Se andiamo a Manchester e ci
piace il calcio c'è l'imbarazzo della scelta, c'è l'Old Trafford dei "Red
Devils" del Manchester United il cui manto erboso è stato calpestato dai
piedi "divini" di gente come George Best, Bobby Charlton, Duncan
Edwards, Eric Cantona, David Beckham, Ryan Giggs, Cristiano Ronaldo, c'è il
moderno Ethiad del Manchester City, i "Citizens" con il loro
"Blue Moon" e con i loro trofei conquistati negli ultimi anni grazie
alle gesta di fuoriclasse come Sergio Aguero, Yaya Tourè, David Silva, Raheem
Sterling, ed in centro città c'è pure il Museo del Football, da qualche anno
spostato lì da Preston, insomma si respira calcio in pieno soprattutto al
sabato pomeriggio quando arrivano tifoserie da tutto il Paese per affrontare
due delle squadre più vincenti d'Inghilterra.
Ma se andiamo a scavare meglio,
intorno a Manchester, nella cosiddetta "Greater Manchester", scopriamo
tante piccole, ma affascinanti realtà, forse ritenute meno importanti dal
"calcio che conta", ma al centro dei cuori dei loro appassionati
tifosi che, oltre al fedele pub, possono affidarsi alla squadra della loro
città, al loro "local team", che magari non è vincente come quelli
con la maglia azzurra come il cielo o come quelli che si fanno chiamare Diavoli
Rossi, ma che sa regalare comunque emozioni forti come solo la squadra con la
quale sei nato e cresciuto ti può dare.
E' il caso di Club come il Bury,
l'Altrincham, l'Oldham Athletic, il Macclesfield, l'Hyde United... ma se
guardiamo un pò più in là, oltre alla colonna che si erge alta in cielo con la
scritta bianca "Hat Museum" del "Museo dei Cappelli" di
Stockport, scoviamo i riflettori dell'Edgeley Park, la casa del local team di
quella città, famosa proprio per il suo fondamentale ruolo nell'industria del
tessile in Gran Bretagna ed in particolare per il lancio della seta.
L"Hat Works" è stato
aperto nel 2000 dopo che alcune esibizioni minori di cappelli erano state presentate
al Museo di Stockport e all'industria di cappelli "Battersby" e si
trova in Wellington Road, tra il centro città e la ferrovia, l'edificio, il
Wellington Mill, risale al 1830 quando venne costruito per essere un filatoio
di cotone per diventare poi una fabbrica di cappelli nel 1890.
Se l'industria del tessile e
soprattutto la produzione di cappelli divenne l'attività principale nella città
di Stockport, sviluppatasi soprattutto alla fine del XIX Secolo, non è
difficile immaginare che gli "Hatters" che giocano a calcio nello
stadio cittadino, l'Edgeley Park appunto, sono proprio quelli che vestono la
divisa blu dello Stockport County, il local team di questi "Cappellai
Matti".
Ed è proprio sul finire del XIX
Secolo, nel 1883, che al McLaughlin’s Café in Wellington Road South a Stockport
alcuni giovani distinti, con tanto di cappello in testa, allievi della
Stockport Sunday School e membri della Wycliffe Congregational Chapel, una
chiesa gotica che si trova ad Heaton Norris, piccola comunità nel distretto di
Stockport, si incontrarono per bere qualcosa di caldo; tali Tom Richards di 19
anni, Jack Hewitt, 18, Tom Machin, 16, Stan Hockenhull, 17, Ted Whittle, 15,
William Ridgway, 15, Ted Simpson, 16, Ben Kelly, 15 ed i fratelli Samuel, 14, e
William, 16, Riley, nella loro agenda, però, avevano anche qualcosa di
importante e stuzzicante di cui discutere e quindi, tra un tè ed una cioccolata
fumanti, un sigaro ed una partita a carte, si misero a parlare del fatto che
nella loro città ancora mancava una squadra di football, quello sport che stava
avanzando sempre di più e che stava appassionando i tifosi di tutto il Regno, a
Manchester già si erano formati diversi Club, ad esempio il Newton Heat (che
poi diventerà il Manchester United) e l'Ardwick (il futuro Manchester City), la
FA Cup era già da diversi anni una Competizione alla quale tutti i Club
volevano partecipare, da quelle dei raffinati College londinesi come da quelle
degli operai del Lancashire e delle Midlands.
E così, dopo lunghe ed animate
discussioni, quei giovani decisero di formare il loro Club di football, il loro
"local team" e lo chiamarono Heaton Norris Rovers Football Club in
onore al nome della località in cui appunto risiedeva la Wycliffe
Congregational Chapel, dovevano però cercare anche un campo da gioco trovandolo
poi nell'Heaton Norris Recreation Ground. Ma, questioni altrettanto importanti,
dovevano scegliere i colori sociali del Club e pure un soprannome... beh..
quest'ultimo non fu difficile da trovare.. se la loro città era famosa per la
produzione dei cappelli, i suoi cittadini erano dei cappellai.. quindi la loro
squadra di calcio sarebbe stata gli "Hatters", un nickname che poi
anche il Luton Town, fondato nel 1885, avrebbe poi adottato. Per quanto
riguarda i colori non c'è molta certezza, le prime divise di cui si hanno
tracce sono a strisce verticali bianco e rosse e sarebbero state poi utilizzate
fino al 1911 quindi è probabile che le stesse siano state indossate dai
giocatori dell’Heaton Norris Rovers sin dai primi anni.
Il nuovo Club giocò la sua prima
partita nel mese di ottobre dell’anno successivo, un’amichevole casalinga persa
per 3-0 contro lo Stalybridge, e partecipò a tornei a livello locale, si
trasferì poi all’Heaton Norris Wanderers Cricket Ground, creando uno stretto
legame con la squadra di cricket locale che portò i due Club ad unirsi.
Nel 1885 venne fondato un altro
Club calcistico, l’Heaton Norris FC, che però sopravvisse per un solo anno
lasciando così ai Rovers l’esclusività di essere la squadra di calcio di
Stockport che si confermò abbastanza “vagabonda”, in quei primi anni, infatti,
spostò la propria sede prima al Chorlton’s Farm e poi all’Ash Inn Ground,
entrambe per una stagione, per poi insediarsi per due stagioni consecutive al Wilkes
Field.
Ma il suo vagare non era ancora
terminato e nell’estate del 1889 l’Heaton Norris FC, come era ormai conosciuto,
andò al Green Lane, un campo che venne trasformato dagli stessi giocatori in un
terreno più compatto e quindi più adatto a giocare al football, mentre il
vicino pub Nursery Inn veniva addirittura utilizzato come spogliatoi.
Mentre in Inghilterra nel 1888 si
costituiva la “Football League”, di cui facevano parte i 12 Club membri
fondatori, ed il Preston North End vinceva il primo campionato Inglese
ufficiale della storia, l’Heaton Norris si iscrisse nel 1889 alla neonata
Lancashire League di cui facevano parte, oltre a diversi Club del Lancashire,
anche alcune squadre del Cheshire, oltre al Workington, del Cumberland, ed al
Doncaster Rovers, dello Yorkshire.
I primi campionati della Lancashire
League vennero conquistati dall’Higher Walton e dal Bury, all’inizio di questa
stagione, 1890/91, ci fu un importante cambiamento per gli “Hatters”, infatti,
dopo che la città di Stockport venne nominata nel 1889 come uno dei distretti
della contea, si decise di variare il nome del Club da Heaton Norris FC a
Stockport County FC, una denominazione che effettivamente dava maggiore senso
di appartenenza a tutta la città e non soltanto alla zona di Heaton Norris e
che dava risalto alla nomina da poco guadagnata.
Nel 1894 gli Hatters si
qualificarono per la prima volta per partecipare alla FA Cup diventando anche
il primo Club della Lancashire Combination a farlo, ma vennero subito eliminati
perdendo per 1-0 a Green Lane contro il Burton Wanderers, fu comunque una bella
soddisfazione per quei ragazzi che 11 anni prima avevano fondato questo Club.
Fred Stewart, che sin dal 1883
era parte del Club con funzioni amministrative, divenne il primo manager nella
storia dello Stockport County che giocò nella Lancashire League fino al 1900,
infatti, vincendo il campionato nella stagione 1899/1900, guadagnò l’ammissione
alla Football League Second Division che si era nel frattempo costituita nel
1892, un traguardo molto importante, chissà forse tanti giovani con i loro
cappelli prodotti proprio nella loro città si riversarono nei pub di Stockport
per festeggiare l’evento facendo scorrere fiumi di birra!
