Aberdeen è una città situata nel
Nord Est della Scozia, attualmente la terza per numero di abitanti, le sue
origini ed i primi insediamenti risalgono ad almeno 8.000 anni fa quando era
divisa in due borghi chiamati Old Aberdeen, che si trovava alla foce del fiume
Don, e New Aberdeen, un insediamento di pesca e commercio dove la via
navigabile di Denburn entrava nell’estuario del fiume Dee.
Nel 1319 la Great
Charter di Robert the Bruce trasformò la città in una comunità con proprietà e
finanziariamente indipendente, nel 1308, durante la Guerra di Indipendenza
Scozzese, quando Aberdeen era sotto le leggi inglesi, fu lui stesso ad
attaccarla ed a distruggere il suo Castello, nel 1336 Aberdeen venne bruciata e
distrutta da Edoardo III d’Inghilterra, ma venne poi ricostruita ed ampliata.
Lo
sviluppo della città passò attraverso guerre (ad esempio la Battaglia di
Aberdeen nel 1644 quando venne attaccata da truppe lealiste) e lo scoppio della
peste bubbonica che uccise un quarto della popolazione, nel XVIII secolo,
tuttavia, fu costruito un nuovo Municipio ed i primi servizi sociali oltre ad
un’infermeria, avvennero poi importanti miglioramenti stradali e le principali
arterie vennero completate all’inizio del XIX secolo. Le costose opere
infrastrutturali portarono alla bancarotta della città nel 1817 durante la
depressione post-napoleonica, ma la prosperità si riprese grazie alla crescente
importanza economica di Aberdeen, lo sviluppo della cantieristica navale e
delle industrie della pesca portarono alla costruzione dell'attuale porto,
incluso il Victoria Dock ed il South Breakwater, ed all'ampliamento del North
Pier. La città fu fondata nel 1891, sebbene la Old Aberdeen abbia una storia
separata non è più ufficialmente
indipendente, ma parte integrante della città. Nel corso della seconda guerra
mondiale, Aberdeen fu attaccata 32 volte dalla Luftwaffe tedesca, uno degli
attacchi più devastanti avvenne mercoledì 21 aprile 1943 quando 29 Luftwaffe
Dornier 217 volarono da Stavanger, in Norvegia, ed attaccarono la città tra le
22:17 e le 23:04 per un totale di 98 civili e 27 militari uccisi, insieme a 9.668 case danneggiate. Fu
anche l'ultimo raid tedesco su una città scozzese durante la guerra.
Le origini del nome risalgono
all’era delle invasioni romane, la Old Aberdeen si trovava nel territorio dei
Pitti e si parlava il gaelico, i primi insediamenti furono sul fiume Don, da
qui deriva il suo primo nome, Aberdon, infatti “Abe” significa in gaelico “foce del fiume” e di conseguenza il nome significa
“la bocca del Don”. Probabilmente, quando la città di estese anche sul fiume
Dee, venne poi denominata Aberdeen; i Romani l’avevano battezzata invece con il
nome latino “Aberdonia” anche per il fatto che con il nome Devona facevano
riferimento ad entrambi i fiumi.
Il simbolo araldico della città
di Aberdeen mostra tre torri d'argento su sfondo rosso, questo motivo risale
almeno ai tempi di Robert the Bruce e rappresenta gli edifici che sorgevano
sulle tre colline della Aberdeen medievale:
l’Aberdeen Castle su Castle Hill (oggi Castlegate), la porta della città su Port Hill ed una
chiesa sulla collina di Santa Caterina (ora livellata). Bon Accord è il motto in lingua francese della città che sta per "Good Agreement", la leggenda narra che il suo uso risale a una “password” usata da Robert the Bruce durante la guerra di indipendenza scozzese del XIV secolo, quando lui e i suoi uomini assediarono il castello di Aberdeen, prima di distruggerlo nel 1308. Il motto è ancora molto utilizzato in città, attraverso nomi di strade, nomi di aziende e di un centro commerciale. Nello stemma c’è anche uno scudo sostenuto da due leopardi, una rivista locale si chiama "The Leopard" e quando l’Union Bridge fu ampliato nel 20° secolo, furono costruite piccole statue di leopardi in posizione seduta e collocate in cima ai parapetti (conosciuti localmente come Kelly's Cats). Un altro motto della città è "Happy to meet, sorry to part, happy to meet again"; questo è stato comunemente interpretato erroneamente come la traduzione di Bon Accord.
Le origini calcistiche della
città di Aberdeen risalgono almeno al 1881 quando venne fondato l’Aberdeen
Football Club, ma successivamente nacquero altri Club calcistici, l’Orion
Football Club nel 1885, il Victoria United nel 1899 ed il Bon Accord, le cui
origini non sono chiare, nel 1890 un altro Club utilizzò questo nome, ma non si
sa se ci siano relazioni tra le due squadre.
L’Aberdeen FC giocò la sua prima
partita contro il Cougar Angus perdendo per 1-4 e disputò la sua prima sfida di
Scottish Cup nel 1882 contro il Dundee Harp pareggiando per 2-2 e perdendo poi
il replay con il risultato di 1-7. Nel 1888 vinse il suo primo trofeo,
l’Aberdeenshire Cup, nel 1889 la squadra di calcio organizzò una giornata dello
sport che includeva un torneo di rugby a 7, fu la prima volta che venne giocata
al di fuori dalle città degli Scottish Borders, nel 1891 divenne poi membro
fondatore della nuova Northern League. L’Aberdeen
FC indossava una divisa composta da maglia bianca e pantaloncini blu, giocò le
sue prime partite all’Holburn Cricket Ground, ai campi dell’Aberdeen Grammar
School ed al “The Chanonry” prima di insediarsi nel 1899 al Pittodrie Stadium,
che in precedenza era stata una collina di sterco per i cavalli della polizia
della città, infatti il suo nome deriva dalla lingua Pitta e significa “posto
per il letame”, vincendo per 7-1 contro
il Dumbarton la prima partita lì disputata.
L’Orion Football Club vinse la
Northern League per due volte, nel 1897 e nel 1899, e la Rhodesia Cup nella
stagione 1898-99 disputata proprio contro l’Aberdeen FC ed il Victoria United.
Vestiva una maglia a strisce bianca e rossa con pantaloncini blu scuro e
giocava le proprie partite al Cattofield Ground.
Il Victoria United vinse la
Northern League nel 1898 e la Rhodesia Cup nelle stagione 1899-00 e 1902-03,
giocava al Central Park Ground e vestiva una divisa con maglia di colore royal
blu e pantaloncini blu navy.
Il Bon Accord divenne famoso
soprattutto per un fatto negativo, infatti nel 1885 venne per errore invitato a
giocare la Scottish Cup al posto dell’Orion ed il 12 settembre di quell’anno la
squadra perse per 36-0 contro l’Arbroath, record che resiste ancora oggi, il Club che poi
utilizzò questo stesso nome giocò in Coppa nelle stagioni 1891-92 e 1903-04.
Il 20 marzo 1903 venne indetta
una riunione pubblica, alla quale parteciparono 1.600 cittadini, durante la
quale venne discussa la possibile fusione di Aberdeen, Orion e Victoria United
in un unico Club, la proposta venne accettata ed ufficializzata il 14 aprile
1903, data della nascita, quindi, del nuovo Club, l’Aberdeen Football Club che
avrebbe indossato una divisa completamente bianca, mantenendo quindi il colore
della maglia dell’Aberdeen “originale”, e giocato le proprie partite al Pittodrie
Stadium, impianto che aveva affittato.
Questa fusione permise
all’Aberdeen di fare domanda di ammissione alla Scottish Football League, ma
questa venne respinta e dovette così aspettare la stagione successiva per
entrarvi giocando nell’anno del suo esordio nella Northern League.
Il nuovo Club giocò la sua prima
partita ufficiale a Pittodrie davanti a 8.000 spettatori il 15 agosto 1903
pareggiando con il risultato di 1-1 contro lo Stenhousemuir, il primo gol venne
realizzato da William McAulay, in quella prima stagione si classificò soltanto
al terzo posto, ma riuscì comunque ad essere eletto alla Seconda Divisione
della Scottish Football League anche se le ambizioni del Club erano quelle di
poter già disputare nella stagione successiva il campionato di Prima Divisione.
Nella stagione 1903-04 l’Aberdeen conquistò la Aberdeenshire Cup battendo per
3-2 il Bon Accord in Finale.
Nella prima stagione in Scottish
Football League l’Aberdeen, che cambiò la propria divisa utilizzando una maglia
a strisce giallonere che gli diedero il soprannome “Wasps” o “Black and Golds”,
terminò il campionato in settima posizione, ma venne comunque eletto alla nuova
ed ampliata Prima Divisione. Quella squadra, guidata da Jimmy Philip, riuscì a
qualificarsi al Primo Turno della Scottish Cup battendo a Dens Park per 2-0 il
Renton, vinse poi i turni successivi battendo per 2-1 il Queen’s Park ed il
Bathgate vincendo per 6-1 il replay dopo il pareggio per 1-1 della prima sfida.
L’avventura terminò ai Quarti di Finale con la netta sconfitta per 4-1 in casa
del Third Lanark.
Le successive stagioni in Prima
Divisione sancirono i progressi del Club che soprattutto raggiunse per due
volte le semifinali della Scottish Cup, nel 1908 e nel 1911; nella prima ci
arrivò battendo l’Albion Rovers per 5-3, il Dundee per 3-1 dopo due pareggi per
0-0 e 2-2 ed il Queen’s Park con il risultato di 3-1, in semifinale l’Aberdeen
venne però eliminato dal Celtic che si impose per 0-1 a Pittodrie e che avrebbe
poi vinto la competizione; nella seconda l’Aberdeen, giocando sempre in casa e
senza subire nessun gol, eliminò Brechin (3-0), Airdrieonians (1-0) e Forfar
(6-0) prima di cadere ancora contro il Celtic, sempre per 1-0, ma stavolta a
Celtic Park, che anche in questa occasione conquistò poi la Coppa.
Nella stagione 1910-11 l’Aberdeen
ottenne le sue prime vittorie contro Celtic e Rangers, le squadre che hanno
sempre dominato il calcio scozzese, e guidò per un certo periodo la classifica
terminando però poi al secondo posto alle spalle proprio dei Rangers che si
laurearono Campioni di Scozia grazie ai 4 punti di vantaggio.
Nel 1913 all’Aberdeen venne dato
il soprannome “Dons”, i motivi non sono del tutto chiari e ci sono diverse
versioni, il termine “don” significa “insegnante” e quindi potrebbe derivare
dal fatto che si tratta di una città universitaria, un’altra teoria fa sembrare
che possa derivare dal vicino Fiume Don oppure da una derivazione del nome
“Aberdonians” appellativo con il quale vengono indicati i cittadini di
Aberdeen.
Nel periodo della Prima Guerra
Mondiale l’Aberdeen si ritirò per due stagioni tra il 1917 ed il 1919, il
calcio per i Dons tornò il 16 agosto 1919 quando, ancora guidati da Philip,
affrontarono l’Albion Rovers, nelle stagioni seguenti non riuscirono però a
conquistare trofei e nemmeno ad essere protagonisti.
Nel 1920 l’Aberdeen acquistò e
divenne proprietario a tutti gli effetti del Pittodrie Stadium che sarebbe
restata la sua casa fino ai nostri giorni, nel 1923 si registra un fatto
curioso e passato alla storia, i Dons giocarono in Scottish Cup contro il
Peterhead battendolo per 13-0, vittoria record per il Club, la partita si giocò
sotto una pioggia torrenziale tanto che il portiere, Harry Blackwell, scese in
campo con un giubbetto antipioggia e passò gran parte della partita riparato
sotto l’ombrello di uno spettatore visto che gli avversari non lo impegnarono
quasi mai.
Tra il 1924 ed il 1925 giocò per
i Dons, Alex Jackson, che il 31 marzo 1928 avrebbe poi partecipato alla famosa
vittoria per 1-5 a Wembley della Nazionale Scozzese su quella Inglese, i
giocatori di quella squadra sarebbero poi stati soprannominati i “Wembley
Wizards” e Jackson realizzò in quella partita addirittura una tripletta.
