Come abbia fatto ad arrivarci, nessuno lo sa con certezza.
Che cosa direte voi, e dove?.. Il diavoletto nella Cattedrale di Lincoln.
La Cattedrale..
Un colosso di pietra costruito sulla cima di una collina,
ornato da alcune migliaia di sculture che ne fanno una sorta di enciclopedia
della fede visibile a quaranta chilometri di distanza. Per arrivarci, i
visitatori devono inerpicarsi come i pellegrini del Medioevo su per
l’acciottolato Steep Hill. Arrivati in cima, si varcano gli archi
dell’Exchequer Gate e si ammira l'edificio in tutto il suo splendore di
elaborato miscuglio di stili e di epoche. Ed è qui dentro, sopra l'altare, che
lo potete notare. Si proprio lì, dove per atavica e incrollabile fede cristiana
si riterrebbe quantomeno fuori luogo la sua presenza. E invece eccolo, un
diavoletto in pietra.
Secondo la leggenda, il diavolo (il principale..) inviò due
spiritelli maligni a Lincoln per creare scompiglio. Arrivati nella Cattedrale,
i due iniziarono a buttare giù sedie e panche, rovesciarono tavoli, fecero lo
sgambetto al vescovo, minacciarono coristi e fedeli, e causarono molti altri
problemi. L’intervento divino si rese alfine necessario. Si presentò quindi ben
presto un angelo per cacciarli e riuscì a far fuggire uno dei due. Ma il più
coraggioso, o il più incauto, degli spiritelli si arrampicò sopra l'altare e
iniziò a scagliare sassi contro l'angelo, che reagì tramutandolo in pietra. La
statua del diavoletto è giunta sino ai nostri giorni e sovrasta tuttora
l'altare. Indipendentemente dalla leggenda vera o presunta, e in molti
oggettivamente propendono per la seconda possibilità legata verosimilmente alla
bizzarria di uno scultore, questo resta uno degli edifici medievali più belli
della Gran Bretagna, che da sempre offre la sensazione di stupore che i
costruttori vollero, e riuscirono a ottenere. La Cattedrale, ha avuto tre
padri: il guerriero Remigius che ne è stato il fondatore, l’esteta Alexader che
l’ha abbellita e Hugh il santo, il rifondatore. Uomini diversissimi per indole
e storia ciascuno dei quali, ha lasciato il suo segno. Risultato: una “bibbia
di pietra” che s’innalza verso il cielo con la sua torre, che rimane una delle
più alte e caratteristiche di tutta Europa.
Tornando a quel diavoletto, c’è da aggiungere che ha un
nome: Imp. Per l’esattezza, Poacher Imp. In breve da folletto malvagio questa
strana creatura è diventata uno dei simboli della città di Lincoln, con
l’adozione definitiva a ruolo di mascotte per la locale squadra di calcio in
via ufficiosa dal 1930, concretizzandosi poi a pieno quando la vecchia canzone
popolare, chiamata “The Lincolnshire Poacher”, è stata interpretata da Gary
Hutchinson nel luglio del 1999. Per la serie corsi e ricorsi storici le vicende
del Lincoln City Football Club sono per molti aspetti simili a quelle di molti
altri club inglesi di non primissimo piano, una storia di lotte contro i
problemi e le avversità, nel tentativo di migliorarsi e spesso solo di
mantenersi. Con qualche record positivo e altri più negativi. In quest’ultimo
dei casi il Lincoln City divenne infatti il primo club di Football League ad
essere relegato automaticamente in Conference nel 1987. Fortuna e bravura
fecero si però che la stagione “dell’ inverno del nostro scontento” venne
immediatamente resa estate gloriosa dal ritorno in panchina di manager Colin
Murphy, seguito a Sincil Bank da un grande afflusso di giocatori in
sostituzione di quelli che avevano causato la retrocessione del 1986-87. Fu un
lungo cammino, in un torneo all’epoca sponsorizzato dalla GM Vauxhall Motors,
conclusosi all’ultima partita di campionato, quando 9432 persone salutarono la
vittoria per 2 - 0 sul Wycombe Wanderers , e il primo posto davanti al Barnet.
