sabato 1 giugno 2013

West Auckland Town AFC

West Auckland Town AFC: affascinante pensare a questa squadra di minatori che nel 1909 conquistò quella che può definirsi la prima Coppa del Mondo, ma cerchiamo di scoprire qualcosa di più sulla storia di questo Club davvero leggendario.



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Il Club è stato fondato nel 1893 ed ha giocato le prime partite nella Auckland and District League.
La sede del Club si trova poco distante da Bishop Auckland, tra Durham e Darlington nel nord Inghilterra.
Gli anni successivi videro il 'West' giocare in diversi campionati locali fino a quando, nel 1909 sono stati eletti nella Northern League per la prima volta.

Sempre nel 1909 il Club venne invitato a partecipare alla famosa 'Coppa del Mondo', che vide il 'West' vincere il Sir Thomas Lipton Trophy a titolo definitivo dopo averlo conquistato anche nel 1911 sempre in Italia.
La prima manifestazione calcistica a livello mondiale ebbe luogo nel 1909 in Italia e più precisamente a Torino.
L'organizzatore dell'evento fu Sir Thomas Lipton, ricco uomo d'affari inglese con interessi economici sia in Gran Bretagna che in Italia.
Sir Lipton voleva assolutamente una squadra britannica a rappresentare la Gran Bretagna in questa "Coppa del Mondo", ma la sua richiesta alla Football Association Inglese di nominare una partecipante venne declinata.
La scelta, che fu così presa da Lipton, cadde sul West Auckland Town, squadra dilettantistica militante nella Northern League proprio a partire dal 1909.
Ci sono molte indiscrezioni sui motivi per cui Sir Lipton scelse proprio il "West", questo il soprannome del West Auckland, ma la spiegazione più plausibile sembrerebbe essere quella che racconta che un suo dipendente era stato un arbitro proprio nella Northern League.
In ogni caso, il West Auckland, i cui giocatori erano prevalentemente dei minatori, accettò con entusiasmo e lottò in ogni modo per riuscire a raccogliere i soldi necessari ad intraprendere il viaggio in Italia.
Si narra addirittura che alcuni giocatori, pur di partecipare a questa competizione di livello mondiale, diedero in pegno i loro possedimenti.

West Auckland FC in 1909



La loro grande voglia e determinazione pagò; oltre alla squadra inglese, la lista delle squadre partecipante era completata dai tedeschi dello Stoccarda, dagli italiani del Torino e dagli svizzeri del Winterhouse.
Nella prima partita infatti il "West" battè per 2-0 la squadra tedesca, con i gol di Whittington al 10° minuto e di Dickinson all'88° su calcio di rigore, arrivando alla finale che si giocò il 12 aprile 1909 allo Stadio di Torino.
Nell'altra semifinale gli svizzeri del Winterhouse batterono per 2-1 il Torino con due gol di Lang oltre al gol per la squadra italiana di Berardo.
La finale per il terzo e quarto posto vide la vittoria della squadra italiana con il punteggio di 2-1 con i gol di De Bernardi e Zuffi per il Torino e di Kipp per lo Stoccarda.
Il West Auckland vinse invece la finalissima contro il Winterhouse con il punteggio, anche in questo caso, di 2-0 grazie ai gol di Rob Jones al 6° minuto su rigore e Jock Jones all'8° minuto.


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Questa la formazione degli inglesi:

West Auckland Team :  - Jimmy Dickinson, Rob Gill, Jack Greenwell, Rob Jones, Tom Gill, Charlie "Dirty" Hogg, Ben Whittingham, Douglas Crawford, Bob Guthrie, Alf "tot" Gubbins, Jock Jones, David "Ticer" Thomas, Tucker Gill,  M S C (Sidney) Barron - Secretary.


 Il West Auckland, squadra dilettante, vinse così la prima Coppa del Mondo della storia calcistica ed ancora oggi è famosa per questo grande risultato. 


Questa la mitica maglia che indossava il "West":



Questo il Trofeo messo in palio da Sir Lipton ed orgogliosamente sollevato dalla squadra inglese:





Nel 1911 il West Auckland venne nuovamente invitato a partecipare alla "World Cup", o "Sir Thomas Lipton Trophy", per difendere il Titolo conquistato nel 1909.


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La sede del Torneo fu anche in questa occasione la città italiana di Torino e questa volta le squadre partecipanti, oltre al "West" furono la Juventus ed il Torino, squadre di casa, i Red Star di Zurigo, squadra svizzera.
Il West Auckland vinse la semifinale battendo la squadra svizzera per 2-0 conquistando l'accesso alla finale nella quale incontrò la Juventus che a sua volta battè il Torino.
Il Torino vinse la finale valevole per il terzo posto contro la squadra di Zurigo.

La finalissima ebbe un esito incredibile dato che il West Auckland si impose nuovamente ed addirittura con il risultato di 6-1 con il quale umiliò la Juventus squadra che tra l'altro giocava in casa.

I gol della squadra inglese vennero segnati da Bob "Drol" Moor (2), Fred Dun (2), Andy Appledby e Joe Rewcastle.

Questa la formazione del West:


West Auckland Team   - J Robinson, Tom Wilson, Charlie Cassidy, Andy "Chips" Appleby, Michael Alderson, Bob "Drol" Moore, Fred Dunn, Joes Recastle, Bob Jones, Bob Guthrie, Charlie "Dirty" Hogg, T Riley, John Warick
Officials - M S C Barron, E Meek, W Nolli, R Hodgson, R Chamberlain.

Come Sir Thomas aveva stabilito, nel caso in cui una squadra avesse vinto il trofeo in tornei consecutivi, avrebbe ottenuto il diritto di tenerlo. Il West Auckland FC incise così il proprio nome negli annali della storia del calcio come i primi vincitori a titolo definitivo della "World Cup".




I festeggiamenti furono di breve durata a causa delle difficoltà economiche provocate dal tour in Italia.
Al ritorno a casa il "West" ottenne un prestito di 40 sterline dalla Signora Lanchester, padrona dell'Hotel Wheatsheaf che fungeva da quartier generale della squadra.
Come garanzia il Club diede alla Signora il Trofeo fino a quando il prestito non fosse stato restituito.
Il trofeo rimase nelle mani della Signora Lanchester per 50 anni fino a quando, nel 1960, alcuni funzionari del West Auckland la rintracciarono nella sua nuova residenza a Liverpool e riuscirono ad ottenere il Trofeo in cambio di 100 sterline.
Una volta tornato a casa, il Trofeo venne esposto presso la Eden Public House, la casa del segretario del Club, Mr. Syd Douthwaite.