La prima partita giocata dai
biancorossi di Stockport in Football League fu contro il Leicester Fosse, si
disputò il 1 settembre 1900 a Leicester e terminò in parità sul risultato di
2-2, gli Hatters terminarono quel campionato al penultimo posto della
classifica, ma mantennero la loro posizione in Second Division vista la
rinuncia di partecipare all’edizione successiva da parte del New Brighton Tower
che si era classificato al quarto posto.
A quel campionato partecipavano
18 squadre, oltre allo Stockport County ed alle già citate Leicester Fosse e
New Brighton Tower c’erano Barnsley, Blackpool, Burnley, Burslem Port Vale,
Burton Swifts, che si classificò ultimo, ma che venne poi ripescato grazie alla
sua fusione con il Burton United, Chesterfield, Gainsborough Trinity, Glossop,
Grimsby Town , che vinse il campionato e che venne promosso in First Division,
Lincoln City, Middlesbrough, Newton Heath, Small Heath, secondo classificato e
promosso, Walsall e Woolwich Arsenal.
Nel 1901 il 36enne Arthur
Wharton, famoso per essere stato il primo calciatore professionista di colore,
firmò un contratto con lo Stockport con il quale disputò 6 partite prima di
ritirarsi dal calcio l’anno successivo, si trattava di un grande atleta
dell’epoca che aveva battuto il record di velocità correndo a Stamford Bridge in
soli dieci secondi 100 yards e che nel 1886 era stato ingaggiato dal Preston
North End esordendo come portiere nella semifinale di FA CUP del 1887 che i
Lilywhites persero per 3-1 contro il West Bromwich Albion.
Nel 1902 lo Stockport County
trovò finalmente fissa dimora trasferendosi infatti all’Edgeley Park di
Stockport, impianto che venne condiviso con la squadra locale di rugby, lo
Stockport RFC che però fallì pochi anni più tardi, dopo tanto vagare era giunta
l’ora di stabilizzarsi proprio in quella che è tuttora la casa degli Hatters.
Anche nelle stagioni successive
il County terminò nelle ultime tre posizioni della classifica ed al termine
della stagione 1903-04 venne retrocesso nella Midland League Lancashire
Combination che vinse nella stagione successiva guadagnandosi la rielezione,
alla seconda votazione, per il ritorno in Football League.
La Stockport aveva intenzioni
serie e per migliorare la squadra ingaggiò anche dei preparatori atletici
professionisti, nella stagione 1905-06, quella del ritorno in Football League,
si classificò al decimo posto, ma soprattutto riuscì a raggiungere per la prima
volta nella sua storia il Primo Turno di FA CUP superando i primi turni
preliminari ed arrivando al Quarto Turno Preliminare ad affrontare il Walsall
pareggiando per 3-3 fuoricasa e vincendo poi il replay ad Edgeley Park con un
netto 5-0.
il 13 gennaio 1906 gli Hatters si
apprestavano a battersi nel Primo Turno al Sincil Bank, casa del Lincoln City,
probabilmente qualche tifoso arrivò fino al Lincolnshire con il treno, così
come fece la squadra che era pronta per la partita forse più importante per la
giovane storia del Club, possiamo solo immaginare l’emozione di quei ragazzi e
la voglia di vincere dei supporters entusiasti per quel traguardo raggiunto dal
loro local team.
Purtroppo il Lincoln si impose
con il risultato di 4-2, ma nonostante la sconfitta e la conseguente
eliminazione dalla FA CUP, quella fu per lo Stockport County una partita
storica che resterà per sempre nella sua storia come la prima giocata nel Primo
Turno di quella magica competizione, siamo certi che i pub di Stockport quella
sera erano comunque pieni di tifosi allegri, del resto da quelle parti basta
avere della buona birra per essere soddisfatti..
Nell’ottobre del 1908 il
Consiglio di Amministrazione dello Stockport County votò a favore della proposta
di far diventare il Club una Società a responsabilità limitata, la squadra
rimase in Football League fino alla stagione 1912-13, ma riuscì comunque ad
ottenere una rielezione che, grazie ai 22 voti a favore, gli permisero di
restare in quella lega.
Nel frattempo, nel 1911, si
decise di abbandonare la divisa con la maglia a strisce biancorosse per
adottare fino al 1914 una maglia di un colore roseo e con una banda rossa nella
sua parte superiore, accompagnata da pantaloncini bianchi e calzettoni neri.
Nel 1914 David Ashworth venne nominato
manager dello Stockport e restò in carica fino al termine della Prima Guerra
Mondiale nel 1918, durante la quale i campionati ufficiali vennero comunque
sospesi, dalla stagione 1914-15 lo Stockport iniziò ad utilizzare nuovi colori
sociali, il bianco ed il blu, e la divisa di quella stagione era infatti con
strisce di quei colori, pantaloncini bianchi e calzettoni neri.
Uno dei primi calciatori di
rilievo nella storia dello Stockport fu Thomas Evans, venne scoperto durante
una partita di beneficenza giocata contro una rappresentativa della Polizia
locale, giocò per gli Hatters tra il 1913 ed il 1915, ma la sua carriera fu
interrotta dalla chiamata alle armi in occasione della Guerra, riuscì a
sopravvivere ed al suo ritorno giocò altre 3 partite con il County prima di
tornare a casa sua, nell’Isola di Man. Di lui si narra anche di un
coinvolgimento alla fine di una partita giocata a Filbert Street nel 1913
contro il Leicester Fosse quando, a seguito di una rissa scatenata dalla folla,
venne preso a calci da un tifoso di casa.
I campionati ripresero nella
stagione 1919-20, lo Stockport, che indossava una divisa a strisce orizzontali
biancoblu, si classificò al 16° posto, ma andò peggio nella stagione successiva
quando terminò 22° venendo così retrocesso nella neonata Third Division North,
il Club decise di non fare domanda per una rielezione, ma di affrontare questo
campionato.
Tra il 1920 ed il 1924 la divisa,
pur restando bianco e blu, cambiò fantasia, vennero infatti abbandonate le
strisce sostituite da una banda centrale verticale blu e da due bande laterali
bianche.
Guidati dal manager Albert
Williams gli Hatters trionfarono nella stagione 1921-22 conquistando il loro
primo Titolo di Campioni in Football League quando sconfissero il Darlington
davanti ad un Edgeley Park gremito con 18.500 spettatori in festa; fu una
grande stagione, lo Stockport rimase imbattuto dal primo giorno dell’anno 1922
fino al weekend della Pasqua, Albert Williams mostrò al pubblico il trofeo
conquistato nella successiva partita casalinga giocata 7 giorni dopo contro il
Lincoln City, fu certamente grande festa per i tifosi, allo stadio, per le
strade della città ed, ovviamente, nei pub dove probabilmente si festeggiava
già dalla settimana precedente.
Si susseguirono stagioni
abbastanza deludenti, soprattutto considerando le aspettative dei giornali
locali, che culminarono con la retrocessione al termine della stagione 1925-26;
da segnalare che nella stagione 1923-24 Ernest Barlow venne eletto Presidente
del Club e soprattutto che il portiere degli Hatters, Harry Hardy, venne
convocato per giocare con la Nazionale Inglese, debuttò nella vittoria per 4-0
contro il Belgio mantenendo quindi la sua porta inviolata, resta ancora oggi
l’unico giocatore dello Stockport County ad aver giocato con l’Inghilterra, ma
detiene anche il record di essere stato il primo calciatore della squadra a
giocare 150 partite consecutive per il Club.
Nella stagione 1924-25 lo
Stockport utilizzò per la prima volta una maglia completamente blu sulla quale
comparve, solo per quella stessa stagione, anche uno stemma che era basato su
quello che rappresentava il Borough of Stockport raffigurante uno scudo blu e un bordo dorato, lo scudo conteneva tre diamanti
d'oro e nove disegni chiamati in gergo araldico “incroci incrociati” che
appartenevano alla famiglia De Stokeport. C’erano poi tre aquile a doppia testa
sul bordo che si riferivano invece alla vecchia famiglia locale D’Eton ed alla Contea
di Chester. Sopra c'era anche una corona d'oro su una forma simile ad un muro,
sul quale compariva un tumulo verde a sostegno del castello medievale scomparso
da tempo.
