Con due amici decidiamo di passare un weekend in Inghilterra completamente dedicato al football, che dire, una scelta sicuramente azzeccata, sono stati due giorni intensi e bellissimi, pieni di emozioni e durante i quali abbiamo incontrato tante persone che ci hanno dimostrato amicizia ed ospitalità.
Nel momento di organizzare la trasferta "calcistica" la scelta è facilmente ricaduta su Preston e Manchester, per me era molto allettante poter tornare a Deepdale, la partita contro il Leeds tra l'atro era prevista per le 12.30 ed abbiamo quindi cercato una partita da poter vedere nel classico orario delle 15 dopo quella dei Lilywhites che non fosse ovviamente troppo distante, avevamo pensato a Blackburn Rovers vs Luton Town, ma la rivalità tra Rovers e North End mi ha convinto ad optare per altro ed infine abbiamo deciso per un match di non-league, quello tra Lancaster City, un Club per il quale simpatizzo da diversi anni, e Gainsborough Trinity.
Da Bergamo arriviamo all'aeroporto di Manchester intorno alle 9, prendiamo il primo treno diretto per Preston, sul quale troviamo qualche tifoso del Leeds con la nostra stessa destinazione, dove ci incontriamo con il mio amico James, il tempo è favorevole, non piove e non fa nemmeno troppo freddo, ci incamminiamo verso il The Moorbrook Inn per vivere un veloce pre-match, infatti l'inizio della partita alle 12.30 non ci permette di avere molto tempo da passare con i tifosi del PNE.
Intorno alle 12.10 ci incamminiamo tutti insieme verso Deepdale, appena lo intravedo sento salire l'adrenalina, i ricordi di bellissimi momenti passati qui in passato si susseguono veloci nella mia mente, abbiamo poco tempo e quindi andiamo subito al nostro ingresso nell'Invincibles Pavillon, stavolta, infatti, non ho optato per la Alan Kelly Town End, il settore più caldo del tifo del North End, per poter vedere il match dalla quinta fila del rettilineo anche per dare ai miei amici, alla loro prima volta a Deepdale, la possibilità di vivere in pieno l'esperienza del calcio inglese con i suoi spalti praticamente attaccati al campo.
Il settore ospiti è stato completamente esaurito dai sempre numerosi tifosi del Leeds United che creano una grande atmosfera, noi siamo proprio vicini a loro e possiamo sentirli bene anche se devo dire che dalla AKTE arriva una buona reazione da parte dei tifosi del North End, per il PNE è una partita difficilissima, il Leeds è nelle primissime posizioni di classifica mentre i Lilywhites sono in grosse difficoltà, ma siamo molto fiduciosi, spesso il PNE riesce a tirar fuori il suo meglio proprio in questo tipo di sfide, la scorsa stagione vinse proprio contro il Leeds al Boxing Day e nella memoria di ogni tifoso c'è la storica vittoria ad Elland Road con un memorabile 4-6.
Dalla quinta fila viviamo intensamente il match, i giocatori in campo sono a pochi passi da noi, sentiamo i tifosi del Leeds esaltarsi per ogni azione della loro squadra, il PNE però resiste bene e gioca con buona determinazione e grinta, mangiamo una deliziosa pie ed esultiamo quando i Lilywhites si portano a sorpresa, ma meritatamente, in vantaggio con un gol di Potts che fa esplodere di gioia Deepdale.
Nella ripresa gli ospiti tentano di segnare e ci vanno vicini in diverse occasioni, tuttavia il North End riesce a difendere con coraggio il prezioso vantaggio, i tifosi sono esaltati e la vittoria sembra ormai in tasca, ma incredibilmente il Leeds trova il pareggio al 95° grazie ad uno sfortunato autogol di Whatmough, la delusione è tanta visto che eravamo ad un passo dalla conquista dei 3 punti, ma allo stesso tempo possiamo comunque essere contenti e soddisfatti di essere riusciti ad ottenere un importante pareggio contro un avversario forte e certamente favorito alla vigilia del match.
A fine partita riusciamo a scattare qualche foto agli spalti vuoti che scoprono le gigantografie sui seggiolini raffiguranti Sir Tom Finney, Alan Kelly e Bill Shankly, tre storici e leggendari giocatori del Preston North End, ma dobbiamo uscire di corsa, infatti, proprio di fronte alla statua di Sir Tom, c'è il taxi che abbiamo prenotato e che ci porta in poco più di mezz'ora a Lancaster e più precisamente al Giant Axe, casa dei Dolly Blues del Lancaster City FC, con noi viene anche James, il mio amico italiano che vive da anni a Preston.