Nel 1994 il Trofeo venne rubato e mai più ritrovato dalla Polizia nonostante la lauta ricompensa offerta a chi lo avrebbe riconsegnato al Club.
Fortunatamente il furto del Trofeo era coperta da una assicurazione e così il "West" riuscì a far fabbricare una replica perfetta elaborata da un argentiere di Sheffield, Mr. Jack Spencer, lavorando attraverso l'utilizzo di foto e video.

La grande doppia vittoria in Italia portò però, purtroppo, anche a problemi finanziari ed a condizioni estreme che provocarono lo scioglimento del Club nel 1912 che fu anche costretto a vendere la 'Coppa del Mondo' per pagare i debiti.

Due anni dopo il West tornò pienamente attivo trascorrendo i 20 anni successivi spostandosi tra vari campionati locali tra cui, nel 1919, la Northern League, cambiando il proprio nome in St. Helens Utd solo per quella stagione.

Nel 1934 il West venne ancora una volta eletto nella Northern League prendendo il posto dell'Esh Winning.

I primi onori del Club sono arrivati nel 1960, quando vinse il campionato della Northern League grazie ai due punti di distacco in classifica ottenuti nei confronti del ​​Whitley Bay.
Il successo fu dovuto soprattutto ad un buon inizio di stagione e grazie al bel gioco di squadra.

La stessa stagione vide il West Auckland raggiungere il quarto di finale della FA Amateur Cup dal quale venne eliminato dopo l'1-1 casalingo e la sconfitta per 2-0 a Hendon.

Il 1961 è stata probabilmente la migliore stagione nella storia del Club, dato che il West vinse il campionato della Northern League conquistando quattro punti in più dei vicini ed arci rivali del Bishop Auckland, e raggiunse anche la finale della FA Amateur Cup perdendo però per 2-1 contro il Walthamstow Avenue,nella loro unica visita a Wembley.

Per i successivi 30 anni il 'West' ha vissuto tempi molto duri fino al 1991 quando ha vinto il campionato di Seconda Divisione guadagnando così la promozione in Prima Divisione, nella quale rimase per sei stagioni fino alla retrocessione nella stagione 1996/97. '
Il West è comunque rapidamente tornato in Prima Divisione quando al termine della stagione 1997-1998 ha terminato il proprio campionato in seconda posizione.

La stagione 1998-1999 è stata una delle più emozionanti nella storia del Club visto che il West raggiunse il 1st Round proper di FA Cup per la terza volta, (Barnsley 1959 e Stockport 1961) grazie ad un pareggio in trasferta contro lo Yeovil Town.
Dopo il 2-2 a Yeovil ed un pareggio 1-1 a West Auckland, fu lo Yeovil a passare il turno vincendo ai calci di rigore.
Il West finì anche con un buon un 5 ° posto in campionato in quella stagione, come poi fatto anche nelle stagioni 1999/2000 e 2005/06.

David Bayles ha preso la carica di manager nell'estate del 2005 ed ha portato il West al 5 ° posto in classifica nella sua prima stagione (2005/06) e poi 6 ° posto nella stagione successiva.
La stagione 2007/08 ha avuto inizio con una corsa in FA Cup che ha visto il West Auckland passare in pochi minuti dalla possibilità di ottenere un posto nella fase finale di qualificazione alla sconfitta nel replay contro il Bamber Bridge.
Seguirono le dimissioni shock di Bayles che venne sostituito da Lee Ellison per un breve periodo prima di essere a sua volta sostituito da Phil Owers che ha assunto l'incarico stabilizzando il West in posizioni di classifica che gli permisero di ottenere una salvezza tranquilla.

Owers venne sostituito nella stagione 2008/09 da Brian Fairhurst nominato nuovo allenatore/giocatore.
Tuttavia, dopo un buon inizio, le prestazioni deludenti portarono preoccupantemente la squadra in posizioni basse di classifica dopo 10 partite senza una vittoria e Ray Gowan subentrò a Fairhurst, ma nemmeno lui fu in grado di arrestare il declino della squadra e si dimise al termine della stagione.

Due notizia entusiasmanti arrivare nell'estate del 2009. In primo luogo il West Auckland riuscì a mantenere òa propria permanenza in Prima divisione a causa del ritiro del Sunderland Nissan. Inoltre il Club ha poi ricevuto la sensazionale notizia che, per celebrare il centenario della conquista del Sir Thomas Lipton Trophy, la Juventus aveva acconsentito a un re-match in Italia nel quale la squadra bianconera Under 20 si impose per 7-1.



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Poco dopo la leggenda dell'Hartlepool, Brian Honour, venne nominato nuovo manager.

Brian e il suo successore Wilf Costantine hanno lottato per cercare di far tornare il West a livelli migliori, ma entrambi hanno passato brevi periodi in carica.
Per la terza stagione di fila, venne nominato un terzo manager, Peter Dixon, arrivato Lunedi 7 Dicembre 2009, portò incredibilmente il West ad ottimi risultati che gli permisero di ottenere il 16° posto dopo aver rischiato la retrocessione.

La stagione 2010/11 ha visto notevoli progressi compiuti in campo e fuori. La squadra di Peter Dixon ha battuto diversi record nella storia del Club come il maggior numero di punti conquistati per finire in 6° posizione.
Ci sono stati molti risultati memorabili tra cui le vittorie contro i campioni dello Spennymoor Town, contro i secondi classificati del Consett e contro il Whitley Bay, vincitore della FA Vase.
Il West è anche andato vicino a provocare uno shock in FA Cup al Workington, squadra di Conference North, fermato sullo 0-0, ma vittorioso poi nel replay per 2-1 .

Nella stagione 2011/12 è stato acquistato Michael Rae dallo Spennymoor dimostrando le grandi ambizioni del Club.




Ed è stata una grande stagione, anche se terminata male.
Il West ha infatti giocato a Wembley la finale del FA Vase perdendo però per 2-0 contro il Dunston.



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Il West ha anche terminato come runner up il campionato, facendosi sorpassare nella lotta per il titolo dallo Spennymoor, ed ha perso per 4-1 contro il Northumbria Team in una finale di Coppa locale pochi giorni dopo la sconfitta di Wembley.


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La scorsa stagione ha comunque dimostrato quanto la squadra sia progredita, nella stagione appena conclusa Peter Dixon & Co. hanno ottenuto un ottimo 4° posto in classifica.