Nella stagione 1926-27 il County terminò
sesto in Terza Divisione, ma venne multato e punito con 2 punti di
penalizzazione per aver utilizzato un giocatore non eleggibile dato che i
documenti per schierare Joe Smith non erano pervenuti alla Football League.
Lo Stockport restò in quella
categoria fino alla stagione 1936-37 classificandosi in 5 occasioni tra il
secondo ed il terzo posto, in particolare, nella stagione 1929-30, arrivò a
soli 4 punti dalla capolista Port Vale pur avendola battuta sia in casa che in
trasferta nel giro di 2 giorni.. a Natale ed a Santo Stefano, nel cosiddetto
“Boxing Day”. In quegli anni i giocatori più rappresentativi furono proprio Joe
Smith, autore di 38 gol nella stagione 1927-28, e Frank Newton che realizzò 36
gol nella stagione 1929-30 dei quali 5 in una sola partita, quella del 21 settembre
1929 contro il Nelson, che gli permise di eguagliare un record del Club.
Nella stagione 1933-34 lo
Stockport County adottò una divisa inedita composta da una maglia completamente
bianca e pantaloncini neri che sarebbe poi stata utilizzata fino alla prima
metà degli anni sessanta e che diede alla squadra il soprannome di
“Lilywhites”, i Gigli Bianchi.
Proprio in quella stagione la
squadra realizzò ben 115 gol conquistando il 6 gennaio 1934 anche una vittoria
casalinga addirittura per 13-0 contro l’Halifax Town, un record per la Football
League che sarebbe stato eguagliato dal Newcastle United soltanto nel 1946, nel
quale si segnalarono Joe Hill, autore di una tripletta, e Percy Downes che
invece realizzò 4 gol anche se il grande protagonista di quella stagione fu
l’attaccante Alf Lythgoe che segnò ben 46 gol, un record per il Club.
Il 9 dicembre 1933 la partita
giocata ad Edgeley Park contro il Crystal Palace e valida per il Secondo Turno
della FA Cup venne trasmessa in televisione, purtroppo gli Hatters vennero
sconfitti per 2-1, ma questa è un’altra data che resterà nella storia dello
Stockport County.
Il 23 luglio 1935, poco dopo
mezzogiorno, la stand principale in legno di Edgeley Park prese fuoco e venne
distrutta, ma nel 1936 venne costruita la nuova Main Stand che venne
ufficialmente aperta da Charles Sutcliffe, il Presidente della Football League
a quell’epoca.
Proprio nella stagione 1936-37 gli
“Hatters” vinsero il campionato grazie ad un totale di 23 partite vinte e ad
una serie di 10 risultati positivi conquistando la promozione in Seconda
Divisione per la gioia dei suoi tifosi che in 27.000 riempirono Edgeley Park
nella sfida finale contro il Lincoln City, anche in questo caso è sin troppo
semplice immaginare la loro festa per le strade di Stockport!
Purtroppo già nella stagione
successiva vennero retrocessi e quindi costretti a tornare nella Terza
Divisione dove restarono fino alla stagione 1958-59, considerando anche
l’interruzione dei campionati tra il 1939 ed il 1945 a causa dell’esplosione
della Seconda Guerra Mondiale; durante il periodo bellico vennero organizzati
dei campionati non ufficiali, durante i quali Harry Catterick giocò come
“ospite” per il County segnalandosi con ben 122 presenze e 98 gol.
Nella stagione 1945-46 si tornò a
giocare parzialmente ed in FA Cup lo Stockport venne eliminato nel Primo Turno
dal Rochdale dopo il replay, mentre in un torneo denominato Three North Cup gli
Hatters affrontarono il Doncaster Rovers in una partita che viene considerata
la più lunga in tutto il calcio professionistico, infatti durò addirittura 203
minuti… la prima partita tra le due squadre era terminata in parità
costringendole al replay che però non prevedeva, dopo il nuovo pareggio dopo i
90 minuti regolamentari, dei tempi supplementari, si decise quindi di giocare
fino a quando una delle due non avesse segnato, ma, a parte un gol annullato,
la partita venne fermata a causa della poca luce. Venne così disputato un
ulteriore replay che stavolta venne vinto nettamente per 4-0 dal Doncaster.
La prima stagione dopo la fine
della Guerra, quella del 1946-47, vide gli Hatters classificarsi al quarto
posto, dal 1956 sulla maglia bianca dello Stockport comparve uno stemma, non
succedeva dal 1925, che riportava il simbolo della città all’interno di uno
scudo ed il motto in latino “Animo et fide”, coraggio e fede.
Nella stagione 1957-58, precisamente nel
gennaio 1958, lo Stockport affrontò nel Terzo Turno di FA Cup il Luton Town
che, oltre ad avere lo stesso nickname, indossava anche una divisa identica; le
regole di quei tempi prevedevano che entrambe le squadre avrebbero dovuto
cambiare i propri colori ed il County scelse di vestire un’inedita maglia
colore oro e nero nello stile del famoso “Old Gold” dei Wolves, quella divisa
sembrò portare fortuna vista la vittoria per 3-0 e venne così riutilizzata per
tutto il mese di gennaio. L’avventura in FA Cup si concluse comunque nel turno
successivo quando lo Stockport venne sconfitto per 3-2 a Londra dal West Ham,
una sfida comunque spettacolare e molto combattuta giocata davanti a quasi
26.000 spettatori.
Nella stagione 1958-59 lo
Stockport venne ammesso nella nuova Terza Divisione che per la prima volta era
a livello nazionale e non più divisa per zone, ma si classificò 21°
retrocedendo così in Quarta Divisione.
Negli anni ’50 il giocatore di
maggiore spicco per il County era stato il bomber Jack Connor che tra il 1951
ed il 1956 realizzò 140 gol, un record per il Club, comprese 13 triplette, di
cui 3 consecutive contro Crewe Alexandra e per 2 volte contro il Chester, per 2
volte segnò 4 gol in una partita, contro Workington e Carlisle, e per altre 2
volte ne realizzò 5 contro Bradford Park Avenue e Tranmere Rovers.
Una interessante curiosità
riguarda Alec e David Herd, padre e figlio, che giocarono insieme nella partita
vinta per 2-0 il 5 maggio 1951 contro l’Hartlepool United, fu il primo caso di
questo genere nel calcio professionistico.
La nuova League Cup si giocò per
la prima volta nella stagione 1960-61 e lo Stockport vi partecipò eliminando al
Primo Turno il Carlisle United, ma venendo poi eliminato dal Manchester City
che si impose con un netto 3-0, la partita si giocò a Maine Road il 18 ottobre
1960 davanti a 21.065 spettatori, i Citizens schieravano giocatori importanti
come il fuoriclasse scozzese Denis Law, autore di una doppietta, ed il portiere
tedesco Bert Trautmann che era stato nominato giocatore dell'anno nel 1956
soprattutto per il fatto che nella finale di FA Cup di quell’anno, giocata
contro il Birmingham City, in uno scontro di gioco con Peter Murphy si dislocò
5 vertebre del collo, inizialmente svenuto, venne rianimato con i sali e
nonostante ciò continuò a giocare risultando con le sue parate fondamentale per
la vittoria della sua squadra; alla fine dell'incontro, mentre gli consegnavano
la medaglia, si lamentava di aver il torcicollo ed infatti 3 giorni dopo gli
diagnosticarono che aveva il collo spezzato.
Per il County quella fu in ogni
caso una grande partita soprattutto perché giocata contro una delle due
principali squadre di Manchester, un vero derby quindi, che aveva un valore
particolare per quei tifosi che avevano scelto di supportare la propria squadra
locale piuttosto che City o United, i Club cittadini certamente più blasonati, si
può immaginare quindi che, nonostante la sconfitta, fu per loro motivo di
soddisfazione il solo fatto di averli affrontati con onore a Maine Road.
Ma una delle partite di maggior
importanza storica per il County fu quella che si giocò nella stagione 1964-65,
quando la squadra ancora militava in Quarta Divisione, infatti in FA Cup il
sorteggio regalò agli Hatters una splendida partita da giocarsi ad Anfield Road
contro il grande Liverpool di Bill Shankly, Campione di Inghilterra nella
stagione precedente.