Nel 1924 Philip si ritirò ed al
suo posto a guidare la squadra venne ingaggiato Paddy Travers che portò
l’Aberdeen a giocare la sua prima Finale di Scottish Cup nella stagione
1936-37, i Dons batterono per 1-2 l’Hamilton e per 2-0 il Greenock Morton prima
di approdare a Glasgow dove ad Hampden Park si trovò a sfidare il Celtic nell’ultimo
atto di quella competizione.
Il 24 aprile 1937 ad Hampden arrivarono ben
147.365 spettatori, un record in ogni competizione calcistica europea, ma anche
stavolta il Celtic cancellò i sogni dell’Aberdeen che, nonostante il gol di
Matt Armstrong, perse per 2-1.
Durante l’era Travers l’Aberdeen
andò per 2 volte in tourneè in Sudafrica, la seconda di queste, proprio dopo la
Finale di Coppa persa contro il Celtic, terminò in modo tragico a causa della
morte del calciatore dei Dons, Jackie Benyon, colpito da peritonite. Nel
novembre del 1931 Travers lasciò fuori squadra alcuni dei giocatori titolari i
quali non avrebbero mai più giocato per il Club, soltanto nel 1970 si venne a
sapere che erano stati coinvolti in uno scandalo di scommesse, l’Aberdeen, tuttavia,
non intraprese nessuna azione legale contro di loro.
Uno dei principali
assistenti di Travers era l’ex calciatore dei Dons, Donald Colman, uno dei
preferiti dai tifosi, considerato un pensatore ed un innovatore nel mondo del
calcio che riuscì a comprendere l’importanza dello studio dei piedi dei
giocatori mentre giocavano; concepì per questo motivo il “dug-out”, un'area
tecnica nei pressi della panchina dell’allenatore posta leggermente al di sotto
del livello della superficie di gioco in modo da poter eseguire meglio le sue
osservazioni. Alcuni rappresentanti dell’Everton visitarono Pittodrie
esportando poi l’idea di Colman anche nei campionati inglesi, il “dug-out” è
presente sui campi di calcio di tutto il mondo ancora oggi.
Nel marzo del 1939 l’Aberdeen
cambiò drasticamente i propri colori sociali adottando il rosso per la maglia
ed il bianco per i pantaloncini, da qui nacque un nuovo soprannome,“The Reds”,
alcuni tifosi cominciarono a riferirsi alla squadra con gli appellativi “The
Dandy Dons” o “The Dandies”.
Nel 1939 Travers lasciò la
panchina dei Dons per approdare al Clyde e venne sostituito da Dave Halliday la
cui prima mossa fu quella di acquistare l’attaccante George Hamilton dal suo ex
Club, il Queen of the South, l’inizio della sua esperienza con l’Aberdeen venne
purtroppo subito interrotta a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale
che provocò la sospensione dei campionati. Durante la Guerra il Club continuò
ad essere operativo e partecipò alle competizioni non ufficiali organizzate in
quel periodo prendendo in squadra anche giocatori arruolati nell’esercito e di
stanza nelle vicinanze di Aberdeen come Stan Mortensen e Ted Ditchburn.
Alla fine della Guerra il calcio
ripartì ed Halliday iniziò un nuovo e vincente corso con l’Aberdeen, che ormai
vestiva stabilmente di rosso, portando i Dons a vincere la Coppa di Lega nella
stagione 1945-46, competizione nella quale raggiunse la Finale, perdendola,
anche nella stagione successiva durante la quale, però, l’Aberdeen conquistò
l’ambita Scottish Cup.
La Coppa di Lega della stagione
1945-46 si giocò in tempo di Guerra e quindi in forma ridotta ed era chiamata
Southern League Cup, l’Aberdeen giocò una prima fase a gironi classificandosi
al primo posto e qualificandosi per i Quarti di Finale nei quali sconfisse
l’Ayr United per 2-0, nelle semifinali ebbe la meglio dell’Airdrieonians
vincendo per 5-3 il replay dopo il 2-2 della prima sfida, entrambe le partite
si giocarono ad Ibrox, stadio dei Rangers. Nella Finale disputata ad Hampden i
rivali furono proprio i Rangers che vennero sconfitti dall’Aberdeen che si
impose con il risultato di 3-2.
Nella stagione successiva
l’Aberdeen raggiunse nuovamente la Finale di quella che fu a tutti gli effetti
la vera e propria League Cup vincendo la fase a gironi ed eliminando prima il
Dundee FC, vincendo per 0-1 la partita di andata e per 3-2 quella di ritorno, e
poi gli Hearts battendoli per 6-2.
Ad Hampden gli avversari furono
anche in questa occasione i Rangers che però stavolta vinsero nettamente con il
risultato di 4-0 davanti ad 82.700 spettatori.
Andò decisamente meglio in
Scottish Cup, l’Aberdeen trionfò conquistando il suo primo trofeo ufficiale, la
corsa alla finale passò attraverso le vittorie contro il Partick Thistle,
sconfitto per 2-1, contro l’Ayr United, battuto addirittura per 8-0, contro il
Greenock Morton, superato con la vittoria per 1-2 del replay dopo l’1-1 della
prima sfida, contro il Dundee FC sconfitto per 1-2 nei Quarti di Finale. La
semifinale si giocò al Dens Park di Dundee davanti a 22.000 spettatori e
l’Aberdeen si impose per 2-0 contro l’Arbroath con doppietta di Stan Williams
qualificandosi così per la Finale nella quale avrebbe affrontato l’Hibernian
che aveva a sua volta eliminato il Motherwell.
La Finale si disputò il 19 aprile
1947 ad Hampden dove accorsero 82.140 tifosi di Aberdeen ed Hibernian, la
formazione schierata da Halliday fu la seguente: Johnstone, McKenna, Taylor,
McLaughlin, Dunlop, Waddell, Harris, Hamilton, Williams, Baird, McCall.
La partita iniziò nel peggiore
dei modi, infatti già dopo 1 minuto di gioco gli Hibs passarono in vantaggio
grazie al gol realizzato da Cuthbertson,
i Dons furono però bravi a non subire il colpo ed a reagire riuscendo a
ribaltare il risultato già nel corso del primo tempo con i gol di Hamilton al
36° e di Williams al 42°. Nella ripresa riuscirono a difendere il vantaggio
conquistando così la vittoria e la prima Scottish Club nella storia del Club.
Nella prima i Dons eliminarono il
St Mirren vincendo 2-0, il Motherwell dopo uno spettacolare 5-5 e la vittoria
per 1-6 nel replay, l’Hibernian dopo l’1-1 ed il 2-0 nel replay. Anche in
semifinale l’Aberdeen ebbe bisogno del replay per avere la meglio del Third
Lanark sconfitto per 2-1, con doppietta di Yorston, dopo il pareggio per 1-1
della prima sfida con gol di Buckley.
Per ironia della sorte anche la
Finale venne risolta dopo il replay, ma questa volta non fu favorevole ai Dons
che pareggiarono per 1-1 contro i Rangers, con gol di Yorston, la prima partita
giocata ad Hampden il 25 aprile 1953 davanti a 129.761 spettatori e che poi
persero 4 giorni dopo con il risultato di 1-0 la partita disputata sempre nello
stesso stadio con 113.700 tifosi accorsi.
Nella seconda la squadra di Halliday
vinse per 0-8 sul campo del Duns e per 1-3 ad Easter Road contro l’Hibernian
qualificandosi per i Quarti di Finale nei quali sconfisse per 3-0 gli Hearts a
Pittodrie. Il risultato della semifinale, giocata ad Hampden, fu clamoroso,
infatti i Dons si imposero addirittura per 6-0 sui Rangers grazie ad una
tripletta di O’Neill ed ai gol di Leggat, Allister e Buckley.
Nella Finale giocata il 24 aprile
1954 ad Hampden davanti a 130.060 spettatori, però, l’Aberdeen si arrese al
Celtic che vinse per 2-1 passando in vantaggio al 50° grazie ad un autogol di
Young, i Dons pareggiarono soltanto 1 minuto dopo con Buckley, ma fu un gol di
Fallon al 64° a regalare la vittoria alla squadra biancoverde.
Queste due sconfitte lasciarono
certamente delusione, ma non la mancanza di fiducia in questa squadra che
infatti nella stagione 1954-55 conquistò il suo primo Titolo di Campione di
Scozia. I Dons, trascinati dai 17 gol di Paddy Buckley terminò infatti il
campionato in prima posizione con 3 punti di vantaggio nei confronti del Celtic
nonostante la sconfitta per 1-2 al Celtic Park nella penultima giornata, tra le
vittorie più significative ci fu il 4-0 inflitto ai Rangers, classificatisi al
terzo posto, con una splendida tripletta messa a segno proprio dal bomber
dell’Aberdeen.
In Scottish Cup la squadra di
Halliday arrivò fino alle semifinali dove venne eliminato dal Clyde che vinse
il replay per 0-1 dopo il 2-2 della prima sfida, nei turni precedenti
l’Aberdeen aveva sconfitto Stirling Albion (6-0), Rangers (2-1) ed Hearts (1-1
/ 2-0), grande protagonista anche in questa competizione fu Buckley che
realizzò un totale di 29 gol in tutta la stagione. La formazione tipo era la
seguente: Martin, Allister, Clunie, Glen, Wishart, Yorston, Boyd, Buckley,
Hamilton, McNeill, Mulhall.
Nonostante la conquista del campionato l’Aberdeen
non venne ammesso a partecipare all’edizione della successiva stagione
dell’European Cup, a rappresentare la Scozia venne infatti chiamato
l’Hibernian.
In quella squadra giocava ancora
quel George Hamilton, il primo giocatore ingaggiato da Halliday, ma al termine
di quella stagione trionfale entrambi lasciarono il Club.
La conquista della League Cup
nella stagione 1955-56 arrivò dopo il primo posto nella classifica della fase a
gironi ed alla vittorie contro Heart of Midlothian nei Quarti di Finali, con i
risultati di 5-3 nella partita di andata e di 2-4 in quella di ritorno, e
contro Rangers nelle semifinali con il risultato di 2-1.
La Finale si giocò il 22 ottobre
1955 ad Hampden dove arrivarono 44.106 spettatori e l’Aberdeen si impose per
2-1 sul St Mirren grazie ad un autogol ed al gol di Leggat, la formazione
schierata da Shaw fu la seguente: Martin, Mitchell, Caldwell, Wilson, Clunie,
Glen, Leggat, Wishart, Yorston, Buckley, Hather.
Ma il St Mirren si prese la sua
rivincita nella Finale di Scottish Cup della stagione 1958-59 nella quale
sconfisse per 3-1 l’Aberdeen, inutile il gol di Baird all’89°, ad Hampden
davanti a 108.591 spettatori; i Dons erano arrivato a quella Finale eliminando
East Fife (2-1), Arbroath (3-0), St Jonhstone (1-2), Kilmarnock (3-1) ed infine
il Third Lanark in semifinale grazie alla vittoria per 1-0 nel replay dopo
l’1-1 della prima sfida, in entrambe le occasioni segnò Norrie Davidson.
Tuttavia la guida di Shaw non lasciò
grandi impressioni positive e nel 1959 venne ingaggiato Tommy Pearson, un ex
giocatore del Club molto amato dai tifosi, ma anche la sua era non si rivelò
vincente, l’Aberdeen non conquistò
nessun trofeo e nel 1965 venne scelto al suo posto Eddie Turnbull.
Proprio in quegli anni sulle
maglie rosse dell’Aberdeen comparve per la prima volta un crest utilizzato tra
il 1963 ed il 1966 e che riportava le lettere AFC all’interno di uno scudo.
La Finale si giocò il 29 aprile
1967 ad Hampden dove accorsero 126.102 tifosi di entrambe le squadre, quel
fortissimo Celtic, che qualche giorno dopo avrebbe conquistato una storica
Coppa dei Campioni battendo a Lisbona l’Inter per 2-1, si impose per 2-0 con
una doppietta di William Wallace.