Paghiamo il biglietto da 12 sterline e dopo aver oltrepassato i tornelli ci ritroviamo in quel piccolo, ma caratteristico stadio, lo avevo già visitato in passato, ma poter vivere lì dentro una partita ha tutto un altro sapore, il match è iniziato già da quasi mezz'ora ed il risultato è sul 1-1, sui gradoni della terrace incontro subito un ragazzo, Carl, che conosco tramite i social, scambio due chiacchiere con lui e mi spiega che suo fratello Adam ed un altro amico, Paul, si trovano in un altro settore.
Possiamo spostarci a nostro piacimento all'interno dello stadio ed allora durante l'intervallo andiamo prima al piccolo store del CLub che trovo chiuso, chiedo ad un addetto il quale mi risponde che non verrà riaperto, ma appena gli dico che avrei voluto comprare una maglietta della squadra lo apre apposta per me, la acquisto, è molto bella e sono soddisfatto e contento.
Poco dopo andiamo alla ricerca di Adam e Paul ed appena li troviamo la loro accoglienza è semplicemente fantastica, in pratica passo gran parte del secondo tempo a parlare e scattare foto con loro, beviamo una birra ed il divertimento è garantito, nella parte finale del match ci portiamo nel settore che si trova dietro la porta dove i Dolly Blues attaccano, siamo anche praticamente a due passi dal campo, il Lancaster cerca in tutti i modi il gol, ma spreca un paio di buona occasioni, al termine, nonostante la mancata vittoria, vengono ad applaudire il pubblico che ricambia.
Abbiamo pure fatto amicizia con qualche tifoso del Gainsborough Tirnity che era pacificamente in mezzo a quelli di casa, ho notato anche che durante l'intervallo le due tifoserie si sono scambiate di posto in modo da poter vedere la propria squadra attaccare dalla parte giusta del campo.
Vedere un match di non-league è stata una bellissima esperienza, quando ci portiamo verso l'uscita, accompagnati dai nostri amici inglesi che ci hanno invitati in un pub in centro città per il post match, vedo il cartellone che indica il risultato finale e soltanto in quel momento mi rendo conto che il Gainsborough ha vinto per 1-2 e che non ho nemmeno visto il gol, ero talmente preso a fare "pubbliche relazioni" che non mi ero minimamente accorto che i Dollies hanno perso quella partita. Questo mi fa capire che a volte il risultato è secondario, certo, è importante, ma il calcio può anche essere un bel contorno, la cosa più bella è stato vivere bellissimi momenti, emozioni e sensazioni positive instaurando rapporti con i tifosi.
Il breve tragitto a piedi da Giant Axe al "The Boars Head" è assolutamente divertente, con i nostri amici inglesi ed un altro gruppo di tifosi Dollies improvvisiamo simpatici cori contro il Morecambe, squadra rivale per eccellenza del Lancaster, appena entriamo al pub i primi due ragazzi che incontriamo, nonostante il locale sia gremito e sia quasi impossibile muoversi, sono proprio tifosi del Morecambe, riconosco uno di loro, Liam (che conosco sempre tramite i Social) e passiamo con loro il tempo a prenderci allegramente in giro vista la rivalità, a quanto pare comunque abbastanza leggera e vissuta senza troppe ansie.
Ad una certa ora, visto che siamo in piedi dalle 4 della mattina e che abbiamo fatto solo colazione, a parte la piccola pie mangiata a Deepdale, salutiamo i nostri amici per andare a cercare un pub dove sia possibile cenare, magari anche con un pò più di calma e relax visto che qui c'è un casino tipico da sabato sera inglese, mi dispiace doverli salutare, ma immagino anche che rimanendo qui rischierei di oltrepassare un certo limite per quanto riguarda le birre ed è meglio evitare se voglio godermi in pieno il poco tempo che abbiamo a disposizione.
Mentre ci dirigiamo verso il "The Water Witch", un pub sul canale di Lancaster nel quale ero stato anni fa e che mi era piaciuto parecchio, possiamo ammirare nonostante il buio la bellezza della città, oltrepassiamo in particolare il famoso e bellissimo castello ed attraversiamo vie già illuminate con i colori del Natale.
Quando arriviamo al pub scopriamo che purtroppo non c'è posto per poter cenare, proseguiamo quindi sul canale, bellissimo di notte, e troviamo un altro pub, il "The White Cross" dove una gentile signorina ci accoglie e ci prepara un tavolo tutto per noi, con la fame che abbiamo non tardiamo ad ordinare i nostri hamburger e le nostre birre, scelgo una "Lancaster Red", finalmente possiamo rilassarci in questo locale decisamente più tranquillo, anche qui c'è parecchia gente, ma di certo non c'è la ressa trovata negli altri pub.
