a diventare una delle leggende del Preston NE.


- GLI ANNI 2000

La stagione 1999/2000 fu trionfale, il PNE, guidato da Moyes, vinse il campionato dominandolo e conquistando 95 punti, 7 in più rispetto al Burnley secondo classificato.
Tra l’11 settembre 1999 e il 3 gennaio 2000 ottenne 18 risultati utili consecutivi, di cui 13 furono vittorie (compreso un 3-0 sul Blackpool).
Il 4 marzo vinse a Turf Moor per 0-3 contro i rivali del Burnley portandosi a -1 dal Bristol Rovers che in quel momento guidava la classifica e che in quella giornata pareggiò con il Wigan.
Il Pne però perse contro il Colchester la partita successiva e il Bristol R., che vinse contro il Wycombe si portò a +4 punti. 
Furono decisive per sorpassare il Bristol le successive due partite: il PNE vinse contro il Bournemouth, mente il Bristol pareggiò a Bury, portandosi a 2 punti.
Decisiva fu una partita che il PNE doveva recuperare contro l’Oxford United, a Deepdale i Lilywhites vinsero 3-1 sorpassando i Rovers di un punto.
Il PNE prese definitivamente la leadership in classifica il 25 marzo 2000 quando vinse 1-0 contro il Wrexham approfittando della sconfitta del Bristol R. contro il Milwall.
Nei mesi di aprile e maggio il North End consolidò il suo primato vincendo 5 partite sulle 8 disputate.


Celebrations: Brett Angell fourth from left of back row celebrates the 2000 Second Division title success with the rest of his team-mates.



Il Preston ottenne buone prestazioni anche in League Cup e Fa Cup: in League Cup dopo aver eliminato il Wrexham fu protagonista di una sensazionale qualificazione contro lo Sheffield United vincendo per 3-0 la gara di ritorno a Deepdale dopo che a Bramall Lane le Blades si erano imposte per 2-0.
Sulla strada del PNE arrivò però ancora il fortissimo Arsenal di Wenger che il 12 ottobre 1999 ad Highbury pose fine all’avventura dei Whites vincendo 2-1. Il gol del PNE fu segnato da Macken alla sua 100° presenza con il Club ed al suo primo gol in FA Cup.


In FA Cup il North End eliminò Bristol Rovers (0-1), Enfield (0-0/0-3), Oldham (2-1), Plymouth (3-0), prima di venire eliminato dall’Everton che vinse 2-0 a Goodison Park.
Fu una stagione straordinaria per Moyes ed i suoi ragazzi, in particolare Macken che fu il top scorer stagionale, ma anche Capitan Gregan, Alexander, McKenna.. una squadra fortissima che avrebbe fatto grandi cose anche nella stagione successiva in Division One.


La stagione 2000/01 fu infatti sorprendente e positiva e vide il North End sfiorare addirittura la seconda promozione consecutiva, ma il sogno svanì, ancora una volta nella Finale Paly Off.
In campionato infatti la squadra di Moyes si classificò quarta ottenendo l’accesso ai play off, un ottimo risultato per una neopromossa.
Il trascinatore della squadra fu ancora una volta Jon Macken, capocannoniere stagionale con 22 reti.
Il Fulham dominò quel campionato guadagnandosi la promozione diretta con il Blackburn, mentre Bolton, Preston, Birmingham e WBA si sarebbero giocate la prmozione ai play off.
La semifinale contro il Birmingham fu piena di emozioni; nella gara di andata al St.Andrew vinsero 1-0, ma a Deepdale il Preston vinse 2-1 pareggiando i conti.
La partita si risolse ai calci di rigore e il North End ebbe la meglio vincendo 4-2.
L’avversario in Finale fu il Bolton Wanderers allenato da Sam Allardyce, ex giocatore del PNE.
La Finale si giocò al Millennium Stadium di Cardiff il 28 maggio 2001 (in quel periodo era in costruzione il nuovo Wembley) davanti a 54.328 tifosi corsi in Galles dal Lancashire per sostenere le proprie squadre. L’arbitro era Rennie.
Un derby del Lancashire importantissimo che metteva in palio l’accesso all’olimpo della Premier League.
Moyes schierò questa formazione.:

Lucas, Alexander, Murdock, Kidd, Edwards, Cartwright, Rankine, Gregan, McKenna, Healy, Macken