Nell’estate del 1967 l’Aberdeen
fu uno dei 12 club europei e sudamericani invitati a giocare la United Soccer
Association, un campionato che venne disputato nel Nord America ed in Canada e
durante il quale ognuna di queste squadre adottò un nome “locale”, i Dons
scelsero l’appellativo “Washington Whips” e vinsero la Eastern Division
perdendo però poi la finale contro la vincente della Western Division, ovvero i
Los Angeles Wolves (gli inglesi del Wolverhampton Wanderers) che vinsero per
6-5 dopo i tempi supplementari dopo il 4-4 dei tempi regolamentari. Per
l’Aberdeen, che aveva giocato quel torneo con i suoi giocatori effettivi,
andarono a segno Smith, Storrie e Munro, autore di una tripletta, compreso il
gol che al 120° aveva regalato il 5-5, i Wolves vinsero poi grazie ad un
autogol di Shewan al 122°.
Essendo stato finalista della
Scottish Cup nella stagione 1966-67 l’Aberdeen esordì in Europa nella stagione
1967-68 disputando la Coppa delle Coppe nella quale superò brillantemente i
sedicesimi di finale battendo nettamente gli islandesi del KR Reykjavík
battendoli addirittura per 10-0 a Pittodrie e per 1-4 in Islanda, l’avventura
europea terminò però agli ottavi quando i Dons persero per 3-0 in Belgio contro
lo Standard Liegi, in casa tentarono di ribaltare il risultato, ma riuscirono a
vincere “solo” per 2-0 venendo così eliminati.
L’Aberdeen riprovò a vincere la
Scottish Cup nella stagione 1969-70, infatti, dopo aver eliminato Clyde (4-0),
Clydebank (2-1) e Falkirk (0-1), arrivò alla semifinale nella quale al Muirton
Park di Perth affrontò e sconfisse per 1-0 il Kilmarnock con gol di Derek McKay
al 21° raggiungendo così la Finale dove avrebbe nuovamente sfidato il Celtic
che aveva a sua volta battuto il Dundee.
Come da tradizione la Finale si
giocò ad Hampden l’11 aprile 1970 davanti a 108.434 spettatori, Turnbull
schierò la seguente formazione: Clark, Boel, McMillan, Buchan, Hermiston,
McKay, Murray, Robb, Graham, Forrest, Harper. L’Aberdeen vestiva la sua divisa
composta da maglietta rossa con girocollo bianco e pantaloncini e calzettoni
rossi, mentre il Celtic la storica maglia a righe orizzontali bianco e verdi.
I Dons passarono in vantaggio al
27° con un calcio di rigore trasformato da Joe Harper, la partita divenne molto
emozionante soprattutto nei minuti finali, infatti l’Aberdeen raddoppiò all’83°
con gol di Derek McKay, ma il Celtic non si arrese ed all’89° riaprì la partita
grazie alla rete di Bobby Lennox; quando i biancoverdi potevano credere nella
clamorosa rimonta fu però ancora Derek McKay a spegnere i loro sogni
realizzando il gol decisivo al 90° che diede la vittoria per 3-1 alla squadra
di Turnbull e la conquista di quella Scottish Cup, la seconda nella storia del
Club.
Nella stagione seguente
l’Aberdeen partecipò così nuovamente alla Coppa delle Coppe venendo però
eliminato già nel primo turno dagli ungheresi dell’Honved che vinsero per 1-3
la partita di andata a Pittodrie, i Dons riuscirono a pareggiare i conti
vincendo a loro volta per 1-3 fuoricasa, la partita venne risolta, dopo che
anche ai supplementari non ci fu un vincitore, per la prima volta nella storia
ai calci di rigore e fu la squadra ungherese ad avere la meglio vincendo per
5-4.
Il Club visse un periodo negativo
e negli anni ’70 si alternarono dopo Turnbull altri 4 manager, Jimmy Bonthrone,
Ally MacLeod, Billy McNeill ed Alex Ferguson; in questi anni arrivò la
conquista della League Cup nella stagione 1976-77 sotto la guida di MacLeod ed
il raggiungimento delle Finali di Scottish Cup nella stagione 1977-78 con
McNeill, e di League Cup nella stagione 1978-79 durante il primo anno
dell’allora sconosciuto Ferguson.
Nella stagione 1975-76 la divisa
dell’Aberdeen venne realizzata dalla Bukta, poi dalla stagione successiva fu la
Admiral a diventare lo sponsor tecnico del Club, per la prima volta sulla
divisa rossa comparvero delle sottili strisce bianche verticali sul lato
sinistro oltre allo stemma, appunto, della Admiral.
Il percorso che portò i Dons a
conquistare La League Cup nel 1976-77 vide il passaggio ai quarti di finale
dopo aver ottenuto il primo posto nel girone, l’avversario fu lo Stirling
Albion che venne battuto 1-0 a Pittodrie, ma che nella sfida di ritorno vinse a
sua volta con lo stesso risultato, servì quindi il replay per avere la meglio
ed in questa occasione arrivò una vittoria per 2-0. In semifinale l’Aberdeen si
impose nettamente sui Rangers sconfitti per 5-1.
La Finale si giocò ad Hampden il
6 novembre 1976, l’avversario fu, tanto per cambiare, il Celtic, la sfida venne
risolta a favore dei Dons dopo i tempi supplementari con il risultato di 2-1,
al gol di Dalglish risposero Jarvie e Robb, fu la seconda League Cup vinta dal
Club.
La formazione schierata da
MacLeod fu la seguente: Clark, Kennedy, Williamson, Smith, Garner, Miller,
Sullivan, Scott, Harper, Jarvie, Graham. Il gol decisivo fu realizzato da Robb
che era entrato in campo dalla panchina a partita in corso.
Nella Scottish Cup del 1977-78
l’Aberdeen sconfisse 2-0 l’Ayr United, 3-0 il St Johnstone ed il Greenock
Morton pareggiando in casa per 2-2 e vincendo poi a Cappielow con il risultato
di 1-2. In semifinale l’Aberdeen si scontrò con il Partick Thistle ad Hampden e
conquistò l’accesso alla Finale vincendo per 4-2, una doppietta di Fleming
portò già nel primo tempo i Dons sul 2-0, ma gli avversari rimontarono
portandosi sul 2-2, fu un calcio di rigore di Harper al 71° a riportare la
squadra di McNeill in vantaggio che poi chiuse il match con un’altra
realizzazione di Fleming.
Nella Finale, giocata ovviamente
ad Hampden, però, l’Aberdeen cadde sotto i colpi dei Rangers che si portarono
sul 2-0 dopo 57 minuti di gioco, i Dons accorciarono le distanze troppo tardi
ed il gol di Ritche all’85° si rivelò inutile.
Anche in campionato l’Aberdeen si
comportò molto bene ed infatti ottenne un ottimo secondo posto alle spalle dei
Rangers che vinsero grazie a soli 2 punti di vantaggio, il bomber dei Dons fu,
come nella stagione precedente, Joe Harper autore di 17 gol stagionali.
Nel 1978 il Pittodrie Stadium di
Aberdeen divenne il primo stadio britannico completamente coperto e con tutti i
posti a sedere, lo stadio era composto da 4 stand, la Main Stand, in cui erano
posti anche gli uffici del Club, la Merkland Road Family Stand, la South Stand
, opposta alla Main Stand e quella con il maggior numero di posti e che
conteneva in parte anche i tifosi ospiti, e la Richard Donald Stand che sarebbe
stata poi ristrutturata nel 1993 e rinominata Dick Donald (il Presidente di
quel periodo), l’esterno era dominato da una facciata davvero affascinante
costruita in granito e presente ancora ai giorni nostri.
McNeill accettò le offerte del
Celtic e quindi nella stagione 1978-79 per sostituirlo venne chiamato Alex
Ferguson, aveva allenato l’East Stirlingshire ed il St Mirren che portò alla
promozione in Prima Divisione nella stagione 1976-77, nella successiva i Saints
conquistarono la salvezza, ma esonerano comunque il loro allenatore che fu così
libero di accettare la proposta dell’Aberdeen.
Alla sua prima stagione portò i
Dons al quarto posto in classifica in campionato ed alla Finale della League
Cup, nel secondo turno eliminarono il Meadowbank Thistle vincendo 0-5 e 4-0,
nel terzo turno fu la volta dell’Hamilton sconfitto 0-1 e 7-1, nei quarti dopo
il 3-3 dell’andata sconfissero per 3-1 l’Ayr United, prima della semifinale
nella quale l’Aberdeen vinse per 1-0 contro l’Hibernian.
La Finale si giocò il
31 marzo 1979 ad Hampden e l’Aberdeen perse per 2-1 contro i Rangers, il gol
dei Dons venne realizzato da Davidson.
In Scottish Cup i Dons arrivarono
fino alle semifinali dove vennero eliminati ad Hampden dall’Hibernian che vinse
per 2-1 in rimonta dopo il gol iniziale siglato da Archibald, l’Aberdeen
disputò anche la Coppa delle Coppe, ma, dopo aver eliminato i bulgari del Marek
Stanke Dimitrov, uscirono dalla competizione per mano dei tedeschi del Fortuna
Dusseldorf che vinsero per 3-0 in Germania, i Dons tentarono la rimonta a
Pittodrie, ma senza riuscire ad andare oltre alla vittoria per 2-0 che non
bastò per pareggiare i conti.
Anche in questa stagione il
capocannoniere della squadra fu Joe Harper con 19 reti realizzate, sicuramente
Alex Ferguson aveva lanciato le prime basi di una squadra che avrebbe fatto la
storia, portò a Pittodrie giocatori che poi contribuì a far crescere come Jim
Leighton, Willie Miller, Alex McLeish e Gordon Strachan.
A partire dalla stagione 1979-80
divenne l’Adidas lo sponsor tecnico del Club, ma la novità principale fu
l’utilizzo di un crest sulla maglia, questo era molto semplice, ma geniale,
infatti con un disegno molto stilizzato di una porta e di un pallone da calcio
venne formata la lettera A ed al di fuori della stessa vennero poste le lettere
FC, a comporre, ovviamente, la sigla AFC che stava ad indicare Aberdeen
Football Club.
Fu un campionato combattuto,
l’Aberdeen lo vinse conquistando un solo punto in più rispetto al Celtic
arrivato secondo, decisive le due vittorie ottenute proprio contro i
biancoverdi, il 5 aprile a Celtic Park, un 1-2 firmato dai gol di Mc Ghee e
Jarvie, ed il 23 aprile, sempre fuoricasa, con un 1-3 siglato da Mc Ghee,
Archibald e Strachan.
Archibald e Jarvie misero a segno
12 reti in quel campionato, Strachan 10, Mc Ghee 6, ma sicuramente quella era
una squadra davvero forte e di certo i meriti non andarono soltanto ai migliori
marcatori, importantissimi furono anche gli altri, sicuramente McLeish e
Leighton, il portiere, furono decisivi nel reparto difensivo.
Anche nelle Coppe domestiche
l’Aberdeen ebbe dei percorsi positivi: in League Cup i Dons arrivarono sino alla
Finale eliminando Arbroath, Meadowbank Thistle, Rangers e Celtic in sfide di
andata e ritorno, in semifinale vinsero in gara unica per 2-1 contro il
Greenock Morton grazie ai gol di McGhee e Strachan, ma poi si arresero in
Finale al Dundee Utd che, dopo lo 0-0 della prima sfida, ebbe bisogno del
replay per avere la meglio sui Dons battendoli stavolta nettamente per 3-0.
In
Scottish Cup dopo l’1-1 della prima sfida nel replay i ragazzi di Ferguson
sconfissero per 5-0 l’Arbroath, fu ancora più netta la vittoria contro
l’Airdrieonians che fu battuto con un perentorio 8-0 (con 4 gol di Archibald),
nei Quarti di Finale venne eliminato il Partick Thistle con una vittoria per
2-1, ma nella semifinali furono i Rangers a porre fine alla corsa dei Dons
sconfitti per 1-0.
In Europa l’Aberdeen partecipò
alla Coppa Uefa, ma venne eliminato già al Primo Turno dai tedeschi
dell’Eintracht Frankfurt che, dopo l’1-1 di Pittodrie con gol di Harper per i
Dons, vinsero in casa per 1-0.