Era certamente un sogno per il
piccolo Stockport andare a giocarsi ad Anfield la FA Cup contro quei campioni,
tra le file dei Reds che in quella stagione arrivarono anche alle semifinali
della European Cup, c’erano giocatori come Ian St John e Roger Hunt, a
Liverpool quel 30 gennaio 1965 arrivarono in molti dalla vicina Manchester,
c’erano in totale 51.851 spettatori e l’atmosfera era elettrizzante;
probabilmente i tifosi di quel grande Liverpool erano certi della vittoria
della loro squadra, ma vennero messi a tacere da Len White che portò
incredibilmente in vantaggio gli ospiti per la folle gioia dei tifosi Hatters.
Quella gioia durò poco, infatti
Milne pareggiò al 51°, lo Stockport riuscì a creare delle occasioni per vincere
la partita, ma al 90° terminò 1-1 ed al replay i Reds vinsero per 0-2 ad
Edgeley Park, resterà però per sempre nella storia degli Hatters quel
prestigioso pareggio conquistato ad Anfield contro ogni pronostico, un
risultato clamoroso che, con un po’ di fortuna, avrebbe anche potuto esserlo
ancora di più.
Nonostante quella grande
prestazione, però, il County terminò il proprio campionato all’ultimo posto, ma
evitò quella che sarebbe stata una deludente retrocessione grazie alla
rielezione che gli permise di giocare in Quarta Divisione anche nella stagione
successiva evitando di uscire dalla Football League.
Sempre in quella stagione ci
furono 2 importanti novità, il Presidente Vic Bernard assunse proprio Bert
Trautmann, l’ex portiere del City, per il ruolo di direttore generale per
migliorare l’immagine del Club ed insieme decisero di giocare diverse partite
casalinghe al venerdì sera per cercare di attirare un numero maggiore di
spettatore ed incrementare quindi i propri guadagni, inoltre, grazie ai
contatti del tedesco, venne organizzata un’amichevole a fine stagione contro il
FSV Frankfurt che gli Hatters persero per 3-1.
L’altra novità fu la
reintroduzione per alcune partite dei colori royal blu e bianco per le divise
della squadra che sarebbero poi diventati
i colori ufficiali del Club a partire dalla stagione 1965-66, era dal 1931 che
non venivano utilizzati, e da quel momento non vennero mai più abbandonati
diventando uno dei segni distintivi di questo Club, in quell’occasione la
divisa era completamente blu con il solo girocollo ed i bordi delle maniche di
colore bianco, un cambiamento certamente importante e storico.
Nella pre-season, sempre
sfruttando i contatti di Trautmann, lo Stockport fu protagonista di una tourneè
in Germania durante la quale disputò 3 amichevoli in 5 giorni contro VfL
Bochum, SC Opel Rüsselsheim e FSV Frankfurt.
Il tedesco diede poi le sue
dimissioni nel 1966 che non impedirono però una nuova amichevole al termine
della stagione quando ad Edgley Park arrivò il SV Hamburg che si impose per
1-5, l’unico gol degli Hatters fu realizzato da Len White.
Fu una grande giornata a
Stockport, infatti il Club tedesco era attesissimo, l’Hamburg non arrivava in
Inghilterra dal 1961 quando affrontò il Burnley in una partita di Coppa
Europea, si trattava di una squadra veramente forte che schierava anche tre
giocatori della Nazionale della Germania Ovest che soltanto 3 giorni prima
avevano giocato contro l’Irlanda del Nord vincendo per 0-2, gli Hatters
organizzarono per loro un volo da Belfast a Manchester, si trattava di Seeler,
che aveva anche segnato in quella partita, Schulz e Kurbjuhn.
Il martedì mattina venne
organizzata una conferenza stampa ad Edgeley Park prima di un ricevimento
civico durante il quale i tedeschi vennero accolti dal Sindaco, l’assessore Vernon
Parry, che fece gli onori di casa, per quella partita il County, a causa di
alcuni infortuni, ospitò 4 giocatori, erano Eric Skeels, John Ritchie e Peter
Dobing dello Stoke City oltre a John Prentis del Blackpool, che avrebbe poi
firmato un contratto per giocare nella stagione successiva con gli Hatters.
Ad Edgeley accorse una folla di
6.000 spettatori, fu Ritchie ad avere un paio di occasioni per portare il
County in vantaggio, ma Seeler aprì le marcature con un gol meraviglioso cinque
minuti prima dell'intervallo, questo piccolo attaccante divenne internazionale
a soli 17 anni e collezionò 72 presenze per la Germania Ovest, segnando 43 gol,
al momento del suo ritiro nel 1972 avrebbe disputato più di 700 partite con la
sua squadra realizzando più di 550 goal, fu il Capitano a Wembley nella Finale
della Coppa Rimet che i tedeschi persero contro la Nazionale Inglese e fu anche
uno dei soli due giocatori che segnarono in quattro coppe del mondo, l'altro
era Pelé!
Nel secondo tempo, prima del gol
della bandiera di White, la squadra tedesca realizzò altri 4 gol, uno dello
stesso Seeler, due di Dorfel ed un altro di Pohiachimdt, conquistando una netta
vittoria frutto di una prestazione splendida che venne definita la migliore mai
vista ad Edgeley Park. Non fu tuttavia una partita a senso unico, lo Stockport
mise in difficoltà la difesa ospite soprattutto con l’esuberanza di Johnny
Price e le giocate degli attaccanti Len White, che ebbe l’onore di segnare e
che fu probabilmente uno dei migliori giocatori nella storia del Club, e Len
Allchurch, grande giocatore gallese che venne acquistato nel marzo del 1965 per
una cifra record per il Club.
La stagione 1966-67 vide la
ricomparsa sulla maglia dello Stockport del crest che raffigurava uno scudo blu
con bordi dorati all’interno del quale venivano rappresentate delle croci e dei
diamanti sempre di color oro ed al suo esterno l’immagine di un castello, ma
quella stagione verrà ricordata soprattutto per la conquista del campionato con
conseguente promozione in Terza Divisione. Tra i protagonisti di quel
campionato vincente Bert Lister e Frank Lord, autori rispettivamente di 11 e 10
gol, oltre a Johnny Price che ne segnò 7, ma che era anche probabilmente il
giocatore di maggiore classe.
Dalla stagione 1967-68 alla
stagione 1967-70 lo Stockport adottò una divisa che prevedeva la maglia bianca
con una striscia centrale orizzontale blu, al centro della quale c’era il crest,
con pantaloncini blu e calzettoni bianchi; proprio dalla stagione 1969-70
arrivarono però tempi duri, la squadra venne nuovamente retrocessa in Quarta
Divisione, categoria nella quale lo Stockport rimase addirittura fino alla
stagione 1990-91, gli anni 70 ed 80 furono infatti deludenti, gli Hatters si
classificarono sempre in posizioni medio basse fino al 1989-90 quando
arrivarono al quarto posto perdendo però poi la semifinale playoff contro il
Chesterfield fallendo la promozione.
Tra il 1970 ed il 1972 la squadra
vestì una maglia blu con sottili strisce verticali bianche, poi fino al 1975 si
optò per maglia bianca con colletto blu e pantaloncini bianchi, per tutto quel
periodo, inoltre, scomparve il crest.
Dalla stagione 1976-77 le maglie vennero
prodotte dalla Bukta il cui simbolo comparve sulla maglia bianca, nella
stagione successiva comparve anche la scritta corsiva con le iniziali del Club,
SCAFC, sostituita dalla stagione 1978-79 dalla sigla SCFC e da un nuovo crest
che riportava la croce già simbolo della città di Stockport. Influenzati dalla vittoria della Nazionale
Argentina nei Mondiali del 1978, poi, i dirigenti del Club vollero una divisa,
firmata Adidas, simile a quella degli argentini che prevedeva maglietta a
strisce verticali bianche ed azzurre e pantaloncini neri, questa venne poi
sostituita a campionato in corso nel marzo 1982 da una divisa bianca e nera
(probabilmente in onore a quelle utilizzate dagli anni ‘30) dopo aver fatto
richiesta alla Football Association a causa dell’inizio della guerra nelle
Isole Falklands.
Ma comunque anche durante quel
periodo nero ci furono degli episodi da ricordare, nel 1972 il County eliminò
il West Ham dalla League Cup, fondamentale per quella vittoria fu una parata
del portiere Alan Ogley che nel 2002 sarebbe stata votata come la parata del
secolo per quanto riguardava il Club.