Nel Bolton sapientemente costruito da Allardyce giocavano giocatori importanti come Kevin Nolan e Ricardo Garner.
Fu Farrelly a portare in vantaggio i Trotters dopo 17 minuti di gioco, ma il PNE giocò alla pari la parte restante del match, Moyes nel tentativo di trovare il pareggio mandò in campo Anderson per Macken al 66° e Cresswell per Gregan all’82°, ma il risultato rimase invariato ed in bilico fino all’89° quando il gol  di Ricketts, entrato in campo al 70°, chiuse il match ponendo fine ai sogni dei Lilywhites che subirono poco dopo anche il terzo gol di Garner.
Finì con un netto 3-0 a favore del Bolton che volò in Premiership, ma il risultato fu bugiardo dato che fino all’89° la partita era ancora sul risultato di 1-0.
Ennesima delusione per i Northenders che fallirono quell’impresa che avrebbe riportato il glorioso Preston North End nella massima serie dopo 40 anni di sofferenze nelle serie minori.
Nella stagione 2001/02 il Preston fu protagonista di una stagione positiva, ma nella quale non riuscì a qualificarsi ai play off arrivando in ottava posizione, ma a soli 3 punti dal sesto posto del Norwich e dal settimo posto del Burnley.
Probabilmente decisive furono le sconfitte rimediate contro entrambe le avversarie nella lotta play off, 2-1 a Turf Moor e 3-0 a Carrow Road.
Nel febbraio 2002 Jon Macken dopo aver segnato 63 gol per il PNE in partite di campionato si trasferì al Manchester City con la grande opportunità di giocare in Premier League (senza grande successo).
Al suo posto c’era David Healy a pensare a segnare gol, mentre il veterano Lee Cartwright giocò nel corso di questa stagione la sua partita n. 400 per il Club.
In FA Cup il PNE raggiunse il Terzo Turno eliminando Brighton (0-2) e Sheffield United (2-1).
Ad attendere la squadra di Moyes a Stamford Bridge c’era il Chelsea di Claudio Ranieri che al termine della stagione arrivò al sesto posto in Premier League e che schierava autentici fuoriclasse come Zola, Hasselbaink, Desailly, Gallas, Le Saux, oltre a giocatori come Forssell, Gronkjaer, Gudjohnsen, Lampard e Terry.
Il 17 febbraio 2002 sul campo di Stamford Bridge davanti a più di 28.000 spettatori, proprio come tanti anni prima aveva fatto Sir Tom Finney, aveva combattuto per quella palla sotto la pioggia, e lo avevano fotografato e ci avrebbero fatto una statua due anni circa dopo questo match.
L’arbitro Styles fischiò l’inizio del match, i Lilywhites ce la misero tutta, e appena dopo 9 minuti ammutolirono Stamford Bridge e l’ambizioso Chelsea. Gol di Cresswell, un sogno. Un sogno destinato a durare troppo poco perché  gli avversari erano troppo forti e dopo 17 minuti da quel gol illusorio si portarono sul 1-2 grazie ai gol di Gudjohnsen e Hasselbaink.
L’orgoglioso Preston non volle arrendersi e il risultato restò in bilico fino al 90°, quando nei minuti di recupero Forssell chiuse i giochi andando a segnare il gol del definitivo 3-1.
Una grande delusione, ma fu una prestazione d’orgoglio, da vero Preston, Proud Preston.
Quel Chelsea sarebbe poi arrivato fino alla Finale perdendo 2-0 contro l’Arsenal.
Il capocannoniere della squadra fu Cresswell, autore di 16 gol.
La stagione 2002/03 non fu altrettanto positiva, il North End si classificò dodicesimo ed anche nelle Coppe non arrivarono risultati importanti.
Ci fu un avvicendamento dirigenziale con Derek Shaw che divenne ufficialmente il Chairman, dopo aver fatto parte per anni del Board societario.
In panchina arrivò Kelham O'Hanlon che sostituì David Moyes che venne ingaggiato dall’Everton, una grande occasione per lo scozzese, un’occasione che sfruttò benissimo dato che a Goodison Park avrebbe poi fatto la storia restando nel suo ruolo di manager fino alla stagione 2012/13 prima di essere chiamato a sostituire il leggendario Sir Alex Ferguson sulla panchina del Manchester United.
Molti tifosi sono ancora molto legati oggi a Moyes e sono orgogliosi di quanto l’ex manager del PNE sia riuscito a fare nella sua carriera.
La stagione non andò secondo le aspettative e dopo solo otto partite O’Hanlon venne sostituto da Craig Brown.
Cresswell fu ancora il capocannoniere della squadra con 16 gol seguito da altri due attaccanti prolifici come Healy e Fuller.
La stagione 2003/04 si concluse con un quindicesimo posto in classifica e senza troppe soddisfazioni.
Il capocannoniere della squadra fu Fuller, autore di 19 gol, che formava una bella coppia d’attacco con Healy, autore di 14 gol.
In quella stagione fece il suo esordio il difensore francese Youl Mawenè, proveniente da Derby County e che sarebbe rimasto a Deepdale fino al 2010 entrando nel cuore della tifoseria.
Il 13 dicembre 2003 il leggendario Lee Cartwright giocò a Gillingham, in una partita vinta 0-1 con gol di Fuller, la sua ultima partita con il Preston North End: 479 presenze totali, dietro solo a Alan Kelly, Willie Cunningham ed Alan Spavin. Un giocatore che legò la sua carriera al PNE.



Nella stagione 2004/05, dopo tre sconfitte consecutive contro Gillingham, Sheffield Utd e Brighton, Brown venne esonerato ed al suo posto venne assunto Billy Davies, manager scozzese proveniente dal Motherwell.
L’arrivo del nuovo manager e di giocatori come Callum Davidson, Chris Sedgwick, Patrick Agyemang e soprattutto David Nugent portarono il PNE a giocare una stagione straordinaria.
Ad inizio stagione furono i gol di Cresswell, capocannoniere stagionale con 26 gol, e di Healy a spingere la squadra verso posizioni utili per lottare per un posto play off.
Addirittura il 2 ottobre 2004 fu il portiere Lonergan con un rinvio che beffò il portiere avversario a realizzare il gol decisivo a Leicester per l’1-1 finale contro le Foxes.
Nel mercato di gennaio arrivò il bomber David Nugent che con i suoi 7 gol contribuì notevolmente a portare la squadra al quinto posto in classifica che la qualificò ai play off.
Il PNE perse l’ultima partita del campionato al Pride Park contro il Derby County che con quella vittoria sorpassò proprio i Whites portandosi al quarto posto.
E la semifinale di play off fu così proprio contro i Rams, mentre le altre semifinaliste furono Ipswich e West Ham classificatesi al terzo ed al sesto posto.
Il 15 maggio 2005 a Deepdale, davanti a 20.000 spettatori, il Preston vinse 2-0 con i gol di Cresswell e proprio di Nugent; fu una grande vittoria, la Finale era vicina ed a Pride Park i Lilywhites riuscirono a difendere il risultato fermando il Derby sullo 0-0.
Nell’altro semifinale fu il West Ham ad avere le meglio e cosi le due squadre si ritrovarono in una Finale proprio come nel 1964, ma in quell’occasione si trattava di FA Cup e si giocò a Wembley.
Gli Hammers erano arrivati in Finale anche l’anno prima perdendo contro il Crystal Palace.
Questa volta in palio c’era la promozione in Premier League e si giocò al Millennium Stadium di Cardiff, ma l’esito finale fu lo stesso: il West Ham vinse.
Fu una beffa per la squadra di Billy Davies che durante il campionato aveva battuto due volte gli Hammers con il risultato di 2-1.
Il gol decisivo lo segnò Bobby Zamora al 57°.
Il PNE, guidato dal Capitano Chris Lucketti era sceso in campo determinato a vincere schierando la seguente formazione:

Nash, Davis, Hill, Mawenè (87° Alexander), Lucketti, O’Neil (81° Etuhu), McKenna, Lewis, Sedgwick (71°  Agyemang), Cresswell, Nugent

Il West Ham iniziò bene la partita andando vivinissimo al vantaggio con una conclusione di Rekpa che colpì il palo. Poco dopo Zamora reclamò un calcio di rigore negato però dall’arbitro Riley e creò ancora problemi a Nash qualche minuto più tardi-
Il PNE reagì con Cresswell, ma nel secondo tempo furono ancora gli Hammers a rendersi pericolosi ed al 57° arrivò il gol che decise il match quando Zamora raccolse un cross di Etherington e concluse a rete battendo Nash.
Il North End tentò di pareggiare la partita con due occasioni da gol create da Cresswell e Nugent, ma la squadra guidata da Alan Pardew riuscì a resistere conquistando la vittoria e la promozione.
Paul McKenna venne votato come PFA Player of the Season.

Nella stagione 2005/06 la squadra di Billy Davies centrò ancora l’obiettivo play off agevolmente piazzandosi al 4° posto in classifica conquistando 13 punti in più rispetto ai Wolves settimi.
All’ultima giornata di campionato il PNE sconfisse il Leeds per 2-0 a Deepdale e pochi giorni dopo dovette affrontarlo nuovamente nelle gare di andata e ritorno dei play off e questa volta andò male.
La prima partita a Elland Road terminò con un buon 1-1, con gol di Nugent, ma a Deepdale il Leeds vinse 0-2 qualificandosi per la Finale.
Fu un’altra delusione per i Lilywhites, ma la stagione fu sicuramente positiva anche considerando il buon percorso in FA Cup, competizione nella quale eliminò Crewe Alexandra (2-1) e Crystal Palace (1-1/2-1 nel replay con doppietta di Dichio) prima di venire sconfitto 0-2 a Deepdale dal Middlesbrough.
Il capocannoniere stagionale fu David Nugent, autore di 11 gol, altri gol arrivarono da Agyemang, Sedgwick e Ormerod.



Alla fine della stagione il manager Billy Davies lasciò Deepdale per approdare al Derby County; di conseguenza il PNE diede l’incarico a Paul Simpson.
Nella nuova stagione arrivarono nuovi giocatori tra i quali l’attaccante Neil Mellor ed il difensore irlandese Sean St.Ledger.
La stagione fu positiva, ma si concluse con la mancata qualificazione ai play off per un solo punto dato che il PNE terminò settimo in classifica con 74 punti, 1 in meno rispetto al Southampton sesto, e 3 in meno rispetto a WBA e Wolves, entrambe qualificatesi.
Non bastarono i 15 gol in campionato di Nugent che venne anche convocato nella Nazionale Inglese; Nugent giocò e segnò un gol contro l’Andorra, era dai tempi di Finney che un giocatore del Preston North End non giocava per l’Inghilterra.
La mancata qualificazione ai play off dipese soprattutto dal pessimo andamento nelle ultime partite di campionato nelle quali il PNE perse 6 delle 8 partite giocate, 4 consecutive nei mese di marzo e aprile contro Leeds, QPR, Crystal Palace e Southend.
Ma le sconfitte decisive furono soprattutto quelle contro Leicester e Plymouth rimediate nella terz’ultima e nella penultima giornata; prima di quelle partite il PNE aveva ben cinque punti di vantaggio sui Saints in classifica che però in quelle stesse giornate vinsero contro Leeds e Norwich effettuando così il sorpasso ai danni dei Lilywhites.
Fu inutile la vittoria dell’ultima giornata contro il Birmingham dato che anche il Southamton vinse la propria partita contro il Southend conservando il sesto posto.
In FA Cup il North End raggiunse il Quinto Turno eliminando Sunderland (1-0) e Palace (2-0), ma vendendo poi sconfitto ed eliminato dal Manchester City che 18 febbraio 2007 vinse per 1-3 a Deepdale, fu inutile il gol di Nugent che portò in vantaggio i Whites dopo soli otto minuti di gioco, i Citizens rimontarono pareggiando con Ball e trovando negli ultimi 6 minuti gli altri due gol, tra i quali il primo fu un autogol di Hill.
La stagione 2007/08 fu molto deludente, il PNE si classificò solo al quindicesimo posto in classifica, andò meglio in FA Cup dove raggiunse il Quinto Turno venendo eliminato dal Portsmouth che avrebbe poi vinto quella competizione.
David Nugent venne ceduto proprio al Portsmouth dopo aver segnato per i Whites 35 gol lasciando un grande ricordo tra i tifosi del North End, così come Graham Alexander che venne ceduto al Burnley, una leggenda del Club che arrivò nel 1999 e che collezionò 400 presenze.
Il North End aveva eliminato Scunthorpe (1-0) e Derby County (1-4) prima della sconfitta per 0-1 a Deepdale contro i Pompeys.
Il capocannoniere stagionale fu Neil Mellor che realizzò 10 gol.