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Lo stadio è il Darlington Road


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Albo d'oro

Honours [edit]

Sir Thomas Lipton Trophy (World Cup) Winners – 1909 & 1911
Northern League Champions – 1959–60
Northern League Cup Winners – 1959–60 & 1962–63
Durham Benevolent Bowl Winners – 1960–61 & 1962–63
Durham Challenge Cup Winners –1963–64
FA Amateur Cup Finalists – 1960–61
FA Vase Finalists - 2011-12

Northern League Division 2 Champions – 1990–91

venerdì 24 maggio 2013

CUAFC - Cambridge University Association Football Club, Il Club più antico del mondo???


Il Club più antico del mondo, riconosciuto ufficialmente dalla FIFA, è lo Sheffield FC, fondato nel 1857. E' un dato di fatto.
Affascinante, emozionante pensare che in quel lontano 24 ottobre 1857 nasceva il primo Club calcistico, un Club che nel 2007 ha festeggiato il suo 150° Anniversario, un Club giustamente entrato nel mito, nella leggenda di questo sport.



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Tuttavia c'è qualcuno che non è d'accordo e che reclama l'ambito riconoscimento... si tratta del Cambridge University Association Football Club che proclama con convinzione di essere nato addirittura nel 1856!

La dimostrazione sarebbe dettata dal fatto che è storicamente provato che i primi giochi da cui derivò il football vennero giocati proprio nei colleges e nelle Università che nel 1848 cominciarono a giocare seguendo i regolamenti dettati dalle "Cambridge Rules"...
Quelli di Cambridge contestano fermamente quindi che il Club più antico sia lo Sheffield FC che venne fondato "solo" nel 1857 giocando secondo le "Sheffield Rules", regole redatte e seguite a Sheffield successivamente a quelle di Cambridge.

Il Cambridge University Association Football Club è una squadra Universitaria che milita nella BUSA Midlands Division 2A, campionato a livello di Università e Colleges, ma comunque orgogliosamente reclama il fatto di essere il Club più antico in assoluto!
Nel corso dell'ultima stagione ha conquistato la promozione nella massima Divisione dei Campionati Universitari in UK.



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Chissà, devono aver fatto di tutto per cercare di convincere la FA e la Fifa, loro ne sono convinti, ma a quanto pare nessuno ha dato loro retta...
Non si arrendono però i facoltosi di Cambridge che rivendicano con orgoglio il titolo di "Unofficially the Oldest Football Club in the World" come recitano nella loro pagina Facebook.
Chissà quante carte, quanta documentazione hanno usato per cercare di convincere tutti, sarebbe bellissimo addentrarsi in una libreria antica a Cambridge per cercare di approfondire, per cercare di capire la verità..

E' davvero affascinante comunque pensare che forse, un pò avvolto nel mistero, il Club calcistico più antico del mondo non è come tutti pensano lo Sheffield FC, bensì il piccolo CUAFC...
Mistero, verità, bugie... chissà, eppure gli universitari di Cambridge ci credono e rivendicano con convinzione il riconoscimento facendo, immagino, andare su tutte le furie quelli di Sheffield...

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Una controversia che comunque è già stata ufficialmente risolta dato che la FIFA ha confermato lo Sheffield FC quale Club calcistico più antico del mondo...

Questo quanto viene riportato nella sezione "History" nel sito ufficiale del Club:

Il calcio è sempre stato popolare a Cambridge e nel 1579 una partita giocata a Chesterton tra cittadini e studenti dell'Università di Cambridge finì in una rissa violenta che portò il vice-cancelliere ad emettere un decreto che proibì il gioco del "football" al di fuori del terreno dei colleges.
Un ex allievo della scuola di Rugby, Albert Pell, organizzò partite di calcio presso l'università nel 1839, ma, a causa delle diversità regolamentari delle varie scuole le partite risultavano confusionarie e quindi doveva essere trovato un compromesso per regolare il gioco.
Queste regole sono conosciute come l'origine delle Cambridge Rules.

Nel 1846, H. de Winton e JC Thring, entrambi ex allievi della Shrewsbury School, unirono le forze con alcuni Old Etonians (studenti di Eton)per formare una squadra di calcio presso l'Università di Cambridge.
Solo poche partite si giocarono, ma nel 1848 l'interesse per questo sport si rinnovò.

La storia di come venero formulate le regole nel 1848 venne spiegato da Mr HC Malden in una lettera datata 8 ottobre 1897 che diceva:

"Sono andato fino al Trinity College di Cambridge. L'anno seguente è stato fatto un tentativo di giocare un po 'di calcio, preferendolo all' hockey che era allora in voga. Ma il risultato è stato una terribile confusione, ogni uomo giocò seguendo le regole alle quali era stato abituato nella propria scuola pubblica. Ricordo come gli uomini di Eton urlavano contro gli uomini di Rugby per la gestione della palla con le mani.
Così venne deciso che due uomini dovevano essere scelti per rappresentare ciascuna delle scuole pubbliche, e due uomini per le scuole non pubblica; G. Sale ed io stesso fummo scelti per la Varsity.
Vorrei poter ricordare gli altri. Burn di Rugby, era uno; Whymper di Eton, credo, anche.
Eravamo 14 in tutto credo. Harrow, Eton Rugby, Winchester, Shrewsbury si sono visti.
Ci incontrammo nelle mie stanze alle 4.pm., e prevedendo una lunga riunione, fornii penne, carta e inchiostro. Molti mi chiesero se ci fosse un esame!
Ognuno di noi aveva in mente le regole della propria scuola, le conosceva a memoria, e il nostro progresso nella definizione di nuove regole fu molto lento. In diverse occasioni Sale e io, essendo senza pregiudizi, davamo il parere decisivo per una regola quando il voto era alla pari.
Ci lasciammo cinque minuti prima di mezzanotte.

Le nuove regole erano state stampate come le "Cambridge Rules", le copie vennero distribuite e appese al Parker's Piece, il campo da gioco, e le regole vennero molto apprezzate, ed è giusto aggiungere che esse vennero fedelmente conservate, e non ho mai sentito parlare di un uomo di una scuola pubblica che rinunciò a giocare e che non gradiva le regole.
Bene signori, anni dopo, qualcuno prese queste regole, tuttora in vigore a Cambridge, e con pochissime modifiche divennero le Association Rules.