Nel 1975 lo Stockport County
ingaggiò addirittura il fuoriclasse nordirlandese George Best che giocò 3
partite casalinghe con gli Hatters realizzando 2 gol, si ricorda in particolare
la sua fantastica prestazione nella vittoria per 3-2 ottenuta contro lo Swansea
City, il suo era però un contratto a termine e la sua avventura ad Edgeley Park
durò pochissimo, ma abbastanza per essere ricordata dai tifosi del County che
ebbero l’onore di vederlo dal vivo segnare e vestire la maglia della loro amata
squadra, anche se ormai “Georgie” era a fine carriera restava pur sempre un
grande giocatore anche nel ricordo delle sue imprese con il Manchester United
con il quale vinse un’indimenticabile European Cup nel 1968, la prima
conquistata da una squadra inglese.
Il 20 settembre 1976 ad Edgeley
Park arrivò l’Everton per una partita valida per la League Cup, i Toffees si
imposero per 0-1, ma fu un’altra di quelle partite da ricordare nella storia
degli Hatters.
Così come quella disputata ad Old Trafford contro il Manchester
United il 30 agosto 1978 sempre nella stessa competizione, questa fu una sfida
davvero entusiasmante, il sorteggio aveva fatto uscire proprio loro, i Red
Devils, un’altra rivale cittadina, un Club molto vincente negli anni ’60 e che
grazie alle sue vittorie aveva probabilmente convinto molti ragazzi della
Greater Manchester a tifare per i Diavoli Rossi piuttosto che per il proprio
local team. Era quindi una grande occasione per quei tifosi che invece avevano
scelto lo Stockport County, era la loro opportunità di prevalere per una volta
sui rivali più blasonati e per poco non ci riuscirono… infatti quei “Cappellai
Matti” guidati in panchina da Mike Summerbee, guarda caso ex leggenda del Man
City, sfiorarono l’impresa ad Old Trafford perdendo per 3-2.
La partita si sarebbe dovuta
giocare ad Edgeley Park, sarebbe stato un sogno ospitare proprio lì i Red
Devils, ma per motivi di ordine pubblico si decise di disputarla ad Old
Trafford a causa dell’elevata richiesta di biglietti, e comunque gli Hatters
fecero una grande figura per l’orgoglio dei suoi tifosi arrivati in quello
stadio che era stato teatro di grandi sfide per lo United.
Quel Manchester United non era
certo la grande squadra di Best e Charlton, ma era pur sempre un rivale
superiore e favoritissimo per la vittoria, eppure il County, dopo aver subìto
il gol di Joe Jordan al 10° minuto, non si arrese e stupì tutti con una
prestazione superlativa che gli permise di rimontare lo svantaggio prima
pareggiando al 58° con un rigore realizzato da Alan Thompson e poi passando
addirittura in vantaggio con un gol di Terry Park al 78° che aveva fatto
impazzire di gioia i tifosi ospiti che già si stavano godendo una super
vittoria che avrebbero raccontato per anni nei pub di Stockport…
Ma a questo punto entrò in gioco
la sfortuna e l’arbitraggio, infatti Sammy McIlroy pareggiò all’88° ed in
quell’occasione il portiere del County non fu impeccabile, ma poi, soprattutto,
venne assegnato un rigore al 90°, definito inesistente dai giornali dell’epoca e
che provocò molte proteste tra i giocatori in campo, che Jimmy Greenhoff
realizzò riportando incredibilmente avanti lo United che vinse così quella
partita.
Fu una beffa terribile che
scatenò la furia dei tifosi del County che si sentivano derubati da un
avversario più potente, ma a parte questo restò la delusione per aver sprecato
quel vantaggio, ma soprattutto un senso di soddisfazione ed orgoglio per
essersi battuti alla pari con i Red Devils.. quasi non ci scappava lo
scherzetto da parte di quei matti dei Cappellai di Stockport! Se ne sarebbe
parlato a lungo di quella partita, nei pub, per le strade, al lavoro, di sicuro
a prevalere era l’orgoglio di tifare Stockport County e la consapevolezza di
aver perso solo per degli episodi sfortunati o, se vogliamo dirlo, ingiusti.
Uno dei principali protagonisti del
County durante gli anni ’80 fu Eric Webster che occupò diversi ruoli, compreso
quello di manager, sin dal 1974 e per il quale il Club organizzò nel 1990 un
testimonial match disputato contro il Manchester City.
Tra il 1982 e il 1987, dopo
quella maglia bianco nera, si tornò al bianco e blu ed alle strisce verticali,
il crest venne riprodotto all’interno di uno scudo rosso e le divise vennero
prodotte alternativamente da Adidas, Bukta e Umbro fino alla stagione 1987-88
quando sulla nuova maglia bianca prodotta da En-s comparve per la prima volta
anche uno sponsor, la maglia bianca, con inserti blu o rossi, venne confermata
anche nelle successive due stagioni prodotta però dalla Ribero. Il crest cambiò
nuovamente, stavolta raffigurava un pallone bianco e rosso all’interno di un
cerchio blu dove compariva anche la scritta Stockport County FC 1883.
Nella stagione 1986-87 lo
Stockport rischiò seriamente la retrocessione nella non-league, ottenne infatti
solo 6 punti in 13 partite e venne pure clamorosamente eliminato dalla FA CUP
dai gallesi del Caernarfon Town in una partita ricordata anche per i gravi incidenti causati dalla tifoseria degli Hatters, ma con l’assunzione nel ruolo di manager di
Colin Murphy, alla sua seconda esperienza con il Club, le cose cambiarono in
modo deciso e la squadra conquistò 45 punti nelle ultime 31 partite
guadagnandosi così una sofferta ed insperata salvezza.
Murphy terminò tuttavia il suo
incarico al termine di quella stagione, nel marzo del 1989 venne ingaggiato
l’allenatore uruguayano Daniel Alberto “Danny” Bergara de Medina, per tutti
Danny Bergara, che in poco tempo rivoluzionò la squadra portandola, come già
detto, al quarto posto in classifica, fallendo però la promozione nella
semifinale playoff contro il Chesterfield che vinse entrambe le partite
previste.
Ma Bergara continuò sulla strada
intrapresa e nella stagione successiva, 1990-91, piazzò il County al secondo
posto della classifica guadagnandosi la promozione diretta in Terza Divisione,
tra i giocatori più rappresentativi c’era il difensore Jim Gannon, che sarebbe
diventato una leggenda del Club.
Nella stagione 1991-92 si passò
allo sponsor tecnico Gola che realizzò una maglia fedele alle mode del momento,
blu con diversi inserti rossi, anche il crest cambiò nuovamente, stavolta si
trattava di un simbolo araldico molto elaborato sul quale ricomparve il
castello, ma sul qualche, all’interno di uno scudo blu c’era ancora il pallone
bianco e rosso oltre a delle croci dorate.
In Terza Divisione le cose
andarono benissimo e la magia di Bergara continuò, infatti a sorpresa lo
Stockport terminò il campionato in quinta posizione qualificandosi così ai
playoff per la promozione in Seconda Divisione, fu un altro risultato
eccezionale ottenuto da questo manager che resterà per sempre nella storia del
Club.
In semifinale lo Stockport
affrontò lo Stoke City, classificatosi quarto, riuscendo a vincere 0-1
fuoricasa ed a pareggiare 1-1 in casa qualificandosi così per la finale che si
sarebbe giocata a Wembley, questo significò che Danny Bergara divenne il primo
manager sudamericano a portare una squadra inglese a Wembley!
E così il 24 maggio 1992 35.087
tifosi di Stockport County e Peterborough United si riversano a Londra, al
mitico stadio di Wembley, una piacevole gita per loro forse, ma soprattutto una
giornata importantissima per le loro squadre, un appuntamento con la storia.
Lo Stockport di Bergara schierava
la seguente formazione: Edwards, Knowles, Todd, Frain, Barras, Williams,
Gannon, Ward, Francis, Beaumont, Preece.
Furono i Posh a passare in
vantaggio con Charley al 52° che sugli sviluppi di un corner colpì la palla di
testa mandandola a sbattere contro la traversa e poi a rimbalzare sulla linea
di porta superandola di pochi centimetri facendo decretare il gol (forse con
qualche dubbio), il County non si arrese e trovò all’87° il gol del pareggio
con Francis che da pochi passi approfittò della corta respinta del portiere
sulla precedente conclusione di Preece, i tifosi Hatters accorsi a Wembley quel
pomeriggio esplosero di gioia, ma per loro un’altra beffa era purtroppo in
arrivo, infatti, quando già si pensava ai supplementari, fu ancora Charley a
segnare all’89° quando venne servito da un lungo lancio in profondità, lui
controllò la palla di testa portandosela avanti sui piedi, superò un avversario
in velocità e calciò battendo Edwards, fu il gol che regalò vittoria e
promozione ai Posh.