Nella stagione 1980-81 il
campionato venne conquistato dal Celtic in modo netto con 7 punti di vantaggio
sull’Aberdeen arrivato secondo confermandosi quindi ad alti livelli, per i Dons
ci fu la partecipazione alla European Cup, grazie al Titolo di Campione
conquistato nella stagione precedente, nel Primo Turno eliminarono l’Austria
Memphis grazie all’1-0 firmato da McGhee, bomber stagionale con 17 reti, a
Pittodrie ed allo 0-0 esterno, ma poi i Dons ebbero la sfortuna di affrontare
il Liverpool, squadra guidata da Bob Paisley e con giocatori del calibro di
Dalglish, Rush e Souness, che avrebbe poi conquistato quella manifestazione,
che si impose per 0-1 a Pittodrie e per 4-0 ad Anfield Road.
Nelle Coppe domestiche l’Aberdeen
non andò benissimo, infatti in Scottish Cup, dopo aver avuto la meglio sul
Raith Rovers, venne eliminato dal Greenock Morton, in League Cup i Dons
eliminarono in sfide di andata e ritorno il Berwick Rangers (8-1 e 4-1) ed i
Rangers (sconfitta 0-1 ad Ibrox e vittoria 3-1 a Pittodrie), ma poi vennero
buttati fuori dalla competizione dal Dundee che dopo lo 0-0 dell’andata si
impose per 0-1 a Pittodrie.
La stagione 1981-82 vide, oltre
ad un altro ottimo posizionamento in campionato con il secondo posto a soli 2
punti dalla capolista Celtic, la conquista della Scottish Cup. Fu una grande
stagione, quella squadra si stava confermando ogni anno ad altissimi livelli
diventando a tutti gli effetti la principale rivale di Celtic e Rangers che
abitualmente dominavano in Scozia, grandi meriti andavano a quel manager, Alex
Ferguson, che riuscì magicamente a trasformare quella squadra ed a permettere
al Club di fare un grande salto di qualità andando a giocare regolarmente anche
le Coppe Europee.
Quella Scottish Cup iniziò con
due vittorie per 1-0, la prima a Motherwell, con gol di Hewitt, e la seconda a
Pittodrie quando venne eliminato il Celtic con un altro gol dello stesso
attaccante, altro giocatore scoperto e lanciato da Ferguson. Nel turno
successivo l’Aberdeen sconfisse per 4-2 in casa il Kilmarnock con i gol di McGhee, Simpson e doppietta di Strachan, un giocatore fantastico.
Nella
semifinale giocata a Celtic Park fu proprio un rigore realizzato da Strachan a
permettere ai Dons di pareggiare 1-1 contro il St Mirren, il replay venne
giocato a Dens Park e stavolta i ragazzi di Ferguson ebbero la meglio vincendo
per 3-2 una sfida avvincente, passarono in vantaggio McGhee, gli avversari
pareggiarono, ma fu Simpson a riportarli avanti, al 56° arrivò però il 2-2, ci
pensò Weir a siglare il gol vittoria al 74° che li portò in Finale ad affrontare
i Rangers.
Il 22 maggio 1982 ad Hampden
accorsero 53.788 spettatori, Ferguson schierò la seguente formazione: Leighton,
Kennedy, McLeish, Miller, Rougvie, Strachan, Cooper, Simpson, McMaster, Hewitt,
Mc Ghee
i Gers passarono in vantaggio al
15° con gol di MacDonald, ma al 32° McLeish pareggiò i conti; la partita fu
equilibrata e terminò in parità, il regolamento prevedeva i tempi supplementari
e non il replay, così si continuò a giocare e i Dons dominarono segnando addirittura
3 gol con Mc Ghee, Strachan e Cooper trionfando per 4-1 e tornando così a
conquistare l’ambita Coppa confermandosi una delle squadre più forti in Scozia
e, forse, non solo.
In League Cup dopo aver vinto la
fase a gironi i Dons eliminarono il Berwick Rangers, ma vennero poi a loro
volta eliminati nel turno successivo dal Dundee United che, dopo aver perso per
1-0 a Tannadice, ribaltò il risultato vincendo con un clamoroso 0-3 a
Pittodrie.
Andò abbastanza bene in Coppa
Uefa nella quale l’Aberdeen eliminò gli inglesi dell’Ipswich Town, squadra guidata
da Bobby Robson e che aveva sorpreso tutti vincendo l’edizione di questa
competizione nella stagione precedente, pareggiando 1-1 a Portman Road con gol
di Hewitt e vincendo poi per 3-1 a Pittodrie grazie ai gol di Strachan e Weir,
autore di una doppietta.
Nel turno successivo i Dons ebbero la meglio sui
rumeni del FC Arges Pitesti sconfitti 3-0 in Scozia, gol di Strachan, Weir ed
Hewitt, la sfida di ritorno terminò invece sul 2-2 con i gol di Strachan ed
Hewitt. Il 25 novembre 1981 l’Aberdeen fu protagonista di una grande vittoria
per 3-2 a Pittodrie sui tedeschi dell’Amburgo davanti a 24.000 spettatori, i
gol vennero realizzati da Watson, Black e Hewitt, l’entusiasmo per quella
vittoria venne spento in Germania dove arrivò una sconfitta per 3-1, inutile il
gol di McGhee, che eliminò gli scozzesi.
In quella stagione grande
protagonista fu Gordon Strachan, autore di 20 gol stagionali, seguito dal
sorprendente John Hewitt, che ne segnò 19 di cui 5 in Coppa Uefa diventandone
vice capocannoniere, e da Mark Mc Ghee che realizzò 16 reti.
Ma nella stagione successiva, la
1982-83, l’Aberdeen avrebbe trionfato in Europa e sarebbe stata una delle più
belle vittorie nella storia del Club.
In campionato i Dons si classificarono
al terzo posto a pari punti, 55, con il Celtic secondo ed a 1 solo punto dal
Dundee United che si laureò a sorpresa Campione di Scozia, all’Aberdeen non
bastarono 5 vittorie nelle ultime 6 partite, tra le quali anche uno 0-2 proprio
a Tannadice, con gol di Hewitt e Stachan, un 1-0 contro il Celtic firmato da Mc
Ghee e due 5-0 nelle ultime 2 giornate rifilati a Kilmarnock ed Hibernian. Fu
un campionato davvero combattuto fino all’ultima partita, decisivo fu forse lo
0-0 ad Easter Road alla terz’ultima giornata, l’unica partita non vinta tra le
ultime 6.
In League Cup i Dons vinsero il
proprio girone prima di venire eliminati proprio dal Dundee United che vinse
3-1 e 0-1 le due sfide, in Scottish Cup i Dons bissarono la vittoria della
stagione precedente. La scalata verso la Finale li vide eliminare l’Hibernian,
sconfitto per 1-4 ad Easter Road con i gol di Simpson, Mc Ghee, Weir e Watson,
il Dundee con vittoria per 1-0 a Pittodrie firmata Simpson, il Partick Thislte
sconfitto per 1-2 con gol di Cooper e Weir ed il Celtic battuto per 1-0 nella
semifinale giocata ad Hampden, gol decisivo realizzato da Weir al 65°.
In Finale l’avversario fu ancora
lo stesso, i Rangers, ed anche stavolta la partita venne risolta ai
supplementari, ad Hampden quel giorno, il 21 maggio 1983, arrivarono 62.970
spettatori e l’Aberdeen di Ferguson vinse per 1-0 grazie ad un gol di Black al
116° minuto di gioco.
Questa la formazione scesa in
campo quel giorno: Leighton, Rougvie, McLeish, Miller, McMaster, Strachan,
Cooper, Simpson, Weir, Black, Mc Ghee
Ma il capolavoro di Alex Ferguson
e dei suoi ragazzi fu la fantastica conquista della Coppa delle Coppe avvenuta
10 giorni prima, l’11 maggio 1983 nella Finale di Goteborg disputata contro il
Real Madrid, la strada che portò i Reds fino a lì iniziò contro gli svizzeri
del Sion che a Pittodrie vennero battuti facilmente con un netto 7-0 con i gol
di Kennedy, Simpson, Strachan, Black, Mc Ghee, Hewitt ed un autogol, in
Svizzera arrivò un’altra vittoria per 1-4, i gol vennero realizzati da Miller,
Hewitt e Mc Ghee, autore di una doppietta. Nel turno successivo toccò agli
albanesi della Dinamo Tirania soccombere di fronte all’Aberdeen che vinse 1-0
in casa con gol di Hewitt e che fuoricasa riuscì a difendere il vantaggio
terminando il match sullo 0-0. Contro i polacchi del Lech Poznan arrivarono due
vittorie, la prima in casa per 2-0 con gol di Mc Ghee e Weir, la seconda in
Polonia per 0-1, gol decisivo realizzato da Bell. Ai Dons toccò poi un
avversario ostico, i temuti tedeschi del Bayern Munchen che avevano tra le
proprie fila giocatori di fama internazionale come Augenthaler, Hoeness e
Rummenigge, a Monaco fu una sfida dura, ma gli scozzesi ne uscirono indenni con
un confortante 0-0, ma fu in Scozia che servì una grande impresa, il 16 marzo
1983, infatti, i ragazzi di Ferguson furono protagonisti di una prestazione
fantastica che li portò a superare i tedeschi con il risultato di 3-2 in una
sfida intensa, spettacolare e combattuta che viene ricordata ancora oggi come
la “Pittodrie’s Greatest Night”. Il Bayern passò in vantaggio al 10° con
Augenthaler gelando Pittodrie, ma al 39° fu Simpson a pareggiare, il primo
tempo terminò sul 1-1, risultato che avrebbe qualificato i tedeschi grazie alla
regola del gol in trasferta. La ripresa iniziò malissimo, infatti il Bayern si
riportò in vantaggio al 61° con il gol di Pflugler; a questo punto sembrava
fatta per i tedeschi, ai Dons sarebbero serviti 2 gol per qualificarsi,
l’impresa appariva impossibile considerando la forza degli avversari che avrebbero
potuto limitarsi a difendere quel prezioso vantaggio. Ma fu qui che uscì la
classe, la determinazione e la grinta che Ferguson aveva saputo trasmettere ai
propri giocatori che infatti in 2 minuti ribaltarono clamorosamente il
risultato, al 77° segnò McLeish ed al 78° fu Hewitt a completare quella
meravigliosa rimonta che permise all’Aberdeen di vincere per 3-2 e di superare
il turno dopo quella notte memorabile qualificandosi così alla semifinali.
L’avversario fu la squadra belga del Waterschei del quale l’Aberdeen si
sbarazzò facilmente imponendosi a Pittodrie per 5-1 con i gol di Simpson, Weir,
Black e doppietta di McGhee, in Belgio arrivò una sconfitta per 1-0 che non
impedì di certo agli scozzesi di approdare ad una storica finale da giocarsi in
Svezia, a Goteborg dove l’avversario sarebbe stato il blasonato Real Madrid
allenato dal leggendario Alfredo Di Stefano e che aveva in squadra veri
fuoriclasse come Santillana, Gallego, Camacho e Juanito, ai Quarti di Finale
avevano eliminato la squadra italiana dell’Inter ed in semifinale gli austriaci
dell’Austria Vienna.
Quello storico 11 maggio 1983
arrivò tra tensioni ed emozioni, paure e speranze, a Goteborg pioveva a
dirotto, i tifosi dell’Aberdeen arrivarono in Svezia con qualsiasi mezzo e
carichi di fiducia, con sogni di vittoria seppur consapevoli di avere di fronte
una squadra fortissima e che di certo era la favorita a conquistare la Coppa.
L’Aberdeen scese in campo con la
sua bellissima divisa rossa, l’Adidas aveva realizzato per quella stagione una
maglia rossa con sottili strisce bianche verticali, pantaloncini e calzettoni
rossi, i Dons guidati dal Capitano Willie Miller sapevano che sarebbe servita un’altra
impresa, come quella contro il Bayern, forse anche più grande e difficile, ma
credevano anche nelle proprie possibilità, sapevano di essere forti e di poter
combattere alla pari con i madrileni, Ferguson si affidò a questo undici
titolare: Leighton, Rougvie, McLeish, Miller, McMaster, Cooper, Strachan,
Simpson, Weir, McGhee, Black. Il Real Madrid guidato da Di Stefano scese in
campo invece con: Augustin, Juan Josè, Metgod, Paco Bonet, Camacho, Angel,
Stielike, Isidro, Juanito, il Capitano, e Santillana.