La fondazione del club, che data 1884, non rende giustizia alla discreta
popolarità che il football aveva assunto all’ombra della cattedrale già a
partire dal 1861 quando la cittadina vide sorgere un primo sodalizio calcistico
denominato Lincoln FC.
In realtà un divertimento per ricchi e benestanti signori
che qualche tempo dopo decisero di fondersi con il Lindum, una compagine di
cricket del quartiere di Brayford Waterfront, una zona che oggi offre
un’infinità di luoghi accoglienti dove fermarsi a sorseggiare o mangiare
qualcosa, mentre di sera si trasforma in un teatro di incontri e divertimenti
dall’atmosfera cosmopolita. Il toponimo Lindum, necessita di una breve
spiegazione. Quando alcune tra le prime tribù celtiche si stabilirono ai piedi
della collina, nei pressi di un’ampia ansa del fiume, oggi nota appunto come
Brayford, decisero di chiamare il posto Lindon. I Romani in seguito
latinizzarono Lindon in “Lindum”, ed ecco compresa la piccola evoluzione del
nome. Ci sarebbe da citare anche un'altra squadra nel periodo, il Recreation
FC, che giocava in un campo battezzato Cowpaddle, perché vi pascolavano le
mucche, si spera non nelle giornate dedicate al gioco. Ma, in barba agli
agguati insidiosi degli escrementi di vacca lasciati sul terreno, quei giocatori
indossavano una divisa bianca immacolata con i tradizionali orpelli del periodo
fatti di berretti rossi, cinture e calzini, dello stesso colore. Insomma quando
si arriva al 1884 nella valle segnata dal fiume Witham, c’erano già una serie
di club a cui se ne aggiunse uno di recente formazione, detto Lincoln Rovers,
nato per competere nella Coppa del Lincolnshire, che proprio in quell’anno si
sciolse rigenerandosi nel City definitivo nel mese di giugno in una riunione
svoltasi al Monsom Arms Hotel. Il primo passo, evitando con una certa solerzia
e ovvietà Cowpaddle, fu quello di trovare un impianto di gioco adeguato. E
allora la prima partita del Lincoln City giocata nei panni di squadra
dilettantistica fu al John O'Gaunts ground, un terreno di proprietà di un
facoltoso birraio locale, un certo Robert Dawber che affittò la sua terra al
club, consentendogli di recintarla e quindi di riscuotere un obolo d’ingresso
dai primi spettatori che accorsero ad applaudire un enfatica vittoria per 9-1
sui rivali locali di Sleaford, il 4 ottobre 1884. George Hallam in
quell’occasione realizzò due imprese per i suoi quel giorno. Mise a segno il
primo gol in assoluto, e anche la prima tripletta.
Nel frattempo i signori del Lindum FC, sempre più
preoccupati per la presenza di una nuova squadra in città, si avvicinarono a
quelli del Lincoln City tentando di far breccia nelle loro menti con abile
opera di convincimento fatta di inviti a cena e allegre bevute, condite dalla
speranza di mettere in pratica un progetto di fusione fra le due società. Ma
nonostante i loro tentativi, la proposta venne in breve respinta al mittente.