Nessuna copia del regolamento del 1848 sopravvive, ma il seguente insieme di regole dell'Università, risalenti circa al 1856, esiste ancora nella Biblioteca della Shrewsbury School:

The Laws of the University Foot Ball Club


1- This club shall be called the University Foot Ball Club.
2- At the commencement of the play, the ball shall be kicked off from the middle of the ground: after every goal there shall be a kick-off in the same way.
3- After a goal, the losing side shall kick off; the sides changing goals, unless a previous arrangement be made to the contrary.
4- The ball is out when it has passed the line of the flag-posts on either side of the ground, in which case it shall be thrown in straight.
5- The ball is behind when it has passed the goal on either side of it.
6- When the ball is behind it shall be brought forward at the place where it left the ground, not more than ten paces, and kicked off.
7- Goal is when the ball is kicked through the flag-posts and under the string.
8- When a player catches the ball directly from the foot, he may kick it as he can without running with it. In no other case may the ball be touched with the hands, except to stop it.
9- If the ball has passed a player, and has come from the direction of his own goal, he may not touch it till the other side have kicked it, unless there are more than three of the other side before him. No player is allowed to loiter between the ball and the adversaries' goal.
10- In no case is holding a player, pushing with the hands, or tripping up allowed. Any player may prevent another from getting to the ball by any means consistent with the above rules.
11- Every match shall be decided by a majority of goals.

(Firmato)
H. Snow, J. C. Harkness; Eton.
J. Hales, E. Smith; Rugby.
G. Perry, F. G. Sykes; University.
W. H. Stone, W. J. Hope-Edwards, Harrow.
E. L. Horner, H. M. Luckock; Shrewsbury.

Queste "Regole di Cambridge", sono state le prime regole ideate per il calcio e furono molto influenti nella creazione delle norme moderne del calcio redatte a Londra da Ebenezer Cobb Morley per la Football Association, come mostrato nella seguente elogio:

"Le Regole di Cambridge sembrano essere le più desiderabili da adottare per l'Associazione"
"Si abbracciano i veri principi del gioco, con la massima semplicità"

Per molti anni, lo Sheffield FC ha affermato di essere il club più antico del mondo, dopo essere stato formato nel 1857.

Ma con la scoperta delle Cambridge Rules, ora sembra che il Cambridge University FC era già nato nel 1856, e queste rende noi il club più antico ...

Tuttavia, la Football Association dice che non c'è spazio per entrambi i club nel libro dei record, e quindi ha riconosciuto alla Cambridge University le regole più antiche e lo Sheffield FC come prima vera squadra di calcio del mondo!

Una targa è stata montata sui Parker's Piece a Cambridge per commemorare il suo ruolo unico nella creazione del gioco moderno.

Vi si legge:

"Ecco al Parker's Piece, nel 1800, gli studenti hanno stabilito un insieme comune di regole calcistiche semplici sottolineando l'uso dell'abilità sopra la forza, che vietavano prendere la palla e 'hacking'. Queste 'Cambridge Rules' diventarono influenti nella definizione delle regole della Football Association nel 1863 ".


Il Cambridge University Association Football Club ha anche giocato un ruolo chiave nello sviluppo del calcio moderno fatto di passaggi, dato che viene accreditato nel 1882 come il Club che "trasformò la tattica della Football Association e che quasi da solo inventò il calcio moderno".
I contemporanei scritti definiscono il Cambridge come la prima squadra di "combinazione", in cui ad ogni giocatore venne assegnata una zona del campo e che giocò come parte di una squadra in un gioco che si basava sui passaggi ".

In una discussione di CW Alcock sulla storia di un "definito schema di attacco" e di una "combinazione elaborata" riguardante gli stili delle prime partite di calcio (compresi i riferimenti a squadre "del nord", tra cui il Queen's Park), Alcock scrisse (nel 1891): "La perfezione del sistema, che è in voga in questo tempo è frutto della creazione degli ultimi anni. Le 11 regole varate dalla Cambridge University furono le prime ad illustrare la piena possibilità di una combinazione sistematica del libero sviluppo della difesa così come dell'attacco "

Il Varsity match tra le associazioni di calcio delle Università di Cambridge e di Oxford è una delle partite di calcio più antiche del mondo, essendosi giocate ogni anno dal 1873 (con pause per le due guerre mondiali).
La prima partita tra le due squadre di college è conclusa con una vittoria per 1-0 per l'Oxford, con il nazionale inglese Robert Vidal che siglò l'unico gol.


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La partita è tradizionalmente giocata in campo neutro ed è stata giocata a Wembley nel 1953.

Nel 2012, il Cambridge ha vinto la 128° partita del Varsity per 4-3 ai rigori dopo il 2-2 nei 90 minuti. L'incontro si è tenuto presso il ProEdge Stadium del Cambridge City.

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Coloro che competono nel Varsity match ricevono l'ambita Full Blue oltre a giocare un ruolo nella storia di una delle rivalità più annose del calcio." 


Quindi fate voi...

a voi la scelta.. se credete che lo Sheffield FC sia il CLub più antico, ok, va bene, ma non ditelo a quelli del CUAFC...

Da quanto scrivono sembrano decisi più che mai a rivendicare il titolo di Club più antico!

Io preferisco lasciare la questione avvolta in un affascinante mistero, un mistero che chissà se a Cambridge riusciranno un giorno a svelare presentando le prove definitive!

Io un pò ci spero, mi affascina pensare ed immaginare quanto scritto nella lettera di Mr Malden, mi piace immaginare che il Cambridge sia stato formato nel 1856, anche se di certo... a Sheffield non la pensano come me!!




Qualche foto dell'ultimo Varsity Match giocato al Sellhurst Park di Londra (casa del Crystal Palace) e vinto per 3-2 dal CUAFC


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Hallam FC est. 1860


Situato in un quartiere di Sheffield ad ovest del centro della città ed a circa 800 piedi sul livello del mare, si trova il Sandygate Road, ufficialmente il campo di calcio più antico del mondo e la casa dell'Hallam FC dal 1860, la seconda squadra di calcio più antica del Mondo dopo lo Sheffield FC.

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Dopo la formazione dell'Hallam Cricket Club nel 1804 dall'allora proprietario del Plough Inn il club "sbocciò" negli anni '50 quando aveva più di 300 membri.
Fu proprio per il desiderio di questi membri, molti dei quali avevano familiarità con la squadra di calcio di dello Sheffield FC, formata nel 1857, che si decise di creare un club calcistico meno esclusivo e composto da giocatori di cricket e, quindi, nel 1860, nacque l'Hallam FC.