Nella stagione 2008/09 venne ingaggiato come nuovo manager Alan Irvine ed arrivarono nuovi giocatori come Darren Carter, Jon Parkin, Ross Wallace, Richard Chaplow, Chris Brown e Barry Nicholson.
Fu una stagione incredibile, nella quale il North End conquistò un posto nei play off proprio all’ultima giornata ai danni del Cardiff City. Le due squadre arrivarono al termine del campionato con gli stessi punti, 74, e la stessa differenza reti, +12. Decisivo fu 1 gol realizzato in più dal PNE, 66 contro i 65 dei Bluebirds.
Fu quindi assolutamente decisiva la vittoria alla terz’ultima giornata che il PNE ottenne proprio sul Cardiff a Deepdale il 18 aprile 2009. La partita si concluse con un incredibile 6-0 con i gol di Mellor (2), Parkin, Brown, Williamson oltre ad un autogol che si rivelarono decisivi per contriubire ad aumentare i gol realizzati dal PNE nel corso del campionato.
Ma ci furono anche altre partite importanti: dopo la sconfitta dell’11 aprile a Deepdale contro il Blackpool (0-1) il PNE si ritrovò in ottava posizione con 8 punti di distacco dal Cardiff e con una partita giocata in più.
Nelle giornate successive arrivarono però quattro vittorie consecutive contro Doncaster (0-2), Cardiff (6-0), Birmingham (1-2), QPR (2-1).
Nelle stesse quattro giornate i Bluebirds vinsero contro il Burnley mantenendo il vantaggio di 8 punti, ma persero proprio contro il PNE (6-0) riducendo il vantaggio a 5 punti, pareggiarono contro il Charlton, e persero le ultime due partite contro Ipswich e Sheffield Wednesday.
Alla vigilia dell’ultima giornata il Cardiff aveva 74 punti, il Preston 71 e i Bluebirds avrebbero dovuto giocare a Hillsborough contro il Wednesday, mentre il PNE a Deepdale contro il QPR.
A Deepdale Parkin portò in vantaggio il PNE dopo 37 minuti, ma il Cardiff era sullo 0-0 ed in quel momento ancora qualificato. Andò ancora peggio al PNE quando al 57° l’ex Agyemang pareggio per il QPR.
Però ad Hillsborough lo Sheffield Wed. passò inaspettatamente in vantaggio con J.Johnson al 71°; a questo punto al PNE serviva la vittoria ed al 74° Sean St.Ledger segnò il gol decisivo.
I due risultati non cambiarono ed a Deepdale scoppiò la grande festa con tanto di gioiosa invasione di campo; fu un epilogo straordinario ed inaspettato, ma anche meritato.
Ai Play Off però, anche questa volta, andò male e il North End venne eliminato dallo Sheffield United pareggiando la prima partita 1-1 e perdendo 1-0 la seconda.
Nella partita di andata St.Ledger aveva portato in vantaggio i Whites al 20° minuto, ma le Blades pareggiarono col il gol di Howard al 45°.
A Bramall Lane fu invece decisivo il gol di Halford che mandò lo Sheffield United a Wembley dando un’altra delusione ai Lilywhtes che fallirono ancora la promozione in Premier League.
Il capocannoniere stagionale fu ancora Neil Mellor, autore di 12 reti, mentre per Paul McKenna questa fu l’ultima stagione con la maglia del North End per approdare al Nottingham Forest, resterà nella storia come uno dei giocatori con più presenze per il Club, attualmente al quinto posto di questa classifica con 474 presenze. La sua ultima partita fu proprio la semifinale play off giocata a Bramall Lane l’11 maggio 2009.



Nella stagione 2009/10  le attese erano altissime, l’obiettivo per Alan Irvine era quello di raggiungere almeno i play off, ma dopo una partenza di campionato abbastanza positiva, ma tra settembre e dicembre arrivarono otto sconfitte e dopo una sconfitta per 4-2 ad Ashton Gate contro il Bristol City il 16 gennaio, con il North End in diciassettesima posizione, il manager venne esonerato.
Al suo posto venne ingaggiato Darren Ferguson, manager che stava facendo molto bene con il Peterborough, e figlio di Sir Alex Ferguson, storico manager del Manchester United.
Nella sessione di mercato arrivarono due giocatori importanti come Keith Treacy e Paul Coutts, quest’ultimo proveniente proprio dai Posh.
La prima partita con Ferguson in panchina fu un meraviglioso match giocato il 23 gennaio 2010 a Deepdale contro il fortissimo Chelsea di Carlo Ancelotti e Roman Abramovich, valido per il Quarto Turno di FA Cup.
C’erano grande entusiamo e grandi speranze a Deepdale quel giorno, il nuovo manager aveva portato nuovi sogni e tra questi quello di compiere quello che sarebbe stato uno storico Giant killing.
In quel Chelsea figuaravano giocatori di caratura internazionale come Terry, Lampard, Ballack, Deco e Anelka; il manager italiano non sottovalutò la partita schierando la formazione titolare con l’unica eccezione dell’assenza del bomber Didier Drogba impegnato con la sua Costa d’Avorio nella Coppa d’Africa.
Fu una grande partita, Ferguson per la sua prima apparizione a Deepdale scelse la seguente formazione:

Lonergan; Hart, Mawene, St. Ledger, Davidson; Chaplow, Jones, Carter; Sedgwick, Brown, Wallace.