All’Ullevi di Goteborg accorsero
17.804 tifosi dalla Scozia e dalla Spagna, la partita iniziò subito in modo
spettacolare, i Dons colpirono una clamorosa traversa con una semirovesciata di
Black, ma fu lo stesso giocatore che, al 7° minuto di gioco, che portò
meritatamente in vantaggio la squadra di Ferguson; il gol arrivò sugli sviluppi
di un corner calciato da Strachan sul quale McLeish riuscì a colpire la palla
di testa verso la porta avversaria dove Juan Josè non riuscì ad intervenire
favorendo il tocco da distanza ravvicinata di Black che superò Augustin per la
gioia dei tifosi arrivati da Aberdeen. I Dons mantennero il controllo del
gioco, ma, inaspettatamente ed in modo sfortunato, al 15° gli spagnoli
trovarono il gol del pareggio sfruttando un errore di McLeish che cercò di
passare la palla con un retropassaggio a Leighton, il fango favorì Santillana
che riuscì ad impossessarsi della sfera e ad involarsi verso la porta, superò
con un dribbling il portiere scozzese che
a quel punto fu costretto ad atterrare l’attaccante avversario e
l’arbitro italiano, Menegalli, assegnò il calcio di rigore a favore del Real
che Juanito realizzò portando la sfida sul 1-1. Per tutto il resto della
partita le due squadre cercano il gol vittoria senza trovarlo ed i 90 minuti
terminano così in parità portando la sfida ai supplementari. Di Stefano mandò
in campo due attaccanti, Salguero e San Josè scoprendo forse un po’ troppo la
sua squadra, mentre Ferguson aveva già effettuato all’88° il suo unico cambio
mandando in campo Hewitt al posto di Black. E probabilmente queste furono le
mosse decisive, infatti, approfittando di un Real così offensivo, l’Aberdeen lo
punì proprio con una perfetta azione di contropiede quando al 112° Weir servì
McGhee il quale avanzò sulla fascia prima di crossare nel centro dell’area
avversaria trovando proprio Hewitt pronto a colpire la palla di testa superando
Augustin e regalando ai Dons il gol del 2-1.
Nei restanti minuti l’Aberdeen
riuscì a difendere il prezioso vantaggio conquistando così la vittoria ed
alzando al cielo quel trofeo tra la festa dei circa 10.000 tifosi arrivati in
Svezia nella notte più magica nella storia del Club. Fu una grande impresa, una
vittoria sorprendente e che portò l’Aberdeen ad essere la seconda squadra scozzese
a conquistare quel trofeo, per Ferguson fu una gran bella soddisfazione e molti
Club importanti cominciarono ad accorgersi del suo ottimo lavoro. Fu festa
grande sugli spalti quella sera e poi anche ad Aberdeen dove la squadra venne
accolta in modo trionfale, quella squadra sarebbe passata nella storia del
calcio scozzese ed europeo, una squadra meravigliosa trascinata dalla
leadership di McLeish, dalla classe e dai 20 gol stagionali di Gordon Strachan,
dai 27 gol del capocannoniere Mark McGhee, ma anche dai 19 realizzati da Eric
Black e dagli 11 di John Hewitt che resterà per sempre nella storia anche e
soprattutto per il gol decisivo realizzato a Goteborg.
I trionfi per questa squadra non
finirono di certo, quelli furono gli anni in assoluto migliori per questo Club,
l’era Ferguson rimarrà per sempre nella sua storia, dopo il campionato vinto
nel 1980, la storica Coppa delle Coppe e due Scottish Cup consecutive nella
stagione 1983-84 arrivò un altro Titolo di Campioni di Scozia, la terza
Scottish Cup consecutiva e la conquista della Supercoppa Europea, oltre al
raggiungimento delle semifinali di Coppa delle Coppe e di League Cup… questa
era diventata la squadra più forte di Scozia, l’Aberdeen era riuscito a
prevalere sull’Old Firm, furono anni davvero magici e unici.
Il Campionato Scozzese venne
conquistato ottenendo ben 7 punti di vantaggio sul Celtic secondo e 10 sul
Dundee United terzo. Nelle 4 sfide contro il Celtic i Dons ne vinsero 2
entrambe a Pittodrie, lo stesso anche con il Dundee Utd, battuto a Tannadice
0-2 ed a Pittrodrie per 5-1, contro i Rangers, quarti, arrivarono 2 vittorie e
2 pareggi. I migliori marcatori in campionato per i Dons furono Strachan con 13
centri e con 12 Hewitt e Mc Ghee.
In qualità di vincitore della
Coppa delle Coppe nella stagione precedente, l’Aberdeen sfidò i Campioni
d’Europa dell’Amburgo in una doppia sfida per la Supercoppa Europea. La prima
di queste si giocò il 22 novembre 1983 in Germania e terminò sullo 0-0, il 20
dicembre seguente a Pittodrie l’Aberdeen conquistò il trofeo grazie ad una
grande vittoria ottenuta con il risultato di 2-0 scaturito dai gol di Simpson e
Mc Ghee, quella sera i 25.000 presenti poterono esultare per un altro
fantastico trionfo di quella squadra meravigliosa guidata da un manager che era
ormai entrato nel cuore di tutti quanti.
La corsa europea in Coppa delle
Coppe fu anche stavolta importante, ma si fermò alla semifinali durante le
quali l’Aberdeen non riuscì ad avere la meglio sui portoghesi del Porto che
vinsero per 1-0 entrambe le gare, prima dell’eliminazione i Dons avevano
battuto Akranes (vittoria 2-1 e pareggio 1-1), Beveren (0-0 e vittoria 4-1 a
Pittodrie), Ujpest Dozsa (sconfitta 0-2 e grande rimonta in casa con vittoria
per 3-0 con tripletta di Mc Ghee).
In League Cup i Dons si sbarazzarono
del Raith Rovers battendolo per 9-0 (con 4 gol di Black e 3 di Stark) e 3-0,
poi vinsero il proprio girone qualificandosi per le semifinali, nella partita
di andata a Pittodrie fu 0-0 contro il Celtic che però poi vinse per 1-0 la
sfida di ritorno.
L’Aberdeen riuscì poi
nell’impresa di vincere 3 volte consecutive la Scottish Cup, la quinta della
sua storia, l’avventura iniziò con un pareggio per 1-1 contro il Kilmarnock con
gol di Weir, al replay i Dons ottennero una vittoria esterna per 1-3 grazie ai
gol di Miller, Strachan e Weir. Arrivò poi la vittoria per 2-0 sul Clyde con
gol di Angus e Cooper, prima dello 0-0 contro il Dundee Utd che costrinse i
ragazzi di Ferguson ad un altro replay che vinsero con il risultato di 0-1 a
Tannadice, decisivo il gol di Mc Ghee. La semifinale vide l’Aberdeen affrontare
il Dundee e furono i gol di Strachan e Porteous a regalare la vittoria per 2-0
e l’accesso alla Finale.
Il 19 maggio 1984 ad Hampden
arrivarono 59.900 spettatori, l’avversario fu il Celtic, Ferguson mandò in
campo Leighton, McKimmie, McLeish, Miller, Rougvie, Strachan, Cooper, Simpson,
Weir, Black, Mc Ghee. Fu l’Aberdeen a trovare il vantaggio con Black al 23°, i
Dons resistettero fino all’86° quando McStay siglò il gol del pareggio che
portò la sfida ai supplementari proprio quando sembrava ormai fatta. A decidere
il match fu un gol del bomber McGhee che al 98° regalò un altro fantastico
trionfo a questa grande squadra che conquistò il “Double”, ovvero la vittoria
di campionato e Scottish Cup nella stessa stagione.
Nell’estate l’Aberdeen perse uno
dei suoi giocatori più rappresentativi, uno dei protagonisti assoluti dei
successi della squadra di Ferguson, infatti Gordon Strachan, giocatore di
grande classe che realizzò 55 gol in 183 presenze con i Dons, venne ceduto agli
inglesi del Manchester United, ma ci fu anche un’altra partenza dolorosa,
quella dell’attaccante Mark McGhee che venne ceduto ai tedeschi dell’Amburgo,
in quegli anni aveva realizzato 63 gol per il Club, in compenso a Pittodrie
arrivò Frank McDougall, acquistato dal St Mirren e che sarebbe stato un
giocatore importante nelle stagioni successive.
La stagione 1984-85 vide
l’Aberdeen confermarsi Campione di Scozia, i Dons vinsero infatti per la prima
volta due campionati di fila, fu il quarto nella sua storia, anche in questo
caso la vittoria fu abbastanza netta, infatti terminarono il torneo con 7 punti
di vantaggio sul Celtic e 12 sul Dundee Utd terzo, addirittura 21 in più
rispetto ai Rangers quarti. A trascinare i Dons furono i gol proprio di
McDougall, autore di 22 gol in 28 partite, Black ne realizzò 17, mentre furono
15 per Stark. Nonostante il vantaggio finale di 7 punti l’Aberdeen perse 2
sfide con il Celtic, ne pareggiò una e ne vinse una per 4-2, anche contro il
Dundee Utd arrivarono 2 sconfitte, ma anche 2 vittorie, nel finale di
campionato l’Aberdeen vinse 8 delle ultime 9 partite, questa fu la cavalcata
decisiva per conquistare meritatamente il Titolo di Campione.
Con il Titolo di Campione della
scorsa stagione i Dons avevano acquisito il diritto di giocare in questa
stagione la European Cup, ma l’avventura terminò già al primo turno contro la
Dinamo Berlino, vittoria 2-1 con doppietta di Black a Pittodrie e sconfitta a
Berlino sempre per 2-1, inutile il gol di Angus.
Anche in League Cup arrivò
l’immediata eliminazione dopo la sconfitta per 3-1 in casa dell’Airdrieonians,
mentre in Scottish Cup la corsa si fermò in semifinale, infatti, dopo le vittorie
contro Alloa (5-0), Raith Rovers (2-1) ed Hearts (1-1 e 1-0) arrivò lo 0-0
contro il Dundee United che poi vinse il replay con il risultato di 2-1.
Fu in ogni caso un’altra stagione
fantastica, il Titolo di Campioni di Scozia per la seconda volta consecutiva fu
una grandissima soddisfazione, l’Aberdeen si confermava la miglior squadra
scozzese nonostante la partenza del suo giocatore più rappresentativo,
Strachan, in quella stagione furono i 24 gol di McDougall ed i 20 di Black e
Stark a trascinare la squadra.
Nella stagione 1985-86 in
campionato l’Aberdeen non riuscì stavolta a confermarsi, si classificò infatti
soltanto al quarto posto, ma in compenso i Dons conquistarono Scottish Cup e
League Cup oltre a raggiungere i Quarti di Finale in European Cup.
McDougall si confermò bomber di
razza realizzando 20 gol stagionali, seguito anche stavolta da Black e Stark,
autori di 15 gol, e da Hewitt che ne segnò invece 14.
Dopo le 3 Scottish Cup
conquistate consecutivamente, l’Aberdeen conquistò la quarta nelle ultime 5
stagioni, la sesta della sua storia; per arrivare in Finale la strada iniziò
con un 4-1 inflitto al Montrose con i gol di Stark, McLeish, Miller e
McDougall, poi arrivò l’1-0 sull’Arbroath firmato da Miller, seguito dal
pareggio per 2-2, con doppietta di Hewitt, ottenuto sul campo del Dundee, poi
sconfitto nel replay di Pittodrie per 2-1 con i gol di Weir e Black. A questo
punto i Dons erano qualificati per le semifinali dove ebbero nettamente la
meglio sull’Hibernian battuto per 3-0 , segnarono Stark, Black e Miller.
In Finale l’Aberdeen se la vide
con un’altra squadra di Edimburgo, gli Heart of Midlothian, ad Hampden, davanti
a 62.841 spettatori, Ferguson mandò in campo Leighton, McKimmie, McLeish,
Miller, McQueen, Bett, Cooper, McMaster, Weir, Hewitt, McDougall, restarono in
panchina Stark e Joe Miller. La partita fu subito indirizzata dai Dons a loro
favore, infatti già dopo 5 minuti di gioco Hewitt realizzò il gol del 1-0,
raddoppiato poi dallo stesso attaccante al 49°, a chiudere definitivamente ogni
discorso ci pensò Stark, entrato in campo a partita in corso, che al 75° segnò
il gol del 3-0 che regalò la vittoria ai ragazzi di Ferguson.