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La prima partita che abbia mai avuto luogo contro lo Sheffield FC fu nel giorno di Santo Stefano del 1860 al Sandygate Road.
Si ritiene che questo fu il primo incontro mai giocato, il primo "derby" ed il più antico a sopravvivere fino ad oggi.

John Shaw, che fu il fondatore e capitano dell'Hallam FC, rappresentò la Sheffield Football Association, ed insieme a Charles Alcock della Football Association di Londra, creò un insieme di regole del gioco del calcio riconosciuto a livello nazionale .

I due signori capitanarono le loro rispettive squadre nel primo match di sempre tra una squadra di Sheffield contro una squadra di Londra nel 1871 in cui si sperimentano le nuove regole.

Nel 1867 l'Hallam vinse la Youdan Cup, nome di un locale appassionato di calcio, Thomas Youdan.
Si crede che questo sia stato il primo torneo calcistico mai organizzato e quindi il trofeo di calcio più antico del mondo; la Coppa è rimasta di proprietà del Club.
La Coppa venne persa per un certo numero di anni e venne riacquistata da un antiquario scozzese nel 1997.

Mentre il professionismo entrava e cresceva sempre di più nel mondo del calcio e molti club venivano formati, l'Hallam lottò per cercare di competere, ma si accontentò di mantenere il proprio status di dilettante e ancora ottenendo successi in campionati e coppe locali.
Una folla di oltre 2000 spettatori riempì Sandygate quando nel 1925 l'Hallam sconfisse il Bishop Auckland nella FA Amateur Cup.

L'Hallam progredì attraverso i maggiori campionati locali ed ebbe l'opportunità di giocare contro club più famosi nella FA Amateur Cup.
Uno di questi match di Coppa fu contro il Dulwich Hamlet nel 1953 è venne giocato all'Hillsborough Stadium, casa dello Sheffield Wednesday, che attirò una folla di oltre 13.000 spettatori.
L' Hallam vinse la Sheffield Senior Cup quattro volte tra il 1950 e il 1960.

Con la ristrutturazione dei campionati dilettanti nella stagione 1982-1983 l'Hallam dovette fare parecchi sforzi ed una importante raccolta fondi per soddisfare i requisiti del nuovo sistema di classificazione degli stadi.

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Un altro grosso sforzo venne fatto per rinnovare l'affitto del terreno del Sandygate; venne concordato con i proprietari il versamento entro 12 mesi di una somma per ottenere un'estensione di 99 anni del leasing per l'utilizzo della superficie.
L'affitto della superficie è ora in scadenza nel 2088.

Si resero poi necessari dei miglioramenti allo stadio come la fornitura di proiettori, utilizzati la prima volta nel 1992, ma anche una stand da 250 posti e una zona coperta con posti in piedi per ospitare 100 spettatori.
Una raccolta di fondi aiutò nuovamente il Club, ma fu soprattutto un lascito di un vecchio sostenitore che contribuì per le ristrutturazioni allo stadio ed alla realizzazione di due nuove tribune completate per la stagione 1999/2000.
Sono poi stati costruiti nuovi spogliatoi e quelli vecchi sono stati ristrutturati internamente per creare una club house con licenza.

Durante la stagione 2000/2001, l'Hallam FC ha ricevuto due certificati dalla Guinness World Records, la quale ha riconosciuto che il Sandygate è il più vecchio campo da calcio ancora in uso e che l'Hallam FC detiene il Titolo più antico del mondo, vale a dire la "Youdan Cup " conquistata nel 1867.
Entrambi i riconoscimenti motivo di orgoglio per il Club ed i certificati rilasciati possono essere visti nel portico d'ingresso della nuova suite "1860".


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Nella stagione 2003/04, è stato finalmente spezzato l'incantesimo di 36 anni senza un trofeo quando l'Hallam ha battuto il Mickleover Sport per 1-0 nella finale della NCEL CUP a Buxton.

Nella stagione 2009/2010 il club ha celebrato il suo 150 ° anniversario di storia con una cena e la replica della prima partita giocata, il derby contro lo Sheffield FC, che è stata ritardata fino al primo maggio 2011 a causa di una coltre di neve pesante in campo al Sandygate Road nel giorno di Santo Stefano.
La partita è stata molto combattuta ed ha attirato una folla di oltre 500 spettatori ed ha visto lo Sheffield vincere per 2-1 e portare a casa l'Alan Cooper Memorial Trophy.


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Per l'occasione è stata pubblicata un'edizione speciale per il 150 ° Anniversario dei "Countrymen": La storia ufficiale del club scritta da John A. Steele è stata infatti pubblicata per celebrare l'anniversario.


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Il nuovo manager Julian Watts ha lavorato duramente durante la seconda metà della stagione per cercare di mantenere la squadra nella premiership e contro ogni pronostico riuscì in una rimonta che permise di giocarsi la permanenza nel campionato all'ultima partita della stagione as Arnold, dove però è arrivata una sconfitta che ha significato che la stagione dell'anniversario è finita con una grossa delusione.

Per la stagione 2011/12 il club aveva un rinnovato ottimismo grazie ad nuovo team giovane; l'Hallam stava riemergendo e stava cercando di tornare nella NECL Division One cercando di consolidare il proprio futuro. La stagione però scivolò via e la squadra ottenne soltanto la 14° posizione in classifica.

Fuori dal campo una meravigliosa eredità lasciata al club dal fan Roger Bell ha permesso di ristrutturare lo stadio in linea con le moderne esigenze del campionato e di rinnovare la clubhouse che è stata ufficialmente riaperta dal vice primo ministro Nick Clegg, che è anche il deputato locale per Sheffield Hallam, il 13 aprile 2012 con il nome "Suite 1860".
Si spera che il nuovo edificio e le strutture contribuiranno a generare un reddito sostenibile, tanto necessario per il club.

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Chris Sellars si è unito a Julian Watts al timone della prima squadra nella stagione 2012/2013 che ha preso il via dopo una promettente pre-season contro club professionistici come le due squadre di Sheffield e il Manchester City.

Attualmente una nuova struttura di allenatori qualificati sta prendendo forma e il club ha aggiunto una squadra U-18 .
Con la U-19 e la County senior Reserve c'è qualche buon giovane talento nei ranghi dell'Hallam e il futuro del club inizia a sembrare molto più luminoso con l'obiettivo finale di ottenere la promozione nella NECL Premier Division il prima possibile.

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giovedì 16 maggio 2013

Emley Dream


Storia meravigliosa "pescata" dal solito immenso Simone Galeotti!
Buona lettura, sognate!!