Solo panchina per i due attaccanti Parkin e Mellor.
La partita, trasmessa in diretta da Sky e visibile anche in Italia (non me la sono persa! Quanti ricordi..), fu spettacolare, i Lilywhites diedero tutto in campo, il pubblico della Town End non smise mai di incitare i loro beniamini cercando di spingerli verso una fantastica impresa.
I Blues, ovviamente superiori tecnicamente, costruirono delle azioni pericolose mettendo sotto pressione Lonergan e l’intera difesa, ma il PNE provò comunque a reagire in particolare con due tentativi di Davidson e Chaplow.
Il Chelsea perse per infortunio Belletti, ma al suo posto entrò Malouda, un giocatore ancora più offensivo e che creò subito qualche problema alla difesa di casa.
Al 37° il North End pagò la sua intraprendenza e la sua voglia di cercare il gol, infatti il Chelsea colpì con un contropiede guidato da Deco e Ballack che servì velocemente Anelka che, superando Mawene, fece partire un tiro dalla distanza che divenne imparabile per Lonergan a causa di una leggera, ma decisiva deviazione di St.Ledger che cambiò la traiettoria della palla che finì così in rete per la gioia del settore ospiti.
Il PNE tentò subito la reazione con un gran tiro di Wallace deviato in corner da Terry; sul conseguente calcio d’angolo fu ancora il difensore della Nazionale Inglese a salvare il Chelsea da una situazione pericolosa liberando prima che Mawenè potesse colpire.
Poi fu Darren Carter a fallire l’occasione migliore per trovare il pareggio mandando clamorosamente la palla alta soprata la traversa con una conclusione davanti alla porta,
Dopo l’intervallo la squadra scese in campo decisa a vendere cara la pelle, ma l’entusiasmo venne smorzato subito quando al 47° Sturridge, che quel giorno sostituiva Drogba, trovò il gol del raddoppio insaccando la palla in rete dopo una respinta di Lonergan su un colpo di testa di Terry servito da un cross di Lampard.



E qui venne fuori il proverbiale orgoglio del Preston North End. Sullo 0-2, ormai condannati alla sconfitta contro una delle squadre più forti del mondo, tentò comunque di trovare almeno un gol.
Ci provò Wallace con un calcio di punizione, poi Ferguson mandò in campo anche Parkin e più tardi Mellor ed il giovane Mayor.
Il gol non arrivò, il Chelsea si dimostrò la grande squadra che era mantenendo il vantaggio e rendendosi ancora pericoloso ed alla fine meritò la vittoria al cospetto, però, di un Preston orgoglioso e che uscì a testa alta dal campo consapevole di aver dato tutto e di aver messo in difficoltà una squadra che al termine della stagione avrebbe conquistato il Double vincendo Premier League e proprio quella FA Cup.
Dopo quella giornata, però, le delusioni continuare e nemmeno l’arrivo di Ferguson servì a migliorare la situazione in classifica.
Nei mesi seguenti si alternarono vittorie e sconfitte, ma nel complesso la stagione rimase deludente con il PNE che si totalizzò solo sette punti in più rispetto alla zona retrocessione.
Archiviata questa stagione si partì con quella successiva con grandi speranze: Ferguson aveva la possibilità di costruire la squadra e di prepararla sin dall’estate.
Da questa stagione si insediò al comando della Dirigenza Maurice Lindsay, arrivarono nuovi giocatori tra i quali l’attaccante canadese Iain Hume, ne partirono altri tra i quali Mawenè dopo più di 170 partite con il Club.
Nel corso della stagione arrivarono anche prestiti di giovani interessanti dal Manchester United (Sir Alex fu generoso con il figlio!) come James, King e De Laet.
Le aspettative erano alte, ma l’inizio di campionato fu disastroso con il PNE che perse addirittura sei delle prime sette partite.
La più dolorosa fu il 4-3 subito a Turf Moor l’11 settembre 2010 contro i rivali locali del Burnley; la partita, trasmessa in diretta TV anche in Italia, fu spettacolare, ma tremenda per i tifosi Whites.
In quel Burnley giocava anche “Grezza”, il mitico Graham Alexander, oltre a Ross Wallace, che quel giorno contribuirono a dare un grosso dispiacere ad ogni tifoso della loro ex squadra.
Già al nono minuto di gioco i Clarets passarono in vantaggio con Iwelumo, ma il giovane Adam Barton riuscì a trovare il pareggio al 23° minuto di gioco con una bella conclusione dalla sinistra.
Il North End prese fiducia e cominciò a giocare bene trovando anche il gol del 1-2 al 32° con Keith Treacy, un bel gol dal limite dell’area sul lato destro del campo, per l’entusiasmo dei tifosi ospiti arrivati quel pomeriggio a Turf Moor e per quelli che seguirono la partita davanti alla TV (compreso il sottoscritto).
La partita continuò ad essere bella e combattuta, ma al 70° sembrava definitivamente chiusa quando Jon Parkin trovò il terzo gol per il Preston con uan conclusione ravvicinata all’interno dell’area di rigore avversaria.
Ma al 78° Billy Jones venne espulso dopo aver ricevuto per proteste due cartellini gialli; fu la svolta del match, il Burnley prese coraggio e cominciò a mettere sotto pressione la difesa dei Lilywhites.
All’84° Iwelumo, raccogliendo un cross di Alexander, trovò il gol delle speranze per i Clarets che a quel punto cominciarono a credere nel pareggio che arrivò quattro minuti più tardi ancora per merito della coppia Alexander-Iwelumo che questa volta trovò il gol con un gran colpo di testa.
Un brutto colpo per il PNE, ma il peggio doveva ancora arrivare ed arrivò nei minuti di recupero quando il giovane Jay Rodriguez battè per la quarta volta Lonergan trovando il gol con un colpo di testa sfruttando un calcio d’angolo calciato da Elliott.
La partita terminò con l’incredibile rimonta del Burnley che negli ultimi sei minuti di giocò ribaltò il risultato da 1-3 a 4-3.
Una reazione al periodo critico arrivò con due vittorie esterne consecutive a Coventry e a Leeds; a Elland Road il PNE fu protagonista di un’altra partita rocambolesca con un’altra rimonta pazzesca, questa volta però, a favore dei Lilywhites.
Leeds United-Preston North End 4-6, questo diceva il tabellino e lo schermo gigante ad Elland Road, immortalato da migliaia di foto dei tifosi Northenders.