In League Cup l’avventura dei
Dons cominciò con 3 vittorie, 5-0 sull’Ayr United con gol di Stark (2), McDougall
(2) e McQueen, 2-0 sul St Johnstone con gol di Hewitt e McDougall, 1-0 sugli
Hearts con gol di Black. La doppia semifinale vide l’Aberdeen vincere per 1-0
entrambe le sfide contro il Dundee Utd, andarono in gol Black e McDougall.
Questo percorso perfetto permise
ai Dons di approdare ad Hampden per la Finale che si giocò ad Hampden il 27
ottobre 1985 davanti a 40.061 spettatori, anche in questo caso se la videro con
una squadra di Edimburgo, ma stavolta si trattava dell’Hibernian, il risultato
fu lo stesso, un netto 3-0 con gol di Stark e doppietta di Black. La formazione
schierata fu la seguente: Leighton, McKimmie, Mitchell, Stark, McLeish, Miller,
Black, Simpson, McDougall, Cooper, Hewitt. Fu la terza League Cup nella storia
dell’Aberdeen, il percorso fu fantastico, 6 vittorie su 6 partite giocate senza
mai subire nemmeno un gol.
La strada in European Cup vide
l’Aberdeen battere l’Akranes per 4-1 e 3-1, arrivò poi uno 0-0 in Svizzera
contro il Servette che venne poi sconfitto a Pittodrie per 1-0, gol di
McDougall; i Dons arrivarono così ai Quarti di Finale dove affrontarono gli
svedesi del Goteborg che pareggiarono 2-2 in Scozia, all’Ullevi, stadio in cui
3 anni prima l’Aberdeen aveva trionfato contro il Real Madrid, le due squadre
non andarono oltre lo 0-0, un risultato che qualificò gli svedesi alle
semifinali grazie ai 2 gol realizzati in trasferta.
Nel corso di quella stagione Alex
Ferguson accettò il ruolo di Commissario Tecnico della Nazionale Scozzese pur
mantenendo il suo posto sulla panchina dell’Aberdeen, la sua esperienza alla
guida della Scozia iniziò il 16 ottobre 1985 e nell’estate del 1986 l’avrebbe
guidata ai Mondiali in Messico.
A partire dalla stagione 1986-87
il crest del Club venne aggiornato, il tema rimase sempre lo stesso, con la
porta ed il pallone a formare la A accompagnati dalla lettere FC, ma ora si
ritrovavano all’interno di un cerchio rosso nel quale comparivano anche l’anno
di fondazione del Club, 1903, e la scritta per esteso intorno al cerchio
Aberdeen Football Club.
Ferguson iniziò la stagione
1986-87 sulla panchina dell’Aberdeen, ma la sua esperienza a Pittodrie terminò
il 6 novembre 1986 quando venne ingaggiato dal Manchester United; con lui
l’Aberdeen aveva vissuto le stagioni migliori della sua storia vincendo 3
Campionati Scozzesi, 4 Scottish Cup, 1 League Cup, 1 Coppa delle Coppe ed 1
Supercoppa Europea, fu davvero un’era vincente, storica ed indimenticabile,
Ferguson rimarrà per sempre nella storia di questo Club, sarà difficile per
qualsiasi allenatore cercare di fare meglio di lui, quell’Aberdeen entrò nella
storia del calcio scozzese ed europeo.
Non fu un caso che in quella
stagione i Dons non vinsero niente per la prima volta dopo tanto tempo, il
sostituto di Ferguson, Ian Porterfield, non riuscì a mantenere la squadra ai
livelli vincenti delle stagioni precedenti, in campionato arrivò un quarto
posto, in Scottish Cup l’Aberdeen venne eliminato subito dal Celtic seppur dopo
due replay, in League Cup arrivò fino ai Quarti di Finale venendo eliminato
ancora una volta dal Celtic, neppure nella Coppa delle Coppe le cose andarono
bene, infatti i Dons uscirono dalla competizione già al primo turno, dopo la
vittoria per 2-1 a Pittodrie vennero sconfitti per 3-0 in Svizzera dal Sion.
Stark ed Hewitt furono i migliori
marcatori stagionali con 14 gol a testa, mentre, purtroppo, McDougall giocò 1
sola partita dopo essere costretto al ritiro a causa di un grave infortunio.
Anche la stagione 1987-88 fu
priva di successi, oltre al quarto posto in campionato l’Aberdeen riuscì ad
arrivare alle semifinali di Scottish Cup, eliminato dopo 2 replay dal Dundee
United, ed alla Finale di League Cup; in
questa competizione l’Aberdeen eliminò Brechin, St Johnstone, Celtic e Dundee
approdando così alla Finale che i Dons persero ad Hampden contro i Rangers che
vinsero ai calci di rigori dopo il 3-3 siglato dai gol di Hewitt, Bett e
Falconer, fu una sconfitta sfortunata, così come l’avventura in Coppa Uefa dove
i Dons, dopo aver eliminato gli irlandesi del Bohemians con uno 0-0 esterno e
l’1-0 di Pittodrie firmato da Bett, uscirono dall’Europa per mano degli
olandesi del Feyenoord che passarono il turno grazie alla regola dei gol in
trasferta, infatti persero in Scozia per 2-1 (per i Dons gol di Falconer e
Miller) e poi vinsero 1-0 in Olanda.
In quella stagione l'Aberdeen cambiò sponsor tecnico che divenne la Umbro, sulle maglie comparve per la prima volta anche uno sponsor, la JVC.
Al termine di questa stagione se ne andò un altro giocatore simbolo dell’era vincente, il portiere Jim Leighton, anche lui passò al Manchester United
Porterfield lasciò la panchina dell’Aberdeen, al suo posto arrivò la coppia Alex Smith-Jocky Scott che portò i Dons ad un ottimo secondo posto nella classifica del campionato e ad un’altra Finale di League Cup persa anche stavolta contro i Rangers; l’Aberdeen aveva eliminato nei turni precedenti Arbroath (4-0), Morton (2-1), Hibernian (2-1) e Dundee Utd (2-0), ma in Finale i Gers ebbero la meglio vincendo per 2-3, fu una partita molto combattuta ed emozionante, ma ai Dons non bastò la doppietta di Dodds e la Coppa andò ad Ibrox.
In Europa arrivò l’immediata eliminazione dalla Coppa Uefa, la Dinamo Dresda pareggiò 0-0 a Pittodrie e vinse poi per 2-0 in casa.
Quell’estate l’Aberdeen aveva acquistato Charlie Nicholas dall’Arsenal, squadra con la quale aveva fatto molto bene, ed alla sua prima stagione a Pittodrie fu protagonista con 18 gol, miglior marcatore della squadra.
In League Cup i Dons ottennero 4 vittorie, 0-2 sull’Albion Rovers con i gol di Robertson e van der Ark, 4-0 sull’Airdrieonians con gol di Bett, Mason (2) e Cameron, 3-1 sul St Mirren con gol di Bett, Mason e Winnie ed infine 1-0 in semifinale contro il Celtic con gol decisivo realizzato da Cameron.
La Finale si giocò ad Hampden il 22 ottobre 1989 davanti a 61.190 spettatori e l’Aberdeen si prese la rivincita sui Rangers battendoli per 2-1 dopo i tempi supplementari. La formazione che scese in campo fu la seguente: Snelders, McKimmie, McLeish, Miller, Robertson, Connor, Jess, Bett, Grant, Nicholas, Mason.
I Dons passarono in vantaggio al 22° con un gol di Mason, ma i Gers pareggiarono grazie ad un calcio di rigore trasformato da Walters al 35°, la partita terminò in parità sul 1-1, ma nei supplementari, al 103°, fu ancora Mason a realizzare il gol vittoria.
In quella stagione arrivò anche la conquista della settima Scottish Cup nella storia dell’Aberdeen, il suo percorso fu perfetto, sconfisse per 2-6 il Partick Thistle con tripletta di van der Ark e gol di Grant, Mason e Kerr, poi vinse per 2-1 contro il Greenock Morton con gol di Nicholas e Gillhaus, arrivò poi il 4-1 sugli Hearts, a segnare furono Nicholas, Gillhaus, Irvine e Bett. I Dons si qualificarono così alle semifinali che li vide affrontare il Dundee United, sconfitto nettamente per 4-0 con i gol di Irvine, Paatelainen, ban der Hoorn e Gillhaus.
E così il 12 maggio 1990, 60.493 spettatori assistettero ad Hampden alla Finale tra Celtic ed Aberdeen, i Dons scesero in campo con Snelders, McKimmie, McLeish, Irvine, Robertson, Mason, Grant, Bett, Connor, Nicholas, Gillhaus. La partita fu equilibrata ed anche dopo i supplementari il risultato restò fermo sullo 0-0, venne quindi decisa ai calci di rigore e l’Aberdeen prevalse vincendo per 9-8, il rigore decisivo fu realizzato da Irvine che segnò dopo l’errore del Celtic.
Fu un grande trionfo, l’Aberdeen sembrava poter tornare ai livelli ottenuti durante l’era Ferguson anche se in Coppa Uefa venne eliminato al Primo turno dal Rapid Vienna, nonostante la vittoria per 2-1 a Pittodrie (gol di Robertson e Grant), infatti arrivò la sconfitta per 1-0 in Austria, ancora una volta fu decisiva la regola dei gol segnati in trasferta.
Nella stagione 1990-91 non arrivarono però successi anche se la squadra si confermò ad ottimi livelli conquistando il secondo posto in classifica a soli 2 punti dai Rangers, decisiva fu l’ultima giornata quando l’Aberdeen perse la sfida finale proprio contro i Gers che si imposero per 2-0 ad Ibrox conquistando così il Titolo, e la semifinale di Scottish League Cup alla quale arrivarono con 3 vittorie ai danni di Queen’s Park (2-1), Stranraer (4-0) ed Hearts (3-0), venendo poi fermati dai Rangers che ebbero la meglio vincendo per 1-0.
In Scottish Cup i Dons vennero subito eliminati dal Motherwell, mentre in Coppa delle Coppe, dopo aver eliminato il New Salamis con 2 vittorie, uscirono dalla competizione per mano del Legia Warsaw che vinse 1-0 in casa dopo lo 0-0 di Pittodrie.
I migliori marcatori di quella stagione furono Gillhaus e Jess che misero a segno 15 gol ciascuno, in difesa Alex McLeish continuava ad essere il leader indiscusso.
La stagione successiva fu abbastanza tribolata, infatti dopo la grande delusione per aver perso il precedente campionato all’ultima giornata rimasero delle incomprensioni e dei malumori tra la dirigenza ed il duo Smith-Scott; dopo una bella partenza in campionato, con 4 vittorie consecutive, a fine agosto i Dons vennero sconfitti ed eliminati dalla League Cup per mano dell’Airdrieonians che vinse per 0-1 a Pittodrie, in seguito a questo risultato Scott rassegnò le proprie dimissioni andando ad allenare il Dunfermline e lasciando Smith solo sulla panchina dell’Aberdeen. Le cose cominciarono ad andare davvero male, in campionato la squadra vinse tra novembre e febbraio solo 3 delle 17 partite giocate, in Coppa Uefa vennero eliminati dai modesti danesi del Boldklubben perdendo 1-0 in casa e 2-0 fuoricasa, anche in Scottish Cup arrivò l’eliminazione immediata dopo la sconfitta per 1-0 contro i Rangers a Pittodrie.
In seguito a questi risultati decisamente negativi, con la squadra che in campionato rischiava di finire immischiata nella lotta per non retrocedere, il manager Alex Smith venne esonerato diventando il primo allenatore licenziato nella storia del Club, al suo posto venne chiamato Willie Miller, ex leggendario giocatore dei Dons che riportò la squadra ai suoi livelli sfiorando a fine campionato la qualificazione per la Coppa Uefa perdendo però ancora una volta la sfida decisiva contro i Rangers all’ultima giornata che significò sesto posto e mancata qualificazione.