La cena è ottima, sono contento di vedere i miei amici soddisfatti, forse, prima di intraprendere questo viaggio, non erano sicuri che andare alla partita del Lancaster potesse essere una buona idea ed invece sono felici di aver vissuto l'esperienza di una partita di non-league, dove è possibile respirare il vecchio calcio, quello vero e genuino, ma soprattutto di aver conosciuto Paul ed i suoi amici, con loro è stato veramente fantastico, ci siamo divertiti e passato una giornata davvero piacevole.
Prendiamo poi il treno che da Lancaster ci riporta a Preston, nonostante qualche proposta di proseguire la serata in un altro locale ci rendiamo conto dell'orario, della stanchezza e del fatto che la mattina dopo ci saremmo dovuti svegliare presto per prendere il primo treno per Manchester, ci dirigiamo allora verso l'hotel, apprezzando il fascino notturno di Preston, ed ognuno va nella propria camera; non è mia abitudine dormire troppo presto e così trovo il tempo di prepararmi un bel caffè rilassante accompagnato da biscotti acquistati poco prima al Tesco, poi arriva il classico appuntamento con Match of the Day e la giornata, già perfetta, termina così nel migliore dei modi.
La sveglia suona alle 6.30 circa, scendiamo a fare colazione intorno alle 7 e mentre mangio con gusto uova, bacon e salsiccia controllo i treni e scopro con una certa agitazione che molti in direzione Manchester sono stati soppressi, probabilmente ci sono dei problemi sulla linea, dobbiamo affrettarci ad andare in stazione per prendere quello delle 8.29 nella speranza che venga confermato, nonostante la fretta in hotel parliamo con un simpatico cameriere di Cipro e con lui parliamo a lungo di calcio, ha vissuto per un certo periodo a Londra e tifa Spurs oltre a simpatizzare per l'Enfield, purtroppo non abbiamo tempo di dilungarci con lui e ci affrettiamo ad andare alla vicina stazione.
Il nostro treno è confermato e con più rilassatezza possiamo ora organizzare la mattinata, visti i problemi sulle linee ferroviarie decidiamo di scendere a Salford e di muoverci con i bus, secondo i nostri programmi dovremmo riuscire a vedere due stadi, infatti avremo l'aereo alle 15.50 e dovremo muoverci per tempo.
Arrivati alla stazione di Salford Crescent ci rendiamo conto di non sapere come arrivare al Peninsula Stadium, casa del Salford City, non vediamo fermate dei bus ed allora decidiamo di affidarci a Uber, uno dei miei due amici scarica l'applicazione sul telefono e, visto che qui a Manchester, a differenza di altre città più turistiche, i prezzi sono buoni, chiamiamo un taxi che arriva a prenderci proprio nel punto in cui siamo e ci porta davanti allo stadio.
Purtroppo è tutto chiuso, cerchiamo di intravedere se all'interno ci sia qualcuno a cui poter chiedere di entrare, ma non c'è nessuna possibilità, ci accontentiamo quindi di vederlo soltanto dal fuori e di vedere qualche spicchio degli spalti, la facciata dell'impianto è molto bella, c'è anche una scaletta ed i suoi passamano sono adornati dal logo del Club.
Notiamo un cartello che parla dell'imminente ed affascinante sfida di FA Cup nella quale il piccolo Salford City dovrà andare all'Etihad Stadium ad affrontare nientemeno che il Manchester City di Pep Guardiola, una sfida impossibile, ma sappiamo bene come questa competizione possa rivelarsi imprevedibile e sorprendente.
Di fronte allo stadio, che è in posizione ribassata, c'è un bosco, saliamo il più impossibile tra alberi e foglie cadute in autunno e dall'alto possiamo vedere ancora meglio il Peninsula e scattare foto suggestive con gli alberi spogli ed i colori autunnali.
Siamo contenti anche se non del tutto soddisfatti, lo stadio ci è piaciuto molto e proprio per questo sarebbe stato fantastico poterlo ammirare anche dall'interno, ma è domenica, lo shop è chiuso e non c'è davvero modo di entrarci, chiamiamo allora Uber e la tappa successiva è il Broadhurst Park, la casa del FC United of Manchester, ci arriviamo in pochi minuti e con una spesa accettabile che divisa in tre diventa davvero di poche sterline.