Fu una vittoria memorabile ed emozionante: il PNE si portò subito in vantaggio dopo 5 minuti di gioco grazie a Parkin che da distanza ravvicinata raccolse una corta respinta del portiere avversario dopo una bella conclusione di Treacy, ma i tifosi Whites furono costretti a vedere la propria squadra subire un’altra rimonta. Infatti il Leeds prima della fine del primo tempo si portò addirittura sul 4-1 con i gol di Becchio al 15° , Bruce al 20° ed una doppietta di Somma al 27° ed al 39°.

Elland Road era una bolgia di entusiasmo e i tifosi ospiti dovettero subire un’altra umiliazione, ma.. per poco… infatti poi accadde qualcosa di incredibile ed impensabile!
Al 40° minuto Parkin trovò un bel gol, scattando in profondità e ricevendo palla si liberò dai difensori avversario battendo il portiere avversario con una bella conclusione.
Nel secondo tempo, al 54° minuto arrivò il gol del 3-4 grazie a Treacy che realizzò un incredibile gol calciando la palla in porta direttamente dal calcio d’angolo ingannando il portiere del Leeds.
Il North End cominciava a credere nella possibilità di raggiungere l’insperato pareggio
Quattro minuti più tardi il PNE usufruì di un calcio di rigore per un fallo di Hughes ai danni di Coutts: Davidson si incaricò di calciare il rigore e segnò il gol dell’incredibile 4-4 con una conclusione centrale ma potente e decisa.
A questo punto i giocatori del PNE erano in piena trance agonistica e sfruttarono invece il colpo subito da quelli del Leeds ed al 64° accadde l’inverosimile quando ancora Parkin trovò il terzo gol personale, ma soprattutto il gol del sorpasso: 4-5!
Parkin raccolse un calcio di punizione calciato da centrocampo, spalle alla porta si voltò ed evitando l’intervento di un difensore avversario lasciò partire un gran tiro dal limite dell’area trovando il gol che fece impazzire di gioia il settore ospiti.
Il Leeds accusò l’ennesimo colpo e non riuscì a reagire ed anzi al 79° fu ancora il North End a trovare addirittura il sesto gol con Hume che di testa raccolse un cross di Jones fissando il risultato sul definitivo 4-6.
Dopo quelle due vittorie arrivarono però nuove delusioni con 6 sconfitte, 4 pareggi ed un’unica vittoria, 4-3 contro il Palace, nelle partite successive che fecero sprofondare il Preston addirittura all’ultimo posto della classifica.
Dopo quel ciclo negativo arrivò una vittoria per 1-0 contro l’Ipswich, ma il 29 dicembre, dopo l’ennesima sconfitta del giorno prima a Deepdale contro il Middlesbrough (1-3 in rimonta) e con il PNE ultimo in classifica a 5 punti dalla zona salvezza,  la Dirigenza prese l’ormai inevitabile decisione di esonerare Ferguson.
La squadra venne provvisoriamente affidata a David Unsworth, uomo di fiducia che allenava la squadra riserve del North End.
Il Manchester United richiamò i giocatori prestati e venne ceduto anche il bomber Parkin al Cardiff.
Sotto la guida di Unsworth arrivarono due sconfitte contro Derby e Palace, poi il 6 gennaio 2011 venne annunciato l’ingaggio di Phil Brown, manager che nel 2008 portò l’Hull City in Premier League per la prima volta nella sua storia.
Arrivarono diversi nuovi giocatori in prestito tra i quali gli attaccanti Nathan Ellington e Leon Clarke nella speranza di tentare la riscossa e trovare una salvezza che a quel punto era veramente complicata, la situazione era peggiorata ed ora i punti di distacco dalla zona salvezza erano diventati sette.
Arrivarono due pareggi che diedero un po’ di fiducia, ma poi la sconfitta interna per 0-4 contro il Bristol City e quella contro l’Hull fecero diventare ben dieci i punti dalla salvezza, davvero troppi.
Tra il 15 marzo e il 2 aprile arrivarono tre vittorie consecutive contro Scunthorpe, Coventry e Swansea che rilanciarono le speranze dei più ottimisti che non volevano ancora arrendersi, il PNE raggiunse il penultimo posto, ma il distacco dalla zona salvezza era ancora troppo, otto punti da recuperare nelle ultime otto partite.
In quelle otto partite finali 4 sconfitte, 2 pareggi e solo 2 vittorie e il Preston North End fu condannato alla retrocessione in League One terminando terz’ultimo in classifica con 42 punti, 6 in meno rispetto al Doncaster salvo.
Una stagione disastrosa, anche nelle Coppe le cose andarono male e nemmeno i 12 gol di Hume riuscirono a salvare il Preston condannato a tornare nella terza divisione del calcio inglese dopo 11 anni, da quella promozione firmata David Moyes.
Il Club decise di continuare il progetto iniziato nel mese di gennaio con Phil Brown, effettivamente arrivato sulla panchina quando la situazione era già ampiamente compromessa.
L’obiettivo della stagione 2011/12 doveva chiaramente essere l’immediato ritorno in Championship; per farlo Phil Brown si affidò a nuovi giocatori, tra i quali il ritorno del grande indimenticato Grezza, Graham Alexander dopo quattro anni dal suo trasferimento al Burnley.
Avvennero anche importanti cambi dirigenziali con Peter Ridsdale che prese il posto di Lindsay nel ruolo di Chairman.
Con la retrocessione però partirono anche alcuni giocatori importanti come St.Ledger, Davidson, Lonergan, Treacy e Jones.
L’irlandese Sean St.Ledger lasciò il North End dopo cinque stagioni e quasi 200 presenze, un giocatore che vinse anche il premio di giocatore dell’anno nella stagione 2007/08 e che di certo lasciò un bellissimo ricordo ai tifosi.