A Emley nevica. Il cielo si fa bianco, il tempo rallenta, tutto diventa silenzioso e freddo. Meglio cercare rifugio al White Horse, dove ti accoglie il rincuorante crepitare di un caminetto acceso, e un bancone di mescita in solido legno. Emley è poco più di un villaggio, un ex villaggio minerario, disteso alle pendici dei monti pennini non molto lontano da Huddersfield. A Emley abitano 1867 persone stabilite dall’ultimo censimento. C’é un fornaio, tre macellai, un mercante di stoffe, una tabaccheria, un fabbro, un fabbricante di candele, e il pub. Naturalmente non poteva mancare un ufficio delle reali poste, e negli ultimi tempi ha fatto la sua comparsa anche un supermercato. E poi c’è lei. La stazione trasmittente radiotelevisiva più alta d’Inghilterra. La chiamano in gergo “Emley Moor Mast”, una colonna in cemento armato che si erge nei cieli del West Yorkshire per oltre un chilometro e seicento metri..

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Verso la fine del 1997 questo sonnolento borgo inglese, fu improvvisamente catapultato sulle pagine dei giornali e letteralmente assediato da ingenti troupe televisive. Non si trattava di un nuovo cerchio nel grano né tanto meno, del ritrovamento del corpo di Re Artù. Molto più prosaicamente questa manciata di case strette intorno alla Chiesa di San Michele, l’aveva combinata bella. La sua squadra di calcio persa nei bassifondi della piramide inglese, era riuscita incredibilmente ad approdare al terzo turno della Coppa d’Inghilterra, e ora il 3 di gennaio, sarebbe scesa a Londra a giocare contro lo West Ham United al Boleyn Ground, dove, non solo ovviamente i 1867 abitanti di Emley potevano sistemarsi comodamente larghi, ma dove forse si sarebbe potuto infilare buona parte delle case del paesino.


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Insomma tutti i principali quotidiani nazionali si recarono su al nord per visitare Emley, e la maggior parte di loro, dopo aver visto il posto e il Welfare Ground, non potevano credere ai loro occhi. Come poteva questa piccola squadra allenata dallo scozzese Ronnie Glavin, competere e impensierire il West Ham allenato da Harry Redknapp, ottavo in quel momento in Premiership. Un club vincitore tre volte della FA Cup, una volta della Coppa delle Coppe, dove un giocatore riceveva 10.000 sterline a settimana, e vestiva tutti i giorni abiti firmati…Solo in FA Cup queste cose potevano accadere, stranezze che si avverano, in una competizione che non ci stancheremo mai di definire davvero unica.


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Eppure l’Emley AFC, a dire il vero non era del tutto un illustre sconosciuto. Il club era stato fondato ufficialmente nel 1903 con il nome di Emley Clarence FC, dal 1960 era iscritto con un certo successo ai campionati dilettantistici nazionali, e nel 1988 era anche riuscito ad arrivare a Wembley a giocarsi la finale del Vase dove però dovette cedere 1-0 al Colne Dynamoes.

Fatto sta che nei turni preliminari della FA Cup 1997/98 le “pewits”, che in italiano suona come pavoncelle, eliminano nell’ordine: Workington Town, Durham City, Belper Town, e Nuneaton Borough. Sembrava già un’impresa essere arrivati al primo turno, dove cominciavano a entrare in scena squadre professionistiche di terza e quarta divisione. Insomma poteva bastare così. Se sabato 15 novembre 1997 l’Emley fosse uscito con le ossa rotte da Morecambe, tutto sommato, poteva anche starci. In paese avrebbero fatto una bella festa, qualche bevuta, e poi il lunedì successivo tutti a lavorare. E, in effetti, le cose non cominciarono affatto bene, il Morecambe segnò e chiuse il primo tempo in vantaggio. Se non che, nella ripresa un certo Ian Banks detto “Banger” un ex giocatore di categorie superiori venuto a Emley a chiudere la carriera agonistica, mise a segno un calcio di rigore che fisserà il match sull’1-1, rimandando tutto al replay. Un incontro, quello disputato dieci giorni dopo caratterizzato da sprazzi di pioggia, e repentine incursioni di nebbia. In quell’atmosfera da letteratura gotica, già di per se carica d’adrenalina, non avrebbe impressionato nessuno nemmeno l’ingresso sul terreno di gioco di un cavaliere senza testa al galoppo. Tutti sarebbero rimasti concentrati ad osservare le azioni di gioco, ad applaudire alla doppietta di Glynn Hurst, e al centro di Garry Marshall. In un alternanza di emozioni incredibili fra tempi regolamentari e supplementari, che portarono la gara sul 3-3, e quindi alla lotteria dei calci di rigori, nella quale l’Emley fu più preciso e fortunato dei suoi avversari, conquistando così il secondo turno.

L’avversario si conosceva già dopo il sorteggio effettuato al termine del primo match di Morecambe, ovvero il Lincoln City, che attendeva i petwits a Sincil Bank il 6 dicembre con malcelata soddisfazione. A non far scommettere nemmeno un penny sull’Emley ,servì sapere che all’incontro contro la squadra allenata dall’astuto e malizioso John Beck non avrebbero partecipato ne il capitano Banks ne il centrale difensivo Neil Lacey che si presentò con un paio di stampelle a causa dell’infortunio rimediato nell’ultima gara di campionato con il Solihull Borough. Una disfatta annunciata? No. Anche stavolta i clarets&blu non si scomporranno più di tanto di fronte alle folate offensive dei padroni di casa. Nemmeno il vantaggio quasi immediato degli Imps minerà le certezze dei ragazzi dell’Emley, tanto che prima della fine del primo tempo, Hurst da una quindicina di metri sbucando quasi dal nulla, infilò in porta il pallone dell’pareggio. I fuochi d’artificio però dovevano ancora arrivare. A sei minuti dalla fine un cross dalla destra di Hurst cadde nella zona di Deiniol Graham. Deiniol alzò gli occhi al cielo un po’ per ringraziare gli avi di averlo messo nel posto giusto al momento giusto, un po’ per capire come si sarebbe dovuto coordinare per colpire al meglio la sfera. L’impatto fu perfetto, e il portiere del City sfiorò solo leggermente la palla che terminò violentemente in rete per il visibilio dei fan dell’Emley. Solo che il calcio è maledettamente crudele, e da un abisso di felicità, si precipita nella depressione più cupa. E infatti, quasi a giochi fatti i padroni di casa troveranno un insperato pareggio sul quale Chris Marples non poté opporsi.