Willie Miller acquistò dal Blackburn Rovers l’attaccante Duncan Shearer che lo avrebbe ripagato con 27 gol stagionali che contribuirono a far tornare i Dons protagonisti in patria, conquistarono infatti il secondo posto in campionato, seppur terminando a -9 dai Rangers, e l’accesso ad entrambe le Finali delle Coppe domestiche. In entrambe, proprio come in campionato, furono i Rangers ad averle la meglio e per i Dons restarono solo 3 secondi posti. In League Cup i Dons Arbroath (4-0), Dunfermline (1-0), Falkirk (4-1) e Celtic sconfitto per 1-0 in semifinale con gol di Jess. La Finale si giocò ad Hampden il 25 ottobre 1992 ed ebbe un esito sfortunato per i Dons, infatti, dopo il gol iniziale dei Gers, fu Shearer a pareggiare al 62°, il match terminò in parità e venne deciso ai supplementari da un autogol di Smith al 114°. La formazione schierata da Miller fu la seguente: Snelders, Wright, Winnie, McLeish, Smith, Grant, Bett, Aitken, Jess, Paatelainen, Shearer
La Scottish Cup vide l’Aberdeen arrivare alla Finale eliminando Hamilton, sconfitto per 4-1 con tripletta di Booth, Dundee Utd, 2-0 con doppietta di Jess, Clydebank, sconfitto per 4-3 nel replay (doppietta di Booth) dopo l’1-1 di Pittodrie, ed Hibernian, battuto per 1-0 in semifinale con un altro gol di Booth, autore di 6 reti in questa manifestazione.
La Finale venne disputata, come da tradizione, ad Hampden il 29 maggio 1993, vi accorsero 50.715 spettatori, l’esito fu lo stesso di quella di League Cup ed i Rangers si imposero per 2-1 segnando 2 gol già nel primo tempo, i ragazzi di Miller tentarono di reagire riaprendo il match con un gol di Richardson al 77°, ma il risultato rimase favorevole ai Gers che ancora una volta furono fatali ai Dons. La formazione schierata fu la seguente: Snelders, McKimmie, Wright, Irvine, McLeish, Grant, Richardson, Mason, Booth, Paatelainen, Shearer.
Nel 1993 la Richard Donald Stand di Pittodrie venne ristrutturata e rinominata in Dick Donald Stand in onore del Presidente, che fu il Chairman dell’Aberdeen negli anni d’oro di Ferguson, che proprio nella stagione 1993-94, nel gennaio 1994, venne sostituito Ian Donald, la squadra si comportò ancora benissimo in campionato ottenendo però l’ennesimo secondo posto ed ancora alle spalle dei Rangers che conquistarono solo 3 punti in più rispetto ai Dons.
In League Cup arrivò la “solita” eliminazione per mano dei Rangers ai Quarti dopo le vittorie su Clydebank e Motherwell, mentre in Scottish Cup i Dons arrivarono sino alle semifinali, eliminarono East Stirlingshire, Raith Rovers e St Jonhstone (dopo il replay), ma vennero poi fermati dal Dundee Utd che, dopo l’1-1 della prima sfida, si aggiudicarono il replay vincendo per 1-0.
In Coppa delle Coppe, dopo aver eliminato il Valur (0-3 e 4-0), l’Aberdeen affrontò la squadra italiana del Torino in una doppia sfida affascinante.
Il 20 ottobre 1993, davanti a 30.000 spettatori, andò di scena al Delle Alpi di Torino una partita emozionante, ma davvero deludente per i Dons; il match iniziò benissimo, l’Aberdeen illuse i propri tifosi portandosi sullo 0-2 dopo soli 24 minuti grazie ai gol di Paatelainen e Jess, ma poi arrivò una disfatta incredibile, infatti il Toro rimontò clamorosamente, segnando con Sergio al 45° e Fortunato al 51°, a questo punto il pareggio esterno con 2 gol segnati poteva anche andar bene agli scozzesi, ma all’89° arrivò l’incredibile beffa con l’autogol di Booth che permise agli italiani di completare la rimonta e di vincere per 3-2.
Il ritorno a Pittodrie davanti a 21.655 tifosi, record stagionale di affluenza, la storia si ripetè incredibilmente, infatti i Dons passarono anche stavolta in vantaggio con gol di Richardson al 12° dando speranze di qualificazione, ma il Toro fu protagonista di un’altra splendida rimonta andando ad espugnare lo stadio degli scozzesi vincendo per 1-2 grazie ai gol di Fortunato al 40° e di Silenzi al 53°. Fu un brutto colpo per l’Aberdeen, ma bisogna dire che il Toro, guidato da Emiliano Mondonico, meritò quella qualificazione, non si arrese mai credendo sempre nella possibilità di rimontare gli svantaggi.
Anche in questa stagione Duncan Shearer si confermò il capocannoniere della squadra con 17 gol stagionali, ma la notizia principale fu al termine della stessa l’addio di una leggenda del Club, il difensore e capitano di mille battaglie, Alex McLeish, uno dei veri simboli di questo Club, uno dei grandi protagonisti nell’era Ferguson, un leader assoluto che giocò solo per l’Aberdeen collezionando 493 presenze e 25 gol tra il 1978 ed il 1994, ben 16 stagioni. Formò una coppia difensiva fantastica con Willie Miller, proprio l’allenatore di quella sua ultima stagione a Pittodrie, fu calciatore dell’anno 1990 in Scozia, e collezionò 77 presenze con la Nazionale Scozzese. Con l’Aberdeen vinse tantissimo e sempre da protagonista, nella sua bacheca 3 Titoli Nazionali, 5 Scottish Cup, 3 League Cup e soprattutto la fantastica Coppa delle Coppe del 1983 conquistata in quella storica finale contro il Real Madrid e la Supercoppa Europea vinta contro l’Amburgo sempre nel 1983. Fu una leggenda assoluta per il Club e per il calcio scozzese, lasciò l’Aberdeen per andare al Motherwell con il quale avrebbe però disputato soltanto 3 partite prima di ritirarsi e di diventarne allenatore tra il 1994 e il 1998.
La stagione seguente fu probabilmente la più deludente degli ultimi anni, infatti Miller lasciò la panchina nel febbraio 1995 dopo la clamorosa eliminazione dalla Scottish Cup in seguito alla sconfitta per 2-0 in casa dello Stenhousemuir nonostante il buon cammino in League Cup nella quale i Dons uscirono dalla competizione in semifinale dopo aver perso per 1-0 contro il Celtic, ma la situazione era molto negativa anche in campionato. Al posto di Miller venne ingaggiato Roy Aitken, ex giocatore dei Dons, che non riuscì a migliorare la situazione, infatti l’Aberdeen terminò il campionato in nona posizione e per evitare la retrocessione fu costretto a giocare il playoff contro il Dunfermline.
Il 21 maggio 1995 a Pittodrie arrivarono in 21.000 a sostenere la squadra che ripagò i propri tifosi con una vittoria confortante per 3-1 arrivata grazie ai gol di Shearer (2) e Glass, anche la sfida di ritorno vide i Dons vincere per 1-3 con i gol di Dodds, Miller e Glass che permisero alla squadra di mantenersi anche per la successiva stagione in Premier Division.
Aitken riportò nella stagione 1995-96 un Trofeo a Pittodrie, infatti, oltre ad un buon terzo posto in campionato seppur distaccato di ben 32 punti dai Rangers Campioni ed alle semifinali in Scottish Cup, l’Aberdeen conquistò la League Cup.
La prima partita in League Cup vide i Dons battere per 3-1 in casa il St Mirren con i gol di Dodds e Booth (2), nel turno successivo venne sconfitto per 4-1 in trasferta il Falkirk, andarono a segno Booth, Clark, Woodthorpe e Miller, nei Quarti l’Aberdeen sconfisse a Fir Park il Motherwell con il risultato di 1-2 firmato dalle reti di Dodds ed Inglis. La semifinale si giocò contro i Rangers e finalmente i Dons ebbero la meglio vincendo per 2-1 con doppietta del solito Dodds.
La Finale si giocò ad Hampden il 26 novembre 1995 davanti a 33.099 spettatori, l’avversario era il Dundee FC, ed Aitken mandò in campo questo undici: Watt, McKimmie, Glass, Grant, Inglis, Smith, Miller, Shearer, Bernard, Dodds, Jess. L’Aberdeen passò in vantaggio al 33° con gol di Dodds e raddoppiò al 46° con Shearer, il Dundee non riuscì a reagire e la vittoria per 2-0 diede ai Dons la quinta League Cup nella sua storia.
Anche in Scottish Cup la squadra fece bene, infatti eliminò Motherwell (2-0), Stirling Albion (2-0) ed Airdrieonians (2-1) prima di perdere per 2-1 la semifinale contro gli Hearts, fu inutile il gol di Shearer.
Nelle 3 stagioni successive non arrivarono risultati soddisfacenti, dopo il sesto posto in campionato, l’eliminazione ai Quarti in League Cup per mano del Dundee, ed al Terzo turno contro l’Hibernian in Scottish Cup, oltre all’eliminazione dalla Coppa Uefa contro i danesi del Brondby (nei turni precedenti i Dons avevano eliminato Zalgiris Vilnius ed i gallesi del Barry Town), della stagione 1996-97, nella successiva arrivò nel novembre 1997 l’esonero di Aitken nonostante il raggiungimento della Semifinale di League Cup nella quale i Dons vennero eliminati dal Dundee Utd che vinse per 3-1 (nei turni precedenti erano stati eliminati Dumbarton, Dundee e Stirling Albion). In panchina andò a sedersi provvisoriamente Keith Burkinshaw, sostituito pochi giorni dopo da Alex Miller che non riuscì a portare la squadra oltre il sesto posto in classifica ed all’eliminazione al Terzo Turno di Scottish Cup anche in questo caso contro il Dundee Utd che vinse 1-0.
Miller non migliorò la situazione nemmeno all’inizio della stagione 1998-99, nella quale partì la nuova Scottish Premier League, arrivò l’eliminazione dalla League Cup per mano dell’Hibernian e la situazione in classifica era deludente, venne così sostituito a novembre da Paul Hegarty che comunque non andò molto meglio, i Dons terminarono il campionato con un ottavo posto ed uscirono dalla Scottish Cup subito perdendo in casa per 1-0 contro il Livingston.
In quella stagione ci fu anche un cambio dirigenziale, la situazione finanziaria, per la prima volta nella storia del Club, non era per niente buona e l’Aberdeen si era indebitato in seguito alla ristrutturazione di qualche anno prima della Dick Donald Stand di Pittodrie, ed al posto di Ian Donald subentrò Stewart Milne, un noto imprenditore locale.
Nella stagione 1999-00 venne ingaggiato un nuovo manager, il danese Ebbe Skovdahl, il primo allenatore non scozzese nella storia del Club, in campionato arrivò un pessimo e deludente decimo posto che significò ultimo posto in classifica, il peggior risultato di sempre, fortunatamente l’Aberdeen evitò la retrocessione, infatti avrebbe dovuto giocare il playoff con il Falkirk, ma la partita non si giocò dato che i Bairns non avevano uno stadio con i requisiti per poter essere promosso nella Scottish Premier League; incredibilmente, nonostante l’ultimo posto, l’Aberdeen si qualificò per la Coppa Uefa della stagione successiva dato che fu finalista di Scottish Cup contro i Rangers già qualificati alla Champions League; in quella Scottish Cup i Dons furono protagonisti di una ottima cavalcata che li portò, appunto, ad Hampden a sfidare i Campioni di Scozia, nei turni precedenti eliminarono St Mirren ed Inverness, entrambe dopo il replay, Dundee Utd, con un 1-0 esterno firmato da Jess, ed Hibernian in semifinale, contro gli Hibs arrivò una vittoria per 2-1 con i gol realizzati da Stavrum e Dow.
La Finale si giocò ad Hampden il 27 maggio 2000 ed i Rangers confermarono la loro superiorità vincendo con un netto ed umiliante 4-0.
L’Aberdeen in quella stagione aveva già raggiunto anche la Finale di League Cup, dopo aver eliminato Livingston, Falkirk (ai rigori), Rangers (1-0 dopo i supplementari con gol di Dow) e Dundee Utd in semifinale (1-0 gol di Stavrum), arrivò a giocarsi il trofeo con il Celtic che, però, il 19 marzo 2000 si impose ad Hampden per 2-0.
Nelle due stagioni successive arrivarono un settimo ed un buon quarto posto in campionato, nelle Coppe non si raggiunsero risultati importanti e durante la stagione 2002-03 l’allenatore danese venne esonerato ed in sua sostituzione arrivò provvisoriamente Gardner Speirs, in carica per 1 sola partita, e poi Steve Paterson nel mese di dicembre che portò la squadra ad un modesto ottavo posto in classifica.