Il rifiuto provocò quello che i dirigenti del Lindum temevano, ovvero, la
difficoltà nel poter proseguire l’attività sportiva in maniera economicamente
indipendente, e la profezia di sventura si avverò nel 1884 al momento del mesto
passaggio di consegne sul campo di Sincil Bank proprio fra Lindum e quelli del
Lincoln City, che lasciarono in quella stagione il precedente terreno avuto dal
signor O’Gaunts. Siamo in un periodo ancora in bilico fra professionisti e
dilettanti, dove la coppa della contea era la priorità principale, e nel 1887
gli Imps ci metteranno le mani grazie a una vittoria per 2-0 nel replay della
finale giocata contro il Grimsby Town (la prima partita era terminata 2-2). Il
Lincoln City nel 1892 contribuisce a formare quella che allora era la seconda
divisione, esordendo nel torneo con una sconfitta per 4-2 a Sheffield contro lo
United, il 3 settembre 1892. Marcatori Irving e Cameron. Ironia della sorte
anche la loro prima partita casalinga ufficiale in campionato sarà ancora una
volta contro i biancorossi di Bramall Lane, ma almeno questa volta arriverà un
successo per 1-0, guidati in panchina da mister David Calderhead. Fino agli anni
venti il Lincoln trascorrerà la maggior parte del suo tempo in perenne
oscillamento “Foucaultiano” tra la Seconda Divisione e le leghe locali.
Dopodiché, però, nella stagione 1921/1922, gli Imps, insieme a diversi altri
club dell’ Inghilterra centrale fondano la Third Division North. Un campionato
dove il City si troverà talmente bene a tal punto di restarci fino al 1960,
quando cadde malamente in Quarta Divisione nella stagione 1962/63.
In mezzo, nozione obbligatoria per Andy Graver il giocatore
che con 143 centri realizzati in due periodi diversi a Sincil Bank è tutt’oggi
il capocannoniere di tutti i tempi del club. Quando nel dicembre del 1972
Graham Taylor diventa manager del Lincoln, è l’allenatore più giovane della
storia a sedersi su una panchina della Football Association. A soli 28 anni si
dovette infatti ritirare dall’attività agonistica a seguito di un brutto
infortunio all’anca rimediato proprio giocando nel City. Taylor, che in seguito
farà le fortune del Watford di Elton John ed arriverà ad allenare anche la
nazionale dei tre leoni, porta gli Imps al titolo della Quarta Divisione nel
1976, durante la quale gli scatenati diavoletti fisseranno il record di
vittorie (32), il minor numero di sconfitte (4), e la maggior parte dei punti
(74), in un periodo dove vigeva ancora la regola dei due punti a vittoria. E
non è finita qui. Il City diventa inoltre il primo club in quasi un decennio, a
segnare più di 100 gol in campionato (saranno 111 in totale). Tra le stelle
della squadra, che scendeva in campo con divisa griffata dagli impagabili
fratelli Humphrey, a strisce verticali biancorosse su pantaloncini neri, si
ricordano John Ward, e Tony Woodcock davanti, Percy Freeman, Ian Branfoot e Sam
Ellis in retroguardia. Ward è forse la figura di maggior risalto in quella
squadra. Nome completo John Patrick Ward, nato proprio a Lincon, il 7 aprile
1951, l’anno, dell’apertura a New York, del quartier generale delle Nazioni
Unite.
Lui unì senza dubbio, e più che altro i tifosi degli Imps,
che lo eleggeranno ben presto a icona del club. Era un centravanti moderno,
capelli lunghi alla moda dei “seventies”, bello, e per fortuna non dannato come
altri della sua generazione. In campo, era estremamente versatile e capace di
colpire a rete da ogni zona dell’area di rigore. Guai a concedergli spazio, un
solo centimetro poteva essere fatale, e il bracconiere del Lincolnshire non
perdonava. Aveva ritmo e grazia, ma prima di trasferirlo dal team riserve alla
prima squadra, David Herd il manager di quel momento decise di svezzarlo a
Workington nel 1972, dove si mise subito in mostra, al punto che lo Workington
presentò rapidamente un'offerta. Per fortuna, prima di qualsiasi operazione,
Herd lo riportò senza troppi indugi a Sincil Bank, e lui ripagò la sua fiducia
con una tripletta allo Stockport County. Da lì, all’anno di grazia 1976 il
passo è breve. In quella stagione in cui, lo stesso Graham Taylor ricorda,
" Le squadre che venivano a giocare a Sincil Bank restavano
pietrificate..” Proprio come lo spiritello nella Cattedrale. Diavolo di un
Imp..
Lincoln City |
di SIR SIMON
Nessun commento:
Posta un commento