Altra partenza dolorosa fu quella dello scozzese Davidson che se ne andò dopo aver giocato per il Club per sette stagioni.
Il campionato iniziò molto bene ed alla fine di settembre, dopo otto giornate, il North End si trovava al secondo posto in classifica a 2 punti dal Charlton primo.
Nei mesi ottobre e novembre però arrivò un’incredibile serie di risultati senza vittorie, con quattro sconfitte consecutive, un pareggio e poi altre tre sconfitte consecutive che fecero scendere il PNE al quindicesimo posto in classifica a -8 dalla zona Play off ed a soli 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione.
Il 14 dicembre 2011, dopo un pareggio contro lo Stevenage e con il PNE quindicesimo, Phil Brown venne esonerato.
La panchina venne temporaneamente affidata al duo Unsworth-Alexander che restò in carica per quattro partite ottenendo una vittoria e due pareggi, oltre ad una sconfitta.
Il 14 gennaio 2012 venne annunciato il nome del nuovo manager: si trattava di Graham Westley, proveniente dallo Stevenage, squadra che aveva guidato dalla Conference alla League One in pochi anni.
Con il nuovo manager arrivarono diversi giocatori in prestito per cercare di migliorare la classifica e tentare la scalata verso la zona play off.
I risultati furono altalenanti e la situazione di classifica finale non variò, con il North End che terminò in quindicesima posizione.

Due importanti avvenimenti allietarono un po’ il sofferto finale di stagione per i tifosi: il 7 aprile 2012 in occasione del match contro il MK Dons si festeggiò il 90° compleanno del leggendario Sir Tom Finney (5 aprile 1922). Per l’occasione Sir Tom era presente a Deepdale tra l’entusiasmo generale. A lui è stata dedicata parte della facciata frontale dello stadio sulla quale compare una gigantografia del suo volto.







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L’altra giornata memorabile fu in occasione del match del 28 aprile 2012 giocato a Deepdale contro il Charlton, già annunciata come l’ultima partita della carriera di Graham Alexander.
La squadra stava perdendo 1-2 quando all’84° minuto Westley ha mandato in campo Grezza, probabilmente per fargli giocare almeno gli ultimi di quella che sarebbe stata la sua ultima partita.
Alexander, 40 anni, non ha solo giocato, ma ha anche segnato il suo ultimo gol con la maglia del PNE quando al 90° con un calcio di punizione dal limite ha regalato il 2-2 alla squadra e la festa generale ovviamente non soltanto per il pareggio.
E così dopo 378 presenze e 57 gol per il North End e più di 1.000 nella sua carriera, Grezza decise di salutare tutti a suo modo.