Fu certamente una grande
delusione per lo Stockport, ma quella squadra guidata da Bergara era destinata
a lasciare il segno, nella stagione successiva ci fu una riforma dei
campionati, venne infatti formata la nuova Premier League che portò a comporre
in modo diverso le categorie inferiori ed il County si ritrovò a giocare in quella
che venne chiamata Second Division (ma che era a tutti gli effetti la Terza
Divisione) nella quale disputò un altro ottimo campionato terminando al sesto
posto della classifica e giocandosi così di nuovo i playoff nei quali in
semifinale affrontò il Port Vale che si era classificato terzo, ma purtroppo
venne eliminato, dopo il pareggio per 1-1 in casa al Vale Park i Valiants si
imposero per 1-0.
Nella stagione successiva la
Super League realizzò un’altra maglia molto particolare, era di colore blu con
varie sfumature bianche e con degli inserti rossi a zig zag che si ripetevano, gli
Hatters si confermarono ai livelli della stagione precedente classificandosi
quarti e qualificandosi nuovamente per i playoff.
A questo punto il Burnley, con il
vantaggio di due uomini, riuscì a prevalere ed al 66° un tiro dal limite di
Parkinson non venne intercettato da Keeley, non esente da colpe, e la palla
terminò in rete per il gol del sorpasso che regalò la vittoria ai Clarets.
Un’altra delusione per i tifosi
degli Hatters che poi nel marzo del 1995 dovettero anche sopportare il
clamoroso esonero di Danny Bergara, licenziato dopo una lite con il Presidente
Brendan Elwood sostituito da Dave Jones, era la fine di un’era che verrà
ricordata come una delle più positive nella storia del Club, quel manager aveva
fatto la storia e sarebbe rimasto in ogni cuore di quei tifosi.
In quella stagione, durante la
quale venne riproposta una più sobria maglia blu con colletto rosso, e nella
successiva, in cui la divisa era completamente bianca con sottilissime strisce
blu, il County non fece grandi cose in campionato, ma quest’ultima sarà
ricordata per l’apertura di una nuova stand ad Edgeley Park, la Cheadle End,
che aveva una capacità di 5.000 posti a sedere, e dal punto di vista del calcio
giocato, per il raggiungimento del Terzo Turno di FA Cup nel quale lo Stockport
affrontò l’Everton.
La partita si giocò il 7 gennaio
a Goodison Park 1996 dove accorsero 28.921 spettatori, per il County si
trattava di una partita di assoluto prestigio, quell’Everton schierava
giocatori come Southall, Rideout, Limpar e Kanchelskis, gli Hatters giocarono
una partita stupenda e riuscirono a conquistare un fantastico pareggio per 2-2
che portò i Toffees al replay; ad andare in vantaggio per primi furono comunque
i padroni di casa con un gol di Stuart al 7° minuto, al 31° arrivò l’1-1
realizzato da Armstrong, ma al 44° ci pensò Ablett a riportare l’Everton
avanti.
Nella ripresa, però, il County
diede l’anima venendo premiato dal gol del 2-2 siglato da Helliwell, gli
Hatters, complice anche una prestazione sottotono dei Toffess, riuscirono a
mantenere quel sorprendente risultato portando così la partita al replay da
giocarsi ad Edgeley Park dieci giorni dopo.
E così il 17 gennaio in 11.283
arrivarono alla casa dello Stockport County, forse quelli dell’Everton
pensavano che la loro squadra si sarebbe sbarazzata dei Cappellai facilmente,
ma non fu assolutamente così e ne venne fuori una partita ancora più
spettacolare della prima.
Il County scese in campo con la
seguente formazione: Edwards, Connelly, Todd, Ware, Flynn, Bound, Beaumont,
Eckhardt, Helliwell, Armstrong, Jeffers, quando la partita iniziò quei
giocatori potevano sentire il calore del loro pubblico che li voleva spingere
ad un’impresa da ricordare ed i loro sogni sembrarono più vicini a realizzarsi
quando Bound segnò al 22° il gol del vantaggio che provocò grande entusiasmo
sugli spalti gremiti. Questi sogni vennero però ridimensionati nel giro di soli
2 minuti, infatti l’Everton rimontò con 2 gol realizzati al 71° da Ferguson ed
al 73° da Stuart, le emozioni, però, non era di certo finite qui.. tipico dello
Stockport… all’88° fu Armstrong a far nuovamente sognare i suoi tifosi segnando
il gol dell’incredibile nuovo pareggio, ma soltanto 1 minuto dopo un’altra
beffa punì severamente il popolo Hatters, infatti Ebbrell regalò il nuovo e
definitivo vantaggio agli ospiti che vinsero così per 2-3 una partita
combattutissima, così come era stata anche la prima giocata a Goodison Park.
Lo Stockport si rivelò un
avversario davvero ostico per l’Everton, ma anche in questa occasione gli
Hatters uscirono dalla competizione e, nonostante la soddisfazione e l’orgoglio
per aver messo in difficoltà un avversario più forte, non riuscì a compiere un’impresa
che sarebbe entrata di diritto nella sua storia.
Ma perlomeno nella stagione
successiva, la 1996-97, nella quale tornò la maglia blu con sfumature bianche
oltre ad un nuovo crest che raffigurava in modo stilizzato le lettere SCFC, arrivò
qualche soddisfazione, anzi, la si può probabilmente definire quella di
maggiore successo per lo Stockport County che infatti si posizionò al secondo
posto della classifica, alle spalle del Bury, conquistando la tanto sospirata
promozione in First Division (la seconda categoria del calcio inglese in quegli
anni) spinta dai gol di Angell ed Armstrong, dall’esperienza di Gannon, ma
anche dalla classe del portoghese Cavaco.
In League Cup lo Stockport eliminò Chesterfield e Sheffield United, entrambe ricorrendo al replay, ma soprattutto 3 squadre di Premier League, il Blackburn Rovers, il West Ham ed il Southampton; contro i Rovers, Campioni di Inghilterra nella stagione 1994-95, gli Hatters vinsero per 0-1 ad Ewood Park grazie ad un autogol di Sherwood, il capitano ed il giocatore più rappresentativo di quella squadra, contro gli Hammers, dopo l’1-1 di Upton Park arrivato grazie ad un gol di Cavaco, lo Stockport vinse il replay con il risultato di 2-1 con gol di Angell ed autogol di Dowie, infine contro i Saints arrivò il pareggio casalingo per 2-2, con gol di Armstrong e Cavaco, prima della meravigliosa vittoria per 1-2 a St Mary’s con le marcature di Angell e Mutch.
Lo Stockport County raggiunse
così clamorosamente le semifinali ed era ad un passo da Wembley, l’avversario
sarebbe stato il Middlesbrough guidato da Bryan Robson e che poteva schierare
giocatori come Juninho, Ravanelli, Emerson, Branco; il 26 febbraio 1997 ad
Edgeley Park gli Hatters provarono a ripetere le imprese dei turni precedenti,
ma Beck e l’attaccante italiano Ravanelli diedero al Boro la vittoria per 0-2.
Il County non si arrese nemmeno
stavolta ed al Riverside provando a rimontare lo svantaggio della partita di
andata, un po’ spaventò il Boro passando in vantaggio con Connelly, ma gli
esperti avversari riuscirono a gestire il vantaggio acquisito nel doppio
confronto qualificandosi così per la Finale che avrebbero poi perso contro il
Leicester City.
Come detto anche in FA CUP lo
Stockport si comportò bene arrivando fino al Quarto Turno quando venne eliminato
dal Birmingham City che al St Andrew’s si impose per 3-1, inutile il gol di
Angell per gli Hatters; prima di quella sconfitta, però, il County aveva
battuto Doncaster Rovers, Mansfield Town e Stoke City senza dover mai ricorrere
al replay.
Anche la cavalcata nel FA Trophy
fu molto positiva, infatti lo Stockport arrivò sino alla finale della Northern
Area che, se vinta, lo avrebbe portato alla Finale della vincente della
Southern Area; purtroppo dopo la sconfitta per 2-0 a Brunton Park contro il Carlisle
il County non andò oltre lo 0-0 in casa.