Anche in questo caso vediamo lo stadio solo dall'esterno, è un impianto più vecchio rispetto al precedente, ma con il suo fascino, riusciamo ad intravedere una parte degli spalti dove sono appese le bandiere dei tifosi di casa, poi vediamo la vetrina dello store, purtroppo chiuso, dove fanno bella mostra le maglie del Club, tra di esse una bellissima gialla e verde che onora le origini del Manchester United, come tutti sanno, infatti, questo Club è stato fondato da quei tifosi dei Red Devils stanchi del calcio moderno, di quello che rappresentava lo United dei Glazer, proprietari sempre molto contestati.
Per fortuna di fronte al Broadhurst Park si sta giocando una partita tra due squadre giovanili, si affrontano il Rochdale Sacred Heart ed il Glossop North End, restiamo qualche minuto ad assistere al match e restiamo positivamente sorpresi dall'atteggiamento dei giovani calciatori che si impegnano, come giusto che sia, a giocare senza perdersi in proteste, lamentele o provocazioni nei confronti degli avversari, lo stesso fanno gli allenatori ed i loro staff oltre al pubblico presente, un grande esempio di civiltà e di come dovrebbe essere sempre vissuto lo sport a qualsiasi livello, è bello vedere questi giovani interpretare in questo modo il calcio senza farsi influenzare da quello che vedono in tv o nei campi di gioco della Premier League o di altri campionati.
C'è già parecchia gente in giro per la partita, noi ci limitiamo a vedere lo stadio dal fuori, è certamente un impianto bello e moderno, ma proprio per questo meno affascinante per i miei gusti, avrei preferito poter vedere ancora il Maine Road, la vecchia casa dei Citizens, tra una gigantografia e l'altra dei giocatori vincenti del giorno d'oggi sono comunque contento di vedere la statua dedicata a tre leggende del vecchio Manchester City, meno vincente, ma più affascinante, sono Colin Bell, Mike Summerbee e Francis Lee.
Entriamo poi al "Megastore" dove si può ovviamente trovare di tutto, a me interessano solo le maglie storiche del Club che, prima di diventare quello attuale, ricco, potente e vincente, mi piaceva parecchio essendo eternamente (ma a quanto pare no) considerata la seconda squadra di Manchester, quella meno bella, meno gloriosa.
Dalla parte opposta della strada c'è un vecchio fish & chips che immagino essere un classico punto di ritrovo per i tifosi del City, poco distante c'è la facciata di una costruzione sulla quale sono raffigurati due giocatori dei Citizens, Akè e Foden, che indossano capi della C.P. Company, il famoso marchio italiano molto amato in UK e con il quale il Man City ha fatto una collaborazione in questa stagione.
Prima di vedere l'ultimo stadio, si può immaginare quale sarà, abbiamo il tempo di fare una veloce visita nel centro di Manchester, Uber ci porta a Piccadilly dove entriamo all'Empire Exchange un negozio vintage meraviglioso dove si trova davvero di tutto, da riviste, a maglie di storiche di United e City, da dischi a dvd, potrei restarci dentro un giorno intero, ma ovviamente non abbiamo tempo da perdere ed andiamo poi con un bus gratuito al negozio di maglie da calcio più bello che ci sia, il "Classic Football Shirts", anche qui possiamo ammirare maglie di tantissimi club, inglesi e non.
Facciamo un giro per la città ed i mercatini di Natale, poi Uber ci porta in zona Trafford dove sorge il leggendario Old Trafford, si capisce di essere nei pressi della storica casa del Manchester United perchè vediamo subito dei locali dedicati al Club, in particolare un fish & chips sulla facciata del quale sono raffigurati giocatori del Club, appeso ad un'abitazione c'è un grosso striscione dedicato ai Busby Babes, la leggendaria squadra dello United che nel 1958 fu vittima di un tragico incidente aereo a Monaco.
Resta però nella mente un fatto simpatico, vedo infatti arrivare una macchina dalla quale, dopo essere stata parcheggiata, scendono due bambine accompagnate dal padre che urlano "United United" prima di entrare nella loro casa, a quanto pare sono già in clima derby e sanno bene chi tifare (e per come andrà la partita sono certo che quella sera saranno state molto contente).