L’Aberdeen guidato da Paterson terminò in penultima posizione la stagione 2003-04 e raggiunse i Quarti di Finale nelle Coppe domestiche venendo eliminato dal Livingston in entrambi i casi.
Per la nuova stagione venne ingaggiato Jimmy Calderwood che portò i Dons ad un buon quarto posto in classifica ed ai Quarti di Finale in Scottish Cup dove vennero eliminati dal Dundee Utd, nelle 2 stagioni successive arrivarono un sesto ed un terzo posto che qualificò l’Aberdeen alla Coppa Uefa.
La stagione 2007-08 fu positiva, l’Aberdeen terminò il campionato in quarta posizione, raggiunse le semifinali di entrambe le Coppe nazionali e fu protagonista di una buon percorso in Coppa Uefa; per la prima volta nella sua storia l’Aberdeen approfittò positivamente della regola europea dei gol segnati in trasferta, infatti vinse il turno preliminare contro il Dnipro grazie all’1-1 in trasferta, con gol di Mackie, arrivato dopo il precedente 0-0 di Pittodrie. I Dons giocarono la fase a gironi perdendo le 2 partite in trasferta contro i greci del Panathinaikos per 3-0 e contro gli spagnoli dell’Atletico Madrid per 2-0, ma fecero meglio nelle partite giocate in casa pareggiando 1-1 contro la Lokomotiv Moscow con gol di Diamond e soprattutto battendo per 4-0 il Copenhagen grazie ad una doppietta di Smith, ad un gol di Foster e ad un’autorete. Questi risultati permisero ai Dons di qualificarsi ai 32esimi di Finale dove l’avversario fu il temutissimo Bayern Munchen che a Pittodrie venne fermato sul 2-2, per l’Aberdeen segnarono Walker e Aluko, a Monaco, però, i bavaresi vinsero con un netto 5-1 davanti a 66.000 spettatori, fu inutile il gol di Lovell arrivato all’83°.
In Scottish Cup l’Aberdeen arrivò alle semifinali dopo aver eliminato Falkirk (dopo il replay), Hamilton e Celtic (dopo il replay), ma si arresero al Queen of the South al termine di una partita emozionante e combattuta che terminò con la vittoria del QOS per 4-3, per i Dons segnarono Considine, autore di una doppietta, e Nicholson.
Nonostante il quarto posto in campionato ed il raggiungimento dei Quarti di Finale in Scottish Cup (eliminati dopo il replay ed ai calci di rigore dal Dunfermline) al termine della stagione 2008-09 Calderwood lasciò l’Aberdeen di comune accordo con il Club ed al suo posto venne nominato Mark McGhee, ex stella della squadra , con il quale, però, la situazione peggiorò, arrivò infatti un nono posto in classifica, nelle Coppe non andò meglio, compresa l’avventura in Europa League dove venne eliminato subito dal Sigma Omoluc con un umiliante 1-5 a Pittodrie ed un 3-0, e nel corso della stagione 2010-11 venne sostituito da Neil Cooper prima e da Craig Brown poi, i Dons terminarono con un altro deludente nono, ma raggiunsero le Semifinali di Scottish e League Cup.
In Scottish Cup eliminarono East Fife (6-0) e Dunfermline (1-0) prima del St Mirren ai quarti (1-1 e 2-1) qualificandosi così per le semifinali nelle quali vennero però sconfitti per 4-0 dal Celtic che fu “colpevole” anche dell’eliminazione dalla League Cup, anche in questo caso arrivò per loro una vittoria netta per 4-1, nei turni precedenti erano stati eliminati Alloa Athletic (0-3), Raith Rovers (3-2) e Falkirk (2-1).
Brown terminò al nono posto anche la stagione successiva, ma anche in questa occasione i Dons raggiunsero perlomeno la semifinale di Scottish Cup eliminando Forfar Athletic (0-4), Queen of the South (1-1 e 1-2 al replay) e Motherwell (1-2) arrivando così ad affrontare l’Hibernian che, però, si impose con il risultato di 2-1, per l’Aberdeen segnò Fallon.
Nell’estate del 2012 venne acquistato Niall McGinn che nella stagione 2012-13 sarebbe stato protagonista con 21 gol stagionali che non bastarono, però, ad andare oltre un deludente ottavo posto in classifica, le cose andarono male anche in Scottish Cup, mentre in League Cup arrivò l’eliminazione ai Quarti per mano del St Mirren, ad aprile Brown venne esonerato ed al suo posto arrivò Derek McInness.
Sotto la guida del nuovo manager l’Aberdeen tornò ad essere protagonista nella stagione 2013-14 anche grazie ai gol di McGinn, finalmente arrivò un ottimo posizionamento in campionato, il terzo posto, che qualificò i Dons all’Europa League, ma soprattutto si tornò ad alzare un trofeo, la League Cup.
La corsa in League Cup iniziò con lo 0-0 casalingo contro l’Alloa Athletic, i Dons vinsero poi ai calci di rigore, nel turno successivo arrivò una netta vittoria per 0-5 contro il Falkirk grazie ai gol realizzati da Shaughnessy, Smith e tripletta di Vernon, seguita dallo 0-2 con il quale venne eliminato il Motherwell con gol di Considine ed Hayes; in semifinale una doppietta di Hayes ed i gol di Pawlett e Adam Rooney regalarono la netta vittoria sul St Johnstone a Tynecastle, stadio degli Hearts, e la qualificazione per la Finale che si giocò a Celtic Park il 16 marzo 2014. McInnes schierò la seguente formazione: Langfield, Logan, Anderson, Reynolds, Considine, Robson, Flood, Jack, Hayes, McGinn, Rooney.
L’avversario era l’Inverness Caledonian Thistle che arrive un pò a sopresa fino a lì, ma che riuscì a giocare alla pari con I Dons che furono costretti allo 0-0 finale dopo I supplementari. Si andò così ai calci di rigori e l’Aberdeen ebbe la meglio vincendo per 4-2 senza sbagliare nessun penalty. L’Aberdeen conquistò la sesta League Cup della sua storia e tornò a vincere un trofeo dopo 18 anni, l’ultimo fu infatti sempre la League Cup nella stagione 1995-96.
In Scottish Cup i Dons vinsero in trasferta contro Partick Thistle (0-1) e Celtic (1-2) e poi in casa per 1-0 contro il Dumbarton prima di cedere al St Johnstone che in semifinale vinse con il risultato di 2-1.
Nelle 4 stagioni successive McInnes continuò il suo ottimo lavoro portando l’Aberdeen sempre al secondo posto della classifica e sempre alle spalle del Celtic che però dominò ogni campionato, complice anche la retrocessione dei Rangers a seguito del fallimento del Club poi ripartito dalle categorie inferiori, ed in tutte quelle stagioni il capocannoniere della squadra fu Adam Rooney, i Dons parteciparono sempre all’Europa League, venendo però sempre eliminati nei turni preliminari, e nella stagione 2016-17 raggiunsero le Finali di Scottish Cup e League Cup.
Nella stagione 2014-15 dopo aver eliminato Livingston ed Hamilton l’Aberdeen arrivò alle semifinali di League Cup, ma venne sconfitto per 2-1 dal Dundee Utd, in Europa League superò nei turni preliminari il Daugava Riga ed il Groningen, ma venne poi eliminato dalla Real Sociedad che vinse 2-0 in Spagna e 2-3 a Pittodrie, anche nella stagione successiva passò i turni contro Shkendjia e Rijeka, ma poi perse il doppio confronto con il Kairat dopo un deludente 1-1 a Pittodrie preceduto dalla sconfitta esterna per 2-1.
Nella stagione 2016-17 eliminò in Europa League il Fola Esch ed il Ventspils, ma poi uscì dalla competizione dopo l’1-1 casalingo e la sconfitta esterna per 2-1 contro il Maribor; andò meglio però nelle Coppe domestiche nelle quali i Dons raggiunsero le Finali, ma anche in queste occasioni fu sempre il Celtic ad avere la meglio, proprio come in Campionato.
In League Cup i Dons vinsero 1-2 in casa dell’Ayr United con gol di McGinn ed un autogol, poi vinsero 1-0 contro il St Johnstone con gol di Rooney al 90°, mentre in semifinale riuscirono ad avere la meglio del Greenock Morton battuto per 2-0 con i gol di Rooney e McLean.
La Finale giocata ad Hampden il 27 novembre 2016 confermò la supremazia del Celtic che vinse per 3-0 senza lasciar scampo ai Dons.
In Scottish Cup l’Aberdeen conquistò 4 vittorie, 4-0 sullo Stranraer con 2 gol a testa di McGinn e Rooney, 0-1 sul Ross County con gol di Logan all’87°, 1-0 sul Partick Thistle con gol di Shinnie e poi nella semifinale giocata ad Hampden un emozionante 3-2 contro l’Hibernian, segnarono Rooney e Christie, ma sul 2-2 fu decisivo un autogol arrivato all’86°.
In Finale ancora una volta l’avversario fu il Celtic che il 27 maggio 2017 ad Hampden rimontò l’iniziale vantaggio dei Dons, con gol di Hayes al 9°, vincendo per 2-1 con gol decisivo di Rogic al 92°, una beffa per l’Aberdeen che vedeva svanire un altro sogno sempre per mano del Celtic.
La stagione 2017-18 vide, oltre al solito 2° posto in campionato, l’Aberdeen raggiungere i Quarti di finale di League Cup, eliminato dal Motherwell, e soprattutto le Semifinali di Scottish Cup, ma anche in questo caso fu il Motherwell ad avere la meglio vincendo per 3-0, nei turni precedenti i Dons avevano eliminato St Mirren (4-1), Dundee Utd (4-2) ed il Kilmarnock dopo il replay.
In Europa League eliminò nei turni Preliminari il Siroki Brijeg, ma si arrese poi all’Apollon Limassol che in casa vinse 2-0 rimontando la vittoria per 2-1 che l’Aberdeen aveva ottenuto a Pittodrie.
Nella stagione 2018-19 l’Aberdeen arrivò quarto in campionato, arrivò alle semifinali di Scottish Cup ed alla Finale di League Cup guidato dai gol del suo nuovo bomber, Sam Cosgrove.
In Europa League i Dons si scontrarono nel turno preliminare con gli inglesi del Burnley, a Pittodrie fu Mackay-Steven a portarli in vantaggio, ma gli ospiti pareggiarono all’80°, a Turf Moor, finì ancora 1-1 con Ferguson che pareggiò l’iniziale vantaggio dei padroni di casa che però poi ebbero la meglio ai supplementari segnando 2 gol e vincendo così per 3-1.
Tanto per cambiare fu ancora il Celtic ad impedire all’Aberdeen di alzare un trofeo, infatti in Scottish Cup, dopo aver eliminato Stenhousemuir (1-1 e 1-4 al replay), Queen of the South (4-1) e Rangers (1-1 e 0-2 al replay) si arresero in semifinale al Celtic che ad Hampden vinse nettamente per 3-0. Stesso discorso in League Cup, nella quale i Dons sconfissero St Mirren (4-0), Hibernian (ai rigori dopo lo 0-0) e Rangers (1-0 con gol di Ferguson) per poi cadere in Finale sempre contro il Celtic che il 2 dicembre 2018 vinse per 1-0 ad Hampden.
La stagione 2019-20 è stata interrotta a causa del virus covid-19 e terminata quando i Dons occupavano il quarto posto della classifica ed avevano raggiunto le semifinali di Scottish Cup, dove avrebbero dovuto affrontare il Celtic dopo aver eliminato Dumbarton, Kilmarnock e St Mirren, ed i Quarti di League Cup dopo aver eliminato Dundee e Hearts; in Europa League avevano superato i turni preliminari contro RoPS Rovaniemi e Chikhura Sachkhere prima di essere eliminati dal Rijeka vittorioso per 2-0 sia in casa che in trasferta.
Per la stagione 2020/21 è stata già presentata la nuova maglia realizzata pensando alla divisa utilizzata dal Club tra il 1956 ed il 1964, un ritorno al passato per avere sempre un legame con la storia e la tradizione dell'Aberdeen FC.
Bon accord.
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