Nei turni precedenti aveva eliminato Doncaster Rovers, Burnley, Bury e
Crewe Alexandra.
Fu quindi una stagione davvero
importante, ma all’inizio della successiva Dave Jones accettò le offerte del
Southampton costringendo lo Stockport a cambiare, la scelta portò ad Edgeley
Park l’ex manager del Blackpool, Gary Megson che portò la squadra all’ottava
posizione in First Division, il miglior piazzamento per il Club.
Nella stagione 1998-99, nella
quale si tornò alle strisce biancoblu e ad un crest araldico simile a quello
del 1991, però, lo Stockport terminò il campionato al 16° posto e dopo una
brutta sconfitta all’ultima giornata per 5-0 contro l’Oxford United già
retrocesso l’era di Megson terminò con l’esonero, al suo posto venne ingaggiato
Andy Kilner che iniziò la sua avventura con una splendida vittoria per 1-2 in
rimonta addirittura a Maine Road contro il Manchester City, i gol vennero
realizzati da Bailey e Dinning.
Sembrava proseguire tutto bene ed
infatti il County si trovava al sesto posto della classifica dopo il Boxing
Day, una posizione da zona playoff, ma purtroppo ci fu un netto declino con ben
19 partite senza vittorie e terminò il campionato in 17° posizione, nella
stagione 2000/01, quando si tornò ad una classica maglia blu, arrivò un 19°
posto e la situazione negativa culminò con l’ultimo posto in classifica che
portò alla retrocessione al termine della stagione 2001/02, Kilner era stato
esonerato dopo una sconfitta contro il Millwall e nel novembre del 2001 Carlton
Palmer prese il suo posto senza però riuscire a salvare la squadra, ma venne
comunque confermato sulla panchina.
Lo Stockport terminò a metà
classifica il campionato 2002/03 e nell’estate del 2003 Elwood decise di
vendere il Club che venne acquistato da Brian Kennedy, già proprietario del
Sale Shark, squadra di rugby che avrebbe condiviso con il County l’utilizzo di
Edgeley Park.
La stagione 2003/04 iniziò male e
dopo due sconfitte consecutive contro Hartlepool e Blackpool venne esonerato
Palmer, sostituito dal nordirlandese Sammy McIlroy che riuscì ad evitare la
retrocessione soprattutto grazie ad una serie di 11 risultati utili
consecutivi. Ma anche il suo “regno” durò poco, infatti nel corso della
stagione 2004/05 venne licenziato e sostituito da Chris Turner il quale, però,
si dimise dopo una sconfitta per 6-0 contro il Macclesfield, al termine di
quella stagione lo Stockport venne retrocesso in League Two, nuova
denominazione per quella che praticamente è anche oggi la Quarta Serie.
Nella stagione 2005/06 ci fu un
altro cambio societario infatti Brian Kennedy annunciò una perdita di 4 milioni
di sterline e consegnò la proprietà del Club al Supporters Trust che mirava a
salvare lo Stockport County dal fallimento fino a trasformarlo in una Società
basata sulla comunità e gestita dagli stessi tifosi.
L’ex giocatore del County, Jim
Gannon, venne nominato nuovo manager e portò la squadra alla salvezza, mentre
nella stagione successiva mancò la qualificazione ai playoff soltanto a causa
della differenza reti sfavorevole, il 3 marzo 2007, dopo la vittoria per 3-0
sullo Swindon Town lo Stockport stabilì un record per la Football League
conquistando la sua nona vittoria consecutiva senza concedere nemmeno un gol.
Il 25 luglio 2007 arrivò, purtroppo, la notizia della tragica morte del leggendario Danny Bergara, era il giorno successivo al suo 65° compleanno.
Con grande commozione il 28 luglio, in occasione di un'amichevole contro il Cardiff City, ad Edgeley Park venne organizzato il "Danny Day", una giornata piena di commozione, prima della partita tutto lo stadio ascoltò la canzone preferita del loro ex manager, "My Way" di Frank Sinatra, gli allenatori delle due squadre, Jim Gannon e Dave Jones, che, coincidenza incredibile, fu l'uomo che 12 anni prima aveva sostitutito Bergara sulla panchina del County, pagarono il loro tributo porgendo dei fiori sotto la sua amata Cheadle End.
I tifosi cantarono "Danny Bergara's Blue 'n White Army" mostrando anche uno striscione realizzato in suo onore.
Durante la stagione 2012-13 lo Stockport avrebbe poi decise di rinominare la Hardcastle Road Stand dello stadio cambiando il suo nome in "Danny Bergara" Stand, a dimostrazione dell'affetto di quella gente nei confronti di quel grande allenatore.
Jim Gannon venne ovviamente
confermato anche per la stagione 2007/08 che, nonostante l’eliminazione dalla
FA Cup per mano dello Staines Town, squadra di non league, si concluse in modo
trionfale, infatti, spinto dai gol del bomber Liam Dickinson, lo Stockport
raggiunse il quarto posto della classifica qualificandosi per i playoff
eguagliando anche il record della Football League di 8 vittorie esterne
consecutive.
In semifinale il County eliminò
il Wycombe Wanderers pareggiando 1-1 nella partita di andata e vincendo per 1-0
al ritorno ed in Finale avrebbe affrontato il Rochdale che aveva a sua volta
eliminato il Darlington.
La Finale venne disputata il 26
maggio 2008 a Wembley davanti a 35.715 spettatori, l’arbitraggio venne affidato
a Stuart Attwell, il County scese in campo con Logan, Smith, Owen, McNulty,
Rose, Dicker, Pilkington, Rowe, Gleeson, Turnbull, Dickinson mentre il Rochdale
guidato da Keith Hill si affidava ai gol degli attaccanti Chris Dagnall e Adam
Le Fondre.
La partita fu spettacolare, il
Dale passò in vantaggio al 24° con McArdle che segnò con un colpo di testa
sugli sviluppi di un corner nato da un gran tiro di Dagnall deviato, ma il
County reagì con determinazione ed orgoglio pareggiando grazie ad un autogol al
34°, provocato da un colpo di testa sbagliato di Stanton in seguito ad una
mischia in area nata da un calcio d’angolo, e segnando altri 2 gol al 49° ed al
67° con Pilkington, bravo a sfruttare un cross dalla sinistra di Rose colpendo
la palla di testa, e Dickinson che calciò con forza e decisione dall’interno
dell’area avversaria dopo essere stato servito dalla destra dallo stesso
Pilkington.
Gli avversari provarono a
riaprire la partita con un bel tiro al volo di Rundle che superò Logan al 77°,
ma non bastò ed il County trionfò scatenando la festa dei giocatori in campo,
quella dei tifosi sugli spalti ed in città dove, al suo rientro, la squadra festeggiò
con i tifosi facendo anche il giro per le vie cittadine a bordo di un bus
scoperto.
L’avventura in League One durò
però soltanto 2 stagioni, infatti la prima, dopo un ottimo inizio, terminò con
il 18° posto in classifica, mentre la seconda finì con la retrocessione.
All’inizio di quella stagione lo Stockport accettò un’offerta del Brighton per
Jim Gannon il quale, però, rifiutò, il Club vide peggiorare notevolmente la sua
situazione finanziaria ed il 30 aprile 2009 la Società venne messa in amministrazione
controllata. Un consorzio guidato da Jim Melrose, ex giocatore del Manchester
City, sembrava vicino all’acquisizione del Club, ma la trattativa non andò in
porto, a luglio Jim Gannon se ne andò in Scozia ad allenare il Motherwell e
venne sostituito da Gary Ablett.
Il 16 dicembre 2009, con il
proseguo delle difficoltà finanziarie, venne venduto il campo di allenamento
della squadra, mentre nel marzo 2010 il “Consorzio 2015” iniziò le trattative
per l’acquisto del Club che si concretizzarono nel mese di giugno.
Ablett, in seguito alla
retrocessione in League Two, venne esonerato, la nuova proprietà fece molte
promesse, tra le quali il ritorno di Jim Gannon, che però non vennero mai
mantenute, nell’estate del 2010 venne ingaggiato Paul Simpson, ex manager del
Carlisle United, ma la sua esperienza durò soltanto 2 mesi, al suo posto la
coppia Peter Ward, ex assistente di Gannon, e Ray Mathias durò altri 2 mesi
confermando il periodo assolutamente caotico alla guida del Club. La squadra
venne affidata al solo Mathias che non riuscì ad evitare una nuova
retrocessione, la seconda consecutiva, che estromesse clamorosamente lo
Stockport County dalla Football League per la prima volta nella sua storia,
dopo 106 anni di permanenza.