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Certo, chi di Emley non avrebbe firmato per un pareggio prima della gara?.. Sicuramente tutti, ma per come si erano messe le cose c’era di che infuriarsi. In ogni caso i rimpianti adesso non servivano. Bisognava disputare un'altra partita con il Lincoln City, e l’Emley AFC lo avrebbe fatto a Huddersfield al McAlpine Stadium, poiché, il piccolo impianto locale non avrebbe certo sopportato la richiesta di biglietti e di sicurezza. Su Huddersfield nevicava. Quello del maltempo sarà un fattore che accompagnerà l’Emley anche a Londra e qualcuno azzardò che fosse il portafortuna della squadra. Intanto quella sera andò una meraviglia, in una partita non troppo adatta ai deboli di cuore. I novanta minuti si chiusero su uno scoppiettante 3-3 grazie alla marcatura di Hurst e soprattutto alla doppietta di Steve Nicholson. I rigori furono “l’interregno” di Chris Marples, e la precisione dei suoi compagni fece il resto. Emley 4- Lincoln City 3. Il villaggio andava a Londra. Nessuno ci credeva, sgorgò qualche lacrima, e partì il coro “we’re going to Upton Park”. Quella fu la più grande notte di sempre di questo club, e i giorni successivi in molti si stupirono di trovarsi fuori dal giardino le telecamere di Sky.

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Il sabato londinese è maltempo allo stato puro. Un 3 di gennaio, soldato fedelissimo al Generale Inverno. Pioggia e vento flagellano la capitale. I tifosi dell’Emley furono sistemati sulla parte inferiore della Centenary Stand. Sono tanti, forse troppi, sicuramente più dei 1800 che abitano il paese. Probabilmente qualcuno da Huddersfield e da Barnsley è sceso con loro a dare man forte. Lo West Ham iniziò la partita senza Steve Lomas (squalificato), e Andy Impey (infortunato), più John Moncur e Ian Bishop non in perfette condizioni e con Rio Ferdinand costretto a giocare in un ruolo di centrocampista a lui non troppo familiare. David Unsworth si mise la fascia di capitano degli Hammers per la prima volta e una certa emozione gli si dipinse sul volto. E l’Emley? I 26000 del Bolyen osservano questo gruppo in maglia bianca da trasferta (per non confondere la propria divisa con quella quasi identica dell’West Ham) con una certa curiosità e perplessità. Poi non appena l’arbitro da il via alla gara sembra che le sette divisioni di differenza che intercorrevano fra i due club ci siano tutte, e forse anche di più. Subito una traversa di Paul Kitson, e cinque minuti d’orologio dopo Frank Lampard porta i “martelli” avanti 1-0.

Pare tutto facile, tutto fin troppo semplice, come da previsione del resto. Nel secondo tempo invece, è tutta un'altra storia. L’Emley, appare rinvigorito dalla pausa, quello stadio non fa più molta paura, nemmeno il West Ham appare una corazzata. ”Gli abitanti del villaggio”, composto da postini, venditori di assicurazioni e un vigile del fuoco tra gli altri, sconvolge l'intero stadio sulle conseguenze di un maldestro calcio d’angolo che gli Hammers non riuscirono ad evitare. Dalla bandierina Dean Calcutt indirizzò uno spiovente che impatta nella testa calva di Paul David. Craig Forrest cercò di smanacciare qualcosa, ma tutto tranne che il pallone. 1-1..

E sorprendentemente, sull’onda euforica del pareggio quelli del West Yorkshire si spingono coraggiosamente in avanti alla ricerca del colpo assassino, del Giant Killing epocale. Ma il loro eroismo non sarà premiato. Con solo otto minuti rimasti da giocare, Stan Lazarides serve un pallone telecomandato in area di rigore verso “il troppo smarcato” John Hartson, che di testa chiuderà il conto. A questo punto l’Emley appare visibilmente scosso, stanco e demoralizzato, ma al fischio finale, l'intero Upton Park si alzò ad applaudire questa squadra che era venuta fin qui a cercare un sogno.

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Un'altra bella storia di FA Cup..


di Sir Simon

lunedì 22 aprile 2013

23rd April: Happy St. George's Day!!


23Aprile ... Data nella quale il l’Inghilterra celebra l’Orgoglio Nazionale.
Lo festeggiamo anche noi di Rule Britannia dato il legame viscerale con la terra d’Albione che va al di là della semplice passione sportiva…

In antichità questa festa al pari del Natale era celebrata con tutti i fasti dovuti … Dopo l’unità con la Scozia,questa tradizione scemò… Tuttavia questo legame senza tempo con San Giorgio continua ancor oggi e gradualmente sta tornando in auge.

Nel 2006 Andrew Rosindell,deputato conservatore di Romford, ha argomentato alla “Camera dei Comuni” la causa per rendere il St.George's Day un giorno festivo.
Nei primi mesi del 2009 il Major di Londra, Boris Johnson, ha guidato una campagna per promuovere la celebrazione del giorno di San Giorgio.
In effetti, l’usanza di porre una rosa rossa nel bavero piuttosto che esporre la “St.George Cross” dalla finestra è tornata attuale e più che mai sentita.


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Altresì è consuetudine disporre nelle orazioni l'inno "Gerusalemme", cantato nelle cattedrali, chiese e cappelle in questo giorno.




Proprio dalle “Crociate” e nel sinodo di Oxford del 1222 è da ricercare la storia di questa tradizione.
Successivamente Edoardo IV instaurò l’Ordine della Cavalleria,utilizzando come “badge” S.Giorgio rappresentato a cavallo che uccide il Drago sullo sfondo della St.George’s Cross di sopra.

Addirittura Froissard (Storico francese) osservò che in occasione della “Guerra dei Cent’anni” i soldati Inglesi usavano lanciarsi in battaglia invocando il Santo, visualizzandone il Pennone al grido (Coniato tra l’altro da Shakespeare…).

"Follow your spirit, and upon this charge Cry 'God for Harry, England, and Saint George !'"

Allo stesso modo, mi piace pensare che oggi, idealmente commossi e rispettosi dell’usanza Inglese da me parzialmente descritta, tutti voi possiate invocare lo stesso grido di battaglia,brandendo le vostre pinte (o bicchiere di vino  ) e brindare con me :  

Happy St. George’s Day to you all !!!



Foto: Whether you will be at home, in the pub, at a party or an outdoor event... Let us know how you will be spending your St Georges Day ?......