Quando ci avviciniamo ad Old Trafford attraversiamo un punto dal quale lo si può già intravedere nella sua maestosità, ci sono dei giornalisti con microfono pronti probabilmente per filmare un servizio sul derby, una di loro si rivolge a me dicendo "Come on United" ed io rispondo con un secco "no", allora mi chiede sorpresa, vedendomi lì, per la quale squadra tifo e con orgoglio rispondo "Preston North End" provocando in lei una reazione che ricorderò per sempre, una reazione non solo di sorpresa, ma quasi "schifata" come se tutti al mondo dovessero tifare United o comunque un Club blasonato ed importante, questa cosa mi rende ancora più fiero di tifare North End ed in generale per i Club più piccoli e meno vincenti come ad esempio il Lancaster City che mi ha lasciato, come il Chester un paio di mesi fa, qualcosa dentro che ha un valore molto più importante di qualsiasi vittoria.
L'Old Trafford comunque, è inevitabile, ti lascia quasi senza fiato per la sua imponenza, ma soprattutto perchè sai quello che è successo qui nel corso della storia, ci hanno giocato grandi campioni e si sono giocate sfide memorabili, intorno allo stadio ci sono diversi murali raffiguranti giocatori che hanno fatto la storia gloriosa del Club, giocatori e manager come Giggs, Beckham, Cantona, Scholes, Keane, Sir Alex Ferguson, Matt Busby e tanti altri, ammiriamo poi la statua chiamata "The United Trinity" che raffigura tre leggende come George Best, Dennis Law e Bobby Charlton, nella parte superiore dell'ingresso principale c'è anche quella dedicata a Matt Busby, il manager che era sopravvissuto alla tragedia dei Busby Babes (ovviamente il nome si riferisce al fatto che quelli erano i suoi ragazzi) nel 1958 e che portò 10 anni dopo il Manchester United a conquistare la Coppa dei Campioni, una promessa che lui aveva fatto proprio a quei "suoi ragazzi", tra i quali c'era anche Bobby Charlton che come lui era sopravvissuto alla tragedia e che come lui alzò quella Coppa al cielo pensando proprio al loro ricordo.
Anche qui entriamo nello store e poi percorriamo tutta la parte esterna dello stadio attraversando la Stretford End, dove c'è la parte più calda del tifo, e la Sir Alex Ferguson Stand, prima di arrivare al "Munich Tunnel" dove oltre ad esserci la Sir Bobby Charlton Stand, si possono vedere tante foto ed articoli riguardanti la leggenda dei Busby Babes, è davvero emozionante ed anche bello capire come sia sempre forte e sentito il legame con quella squadra, con quei ragazzi che hanno perso le loro giovani vite rappresentando il Club.
Al termine del tunnel si arriva alla East Stand dove c'è un orologio che indica le ore esatte di quando quel tragico 6 febbraio 1958 l'aereo si schiantò a Monaco e poco distante su una facciata si trova un altro tributo a quella mitica squadra con una loro foto, una targa e dei fiori.
Quando è il momento di andarcene lo facciamo attraversando una strada dalla quale si può intravedere Old Trafford in lontananza, molto suggestivo, immagino quelle persone che ci vivono in quelle case e che ogni giorno hanno la vista sullo stadio, beh, spero per loro che siano tifosi dello United.
E' arrivato purtroppo il momento tanto temuto di prenotare l'ultima corsa con Uber, quella che ci porta direttamente in aeroporto, evitiamo così di dover tornare a Manchester Piccadilly e di dover prendere il treno, il tragitto è meno lungo del previsto e per fortuna arriviamo in tempo per il check-in anche se a dire il vero non così tanto in anticipo.
Si chiude così questo bellissimo weekend calcistico, abbiamo visto due partite, una dopo l'altra, e visto altri 4 stadi in una mattinata, siamo contenti e soddisfatti, di certo siamo entusiasti di poter aggiungere nuovi stadi alla nostra "collezione", di aver assistito ad una partita dell'amato PNE a Deepdale e ad una partita di non-league, ma credo che la parte migliore sia stata quella di aver incontrato tante persone che ci hanno accolto con tanta simpatia ed amicizia, questa è la cosa più bella dei miei viaggi, come era successo a Chester due mesi prima, sono felice di aver constatato anche a Lancaster (a Preston già lo sapevo) di aver saputo instaurare dei rapporti bellissimi, non vedo l'ora di tornare per il prossimo viaggio, di vivere nuove emozioni, di scoprire nuovi stadi, nuove città, realtà diverse e soprattutto di incontrare altri appassionati tifosi, altri amici con cui condividere nuove meravigliose esperienze.
Ringrazio anche i miei compagni di viaggio Alessandro ed Andrea, oltre a James che ci ha fatto compagnia a Preston ed a Lancaster, è stato bello condividere con loro, appassionati come me, queste emozioni, spero che ci saranno altre occasioni per poter vivere esperienze come queste.
W il football (inglese)!