Nonostante la retrocessione nell’estate
del 2011 Mathias venne confermato, ma a dimostrazione della confusione che
regnava ci fu prima un tentativo di acquisizione fallito da un uomo d’affari di
Liverpool e poi ci fu il clamoroso cambio di panchina che venne affidata all’inesperto
tedesco Dietmar Hammann al suo primo incarico da allenatore che portò la
squadra a vincere solo 3 delle prime 19 partite nella prima stagione di
non-league, nella National League.
La squadra in quella stagione tornò
ad una maglia a strisce biancoblu prodotta dalla Nike adottando un crest,
simile a quello già scelto dai tifosi già nel 2010, che ancora oggi rappresenta
il Club e che raffigura lo scudo blu, il castello, la scritta Stockport County
FC oltre al ritorno del notto “Animo et Fide”, inoltre i supporters adottarono
lo slogan “"A Football Club is so much more than a ground with four
Stands," per ricordare che una club calcistico non è una questione di
business.
Nel mese di novembre le gravi
difficoltà della squadra in campo, la confusione societaria e la paura di una
nuova retrocessione portarono i tifosi a riunirsi in un incontro che avvenne
dopo la partita giocata contro il Hayes and Yeading United durante la quale si
chiesero le dimissioni di Hamann ed il ritorno di Jim Gannon, che era presente
in qualità di tifoso e che prese poi l’incarico 8 giorni dopo in seguito all’abbandono
dell’allenatore tedesco.
Gannon riuscì a salvare dalla
retrocessione gli Hatters che vinsero per la prima volta in 3 anni almeno 2
partite consecutive, ma soprattutto 8 delle ultime 15 partite che gli permisero
di classificarsi in 16° posizione.
All’inizio della stagione 2012-13,
che vide l’ennesimo ritorno alla maglia blu, lo Stockport riuscì dopo 9 anni ad
avere l’esclusiva per l’utilizzo di Edgeley Park con il Sale Sharks che si
trasferì a giocare le proprie partite di rugby al Salford City Reds, Gannon,
avendo pochi fondi a disposizione, decise si puntare tutto sui giovani, ma i
disordini del Club tornarono a creare grossi problemi; nel gennaio del 2013,
infatti, Ryan McKnight venne nominato nuovo amministratore delegato ed
incredibilmente, dopo una sconfitta casalinga contro il Mansfield per 3-1, il 13
gennaio 2013 l’allenatore venne licenziato.
Al suo posto venne chiamato il bosniaco-svizzero
Darije Kalezić, alla sua prima esperienza in Inghilterra, la cui era fu tanto
rapida quanto disastrosa, con la squadra in piena zona retrocessione venne infatti
esonerato soltanto due mesi dopo sostituito da Ian Bogie che non seppe però
migliorare la situazione e così lo Stockport County toccò il fondo con la
clamorosa retrocessione, la terza nelle ultime 4 stagioni, nella National League
North, il livello più basso mai toccato dal Club, dopo la sconfitta all’ultima
giornata contro il Kidderminster Harriers.
L’inizio del campionato fu molto
negativo, 4 sconfitte ed 1 pareggio nelle prime 5 partite, e già nell’agosto
2013 Bogie rassegnò le proprie dimissioni con la squadra penultima in classifica
venendo sostituito da Alan Lord, ex assistente di Jim Gannon, che riuscì a
terminare quel campionato a metà classifica.
Nel maggio del 2014 Ryan McKnight
lasciò la dirigenza del Club, nelle successive due stagioni il County si
stabilizzò a metà classifica in National League North, ma al termine della
2014-15 Ford diede le dimissioni dal ruolo di manager diventando Director of
Football.
La stagione 2015-16 iniziò sotto
la guida di Neil Young che però già nel gennaio 2016 lasciò il Club dopo un
periodo nel quale la squadra aveva ottenuto 1 sola vittoria in 12 partite, ed a
questo punto si concretizzò il grande ritorno di Jim Gannon, che dopo un
periodo alla guida del Northwich Victoria, tornò per la terza volta allo
Stockport County per la gioia dei tifosi.
Con Gannon gli Hatters
terminarono quel campionato al nono posto della classifica e conquistarono la Cheshire Senior Cup battendo in semifinale per
3-0 proprio il Northwich Victoria ed in Finale, giocata a Nantwich davanti a
503 spettatori, il Tranmere Rovers con il risultato di 2-1.
Gannon ricostruì con intelligenza
la squadra in vista della nuova stagione, facendola avvicinare alla zona
playoff terminando però in ottava posizione ad 1 solo punto, guidato dai gol
del bomber Danny Lloyd che però al termine della stagione lasciò la squadra per
andare a giocare in League One con il Peterborough United.
Nella stagione successiva,
2017-18, lo Stockport di Gannon, non succedeva dal 2008 di iniziare 2 stagioni
consecutive con lo stesso manager, centrò comunque l’obiettivo playoff posizionandosi
al quinto posto, stavolta il bomber della squadra era Jason Oswell che però,
purtroppo, non riuscì ad essere decisivo nel quarto di finale giocato ad
Edgeley Park davanti a più di 6.000 spettatori dove il Chorley si impose con il
risultato di 0-1 rinviando così i sogni degli Hatters che avrebbero dovuto
giocare un’altra stagione nel sesto livello del calcio inglese.
Il bomber Oswell partì per andare
a giocare nel Morecambe, ma le basi erano state gettate per disputare una
grande stagione 2018-19, la squadra era pronta e Jim Gannon era l’uomo giusto
per ritentare l’impresa e ci riuscì vincendo quel campionato e riportando così
lo Stockport County in National League, pronto poi a lottare per cercare la
tanto attesa risalita in Football League.
Per conquistare il campionato gli
Hatters seppero anche restare imbattuti per 23 partite consecutive,
considerando tutte le competizioni, eguagliando il record del Club, a fermare
questa striscia di imbattibilità fu la sconfitta per 1-0 contro il Brackley
Town.
Il campionato venne conquistato
proprio all’ultima giornata grazie alla vittoria per 0-3 sul campo del Nuneaton
Borough che riportò un Titolo di Campioni dopo 52 anni, l’epilogo fu
emozionante, infatti lo Stockport aveva perso qualche settimana prima uno
scontro diretto contro il Chorley, ma alla penultima giornata, battendo il
Curzon ed approfittando della contemporanea sconfitta dei rivali, si era
portato ad 1 punto di distanza.
In quella ultima giornata arrivò,
come detto, la grande vittoria sul Nuneaton con gol di Palmer, Warburton e
Thomas che permise il sorpasso nei confronti del Chorley che invece pareggiò nella
sua partita.
Anche nelle Coppe le cose
andarono bene, in FA Cup gli Hatters eliminarono l’Altrincham e poi furono
protagonisti di una grande e sorprendente vittoria per 1-3 sul campo del
favorito Yeovil Town, squadra militante in League Two, arrivata grazie ai gol
di Warburton, Bell e Mulhern, l’avventura terminò con la sconfitta contro il
Barnet.
Nel FA Trophy il County arrivò
fino alle semifinali venendo però eliminato dal AFC Fylde dopo aver superato i
turni precedenti battendo Harrogate e Maidstone.
Come già successo nelle due
precedenti stagioni, anche stavolta il bomber della squadra, Warburton, lasciò
il Club accettando le offerte del Northampton Town, ma il grande Jim Gannon
sapeva di avere una squadra pronta ad affrontare la stagione 2019/20 in
National League.
Nel gennaio del 2020 lo Stockport
County è stato acquistato dall’imprenditore locale Mark Stott, nato proprio a
Stockport, e nel marzo 2020 la Presidenza del Club è stata affidata a Steve
Bellis, che da 40 anni ricopriva vari ruoli al suo interno.
La stagione 2019/20, quella attuale, come ben sappiamo è stata conclusa anticipatamente a causa della pandemia del virus covid-19, lo Stockport County era settimo in classifica e stava lottando per tentare di entrare in zona playoff, ma ci dovrà riprovare nella nuova stagione
E siamo certi che i Cappellai Matti di Stockport ci proveranno !!