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giovedì 11 aprile 2013

Il Libro di Simone Galeotti: British Corner

Finalmente è disponibile il libro del nostro carissimo Simone Galeotti (Sir Simon), un libro che consigliamo a tutti gli appassionati di football britannico, un libro che si preannuncia meraviglioso, un libro da non perdere!
Io ho già acquistato il libro, cosa che consiglio a tutti di fare, oltre ad essere un vero piacere poterlo leggere, è un riconoscimento al grande lavoro di Simon ed alla sua grande passione oltre ad un piccolo ringraziamento nei suoi confronti per i bellissimi racconti che ci ha permesso di pubblicare qui sul blog Rule Britannia e che ci hanno allietati grazie ad una lettura piacevole e mai noiosa.
Comprare il libro è anche un modo per far capire alle Case Editrici quanto sia giusto pubblicare racconti di questo genere, dedicati alla passione per il football britannico, dando anche la possibilità a scrittori novelli, ma molto bravi, di realizzare il sogno di vedere i propri libri pubblicati, un giusto premio alla loro dedizione, al loro lavoro ed alla loro passione!

E allora ecco una breve presentazione del libro ed in anteprima la prefazione che ho scritto personalmente e che troverete all'inizio di "British Corner":




BRITISH CORNER (prefazione di Conor Adam)

Simone Galeotti:

Dopo Tea Time, ecco il suo seguito. Nuove storie, sul calcio britannico, ripescando ogni tanto qualche racconto dal precedente lavoro per alimentare un ideale filo conduttore, che cerca non solo di annaffiare l’ humus affiorante di un football importante e famoso, ma che penetra ancora più in profondità portando alla luce molti club minori, quasi sconosciuti, mostrando le loro parabole, e magari i loro brevi lampi di gloria. Ma, se pensate che si parli solo di un pallone che rotola su un campo verde, vi sbagliate. Le squadre di “British Corner” mischiano sapientemente goal e storia, vita sociale e vecchie leggende, perché in Gran Bretagna tutto profuma di calcio, e tutto riconduce al calcio.




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La copertina del libro

Prefazione di Conor Adam:


State pronti, preparate una borsa da viaggio, un paio di scarpe comode, una mappa della Gran Bretagna e magari una macchina fotografica... già, proprio così, perchè questo e' un libro che, con un po' di immaginazione,  ci porterà in giro per la Terra d'Albione tra football, storia, cultura, curiosità ed aneddoti vari.
Una fantastica raccolta di racconti che ci faranno viaggiare da una città all'altra nel corso degli anni, leggendo ed immaginando le gesta di campioni più o meno famosi, ma anche di gente semplice, e che ci porterà non solo nel bel mezzo dei prati verdi dei campi di calcio degli stupendi stadi britannici, ma anche in città più o meno conosciute, nei loro porti, nelle loro Cattedrali, nelle loro strade, nelle loro piccole vie e tra i loro abitanti per scoprire insieme tanti interessanti fatti storici e curiosità che le hanno rese così affascinanti e piene di tradizione.
Un libro per tutti gli appassionati di football, ma anche per chi ama quelle Terre in cui questo favoloso sport e' nato, un viaggio che ci porterà in città storiche e piene di tradizione e che ci aiuterà a conoscere storie su Club forse meno famosi e vincenti rispetto ai soliti noti, ma che hanno certamente contribuito ad aumentare il fascino del football in Gran Bretagna ed a scrivere pagine importanti nella sua storia.
Vittorie a volte in apparenza meno importanti e prestigiose rispetto ai grandi trofei internazionali che tutti conosciamo, ma di fondamentale importanza e motivo di grande orgoglio per i Club che le hanno conquistate, per i giocatori che hanno alzato al cielo una FA CUP o una League Cup... Magari si tratta anche solo di una partita, di una sola vittoria che però ha rappresentato qualcosa di unico nella storia di queste squadre.
Ogni vittoria conquistata con le proprie forze rappresenta qualcosa di importante, qualsiasi sia la competizione, qualsiasi sia il prestigio, perchè ottenuta con la forza della volontà, con impegno e sudore, con determinazione e spesso contro ogni pronostico.
Ogni tifoso ed appassionato, per conoscere veramente l'essenza di questo calcio, dovrebbe conoscere queste storie, storie fatte di vittorie, ma anche di piccole imprese da parte di piccole squadre, vittorie storiche che hanno segnato l'esistenza di questi Club e che ancora oggi vengono ricordate con orgoglio dai loro tifosi.
Lo sport, come la vita, non è fatto solo di vittorie, anzi, spesso le vittorie, soprattutto quelle di cui leggeremo in questo libro, sono eventi storici e giustamente da celebrare e da raccontare per poter essere sempre ricordate nel cuore di ogni tifoso e di ogni appassionato; le vittorie sono importanti anche se non fondamentali, ma rappresentano sempre momenti di gioia e soddisfazione, momenti irripetibili da conservare gelosamente nei propri cuori e nei propri ricordi.
L'autore ci permetterà di fare spesso dei piacevoli salti nel passato per poi tornare al presente, storie semplici di calcio, riferimenti storici e culturali, un mix perfetto per mettere a fuoco nel modo migliore la storia di una squadra e della sua città.
Si avrà quasi la sensazione di essere accompagnati per mano attraverso le città, tanto e' il trasporto che l'autore utilizza per descrivere ogni piccolo dettaglio, tanta e' la passione che traspare da ogni racconto.
Passione ed amore veri nei confronti di un football che sembra oggi così lontano, un football fatto di episodi semplici, lontano dal business e che rappresentava spesso valori veri, valori di fede e orgoglio, di voglia di lottare per l'onore e per una maglia.
In ogni racconto ci sembrerà di essere trasportati in quegli scenari, in quelle partite, in quegli stadi e ci sembrerà di immedesimarci in quei giocatori,  in quei tifosi, in quella gente semplice, un libro che ci trasmetterà passione, tanta passione, e che ci permetterà di conoscere storie interessanti ed appassionanti, storie che l'autore ci narrerà proprio come un cantastorie medievale trasmettendoci la magia di quei luoghi e di quei tempi.

E allora adesso preparatevi per davvero perchè è finalmente arrivato il momento di tuffarsi in questo splendido viaggio che sono onorato di aver potuto introdurre con queste mie semplici righe di presentazione.



Link per acquistare il libro:



Non resta altro che augurare a Simon consensi e recensioni per il suo libro, nella speranza che potremo in futuro leggere ancora altri suoi fantastici racconti!!