Nell’estate precedente alla stagione 2012/13, Westley portò a Deepdale una ventina di nuovi giocatori, quasi tutti acquistati a parametro zero o presi in prestito, deciso a costruire una squadra vincente.
Paritono però anche molti giocatori tra i quali tre giovani promettenti come Danny Mayor, Adam Barton e Jamie Proctor, per i quali evidentemente il manager non credeva sulle loro potenzialità, ma soprattutto venne ceduto in prestito al Doncaster il bomber canadese Hume, una mossa poco condivisibile.
Oltre ad Alexander, anche Neil Mellor fu costretto al ritiro dal calcio giocato a causa dei continui infortuni, e lasciò Deepdale dopo sei stagioni durante le quali segnò 38 gol in 130 presenze in campionato.
Comunque la rosa della squadra sembrava molto competitiva, con arrivi importanti come quelli di Lee Holmes e Stuart Beavon, oltre alle conferme di giovani promettenti come Jeffrey Monakana, prelevato a titolo defintivo dall’Arsenal dopo un buon periodo di prestito nella stagione precedente, e come Will Hayhurst, local lad messosi in bella evidenza con le squadre riserve.
Le premesse erano ottime, le speranze molto alte, ma, nonostante alcuni buoni risultati ad inizio campionato come le vittorie per 4-1 contro Swindon e Stevenage, tra il 17 novembre e il 12 febbraio arrivarono ben sette sconfitte oltre a sei pareggi ed una sola vittoria contro l’Hartlepool ultimo in classifica.
Andò meglio in FA Cup dove il PNE eliminò Yeovil (3-0) e Gillingham (2-0) prima di venire eliminato dal Milwall che si impose per 1-0 al The Den al Terzo Turno  e nel Johnstone’s Paint Trophy dove il PNE venne eliminato dal Coventry in un rocambolesco 3-2 dopo aver eliminato Carlisle, Morecambe e Bury.
I risultati negativi in campionato fecero scendere il North End in zone di classifica preoccupanti che rischiarono di immischiarlo nella lotta per non retrocedere.
Finalmente, dopo varie proteste anche da parte della tifoseria, il 13 febbraio, il giorno dopo l’ennesima sconfitta contro lo Yeovil, Graham Westley fu esonerato.
La squadra venne affidata a John Dreyer, già membro dello staff tecnico, per la partita giocata a Deepdale e vinta per 2-0 contro il forte Bournemouth.
Il 18 febbraio 2013 venne annunciato l’ingaggio del nuovo manager, Simon Grayson, allenatore esperto e di grande carisma.
L’arrivo di Grayson generò grande entusiasmo tra i tifosi, il nuovo manager diede subito una nuova fisionomia alla squadra soprattutto dando continuità nella scelta della formazione titolare a differenza di quanto aveva fatto Westley che cambiava continuamente moduli e giocatori e che fu protagonista di scelte molto discutibili.
Grayson puntò molto sul giovane Hayhurst autore di tre gol (4 totali) nelle prime tre partite della gestione del nuovo manager.
La prima partita in carica per Grayson fu un pareggio per 1-1 ottenuto a Swindon, seguito da cinque vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte che permisero al PNE di risollevarsi in classifica, evidando di entrare nella lotta per non retrocedere terminando in quattordicesima posizione.
La stagione 2013/14 parte ancora con grandi premesse, c’è molta fiducia nel progetto di Grayson, nel mercato estivo sono arrivati giocatori importanti come Humphrey, Clarke e l’esperto attaccante Kevin Davies.
Non sapremo come andrà a finire, ma la vittoria per 1-0 ottenuta a Deepdale il 5 agosto 2013 contro i rivali del Blackpool nel Primo Turno di League Cup grazie al gol decisivo di Tom Clarke all’87° minuto, ha già regalato forti emozioni ed entra già di diritto nella storia del glorioso Preston North End!




RECORD PRESENZE:


28/01/1961 ALAN JAMES ALEXANDER KELLY 511
24/08/1949 WILLIAM CARRUTHERS (WILLIE) CUNNINGHAM 487
30/10/1960 ALAN SPAVIN 484
02/03/1991 LEE CARTWRIGHT 479
09/12/1996 PAUL STEPHEN McKENNA 474
31/08/1946 (SIR) THOMAS (TOM) FINNEY 472
05/03/1898 Peter McBride 469
26/12/1960 GEORGE ROSS 438
13/03/1948 JOSEPH (JOE) WALTON 435
27/03/1999 GRAHAM ALEXANDER 400
09/02/1922 Robert (Bobby) Crawford 407
01/05/1972 ALEXANDER ROBERT (ALEX) BRUCE 404
 15/09/1906 Joseph (Joe) McCall 395
13/12/1958 JAMES ALEXANDER GRANT (JIM) SMITH 357
30/04/1904 Thomas (Tommy) Rodway 351
11/01/1950 THOMAS HENDERSON (TOMMY) DOCHERTY 349
01/10/1974 ROY WILLIAM TUNKS 342
09/12/1933 William (Bill) Shankly 339


MIGLIORI MARCATORI:

31/08/1946 (SIR) THOMAS (TOM) FINNEY 210
06/09/1919 William Thomas (Tommy) Roberts 180
01/05/1972 ALEXANDER ROBERT (ALEX) BRUCE 171
28/10/1961 ALEXANDER DOWNIE (ALEX) DAWSON 132

20/08/1955 THOMAS (TOMMY) THOMPSON 128

09/09/1950 CHARLES (CHARLIE) WAYMAN 117
08/09/1888 James D (Jimmy) Ross 101



ALBO D'ORO:

Football League First Division/Premier League
Champions: 1888–89, 1889–90
Runners-up: 1890–91, 1891–92, 1892–93, 1905–06, 1952–53, 1957–58

Football League Second Division/Football League First Division
Champions: 1903–04, 1912–13, 1950–51
Runners-up: 1914–15, 1933–34
Play-off Runners-up: 2001, 2005
Play-off Semi-finalists: 2006, 2009

Football League Third Division/Football League Second Division
Champions: 1970–71, 1999–2000
Play-off Semi-finalists: 1989, 1999

Football League Fourth Division/Football League Third Division
Champions: 1995–96
Runners-up: 1986–87
Play-off Runners-up: 1994
Play-off Semi-finalists: 1995

Cup

FA Cup
Winners: 1889, 1938

Runners-up: 1888, 1922, 1937, 1954, 1964
Semi-finalists: 1887, 1893, 1921

Football League Cup
Fourth Round: 1963, 1966, 1972, 1981, 2003

FA Charity Shield
Runners-up: 1938